Economia
STOP alla vendita di pane e panelle. Marsala lancia la petizione contro la legge europea

Una delle leccornie tipiche della Sicilia, e in particolare della città di Marsala, sta per accusare un colpo durissimo.
Il gustosissimo panino con le panelle caldo e fragrante, acquistato in qualche chiosco, sta per essere messo al bando dall’Unione Europea.
Il motivo?
La legge limiterà la presenza di “acrillamide” nelle fasi di cottura della farina di ceci, di cui è composto l’impasto delle panelle. Si tratta di una sostanza tossica che si forma durante i processi di cottura ad alte temperature.
L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) ha scoperto che la tossina, se rimane nell’olio bollente per oltre 10 minuti, inizia a raddoppiare la propria quantità rendendo certo il rischio tossico.
La reazione chimica sembra che avvenga proprio con i legumi.
Sul piede di guerra il Sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, che parla di “mascariamento”, e indica i nomi dei responsabili: “Tutto ciò si deve ad un sistema, il sistema di Bartolo Pellegrino, Paolo Ruggirello, e della vecchia politica”.
Se la legge viene approvata le panelle potranno essere cucinate esclusivamente bollite, al forno o al vapore e non sarebbero la stessa cosa: addio profumo, addio fragranza, addio panelle.
Il Comune di Marsala è in subbuglio e il suo consigliere Daniele Nuccio ha annunciato su Facebook una raccolta di firme:
Il proibizionismo sulla panella porterà inevitabilmente ad un aumento del fatturato del mercato nero. Ogni proibizionismo è un regalo al malaffare. Abbiamo già raggiunto le seimila sottoscrizioni in favore di tutti quei commercianti che di conseguenza perderebbero il lavoro con l’introduzione di una norma che ci allontana sempre più dall’Europa. Un colpo mortale per l’economia agroalimentare siciliana. Si registrano disordini a Palermo ed a piazza Porticella a Marsala. Chiediamo al Sindaco di promuovere lo stato di calamità. Salviamo la panella! Firma anche tu!
Ambiente
Pantelleria, nuovo Consiglio Comunale su: incendi e bilancio

Il 24 settembre dalle ore 12, si terrà Consiglio Comunale sui seguenti punti all’ordine del giorno
Economia
Apicoltura, Regione dà il via libera a bando da oltre un milione e trecentomila euro

Formazione, scambi di buone pratiche, lotta a parassiti e malattie, prevenzione delle avversità climatiche, ripopolamento del patrimonio apistico, acquisto di sciami. Sono questi alcuni degli obiettivi del bando “Azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione del miele” per la Campagna apistica 2025-2026, pubblicato dall’assessorato dell’Agricoltura. Si tratta di un finanziamento europeo (fondo Feaga) e statale, che l’Ue e il Ministero dell’agricoltura assegnano annualmente alle Regioni per sostenere gli investimenti sulla produzione, la commercializzazione del miele e per incrementare i livelli produttivi.
Nel dettaglio, l’azione A del bando, rivolto agli apicoltori e alle organizzazioni del settore, riguarda i servizi di assistenza tecnica, consulenza, formazione, informazione e scambio delle migliori prassi, anche tramite la creazione di reti.
L’azione B, invece, è relativa agli ivestimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali e ad altre iniziative più specifiche come la lotta contro gli aggressori e le malattie dell’alveare, in particolare la varroasi; la prevenzione dei danni causati da avversità atmosferiche e promozione dello sviluppo e dell’uso di pratiche di gestione adattate a condizioni climatiche in evoluzione; il ripopolamento del patrimonio apistico nell’Unione, incluso l’allevamento delle api e la razionalizzazione della transumanza; l’acquisto di attrezzature e sistemi di gestione (hardware e software) per il miglioramento qualitativo e la valorizzazione delle produzioni dell’alveare destinate al commercio.
Infine, l’azione F si concentra sulla promozione, comunicazione e commercializzazione, e sulle attività del mercato, con particolare attenzione al tema della sensibilizzazione dei consumatori sulla qualità dei prodotti dell’apicoltura.
Il bando é consultabile a questo link
In copertina Denny Almanza noto apicultore di Pantelleria
Economia
Oltre 1,5 milioni ai centri antiviolenza. Albano: «Promuoviamo la cultura del rispetto»

Oltre un milione e mezzo di euro per la gestione dei centri antiviolenza iscritti all’albo regionale o che hanno ottenuto l’autorizzazione al funzionamento. L’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali ha emanato un decreto, rivolto ai Comuni, per erogare i contributi destinati a coprire i costi sostenuti, o ancora da sostenere, delle strutture nel periodo tra novembre 2024 e ottobre di quest’anno. Le risorse provengono dalla quota assegnata alla Sicilia dal governo nazionale del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Per accelerare il trasferimento delle somme, l’assessorato ha deciso di avvalersi delle amministrazioni comunali.
«Investire sulle strutture e sui servizi di supporto è un passo essenziale per promuovere una cultura del rispetto e della tutela dei diritti di tutte le donne – dice l’assessore Nuccia Albano – contribuendo a costruire una comunità più sicura, inclusiva e solidale. Considerato che i costi dei centri antiviolenza possono differenziarsi a seconda dell’area geografica e della loro attività, abbiamo ritenuto opportuno acquisire il fabbisogno delle spese relative a un preciso periodo, fermo restando il limite massimo di contributo di 50 mila euro per ciascuna struttura. Il governo Schifani continuerà a lavorare con impegno affinché ogni donna possa trovare un riferimento stabile e una rete di protezione efficace, perché nessuno debba più subire in silenzio violenza o discriminazione».
Ciascuna amministrazione comunale dovrà presentare un prospetto delle spese redatto dal centro antiviolenza presente sul proprio territorio, così da consentire al dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali di procedere al riparto delle somme. I Comuni dovranno trasmettere la documentazione tramite Pec, entro il prossimo 15 ottobre, all’indirizzo: dipartimento.famiglia@certmail.regione.sicilia.it.
Il decreto è disponibile sul sito istituzionale della Regione Siciliana a questo indirizzo
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Paola
13:02 - Aprile 3, 2019 at 13:02
Con tante cose indecenti che vendono giusto con le panelle se la prendono …che schifo!
Paola
13:03 - Aprile 3, 2019 at 13:03
Con tante schifezze che mangiamo giusto con le panelle se la prendono ! INcredibile