Economia
Stabilimenti balneari che impediscono di portare acqua in spiaggia? No, grazie! Codici pronta ad azioni inibitorie

Come se non bastassero i rincari, quest’estate sarà ricordata anche per i divieti imposti in alcune località di mare. Il riferimento è alle politiche adottate da diversi stabilimenti balneari del Centro Sud, dal Lazio alla Sicilia passando per Campania e Puglia, dove in numerosi casi ai clienti è stato impedito di introdurre cibi e bevande. Un’iniziativa che fa discutere, una triste storia che si ripete ai danni dei consumatori, al fianco dei quali si schiera l’associazione Codici.
“Con la scusa del decoro – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, in diversi stabilimenti sono state imposte regole che non condividiamo. Comprendiamo la volontà da parte dei titolari degli stabilimenti di offrire un ambiente tranquillo ai clienti, ma da qui a vietare l’ingresso di una bottiglia d’acqua o un panino ce ne passa. Addirittura, in alcune situazioni si sarebbero verificate delle perquisizioni da parte del personale del lido ai clienti per controllare cosa avessero nelle borse. L’invito che rivolgiamo ai consumatori è quello di segnalare questi divieti, così da poter indicare a nostra volta questi comportamenti a chi di dovere. I rincari stanno segnando in maniera pesante quest’estate, penalizzando tanti cittadini già provati da una situazione molto difficile sul piano economico. Iniziative del genere, ovvero vietare di portarsi da casa il pranzo da consumare sotto l’ombrellone, fanno pensare ad un tentativo di fare cassa per rimediare alle minori entrate, visto che in questo modo i clienti sono costretti a consumare al bar oppure al ristorante della struttura. E non sono certe spese di poco conto, anzi, ed anche qui bisognerebbe segnalare quegli scontrini da capogiro che poi fanno il giro dei social. Purtroppo, si ripete la solita storia: alla fine a rimetterci è sempre il consumatore. E questo non è tollerabile”.
Dall’associazione Codici arriva, dunque, l’invito ai consumatori a segnalare eventuali comportamenti scorretti da parte degli stabilimenti per quanto riguarda l’imposizione di divieti, ad esempio, per l’introduzione di cibi e bevande. I casi indicati, per i quali si richiede di specificare luogo e nome dello stabilimento oltre a data ed ora, saranno portati all’attenzione delle autorità competenti. È possibile fare una segnalazione al numero 065571996 o all’indirizzo e-mail segreteria.sportello@codici.org.
Ambiente
Pantelleria, nuovo Consiglio Comunale su: incendi e bilancio

Il 24 settembre dalle ore 12, si terrà Consiglio Comunale sui seguenti punti all’ordine del giorno
Economia
Apicoltura, Regione dà il via libera a bando da oltre un milione e trecentomila euro

Formazione, scambi di buone pratiche, lotta a parassiti e malattie, prevenzione delle avversità climatiche, ripopolamento del patrimonio apistico, acquisto di sciami. Sono questi alcuni degli obiettivi del bando “Azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione del miele” per la Campagna apistica 2025-2026, pubblicato dall’assessorato dell’Agricoltura. Si tratta di un finanziamento europeo (fondo Feaga) e statale, che l’Ue e il Ministero dell’agricoltura assegnano annualmente alle Regioni per sostenere gli investimenti sulla produzione, la commercializzazione del miele e per incrementare i livelli produttivi.
Nel dettaglio, l’azione A del bando, rivolto agli apicoltori e alle organizzazioni del settore, riguarda i servizi di assistenza tecnica, consulenza, formazione, informazione e scambio delle migliori prassi, anche tramite la creazione di reti.
L’azione B, invece, è relativa agli ivestimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali e ad altre iniziative più specifiche come la lotta contro gli aggressori e le malattie dell’alveare, in particolare la varroasi; la prevenzione dei danni causati da avversità atmosferiche e promozione dello sviluppo e dell’uso di pratiche di gestione adattate a condizioni climatiche in evoluzione; il ripopolamento del patrimonio apistico nell’Unione, incluso l’allevamento delle api e la razionalizzazione della transumanza; l’acquisto di attrezzature e sistemi di gestione (hardware e software) per il miglioramento qualitativo e la valorizzazione delle produzioni dell’alveare destinate al commercio.
Infine, l’azione F si concentra sulla promozione, comunicazione e commercializzazione, e sulle attività del mercato, con particolare attenzione al tema della sensibilizzazione dei consumatori sulla qualità dei prodotti dell’apicoltura.
Il bando é consultabile a questo link
In copertina Denny Almanza noto apicultore di Pantelleria
Economia
Oltre 1,5 milioni ai centri antiviolenza. Albano: «Promuoviamo la cultura del rispetto»

Oltre un milione e mezzo di euro per la gestione dei centri antiviolenza iscritti all’albo regionale o che hanno ottenuto l’autorizzazione al funzionamento. L’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali ha emanato un decreto, rivolto ai Comuni, per erogare i contributi destinati a coprire i costi sostenuti, o ancora da sostenere, delle strutture nel periodo tra novembre 2024 e ottobre di quest’anno. Le risorse provengono dalla quota assegnata alla Sicilia dal governo nazionale del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Per accelerare il trasferimento delle somme, l’assessorato ha deciso di avvalersi delle amministrazioni comunali.
«Investire sulle strutture e sui servizi di supporto è un passo essenziale per promuovere una cultura del rispetto e della tutela dei diritti di tutte le donne – dice l’assessore Nuccia Albano – contribuendo a costruire una comunità più sicura, inclusiva e solidale. Considerato che i costi dei centri antiviolenza possono differenziarsi a seconda dell’area geografica e della loro attività, abbiamo ritenuto opportuno acquisire il fabbisogno delle spese relative a un preciso periodo, fermo restando il limite massimo di contributo di 50 mila euro per ciascuna struttura. Il governo Schifani continuerà a lavorare con impegno affinché ogni donna possa trovare un riferimento stabile e una rete di protezione efficace, perché nessuno debba più subire in silenzio violenza o discriminazione».
Ciascuna amministrazione comunale dovrà presentare un prospetto delle spese redatto dal centro antiviolenza presente sul proprio territorio, così da consentire al dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali di procedere al riparto delle somme. I Comuni dovranno trasmettere la documentazione tramite Pec, entro il prossimo 15 ottobre, all’indirizzo: dipartimento.famiglia@certmail.regione.sicilia.it.
Il decreto è disponibile sul sito istituzionale della Regione Siciliana a questo indirizzo
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