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cronaca

Sicilia, ieri conclusa settimana di esercitazioni di soccorso dei Vigili del Fuoco

Redazione

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Per quattro giorni consecutivi, dallo scorso martedì 23, in ogni Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco della Sicilia, si sono svolte diverse esercitazioni su scenari di emergenza simulati per i quali è stato mobilitato e testato il sistema nazionale delle “Colonne Mobili Regionali” di soccorso.

Le esercitazioni, coordinate dalla Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco per la Sicilia, hanno fatto parte di un pianificazione nazionale di attività promosse dalla Direzione Centrale per l’Emergenza del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che si sono svolte anche nelle altre regioni italiane, durante le scorse settimane.

In Sicilia, si sono articolate su scenari regionali e provinciali, anche particolarmente complessi, ed hanno coinvolto tutti i settori qualificati e le specializzazioni del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Alle simulazioni hanno partecipato un migliaio vigili del fuoco in servizio in Sicilia ed il loro svolgimento ha permesso di testare anche procedure, attrezzature e tecnologie innovative.

A Trapani, sul suggestivo sito dei Ruderi di Poggioreale e a Catania presso il campo USAR del Centro di Formazione, sono state impegnate squadre di vigili del fuoco specializzate nella ricerca e il soccorso di persone intrappolate sotto le macerie (USAR, Urban Search and Rescue).

È stato anche allestito un “campo base” di ultima generazione (MSL, Modulo di Supporto Logistico) a cura di un gruppo specializzato nella logistica, di fondamentale importanza in ogni scenario di crisi e di emergenza.

A Catania a Linguaglossa sull’Etna e a Palermo a Ficuzza, si sono svolte anche simulazioni di ricerca di persone disperse che hanno coinvolto le Forze dell’Ordine e tutti gli Enti e le Istituzioni che nella realtà concorrono in questi scenari di crisi. Vi hanno partecipato anche i Nuclei Cinofili e SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto) dei Vigili del Fuoco.

Sulle coste del catanese sono state eseguite operazioni di soccorso in mare con il coinvolgimento dei Soccorritori Acquatici e dei Nuclei Sommozzatori dei Vigili del Fuoco.

Negli altri Comandi Provinciali si sono articolate simulazioni di spegnimento di incendi in spazi confinati con manovre innovative ed interventi di salvataggio di persone con l’utilizzo di tecniche di derivazione Speleo Alpino Fluviale (SAF), Tecniche di Primo Soccorso Sanitario (TPSS) ed interventi di soccorso per incidenti stradali in galleria.

Presso il Polo petrolchimico di Priolo (SR) si è sviluppato uno specifico e delicato scenario esercitativo con il coinvolgimento del Nucleo Speciale NBCR (Nucleare, Biologico, Chimico e Radiologico) dei Vigili del Fuoco di Catania.

Ad Alcamo (TP) sono state simulate operazioni di soccorso e salvataggio sulle pale eoliche con l’impiego degli elisoccorritori dei Vigili del Fuoco e di tecniche di derivazione SAF (Splelo Alpino Fluviali).

A conclusione delle articolate e complesse attività esercitative, apprezzamenti per l’impegno, la professionalità e l’entusiasmo dimostrato sono stati rivolti a tutti i vigili del fuoco che vi hanno partecipato, dal Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ing. Guido Parisi, dal Direttore Centrale per l’Emergenza, ing. Marco Ghimenti e dal Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco per la Sicilia, ing. Ennio Aquilino.

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Salute

Quando la vita umana prevale: FISA, ANAB e SIPEM, insieme per la Sicurezza Acquatica

Redazione

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L’unione tra la Federazione Italiana Salvamento Acquatico (FISA) e l’Associazione Nazionale Assistenti Bagnanti (ANAB), un passo significativo nello studio e ricerca che continua. Questa sinergia a tre voci è un esempio lampante di come, quando l’interesse primario è la salvaguardia della vita umana e NON il mero guadagno o il potere politico, portino a benefici inestimabili per l’intera umanità. In un settore delicato come quello del soccorso in acqua, dopo questi tragici avvenimenti, l’integrazione di competenze diverse non solo ottimizza gli sforzi, ma eleva gli standard di sicurezza a vantaggio di chiunque si trovi in difficoltà, convinzione questa di tutti i presidenti delle tre organizzazioni FISA, ANAB E SIPEM.
Questa alleanza a tutto tondo sottolinea un principio fondamentale: la professionalità è la vera chiave di volta. Non si tratta di un optional, continua il presidente Perrotta, ma di una necessità imprescindibile. Ogni istruttore, ogni ente formativo e ogni bagnino deve possedere tutte le strategie sia di insegnamento che di impiego e deve garantire una preparazione impeccabile.
I grandi incontri politici dove non scaturisce nient’altro che mera politica tra potenti, porta il soccorso a restare un presente lacunoso già passato dove le conseguenze restano solo a chi perde un una vita. Non basta infatti la sola preparazione tecnica, non basta il raggiungimento di tempi con un cronometro per affrontare situazioni di emergenza in acqua; è fondamentale che gli operatori siano dotati sia degli strumenti psicologici per gestire lo stress per restare concentrati sotto pressione e offrire a loro volta supporto emotivo, sia alle vittime che ai colleghi dopo eventi traumatici.
La preparazione di un soccorritore parte da una consapevolezza del proprio mestiere, del rischio e della percezione dei pericoli ad esso connessi.
Per gli utenti, per i genitori, per chiunque si avvicini all’ambiente acquatico, diventa cruciale verificare e pretendere questa professionalità. Chiedere credenziali, informarsi sui percorsi formativi, assicurarsi che gli istruttori siano costantemente aggiornati, e che la loro formazione includa anche aspetti psicologici, non è un’eccessiva pignoleria, ma un atto di responsabilità.
La superficialità o l’improvvisazione in questo campo possono avere conseguenze devastanti come gli ultimi accadimenti, Incidenti che avrebbero potuto essere evitati, dolori profondi e perdite irreparabili sono spesso il risultato di una mancanza di preparazione o di un’attenzione insufficiente agli standard. Per questo, l’unione di FISA, ANAB e SIPEM è un messaggio chiaro: lavorando insieme, con un focus incrollabile sulla qualità e sull’etica, e con una vision che abbraccia ogni aspetto dell’emergenza, si possono prevenire tragedie e garantire un ambiente acquatico più sicuro per tutti. È un invito a ogni cittadino a non accontentarsi, a esigere il massimo da chi è preposto alla sua sicurezza e preparazione e per riconoscere questo valore inestimabile della vera professionalità.
Le leggi devono cambiare a vantaggio della vita umana attraverso lo studio degli incidenti passati per scelte più giuste per il futuro.

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