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Economia

San Martino, la festa dei campi. Coldiretti, a rischio alimenti base dieta mediterranea

Redazione

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Clima, Coldiretti: a rischio gli alimenti base della dieta mediterranea
“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici”
di Filomena Fotia da Meteoweb.eu
 

 
 
I cambiamenti climatici tagliano i raccolti nazionali e mettono a rischio gli alimenti base della dieta mediterranea con riduzioni che vanno dal 12% per il vino al 30% per le pesche e nettarine ma anche la produzione dell’olio extravergine nazionale è stimata in circa 290mila tonnellate, ben al di sotto della media dell’ultimo quadriennio. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti nel giorno di San Martino, l’11 novembre, la Giornata nazionale del Ringraziamento, la tradizionale ricorrenza che dal 1951 viene festeggiata dalla Coldiretti in tutta Italia, con una manifestazione promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) per rendere grazie per il raccolto dei campi e chiedere la benedizione sui nuovi lavori. Un appuntamento che cade nel giorno della fine dell’annata agraria che chiude tradizionalmente il bilancio di un anno di lavoro nelle campagne e che viene ricordato dagli agricoltori della Coldiretti con centinaia di iniziative lungo tutta la Penisola.

   
 
Quest’anno la 73° Giornata nazionale del Ringraziamento si celebra in Piemonte, a Vercelli, domenica 12 novembre 2023, con la Santa Messa in Duomo alle ore 11:00, celebrata dall’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo, e concelebrata dal Consigliere ecclesiastico nazionale di Coldiretti, Mons. Nicola Macculi. Il 2023 si classifica fino ad ora in Italia al secondo posto tra gli anni più caldi dal 1800 con una temperatura superiore di 1,05 gradi la media storica da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Isac Cnr nel primi dieci mesi nel sottolineare che però l’anomalia climatica è stata accompagnata da una media di quasi 10 eventi estremi al giorno per il maltempo lungo la Penisola, tra grandinate, trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore e tempeste di vento che hanno provocato vittime e danni secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd).

Un’annata nera per l’agricoltura italiana con danni che, tra coltivazioni e infrastrutture, superano i 6 miliardi a causa dei cambiamenti climatici con un taglio del 15% della produzione di riso mentre il calo per la frutta arriva al 60% per le ciliegie e al 63% delle pere, secondo le analisi della Coldiretti che evidenzia il forte ridimensionamento anche nelle colture autunnali come le zucche in calo del 20% o le castagne praticamente dimezzate. Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo con effetti devastanti come dimostrano l’alluvione in Romagna e in Toscana. Il 2023 – continua la Coldiretti – è stato infatti segnato prima da una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi per alcuni mesi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti che si sono alternati al caldo torrido al quale ha fatto seguito un autunno mite ma con violenti nubifragi con l’alluvione che in Toscana ha devastato città e campagne.

“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “i cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio“. “Un obiettivo che – continua Prandini – richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm alla quale la Commissione Europea, anche grazie al nostro pressing, sta finalmente aprendo le porte. Servono – conclude Prandini – investimenti per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque con un sistema diffuso di piccoli invasi che possano raccogliere l’acqua in eccesso per poi distribuirla nel momento del bisogno“.

Economia

Pantelleria – Riqualificazione area tra aeroporto e porto affidata a Edil Costruzioni Siciliana s.r.l. Ecco a quanto

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E’ pubblicata la gara di appalto con relative proposte per i lavori di riqualificazione urbana dell’area compresa tra l’aeroporto ed il porto di Pantelleria.

Valore Stimato: Euro 2.310.221,82 IVA es.

Il seggio di gara, pertanto, dichiara aggiudicataria provvisoria dell’appalto la ditta Edil Costruzioni Siciliana s.r.l. con sede in Favara, Via Mazzola snc, P. IVA01802370849, che ha offerto un ribasso del 27,862% sull’importo a base d’asta di € 2.283.557,49 e, pertanto per l’importo di € 1.647.312,70, oltre oneri della sicurezza non soggetti a ribasso pari ad € 26.664,33, per un totale di € 1.673.977,03.

Dichiara, infine, come seconda in graduatoria l’impresa Edivera srls che ha offerto un ribasso del27,819% sull’importo a base d’asta di€ 2.283.557,49e, pertanto per l’importo di € 1.648.294,63, oltre oneri della sicurezza non soggetti a ribasso pari ad € 26.664,33, per un totale di € 1.674.958,96.

La determina integrale: https://www.comune.pantelleria.tp.it/Novita/Avvisi/Lavori-di-riqualificazione-urbana-dell-area-compresa-tra-l-aeroporto-ed-il-porto-di-Pantelleria

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Economia

Porto di Trapani: richiesta urgente di un Consiglio comunale straordinario e aperto

Direttore

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Alla luce della crescente preoccupazione per il futuro del porto di Trapani – i cui lavori di dragaggio risultano ancora fermi per motivi legati a vicende giudiziarie – e prendendo spunto dall’articolo pubblicato oggi sul Giornale di Sicilia, relativo alla lettera del sindaco Giacomo Tranchida indirizzata alla Commissaria straordinaria dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, avv. Annalisa Tardino, nella quale si annuncia un imminente incontro con gli operatori portuali, esprimiamo soddisfazione per questa iniziativa. Allo stesso tempo, tuttavia, riteniamo indispensabile e non più rinviabile la convocazione di un Consiglio comunale straordinario e aperto, interamente dedicato alla situazione dello scalo trapanese, con particolare attenzione al tema del pescaggio e allo stato dei lavori di dragaggio.

Il porto di Trapani, anche in termini di fatturato e di occupazione, rappresenta la più grande industria di tutta la Sicilia occidentale e, proprio per queste ragioni, non può essere considerato soltanto un’infrastruttura destinata agli operatori portuali, ai lavoratori, ai tecnici o ai marittimi che vi operano quotidianamente. Il porto riguarda l’intera comunità trapanese, la città nella sua interezza, la sua anima, la sua storia e il suo futuro.

Già lunedì scorso il dott. Filippo Amodeo, delegato di Sicindustria Trapani, aveva formalizzato la richiesta di convocazione del Consiglio comunale e, in precedenza, sia il Presidente del Consiglio comunale sia il Sindaco avevano condiviso la necessità di affrontare pubblicamente questa tematica cruciale.

Il porto costituisce la principale “industria” della città di Trapani e, grazie all’indotto e alle attività produttive collegate, rappresenta una risorsa strategica per l’intera Sicilia occidentale. Tuttavia, è sotto gli occhi di tutti come, sul fronte degli investimenti, Trapani non abbia ricevuto la stessa attenzione e lo stesso impegno riservati ad altri scali, come quello di Palermo. Ancora più grave è la situazione attuale, segnata dal blocco dei lavori di dragaggio e delle opere connesse, una condizione ormai insostenibile e non più procrastinabile.

Per queste ragioni chiediamo con forza la convocazione di un Consiglio comunale straordinario e aperto, che coinvolga istituzioni, operatori del settore, associazioni di categoria, cittadini e rappresentanti dell’Autorità portuale. Il porto non è solo una questione tecnica o settoriale: è una questione di interesse collettivo, che riguarda la città nella sua dimensione economica, sociale e identitaria.

Oggi più che mai è necessario un confronto pubblico, trasparente e costruttivo per affrontare il tema del pescaggio e le sue profonde implicazioni economiche. I milioni di euro già investiti non possono tradursi in un porto fermo a un pescaggio di appena otto metri. È urgente definire un cronoprogramma chiaro, pubblico e verificabile, che consenta agli imprenditori di pianificare, agli armatori di investire e alle istituzioni di monitorare l’effettivo avanzamento degli interventi.

In assenza di certezze, il rischio concreto è quello di vanificare gli sforzi compiuti fino a oggi. Se necessario, si intervenga anche a livello governativo per sbloccare le autorizzazioni e superare le lentezze burocratiche che continuano a rallentare un’opera strategica per il futuro del nostro territorio.

Siamo convinti che, per il suo valore economico, strategico e sociale, il porto rappresenti oggi il tema politico più serio e urgente per la città di Trapani. Per questo motivo chiediamo che il Consiglio comunale straordinario venga convocato con la massima urgenza, a tutela degli interessi della città e a sostegno delle future attività dell’Autorità di Sistema Portuale.

Gaspare Panfalone
Delegato provinciale ASAMAR Sicilia

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Economia

Borghi marinari, un milione di euro per interventi di recupero e valorizzazione

Marilu Giacalone

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Contributi a fondo perduto per interventi di restauro e riqualificazione di edifici, porti, spazi pubblici e altre aree legate alla pesca

È questo l’obiettivo dell’avviso da un milione di euro pubblicato dall’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea.

«Questa iniziativa – dichiara l’assessore Luca Sammartino – rappresenta un’opportunità importante per stimolare lo sviluppo sostenibile delle piccole comunità costiere siciliane. L’obiettivo è quello di preservare e valorizzare il patrimonio storico e culturale legato ai borghi marinari della Sicilia, rafforzando la loro identità e promuovendo un turismo sostenibile. Gli interventi proposti dovranno contribuire alla creazione di percorsi culturali, strutture turistiche, musei, aree espositive e spazi di fruizione dedicati sia alla pesca che alle tradizioni artigianali locali: una grande occasione per la nostra Isola».

Ogni progetto può ricevere un contributo massimo di 250 mila euro, che coprirà fino al cento per cento dei costi, permettendo così di mettere in atto iniziative di grande valore per la conservazione e la promozione dei borghi marinari. Possono presentare la propria candidatura Comuni, enti pubblici, Gal della pesca, associazioni culturali e soggetti privati senza scopo di lucro che sono già attivi nel settore e che possiedono beni riconosciuti nel Registro delle identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari (Reimar).

La partecipazione è aperta anche in forma associata, favorendo così la collaborazione tra enti pubblici e privati per interventi di maggiore impatto. Le proposte dovranno essere presentate entro il 3 novembre prossimo. Le richieste vanno inviate tramite Pec all’indirizzo dipartimento.pesca@certmail.regione.sicilia.it.
Per maggiori dettagli è possibile consultare l’avviso a questo link.

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