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Economia

Saldi, a quando lo start regione per regione

Direttore

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Il calendario dell’inizio dei saldi parte in linea generale dal 5 gennaio, salvo qualche eccezione, e coprirà un periodo fino al 31 marzo, in linea di massima.

Se siamo ancora in viaggio, approfittando della fine delle vacanze natalizie che vedranno il termine domenica 7 gennaio, vediamo regione per regione dove possiamo dare sfogo alla smania di acquisti.

Seguendo l’Italia in ordine alfabetico ecco cosa riporta Skytg24.it

ABRUZZO

Si parte il 5 gennaio, dove si è deciso che i saldi dureranno per 60 giorni. A differenza di altre regioni, qui c’è la possibilità di effettuare vendite promozionali in qualsiasi periodo dell’anno
 

BASILICATA

Si parte il 5 gennaio. Le promozioni dureranno per 60 giorni. Divieto di effettuare promozioni nei 30 giorni prima dell’inizio dei saldi
 

CALABRIA

In Calabria i saldi iniziano il 5 gennaio e finiscono il 6 marzo 2024. Nella regione il divieto di effettuare promozioni è valido nei 15 giorni precedenti i saldi
 

CAMPANIA

Sessanta giorni di saldi, a partire dal 5 gennaio, in Campania, con divieto di promozioni nei 30 giorni antecedenti la data di partenza
 

EMILIA ROMAGNA

In Emilia Romagna i saldi partono il 5 gennaio e finiscono il 4 marzo 2024, con divieto di effettuare promozioni nei 30 giorni prima dell’inizio delle promozioni
 
 

FRIULI-VENEZIA GIULIA

Dal 5 gennaio fino al 31 marzo ci saranno i saldi in Friuli-Venezia Giulia, dove resta la possibilità di effettuare vendite promozionali in qualsiasi periodo dell’anno
 

LAZIO

Più brevi i saldi nel Lazio, al via dal 5 gennaio per sei settimane, con divieto di effettuare promozioni nei 30 giorni antecedenti
 

LIGURIA

Quarantacinque giorni di saldi per la Liguria: si va dal 5 gennaio al 18 febbraio 2024, con divieto promozionale valido nei 40 giorni prima del loro inizio
 
 

 LOMBARDIA

In Lombardia i saldi vanno dal 5 gennaio al 4 marzo 2024. Il divieto di effettuare promozioni è di 30 giorni
 

MARCHE

Nelle Marche i saldi iniziano il 5 gennaio e finiscono l’1 marzo 2024. Nella regione l’obbligo di non effettuare promozioni prima dell’inizio dei saldi è di 30 giorni
 

MOLISE

In Molise l’inizio dei saldi è previsto per il 5 gennaio e gli sconti vanno avanti per 60 giorni. Qui però lo stop alle promozioni non copre solo i 30 giorni precedenti ma anche i 30 successivi ai saldi
 
 

 PIEMONTE

Sono otto le settimane di saldi in Piemonte e si parte il 5 gennaio. Il divieto di promozione è per i 30 giorni antecedenti
 

PUGLIA

Dal 5 gennaio al 28 febbraio 2024 ci saranno i saldi in Puglia, dove il divieto promozionale è di 30 giorni prima dell’inizio
 

SARDEGNA

Sessanta giorni di saldi a partire dal 5 gennaio in Sardegna. Il divieto di effettuare promozioni è leggermente più lungo e copre i 40 giorni che anticipano i saldi
 
 
 

SICILIA

La Sicilia, che l’anno scorso aveva anticipato l’inizio dei saldi al 2 gennaio, quest’anno parte con le promozioni il 5 gennaio, con fine prevista il 15 marzo 2024. Inoltre, sull’isola c’è la possibilità di effettuare vendite promozionali in qualsiasi periodo dell’anno
 

TOSCANA

Dal 5 gennaio avanti per 60 giorni con i saldi in Toscana, dove il divieto promozionale copre i 30 giorni prima dell’inizio dei saldi
 

UMBRIA

Al via il 5 gennaio i saldi in Umbria, con fine prevista il 5 marzo 2024. Nella regione c’è la possibilità di effettuare vendite promozionali in qualsiasi periodo dell’anno
 
 
 

VENETO

Si inizia il 5 gennaio e si finisce il 28 febbraio 2024 in Veneto, con divieto canonico di effettuare promozioni nei 30 giorni prima dei saldi
 

VALLE D’AOSTA

L’inizio dei saldi in Valle d’Aosta è anticipato al 3 gennaio e il periodo è stabilito è fino al 31 marzo. Il divieto promozionale è solo per i 15 giorni prima dell’inizio dei saldi
 

TRENTO E BOLZANO

In provincia di Trento non è prevista una data di inizio dei saldi, che possono essere organizzati liberamente dagli esercenti. Nella zona di Bolzano dipenderà invece dal distretto. In generale, si va dal 13 gennaio al 10 febbraio 2024 o dal 24 febbraio al 23 marzo 2024

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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Ambiente

Pantelleria, rimodulazione delle deleghe conferite agli Assessori Comunali

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L’Amministrazione ha ritenuto necessario avviare un processo di valutazione delle funzioni e dei carichi gestionali al fine di redistribuire in modo più efficiente ed efficace le responsabilità politiche, migliorare la coerenza tra deleghe e obiettivi programmatici, potenziare l’azione amministrativa nei settori di maggiore impatto per la cittadinanza.

Tale percorso è stato condotto in uno spirito di ampia concertazione e condivisione all’interno della compagine assessoriale, con il coinvolgimento diretto degli Assessori interessati, che hanno manifestato piena disponibilità a rimodulare le deleghe, nella consapevolezza dell’importanza di un approccio dinamico e funzionale alla governance dell’Ente.

Rimodulazione

La rimodulazione delle deleghe, sostitutiva di quella precedentemente approvata con Determinazione n. 14/2023: 3.1.

  • Fabrizio D’Ancona – Sindaco: Urbanistica – Lavori pubblici – Protezione civile – Personale;
  •  Adelina Francesca Pineda – Vice Sindaco: Cultura – Beni archeologici, storici e monumentali – Pubblica istruzione – Politiche sociali – Formazione – Servizi demografici ed informatici – Diritto alla salute;
  • Federico Giovanni Salvatore Tremarco: Trasporti – Turismo – Spettacolo – Comunicazione ed innovazione – Rapporti con il Consiglio;
  • Massimo Giuseppe Dante Bonì: Energia – Bilancio – Tributi – Patrimonio – Commercio – Artigianato – Agricoltura – Pesca – SUAP; 
  • Benedetta Culoma: Sport – Politiche giovanili – Politiche per l’integrazione – Associazionismo e volontariato – Pari opportunità; 
  • Adriano Minardi: Ambiente – Gestione dei rifiuti – Rapporti con il Parco – Gestione immigrati – Portualità – Servizi cimiteriali – Polizia Municipale – Politiche del mare. 

Restano fermi i poteri di vigilanza, indirizzo e controllo spettanti al Sindaco, nonché la facoltà di revocare in ogni momento, in tutto o in parte, le deleghe conferite;

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Ambiente

Bonus condizionatori 2025: tutte le novità da sapere per risparmiare sull’acquisto

Redazione

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Il bonus condizionatori sarà attivo anche per il 2025, rappresentando una concreta opportunità di risparmio per famiglie e imprese. Si tratta di un’agevolazione fiscale pensata per incentivare l’acquisto di impianti ad alta efficienza energetica, con detrazioni che possono arrivare fino al 65%. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio come funziona il bonus, chi può richiederlo e quali interventi rientrano nel perimetro degli incentivi. Una guida completa per orientarsi tra regole, requisiti e tipologie di interventi ammessi.

Come funziona il bonus condizionatori 2025: requisiti e percentuali di detrazione
Il bonus condizionatori 2025 si configura come una detrazione fiscale sull’IRPEF, legata a specifici interventi di riqualificazione energetica o di ristrutturazione edilizia. Le percentuali variano in base alla tipologia di lavoro effettuato: si va dal 50% al 65% a seconda che l’acquisto dell’impianto sia associato a un intervento edilizio oppure a un semplice miglioramento dell’efficienza energetica. Il contributo può essere richiesto anche senza ristrutturazione, purché si sostituisca un vecchio impianto con uno più efficiente.

Nel dettaglio, si può accedere al bonus tramite tre vie:

Bonus ristrutturazione (50%)

Ecobonus (65%)

Bonus mobili ed elettrodomestici (50%)

È fondamentale che l’impianto acquistato sia a pompa di calore e in classe energetica almeno A+. La detrazione viene spalmata su dieci anni e può coprire anche le spese di installazione e smaltimento del vecchio impianto. Un’attenta lettura della bolletta può aiutare a valutare meglio l’incidenza dei consumi e il reale impatto del nuovo impianto.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è la modalità di pagamento: per ottenere il bonus è necessario utilizzare strumenti tracciabili come bonifico parlante, carta di credito o bancomat. Infine, bisogna conservare tutta la documentazione, incluse le fatture e le ricevute di pagamento, per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il bonus è accessibile sia ai proprietari che agli affittuari dell’immobile, a patto che sostengano direttamente le spese.

Chi può beneficiare del bonus: soggetti ammessi e condizioni da rispettare
Il bonus condizionatori 2025 è rivolto a una platea ampia di beneficiari, purché in possesso dei requisiti previsti. Possono accedere all’agevolazione i proprietari di immobili, gli inquilini, i comodatari e anche i familiari conviventi, a patto che sostengano le spese e risultino intestatari dei pagamenti. L’importante è che l’intervento riguardi immobili già esistenti: non sono ammessi nuovi fabbricati.

Nel caso del bonus mobili, ad esempio, è necessario che l’intervento sia legato a una ristrutturazione iniziata non prima del 1° gennaio dell’anno precedente. Per accedere all’ecobonus, invece, è richiesto che l’impianto acquistato migliori l’efficienza energetica complessiva dell’immobile. Sono incluse anche le seconde case e gli immobili a uso promiscuo, ma con alcune limitazioni sulla detrazione massima.

Tra le condizioni più importanti da rispettare vi è la corretta esecuzione dei lavori e l’invio della comunicazione all’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) entro 90 giorni dalla fine degli interventi. Tale comunicazione è obbligatoria per tutte le installazioni che rientrano nell’ecobonus e consente di monitorare i benefici ambientali ottenuti.

Non è invece richiesta per il bonus ristrutturazione.

Il limite massimo di spesa cambia in base al tipo di bonus:

96.000 euro per la ristrutturazione edilizia

30.000 euro per l’ecobonus

5.000 euro per il bonus mobili

Questi tetti devono essere rispettati per ogni unità abitativa e per ciascun contribuente, anche nel caso di più interventi nell’arco dell’anno.

Interventi ammessi e come ottenere il bonus passo dopo passo
Tra gli interventi ammessi al bonus condizionatori 2025 rientrano non solo l’acquisto di nuovi impianti, ma anche la sostituzione di vecchi sistemi con tecnologie più efficienti, come le pompe di calore a basso consumo. È possibile installare sia impianti monosplit che multisplit, a condizione che migliorino la classe energetica dell’immobile. Sono compresi anche gli impianti dotati di tecnologia inverter, che consente un risparmio energetico significativo.

Per ottenere il bonus è necessario seguire una serie di passaggi precisi:

Scegliere un impianto conforme alle specifiche tecniche richieste

Conservare preventivi, fatture e ricevute di pagamento

Effettuare il pagamento con strumenti tracciabili

Trasmettere la documentazione all’ENEA (se richiesto)

Indicare la detrazione nella dichiarazione dei redditi

Ogni bonus prevede tempi e modalità specifiche. Ad esempio, per il bonus mobili è sufficiente che l’acquisto del condizionatore sia successivo alla data di inizio lavori di ristrutturazione e che rientri tra gli arredi funzionali. Per l’ecobonus, invece, la documentazione tecnica assume un ruolo centrale: può essere richiesta la relazione asseverata di un tecnico abilitato che certifichi il miglioramento energetico.

Inoltre, nel 2025 non è più prevista l’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito, almeno per i bonus ordinari. Questo significa che il rimborso sarà erogato esclusivamente sotto forma di detrazione IRPEF nei dieci anni successivi alla spesa sostenuta. Una scelta che favorisce la trasparenza fiscale, ma richiede al contribuente una maggiore disponibilità economica iniziale. In questa fase, valutare anche la possibilità di un cambio fornitore luce e gas può incidere positivamente sui costi complessivi delle utenze domestiche. Rimane dunque essenziale pianificare correttamente l’intervento, valutando con attenzione sia i costi che i tempi.

 

Per approfondire ulteriormente il tema del risparmio energetico, è consigliabile informarsi su strategie e tecnologie applicabili anche oltre il bonus condizionatori.

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/bonus-condizionatori-2025-tutte-le-novita-da-sapere/

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Economia

Siccità, ristori per l’apicoltura in pagamento. Barbagallo: «Aumentato budget iniziale»

Matteo Ferrandes

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Via libera al pagamento dei ristori agli apicoltori siciliani per recuperare parte dei danni subiti dal calo della produzione nel 2024, a causa della grave situazione di siccità. Gli uffici dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, in seguito all’istruttoria delle domande, hanno ammesso al finanziamento 372 istanze di apicoltori che hanno fornito prova dei requisiti richiesti, tra i quali l’iscrizione all’anagrafe apistica nazionale. In questi giorni verrà erogato il contributo, ripartendo il budget complessivo di 1,5 milioni di euro in base al numero di arnie. Il bando, pubblicato a dicembre 2024, aveva una dotazione iniziale di 784 mila euro, successivamente integrata con ulteriori 716 mila euro in sede di assestamento di bilancio. 

«Il governo Schifani  – sottolinea l’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo – è al fianco degli apicoltori siciliani che hanno subito danni a causa della siccità. Abbiamo incrementato i fondi inizialmente a disposizione, consapevoli di quanto, in questa fase, fosse importante dare un aiuto concreto a imprenditori e lavoratori, una boccata d’ossigeno per l’intero comparto». 

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