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Economia

Ragusa, salta la Fiera Agricola Mediterranea, tradizione di 50 anni

Direttore

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Era divenuta fiore all'occhiello della provincia iblea e, potremmo dire anche della Sicilia e del Sud Italia.
“Semplicemente clamoroso. La Fiera agroalimentare mediterranea non si farà. Quella che avrebbe dovuto
essere la 40esima edizione di un evento teso ad esaltare le peculiarità zootecniche, agroalimentari e non
solo dell’area iblea salta. Un durissimo colpo per il nostro territorio. Ancora una volta, per come la vediamo
noi, un tentativo di mortificazione nei confronti dell’area iblea da parte della Regione. Un durissimo colpo
pure per le imprese e l’economia di casa nostra. E i nostri deputati regionali che cosa fanno? Continuano a
dormire?”. E’ pesantissimo l’atto di accusa che arriva dal commissario cittadino de “La Destra” Ragusa,
Giuseppe Dipasquale, dopo avere appreso, questa mattina, che la Fam non si terrà e che, al massimo, sarà
spostata più avanti nel tempo anche se una decisione definitiva, in questa direzione, non è stata ancora
presa. “Anche perché – precisa Dipasquale – in seno alla Camcom non ci sono gli organismi deputati ad
assumerla. Che cosa è accaduto? All’ente camerale di piazza Libertà attendono da giorni che la Regione, in
particolare l’assessorato alle Attività produttive, nomini un commissario straordinario chiamato ad adottare
la delibera di autorizzazione allo svolgimento della Fiera. Sappiamo che intorno al 22 luglio è arrivata la
nomina dei componenti del consiglio camerale. La Regione, però, non ha specificato la data in cui il
consiglio stesso si sarebbe dovuto insediare. Ragione per cui si attendeva la nomina di un commissario
straordinario che potesse rendere operativo l’ente anche per quanto riguarda specificatamente l’iniziativa
della Fam. Una kermesse che va avanti da quattro decenni, un momento molto importante che, proprio
relativamente all’edizione di quest’anno, aveva pure fatto registrare degli interessi oltre i confini italiani.
Non essendo accaduto nulla, però, ai dirigenti della Camcom non è rimasto altro da fare se non prendere
atto della situazione e comunicare al comitato di coordinamento della Fam, alla Regione e all’assessorato
alle Attività produttive quali le difficoltà esistenti, stabilendo di fare saltare la tradizionale data di
settembre. Lo slittamento dell’evento sarà possibile nel caso in cui gli organi di amministrazione, nel
frattempo, si saranno insediati formalmente. Se tutto andrà bene, a novembre, forse, potrebbe tenersi la
40esima edizione della Fam. Si badi bene che tutto ciò viene meno non perché manchino le risorse
economiche, sebbene le stesse non siano nella stessa misura delle edizioni precedenti, ma soltanto perché
da Palermo nessuno ha dato seguito ad un iter burocratico che avrebbe permesso alla Camera di
commercio di Ragusa, attualmente senza neppure un commissario, di potere svolgere regolarmente la
propria attività. C’è poco da aggiungere. Quello a cui stiamo assistendo si commenta da solo. È l’ennesimo
atto di depauperamento del nostro territorio. E tutto avviene con il silenzio colpevole dei nostri
rappresentanti a Palermo. Nessuno si è preso la briga di denunciare la situazione o men che meno di
avviare a soluzione il grossissimo disagio che si stava venendo a creare. In una parola, un disastro”.
Salvatore Battaglia

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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Economia

Apicoltura, Regione dà il via libera a bando da oltre un milione e trecentomila euro

Matteo Ferrandes

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Formazione, scambi di buone pratiche, lotta a parassiti e malattie, prevenzione delle avversità climatiche, ripopolamento del patrimonio apistico, acquisto di sciami. Sono questi alcuni degli obiettivi del bando “Azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione del miele” per la Campagna apistica 2025-2026, pubblicato dall’assessorato dell’Agricoltura. Si tratta di un finanziamento europeo (fondo Feaga) e statale, che l’Ue e il Ministero dell’agricoltura assegnano annualmente alle Regioni per sostenere gli investimenti sulla produzione, la commercializzazione del miele e per incrementare i livelli produttivi.
Nel dettaglio, l’azione A del bando, rivolto agli apicoltori e alle organizzazioni del settore, riguarda i servizi di assistenza tecnica, consulenza, formazione, informazione e scambio delle migliori prassi, anche tramite la creazione di reti.

L’azione B, invece, è relativa agli ivestimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali e ad altre iniziative più specifiche come la lotta contro gli aggressori e le malattie dell’alveare, in particolare la varroasi; la prevenzione dei danni causati da avversità atmosferiche e promozione dello sviluppo e dell’uso di pratiche di gestione adattate a condizioni climatiche in evoluzione; il ripopolamento del patrimonio apistico nell’Unione, incluso l’allevamento delle api e la razionalizzazione della transumanza; l’acquisto di attrezzature e sistemi di gestione (hardware e software) per il miglioramento qualitativo e la valorizzazione delle produzioni dell’alveare destinate al commercio. 

Infine, l’azione F si concentra sulla promozione, comunicazione e commercializzazione, e sulle attività del mercato, con particolare attenzione al tema della sensibilizzazione dei consumatori sulla qualità dei prodotti dell’apicoltura.
Il bando é consultabile a questo link
 
 
In copertina Denny Almanza noto apicultore di Pantelleria

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Economia

Oltre 1,5 milioni ai centri antiviolenza. Albano: «Promuoviamo la cultura del rispetto»

Marilu Giacalone

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Oltre un milione e mezzo di euro per la gestione dei centri antiviolenza iscritti all’albo regionale o che hanno ottenuto l’autorizzazione al funzionamento. L’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali ha emanato un decreto, rivolto ai Comuni, per erogare i contributi destinati a coprire i costi sostenuti, o ancora da sostenere, delle strutture nel periodo tra novembre 2024 e ottobre di quest’anno. Le risorse provengono dalla quota assegnata alla Sicilia dal governo nazionale del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Per accelerare il trasferimento delle somme, l’assessorato ha deciso di avvalersi delle amministrazioni comunali.

«Investire sulle strutture e sui servizi di supporto è un passo essenziale per promuovere una cultura del rispetto e della tutela dei diritti di tutte le donne – dice l’assessore Nuccia Albano – contribuendo a costruire una comunità più sicura, inclusiva e solidale. Considerato che i costi dei centri antiviolenza possono differenziarsi a seconda dell’area geografica e della loro attività, abbiamo ritenuto opportuno acquisire il fabbisogno delle spese relative a un preciso periodo, fermo restando il limite massimo di contributo di 50 mila euro per ciascuna struttura. Il governo Schifani continuerà a lavorare con impegno affinché ogni donna possa trovare un riferimento stabile e una rete di protezione efficace, perché nessuno debba più subire in silenzio violenza o discriminazione».

Ciascuna amministrazione comunale dovrà presentare un prospetto delle spese redatto dal centro antiviolenza presente sul proprio territorio, così da consentire al dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali di procedere al riparto delle somme. I Comuni dovranno trasmettere la documentazione tramite Pec, entro il prossimo 15 ottobre, all’indirizzo: dipartimento.famiglia@certmail.regione.sicilia.it. 
Il decreto è disponibile sul sito istituzionale della Regione Siciliana a questo indirizzo

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Economia

Importanti novità per i celiaci dall’ASP di Trapani: dal 1° ottobre accredito mensile su Tessera Sanitaria

Redazione

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Novità per chi è in possesso di un’esenzione per celiachia

Dal 1° ottobre 2025, infatti il budget sarà accreditato mensilmente sulla Tessera Sanitaria/Carta regionale dei Servizi. Per attivarlo, il cittadino celiaco avente diritto deve recarsi al proprio Distretto Sanitario dell’ASP Trapani.

Per utilizzare il budget mensile in farmacie, parafarmacie, negozi specializzati e in supermercati convenzionati di alcune catene della grande distribuzione, sarà sufficiente presentare la Tessera Sanitaria alla cassa al momento dell’acquisto, e inserire il Codice Celiachia ricevuto dall’ASP.

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