Cultura
Ragusa, il Pan d’Arancio ai piedi della chiesa dell’Itria

Chi bedda jurnàta co Pani d’aranciu Caminàri, pì li campàgni a peri scàvusi, – a pettu nuru e un paru di càvusi. Ciaràri lu bàlacu, l’ànnaru e l’addàvaru, – èssiri cuntènti dì lu primu càvuru. Vìviri a manu unciùti acqua di funtàna, – priàrisi a lu sonu di ‘na campàna. – Taliàri li furmìculi firriàri, – sèntiri l’acciddùzzi cantàri. Mangarisi na fena di pani d’aranciu, – e cunzarisi lu lettu pa ripusari. Di troppi cosi avèmu la testa pigghiàta, – chi mancu ni priàmu sì c’è ‘na bedda jurnàta. ‘Nsignàmunni a taliàri chiddu c’avèmu attornu, – e ringraziàmu a Diu d’ogni santu jòrnu. L’arrivo degli amici… Di queste 36 ore a Ragusa con dei miei amici abruzzesi mi è rimasto negli occhi una nuova vita… ovvero ho rivisto la mia città con occhi diversi… la trovai esuberante, ciarliera, volitiva e chiassosa, una città antica e moderna allo stesso tempo. I palazzi antichi dei due centri storici uno abbandonato e l’altro perfettamente restaurato, le arancine, le scacce, i cannolicchi, le vallate, gli alberi di mandarini vicino al largo San Paolo, i monopattini elettrici, i terrazzi sporgenti, le chiese sontuose, il maestoso duomo dedicato a San Giorgio, il teatro Donnafugata, le cupole esuberanti sulle chiese barocche, i ficus immensi…e il pan d’arancio… Seduti a un tavolino a fare colazione, in un luogo degno di una ripresa gattopardiana alla caffetteria Donnafugata , abbiamo assaggiato varie squisitezze tipicamente siciliane e il pan d’arancio… E sono rimasto estasiato, entusiasta, stupito e meravigliosamente colpito di quel pan d’arancio: una consistenza particolare né troppo umida né troppo secca, un profumo inebriante di arancia, un sapore incredibilmente fresco e gentile… e con grande piacere notai che anche i miei ospiti degustavano e apprezzavano quella prelibatezza, semplice e buona. Il proprietario della caffetteria Rosario Mallia, un abile gelataio che ho incominciato ad apprezzare per le sue golose granite…, ogni tanto si diletta ad offrire alla sua eterogenea clientela torte e gelati della tipica tradizione siciliana e li rivisita in modo amabile ed originale…
La nostra vita viene scandita da abitudini e da relazioni che coronano la nostra esistenza nel miglior modo e per me andare a degustare ogni tanto qualche prelibatezza è diventata una buona abitudine, la cosa mi rende felice… (appagante…) a tal punto che puntualmente con i miei migliori amici, con la mia amata consorte o con la Giulia la mia adorabile figlia, quanto occasionalmente ritorna da Bologna… siamo sempre lì seduti, tutti pronti per l’ennesima nuova proposta… (il III cerchio dell’Inferno per tutti noi è già assicurato, ma avrò l’accortezza di portare con me un po' di pan d’arancio… per mitigare il mostruoso Cerbero). Come sempre amo parlare e conversare con tutti… e così colsi l’occasione della presenza dei miei amici abruzzesi per farmi narrare dal proprietario della Caffetteria se c’era una storia dietro a quel pan d’arancio… Ad onor del vero, quando degustai per la prima volta una fetta di pan d’arancio fu ai piedi della Chiesa di Santa Maria dell’Itria a Ragusa Ibla… Il figlio del farmacista, discendente del barone Blandano Arezzo (Probabilmente la commenda per la costruzione dell’attuale chiesa fu istituita dal suo avo nel 1626…), quando scese dal palazzo padronale per giocare alla campana con tutti noi ci portò con grande meraviglia una torta già affettata (era la torta di pan d’arancio…) e in un battibaleno la torta fu deglutita dai quattro affamati compagni d’avventura… (quindi capirete che non ricordavo più né il sapore né la consistenza di tale prelibatezza nostrana…). Il Pan d’arancio, ci diceva il proprietario della caffetteria, è un dolce di antichissime origini, sembrerebbe che sia stato inventato dalle suore benedettine di Catania. Sicuramente è un dolce semplice da fare e che parla molto della Sicilia, basta notare la presenza delle mandorle e delle arance. La particolarità è che si prepara usando delle arance con l’intera buccia. Questo sicuramente aggiunge un bagaglio aromatico che nessun’essenza può emulare, specialmente se le arance sono state appena raccolte. La ricetta, ci spiegò l’amabile proprietario della caffetteria, in realtà era molto semplice… e con fare semplice e veloce donò tale ricetta ai miei amici abruzzesi… scritta in una cartolina che da una parte raffigurava la caffetteria e dall’altra la ricetta del Pan d’Arancio… La ricetta del pan d’arancio siciliano di Ibla 200 gr di farina 00 – 100 gr di farina di mandorle – 125 gr di zucchero 125 ml di olio di semi – 1 arancia grande bio – 3 uova 2/3 di 1 bustina di lievito per dolci – 1 pizzico di sale La Partenza… Nonostante la partenza degli amici che ripartono dopo avere trascorso bei giorni insieme mette tristezza, non fu così drammatica per i miei amici abruzzesi… li vedevi lì ad aspettare la corriera presso Largo San Paolo, con un sorriso e una lucentezza negli occhi per aver soggiornato bene e rinvigorito ancora di più la nostra amicizia… quella immagine mi ricordò da buon siciliano il classico proverbio siciliano sull’amicizia: Amici di salutu sunnu tanti ma amici di cori picca e nenti… “Gli amici di saluto sono tanti, ma gli amici di cuore sono pochi e niente”. Beh posso dire che in questo caso questi amici appartenevano agli amici di cuore… Ma proprio alla partenza con la corriera degli abruzzesi mi ricordai che avevo preso un pensiero per loro in modo che restasse qualcosa in più della nostra amata Sicilia… corsi, corsi… e consegnai il sacchetto. Un ultimo saluto… un ultimo
ringraziamento… e nel sacchetto c’era pure l’ultima torta di Pan d’Arancio… (per non dimenticare…).
Salvatore Battaglia Presidente Accademia delle Prefi
Cultura
Enti locali in Sicilia, al via IX corso Asael: formazione per sindaci, assessori e consiglieri

Enti locali in Sicilia, al via il IX corso Asael
Progetto formativo per sindaci, assessori e consiglieri
Undici incontri on line con docenti ed esperti di amministrazione e contabilità pubblica
Palermo, 18 ottobre 2025 – Undici incontri on line per formare sindaci, assessori e consiglieri di tutta la Sicilia. Partirà lunedì 20 ottobre la nona edizione del corso di formazione politico-istituzionale organizzato dall’Asael, l’Associazione siciliana amministratori enti locali.
Un appuntamento che ogni anno coinvolge centinaia di amministratori dell’Isola che avranno l’opportunità di approfondire le tematiche più attuali che riguardano comuni ed ex province. “Troppo spesso chi viene eletto non ha pienamente contezza del ruolo che andrà a ricoprire – spiega Matteo Cocchiara, presidente dell’Asael -. Da qui l’esigenza di un corso di formazione che fornisca gli strumenti e le conoscenze per poter servire al meglio le istituzioni, nell’interesse dei cittadini. Un obiettivo che l’Asael persegue da tempo e su cui chiede anche interventi normativi”.
Gli incontri si terranno sulla piattaforma Zoom, dalle 15.30 alle 18, e partiranno lunedì 20 ottobre con il primo webinar, fino ai primi di dicembre. Numerosi i relatori che si alterneranno tra docenti universitari, dirigenti in servizio o in pensione, esperti contabili e amministrativi.
Fra i temi in programma i compiti dei distretti socio-sanitari, il ruolo degli amministratori e dei dipendenti degli enti locali, il decreto salva-casa, l’autonomia differenziata, gli strumenti di programmazione. E ancora i bilanci, il dissesto finanziario, la gestione delle risorse umane, i tributi locali, la legislazione urbanistica, il Pnrr.
“Il corso è aperto a tutti gli amministratori – spiega Cocchiara – sia a quelli più esperti che a quelli eletti per la prima volta. Il sistema delle autonomie locali è in continua evoluzione e solo un costante aggiornamento può garantire a sindaci, assessori e consiglieri di padroneggiare la materia. Un’opportunità che l’Asael offre in modo totalmente gratuito a chi decide di impegnarsi nelle istituzioni: un compito che non è una professione ma che richiede professionalità e quindi competenza”.
Cultura
Concluso con grande successo il primo Festival “Pantelleria Asinabile”

Un’edizione ricca di interventi, suggestioni ed emozioni all’insegna dell’inclusione sociale
Si è concluso con un grande successo di pubblico e soddisfazione da parte di tutti il primo
Festival Pantelleria Asinabile inserito nella XIII edizione della Settimana del Pianeta Terra.
Un’iniziativa per e con la Comunità organizzata da Parco Nazionale Isola di Pantelleria,
Comune, Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale Servizio 17 per il
territorio di Trapani e l’Associazione “Asineria Asini di Reggio Emilia”, con il suo fondatore
Massimo Montanari, direttore artistico del Festival.
Una preziosa sinergia di coprogettazione tra istituzioni, operatori economici e mondo
creativo delle associazioni locali.
Un Festival che è solo una tappa di un progetto iniziato nel 2021, frutto della
collaborazione tra Parco Nazionale di Pantelleria e Regione Siciliana, che ha come
obiettivo quello di riportare l’asino pantesco a Pantelleria. Un modo per fare conoscere ai
più piccoli un animale che è simbolo di un passato rurale in cui asino e uomo lavoravano
quotidianamente nei campi, instancabili, e far rivivere ai più grandi quel passato, che piano
piano si stava affievolendo nei ricordi.
Un Festival che ha avuto l’ambizioso obiettivo, pienamente raggiunto, di unire tutta la
comunità, dai bambini agli adulti ai più anziani, nel nome dell’asino pantesco. La
partecipazione da parte delle scuole è stata infatti totale. Le associazioni hanno lavorato
insieme con entusiasmo. I cittadini hanno partecipato con curiosità. Il risultato è stata
un’edizione ricca di interventi, di suggestioni e di emozioni all’insegna dell’inclusione
sociale.
Tantissimi i momenti in cui la comunità si è sentita unita. E tantissimi i protagonisti. Tra i
tanti non si possono non citare i ragazzi dell’Albero Azzurro che si sono messi in gioco,
sotto l’attenta guida dei loro “tutor”, in una rappresentazione teatrale.
I soci del Centro Culturale Vito Giamporcaro che, tra le varie iniziative, hanno dato un forte contributo alla
ricostruzione della storia di questo prezioso animale durante l’evento Parole d’asino.
Fondamentale, infine ma non alla fine, il supporto logistico, operativo, di attrezzature e
materiali delle associazioni Barbacane e Mulattiera e delle ditte incaricate dal Parco che
con il loro lavoro e la fornitura di attrezzature e materiali hanno fatto godere in grande
comodità i momenti conviviali. Tutti elementi fondamentali per l’ottimale organizzazione
dell’evento. Grazie a loro, inoltre, è stato dato un forte contributo alla raccolta fondi per la
realizzazione della statua dell’asino pantesco, un sogno del poeta Lillo di Bonsulton.
“È andato tutto bene, siamo veramente soddisfatti” dice Italo Cucci, Commissario
Straordinario dell’Ente Parco.
“Si sta già lavorando a una prossima edizione nella quale si adotterà sempre un approccio
di co-progettazione” aggiunge Carmine Vitale, direttore f.f. dell’Ente Parco.
“Prossimamente, grazie all’accordo tra Parco, Regione e Comune, saranno avviate tutta
una serie di iniziative con le scuole per preparare gli studenti a esperienze di trekking di
più giornate in giro per l'isola lungo i sentieri. Non mancheranno anche giornate di coccole,
di avvicinamento all'asino di bambini e famiglie”.
Pantelleria, diventata prima Isola Asinabile d’Italia, esce da questo Festival carica di
entusiasmo e con tanti nuovi progetti ancora da realizzare. Progetti che coinvolgeranno
nuovamente attori dell’isola e collaboratori da varie parti d’Italia e che offriranno nuove
opportunità per tutti. Tra questi, progetti di pet therapy sia con gli asini panteschi
(onoterapia) e con altri animali presenti già sull’isola.
Accadranno tante cose belle in futuro. E saranno nuovamente tutte da realizzare, vivere e
raccontare.
Cultura
Festeggiamenti all’insegna del mare per il San Fortunato di Pantelleria – Oggi tutta l’isola si mobilita

Come annunciato nei giorni, i grandi festeggiamenti del protettore dell’isola avranno inizio, meteo permettendo, con l’attesa regata delle lance pantesche in gara per il premio “La Mulattiera”.
Alle ore 15,00 è previsto lo start e gli appassionati potranno seguire le vele tese dal vento, anche da terra: da Punta Croce e Punta Fram.
La competizione marinara, tradizionale per l’isola ma ancor più per San Fortunato, darà il via all’intera manifestazione, porgendo a conclusione il testimone alla Santa Messa che sarà celebrata da Monsignor Angelo Giurdanella, già arrivato a Pantelleria. Di poi dalla Chiesa Forania si dipartirà la processione che proseguirà nella tanto suggestiva quanto entusiasmante a bordo di una barca per raggiungere l’ingresso del porto: ivi, con l’aiuto della Capitaneria di Porto, verrà posata in acqua una fiorita corona di ossequio al mare, ai suoi abitanti e alle sue vittime.
Conclusi i cerimoniali religiosi, si darà il via ai vari intrattenimenti di giochi, musica e spensieratezza, fin ad arrivare all’ora del conviviale con le associazioni Barbacane e La Mulattiera.
Chiusura in grande stile con una cover band di Vasco Rossi.
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