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Cultura

Ragusa, diecimila “scacce rausane” vendute in due giorni: riuscita la festa dedicata al piatto con il bando “Sicilia che piace”

Redazione

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 Promossa la focaccia col pomodoro e formaggio a marchio De.Co.

RAGUSA – Ben diecimila scacce vendute in due giorni, migliaia di visitatori, si parla di oltre diecimila, ed ancora centinaia di cannoli e macallé ripieni di crema e ricotta. Sono questi i numeri della “Festa ra scaccia rausana co’ pummaroru e cosacavaddu” che sabato e domenica ha acceso il cuore di Ragusa in un fine settimana dedicato alla tradizione e al gusto, riscuotendo un successo inaspettato. Iniziata sabato pomeriggio in via Roma, la festa ha attirato migliaia di visitatori che, tra musica, intrattenimento e attività culturali, hanno potuto gustare una delle specialità più rappresentative della gastronomia locale: la scaccia. Folla anche ieri, domenica, per la seconda giornata della manifestazione che ha visto tra l’altro in mattinata il secondo momento del laboratorio per bambini, curato dal Collettivo Ocra, chiamati a scoprire i segreti della preparazione della scaccia.

La festa, organizzata dal Comune di Ragusa con il finanziamento della Regione Siciliana tramite il bando “Sicilia che piace”, ha avuto un riscontro oltre le aspettative con circa diecimila focacce vendute, un vero record che conferma la grande affezione dei ragusani e dei turisti per questo piatto simbolo e identitario. Sabato sera il talk con i rappresentanti dell’Amministrazione comunale, in particolare il sindaco Peppe Cassì, l’assessore allo Sviluppo Economico Giorgio Massari e l’assessore ai centri storici Giovanni Gurrieri, hanno parlato dell’importanza della scaccia come patrimonio culturale e gastronomico e delle iniziative volte a rivitalizzare il centro storico. Interventi anche dai rappresentanti di Slow Food. Il sindaco Cassì ha evidenziato il valore sociale e identitario della scaccia, dichiarando: “A Ragusa scaccia vuol dire innanzitutto comunità. È il piatto della tradizione, della festa, quello che più ci manca e ci identifica quando andiamo fuori. In migliaia a celebrarla e ad assaggiarla in una due giorni in centro storico tra musica e intrattenimento. L’Amministrazione continua a promuovere eventi, a fare squadra coi commercianti, a lavorare per riqualificare spazi e ridare presto un teatro a questa parte della città, ma sarà sempre l’abitudine dei ragusani a frequentare il centro a fare la differenza”.


L’assessore allo Sviluppo Economico, Giorgio Massari ha parlato del marchio De.Co., la Denominazione Comunale di Origine, con cui Ragusa ha inteso tutelare e valorizzare la scaccia e altre eccellenze locali, affermando: “Il marchio De.Co. è uno strumento fondamentale per garantire l’autenticità della nostra tradizione culinaria. Aver definito un disciplinare significa preservare la qualità di ciò che offriamo, ma anche promuoverlo in nuovi mercati e ambiti, portando un pezzo di Sicilia nel mondo. Questa festa ha certamente rimarcato un percorso avviato che guarda alla promozione”.
L’assessore ai Centri Storici, Giovanni Gurrieri, dal canto suo, ha sottolineato l’importanza di eventi popolari come questo per rafforzare il tessuto sociale e commerciale del centro storico: “Il centro storico ha bisogno di eventi che attraggano persone, che lo facciano vivere e amare. Manifestazioni come questa sono un’opportunità per far riscoprire ai ragusani il piacere di frequentare i propri spazi urbani e per attrarre visitatori anche da altre città”.
I risultati di questa edizione, coordinata da Sicilia Event presieduta da Marco Guastella, con la collaborazione delle Pro Loco iblee, Ccn I tre ponti e di Enjoy Barocco, aprono la strada a una rinnovata attenzione verso la “scaccia rausana”, il piatto che racchiude storia, tradizione e la forte identità della comunità ragusana. “E’ andata molto bene – spiega Marco Guastella che con il suo team ha curato ogni dettaglio dell’evento – Ottimi riscontri, affluenza incredibile ma soprattutto un rapporto diretto tra panificatori e consumatori considerato che abbiamo pensato anche ad un contest con votazioni di gradimento e il rilascio di contatti che permettono di rilanciare delle promozioni su misura anche oltre la festa. Per il futuro si potrà sicuramente pensare all’estensione dell’area di svolgimento della manifestazione e a nuovi obiettivi”.

Oltre alle istituzioni, hanno contribuito alla buona riuscita dell’evento anche le food blogger Barbara Conti, autrice del blog “Fantasia in cucina” su GialloZafferano, e Luisa Marabita, nota per aver vinto “Ricette d’Italia”. Con la loro esperienza e passione, le due blogger hanno raccontato la storia e i segreti della scaccia, coinvolgendo i visitatori con aneddoti e consigli sulla preparazione del piatto. Protagonisti sono stati i panificatori ragusani che con passione e creatività hanno proposto la buonissima pietanza. In campo dunque il Panificio Ecce Homo, Ragusa al Forno di Cristina, Panificio Annunziata, Panificio Euroforno, Foz – fermento officina zero, Panificio San Giuseppe, Panificio Spighe e Papaveri, Panificio Bakery ed ancora Agriturismo Tenuta Carbonara e Tenuta Cozzo Papaleo. Sui canali social foto e video della due giorni.

Cultura

Concluso con grande successo il primo Festival “Pantelleria Asinabile”

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Un’edizione ricca di interventi, suggestioni ed emozioni all’insegna dell’inclusione sociale
Si è concluso con un grande successo di pubblico e soddisfazione da parte di tutti il primo
Festival Pantelleria Asinabile inserito nella XIII edizione della Settimana del Pianeta Terra.
Un’iniziativa per e con la Comunità organizzata da Parco Nazionale Isola di Pantelleria,
Comune, Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale Servizio 17 per il
territorio di Trapani e l’Associazione “Asineria Asini di Reggio Emilia”, con il suo fondatore
Massimo Montanari, direttore artistico del Festival.

Una preziosa sinergia di coprogettazione tra istituzioni, operatori economici e mondo
creativo delle associazioni locali.
Un Festival che è solo una tappa di un progetto iniziato nel 2021, frutto della
collaborazione tra Parco Nazionale di Pantelleria e Regione Siciliana, che ha come
obiettivo quello di riportare l’asino pantesco a Pantelleria. Un modo per fare conoscere ai
più piccoli un animale che è simbolo di un passato rurale in cui asino e uomo lavoravano
quotidianamente nei campi, instancabili, e far rivivere ai più grandi quel passato, che piano
piano si stava affievolendo nei ricordi.

Un Festival che ha avuto l’ambizioso obiettivo, pienamente raggiunto, di unire tutta la
comunità, dai bambini agli adulti ai più anziani, nel nome dell’asino pantesco. La
partecipazione da parte delle scuole è stata infatti totale. Le associazioni hanno lavorato
insieme con entusiasmo. I cittadini hanno partecipato con curiosità. Il risultato è stata
un’edizione ricca di interventi, di suggestioni e di emozioni all’insegna dell’inclusione
sociale.

Tantissimi i momenti in cui la comunità si è sentita unita. E tantissimi i protagonisti. Tra i
tanti non si possono non citare i ragazzi dell’Albero Azzurro che si sono messi in gioco,
sotto l’attenta guida dei loro “tutor”, in una rappresentazione teatrale.
I soci del Centro Culturale Vito Giamporcaro che, tra le varie iniziative, hanno dato un forte contributo alla
ricostruzione della storia di questo prezioso animale durante l’evento Parole d’asino.

Fondamentale, infine ma non alla fine, il supporto logistico, operativo, di attrezzature e
materiali delle associazioni Barbacane e Mulattiera e delle ditte incaricate dal Parco che
con il loro lavoro e la fornitura di attrezzature e materiali hanno fatto godere in grande
comodità i momenti conviviali. Tutti elementi fondamentali per l’ottimale organizzazione
dell’evento. Grazie a loro, inoltre, è stato dato un forte contributo alla raccolta fondi per la
realizzazione della statua dell’asino pantesco, un sogno del poeta Lillo di Bonsulton.

“È andato tutto bene, siamo veramente soddisfatti” dice Italo Cucci, Commissario
Straordinario dell’Ente Parco.

“Si sta già lavorando a una prossima edizione nella quale si adotterà sempre un approccio
di co-progettazione” aggiunge Carmine Vitale, direttore f.f. dell’Ente Parco.
“Prossimamente, grazie all’accordo tra Parco, Regione e Comune, saranno avviate tutta
una serie di iniziative con le scuole per preparare gli studenti a esperienze di trekking di
più giornate in giro per l'isola lungo i sentieri. Non mancheranno anche giornate di coccole,
di avvicinamento all'asino di bambini e famiglie”.

Pantelleria, diventata prima Isola Asinabile d’Italia, esce da questo Festival carica di
entusiasmo e con tanti nuovi progetti ancora da realizzare. Progetti che coinvolgeranno
nuovamente attori dell’isola e collaboratori da varie parti d’Italia e che offriranno nuove
opportunità per tutti. Tra questi, progetti di pet therapy sia con gli asini panteschi
(onoterapia) e con altri animali presenti già sull’isola.
Accadranno tante cose belle in futuro. E saranno nuovamente tutte da realizzare, vivere e
raccontare.

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Cultura

Festeggiamenti all’insegna del mare per il San Fortunato di Pantelleria – Oggi tutta l’isola si mobilita

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Come annunciato nei giorni, i grandi festeggiamenti del protettore dell’isola avranno inizio, meteo permettendo, con l’attesa regata delle lance pantesche in gara per il premio “La Mulattiera”.
Alle ore 15,00 è previsto lo start e gli appassionati potranno seguire le vele tese dal vento, anche da terra: da Punta Croce e Punta Fram.

La competizione marinara, tradizionale per l’isola ma ancor più per San Fortunato, darà il via all’intera manifestazione, porgendo a conclusione il testimone alla Santa Messa che sarà celebrata da Monsignor Angelo Giurdanella, già arrivato a Pantelleria. Di poi dalla Chiesa Forania si dipartirà la processione che proseguirà nella tanto suggestiva quanto entusiasmante a bordo di una barca per raggiungere l’ingresso del porto: ivi, con l’aiuto della Capitaneria di Porto, verrà posata in acqua una fiorita corona di ossequio al mare, ai suoi abitanti e alle sue vittime.

Conclusi i cerimoniali religiosi, si darà il via ai vari intrattenimenti di giochi, musica e spensieratezza, fin ad arrivare all’ora del conviviale con le associazioni Barbacane e La Mulattiera.
Chiusura in grande stile con una cover band di Vasco Rossi.

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Cultura

Maturità 2026, tutte le date di scritti orali e invalsi

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Le date della maturità sono state già rese note e la prima prova si svolgerà il 18 giugno 2026 e come gli anni passati sarà uguale per tutti, mentre la seconda, che sarà specifica per indirizzo di studio, si terrà il 19 giugno 2026.
Le prove Invalsi, invece, requisito per l’ammissione all’esame di Stato si svolgeranno dal 2 al 31 marzo (qui trovi tutti i dettagli, con le date delle classi campione, non campione e della sessione suppletiva).

Le date principali

Prima prova scritta: 18 giugno 2026 ore 8:30
Seconda prova scritta: 19 giugno 2026 ore 8:30
Colloqui orali: a partire dalla settimana successiva

 Le novità della maturità 2026

  1. A partire da quest’anno si torna a parlare ufficialmente di Esame di maturità e non più di Esame di Stato, per riportare alla luce la sua valenza formativa e simbolica più autentica.
  2. L’orale cambia e il colloquio verterà su quattro discipline principali dei percorsi di studi che saranno scelte dal Ministero a gennaio. Durante la prova orale si terrà conto anche dell’educazione civica e della formazione scuola-lavoro. A seguito delle numerose proteste sollevate durante la maturità passata, adesso che chi farà scena muta durante l’orale, anche se passato alle  prove scritte, sarà automaticamente bocciato e dovrà ripetere l’anno.
  3. Il voto delle prove scritte sarà comunicato solo una volta concluso il colloquio.
  4. Cambia anche la composizione delle commissioni: si passa da 5 a 7 commissari ( due interni, due esterni e un presidente di commissione).
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