Lavoro
QUASI 10 MILA I LAVORATORI SICILIANI COINVOLTI IN CONTENZIOSI CON I PROPRI DATORI DI LAVORO. L’ISOLA É TRA LE PRIME CINQUE REGIONI IN TEMA DI CONTROVERSIE LAVORATIVE

QUASI 10 MILA I LAVORATORI SICILIANI COINVOLTI IN CONTENZIOSI CON I PROPRI DATORI DI LAVORO. L’ISOLA É TRA LE PRIME CINQUE REGIONI IN TEMA DI CONTROVERSIE LAVORATIVE. MONTELEONE (SINALP): “FONDAMENTALE LO STRUMENTO DELLA CONCILIAZIONE SINDACALE PER RISOLVERE LE LITI”. DOMANI NELLA SALA DEI CAVALIERI DI PALAZZO STERI UN CONVEGNO SU QUESTO TEMA
Sono quasi 10mila i lavoratori siciliani coinvolti in contenziosi con i propri datori di lavoro. Un dato che evidenzia come lo strumento della conciliazione sindacale sia utile e fondamentale per dirimere le controversie lavorative. Numeri che danno il senso del contesto nel quale questi lavoratori svolgono il proprio lavoro. Dunque, la fotografia di una realtà che, se da un lato mette in risalto le problematiche del mondo del lavoro, dall’altro innesca un percorso virtuoso che guarda a soluzioni concrete.
E sempre in riferimento ai numeri, per quanto riguarda le materie più conciliate, al primo posto risultano essere i licenziamenti (40%), al secondo le controversie su straordinari e ferie (25%), mente al terzo si posizionano le controversie su discriminazioni e mobbing (15%). In Sicilia, la conciliazione sindacale ha un tasso di conflittualità lavorativa più alto rispetto alla media nazionale, soprattutto per lavoro irregolare, mancato pagamento di retribuzioni, licenziamenti illegittimi, controversie su ferie, permessi e straordinari non retribuiti.
Questo il numero di procedimenti di conciliazione avviate nell’isola negli ultimi cinque anni e comparazione
percentuale rispetto al dato nazionale.
Anno Conciliazioni avviate % Rispetto al dato nazionale
2019 ~ 8.500 ~10%
2020 ~ 7.200 ~9,5% (calo per pandemia)
2021 ~ 7.800 ~9,7%
2022 ~ 9.000 ~10%
2023 ~ 9.500 (stima) ~10%
Con i valori sopra evidenziati la Sicilia è tra le prime cinque regioni italiane per numero di controversie
lavorative, insieme a Lombardia, Lazio, Campania e Puglia, e sono in aumento le controversie per
licenziamenti nel settore turismo e agricoltura.
“Siamo di fronte ad una delle principali sfide nel mondo del lavoro contemporaneo. In un contesto caratterizzato
da rapidi cambiamenti economici e sociali, la conciliazione sindacale emerge come uno strumento strategico per
promuovere il dialogo, prevenire controversie e individuare soluzioni condivise a vantaggio di tutte le parti
coinvolte. Inoltre, diventa un supporto essenziale di aiuto allo snellimento delle cause nei tribunali, che in questo
modo non dovranno gravarsi di ulteriori contenziosi”.
É quanto afferma Andrea Monteleone, segretario
regionale del SINALP Sicilia (Confederazione Sindacale Nazionale Autonoma dei Lavoratori e dei Pensionati).
“L’obiettivo di questo convegno – aggiunge Monteleone – è quello di approfondire il ruolo e le potenzialità della
conciliazione sindacale, analizzando le opportunità che essa offre sia alle imprese, in termini di miglioramento
delle relazioni industriali e della produttività, sia ai lavoratori, garantendo la tutela dei diritti e una maggiore
partecipazione al processo decisionale”.
segue
Analizzando, invece, le statistiche nazionali degli ultimi anni, in merito alla conciliazione sindacale, si evince questo sviluppo continuo.
Numero di procedimenti di conciliazione sindacale avviati negli ultimi
cinque anni:
2019: ~ 85.000
2020: ~ 75.000 (calo per pandemia)
2021: ~ 80.000 (ripresa post-Covid)
2022: ~ 90.000 (aumento per crisi economica e licenziamenti)
2023: ~ 95.000 (stime in crescita per inflazione e rinnovi contrattuali) e come si evince, dal 2019 al 2023
(ultimo anno con dati certi) la conciliazione è cresciuta di ben 10.000 procedimenti.
Mentre il Tasso di successo delle conciliazioni ha una media, nell’ultimo quinquennio 2019-2023, del 65-70%, quindi 2 su 3 controversie si risolve senza necessità di ricorrere al giudizio. Infatti, alla luce di questi dati le conciliazioni sindacali risultano essere sempre la via più veloce ed economica nel dirimere le controversie nei rapporti di lavoro. Altro aspetto che dà una netta diversificazione in merito alle conciliazioni sindacali tra nord e sud è dato da una netta prevaricazione di conciliazioni per licenziamenti e controversie salariali nel nord Italia, mentre nel sud prevalgono le conciliazioni su lavoro nero e mancato pagamento retribuzioni.
Un tema delicato, questo, che verrà affrontato domani a Palermo, venerdì 28 marzo dalle 9.30 alle 13, nella sala dei Cavalieri di Palazzo Steri, nel corso del convegno, “La conciliazione sindacale: un’opportunità per le imprese e per i lavoratori”. L’iniziativa è stata organizzata dal SINALP Sicilia (Confederazione Sindacale Nazionale Autonoma dei Lavoratori e dei Pensionati) con il patrocinio del Comune di Palermo e dell’Assemblea regionale siciliana, e la collaborazione di alcuni enti, associazioni e ordini professionali, tra cui quello dei commercialisti e degli avvocati di Palermo. Saranno presenti il Presidente della Regione siciliana, Renato Schifani e il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.
Tra i vari interventi, quello di Andrea Monteleone, segretario regionale del SINALP Sicilia che modererà anche l’incontro. Daranno anche il loro contributo Anna Maria di Vanni, direttore di Unicoop Sicilia, il presidente degli avvocati di Palermo, Dario Greco, quello dei dottori commercialisti,
Nicolò La Barbera, il presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Antonio Alessi, l’avvocato Girolamo Catalano dell’Ispettorato del Lavoro di Palermo. L’avvocato Simona Viola, Dirigente dell’Ufficio Risorse umane dell’Università degli Studi di Palermo. Concluderà i lavori Lorenzo Maria Dentici, avvocato e docente del diritto del lavoro di Unipa. Che cosa è la conciliazione sindacale. Si tratta procedimento attraverso il quale le parti, con l’assistenza del soggetto conciliatore, cercano di raggiungere la soluzione della controversia.
Proprio la presenza di un terzo, il conciliatore designato dall’organizzazione sindacale di appartenenza del lavoratore. È un accordo che ha ad oggetto una transazione economica che serve a concludere una lite tra lavoratore e datore di lavoro. Il lavoratore di fatto rinuncia a rivendicare un proprio diritto o una parte di esso in cambio di un risarcimento economico.
Ambiente
Pantelleria, 5 posti di lavoro a tempo indeterminato

Concorso pubblico per titoli, integrato da una prova di idoneità, finalizzato all’assunzione, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e pieno, di n. 5 (cinque) unità con profilo professionale di “Operatore dei Servizi Ecologici e Manutentivi”, inquadrate nell’area degli operatori (ex cat. A – posizione economica ex a1), con riserva di n. 1 posto in favore dei volontari delle forze armate e di n. 1 posto riservato ai volontari del servizio civile universale o del servizio civile nazionale.
Informazioni dettagliate all’interno del documento in allegato
Lo rende noto in Comune di Pantelleria con pubblicazione in Albo Pretorio
Le domande di partecipazione potranno essere presentate al seguente link https://www.inpa.gov.it/bandi-e-avvisi/dettaglio-bando-avviso/?concorso_id=7d1ac2b6b2c144c9aa4f2f659c831f9
Lavoro
Pantelleria, dal 1 luglio al via corsi su sicurezza sul lavoro. I dettagli

IN PARTENZA CORSI SULLA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO PER ADDETTI ANTINCENDIO, PRIMO SOCCORSO, FORMAZIONE E INFORMAZIONE DIPENDENTI E VISITE MEDICHE PER I LAVORATORI ORGANIZZATI DA UPIA E STUDIO VALENZA FLORINDA
Partiranno martedì 01 luglio i corsi per addetti antincendio, formazione e informazione lavoratori per tutte le tipologie di rischio e per tutte le aziende che hanno almeno un dipendente. Si terranno a Pantelleria, presso i locali del Circolo Ogigia in Via A. D’aietti 20/024, per aziende e lavoratori organizzati dall’UPIA e dallo Studio di Consulenza del Lavoro Valenza Florinda, in ottemperanza alle disposizioni del Dlgs 81/2008.
I corsi inizieranno martedì 01 luglio 2025 con la formazione lavoratori ad alto rischio quei settori come l’edilizia, metalmeccanici, impiantisti, movimento terra, alimentaristi ecc. per i quali sono obbligatori.
Mercoledì 02 luglio 2025 si svolgerà il corso di formazione informazione rischio basso per tutti quei lavoratori dei pubblici esercizi come alberghi, ristoranti, bar, pub, studi professionali, commercio ecc.. La mancata effettuazione di questi corsi obbligatori da parte delle aziende farà scattare delle sanzioni che vanno dall’arresto per due/ quattro mesi all’ammenda da 1.350,00 a 5.699,20 a persona.
I corsi continuano giovedì 03 luglio 2025 con il corso
ANTINCENDIO secondo livello e l’aggiornamento per chi avesse già l’attestato in scadenza, è importante controllare bene tutti gli attestati per verificarne la validità. L’attestato antincendio ha una validità di anni 3.
Inoltre a breve verranno comunicate le date per il corso di PRIMO SOCCORSO base e aggiornamento, sempre per chi avesse già l’attestato ma fosse in scadenza. Si raccomando di controllare bene la validità degli stessi, che per il primo soccorso è di 3 anni. Inoltre, effettuate dal medico del Lavoro dott. Loria, sono in programma le visite mediche per tutte le tipologie di lavoratori, pre assuntive, rinnovi e periodiche, entro la metà del mese di luglio 2025.
Tutti questi adempimenti sono obbligatori e previsti dalla legge, pena sanzioni penali ed amministrative consistenti. Si raccomanda a tutte le aziende del territorio di adempiere periodicamente a questi adempimenti.
Ma i corsi non finiscono qui, l’UPIA e lo studio di Consulenza del Lavoro Valenza Florinda da anni sul territorio, a breve organizzeranno anche corsi : R.L.S., R.S.P.P rischio basso e alto, Pimus specifico per l’edilizia, corsi HACCP
Per qualsiasi informazione, consulenza sullo stato dei corsi aziendali o prenotazione rivolgersi allo :
Studio di Consulenza del Lavoro Valenza Florinda – Via Arciprete D’aietti 30 – 91017 Pantelleria tel. 0923838886 cell. 3457821802 mail: cedvalenza@gmail.com
Cultura
Pantelleria e gli eroi della terra. Operazione raccolta capperi notturna con lampade sulla fronte

L’agricoltura a Pantelleria è riconosciuta unanimemente “eroica” per le difficoltà che porta l’isola nella gestione dei terreni, delle piantagioni e del raccolto dei loro frutti.
Le condizioni climatiche costringono ad una coltura bassa, il più vicina possibile alla terra, richiedendo sforzi fisici superiori rispetto ad altre realtà.
Ma questo fa parte del pacchetto e, dalla notte dei tempi, si continua la tradizione, anche se con meno partecipazione e “braccia”.
La raccolta dei capperi, la cui stagione è da poco avviata, non è da meno e, forse, rappresenta tra le pratiche, sulla nostra isola, più impegnative.
Essa si svolge, per circa due mesi o poco più, nelle prime ore del mattino: verso le 4 si è già sulle piante, per sgranarle delle loro preziose gemme. L’abbigliamento deve essere adeguato e molto coprente. E quando già comincia a farsi giorno e il caldo comincia a picchiare, i raccoglitori smontano dal lavoro, per darsi appuntamento all’aurora successiva, quella fase iniziale del crepuscolo mattutino, con quel chiarore purpureo/rosa nel cielo prima del sorgere del sole, momento che definire poesia a Pantelleria è riduttivo.
Ma poi abbiamo altri tipi di operatori, raccoglitori, quelli che prediligono svolgere il raccolto in piena notte sia perchè è più fresco, sia perchè i capperi stipati restano più integri.
Impossibile, senza luce, ma i sistemi si trovano.
Così gli ingegnosi Giuseppe e Davide Belvisi, partendo dalle 2 di notte, procedono con lampade collocate sul capo, illuminando a giorno l’intero cespuglio di capperi.
I fratelli, che ringraziamo per le immagini spettacolari, hanno dichiarato che svolgere quel lavoro durante la notte è di gran lunga preferibile, non foss’altro che per gli scenari che l’isola offre e la frescura della notte che, con l’imminente ondata di calore prevista, sarà di grande sollievo e renderà piacevole un mestiere che sempre meno panteschi svolgono.
Una volta raccolta i capperi, ecco i procedimenti prima che arrivino a tavola
Ricordando gli insegnamenti di Giovanni Bonomo, la procedura che si seguirà sarà la seguente: dopo la raccolta i capperi vengono posti in grandi contenitori, con il sale marino, preferibilmente delle saline puniche di Trapani, perchè ha proprietà particolari. Poi, portati al capperificio, saranno selezionati per dimensioni, attraverso setacci (i “crivi”) e, una volta dunque divisi per calibro, impacchettati e pronti, per essere al top devono passare circa 50 giorni per essere consumati.
Il passaggio in salamoia è importante, sia perchè si ammorbidiscono, sia perchè perdono quella nota un pò aspra che li caratterizza senza trattamento. Quest’ultimo serve a trasformare l’acido malico in acido lattico, che conferisce un gusto più gradevole alle piccole gemme.
Il tempo di conservazione degli stessi, in condizioni ottimali, può essere per legge di tre anni, ma se conservati bene arrivano anche a quattro.
La mosca dei capperi: capparimya savastonoi
Prima dell'”avvento” della mosca dei capperi, la capparimya savastonoi, nel 1982 Pantelleria aveva raggiunto una produzione di 12.600 quintali di capperi. Al giorno d’oggi il peso è poco più di 1000 quintali.
La raccolta dei capperi, prima dell’arrivo di questo insetto si protraeva fino a fine agosto, adesso si termina molto prima.
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