Cultura
Proverbi marinareschi a Pantelleria / 14 – Varca ch’addimura, veni carrica

U pisci fete ra tiesta
Il pesce puzza dalla testa.
Fa il paio col napoletano “O pesce fete ra capa”. In siciliano c’è anche il
rafforzativo “U pisci fete siempre ra tiesta”. Quel “siempre” non ammette attenuanti.
In natura un pesce morto infatti comincia ad imputridire, e quindi a puzzare, sempre dalla testa. È
generalmente citato quando si ha a che fare con persone, poltrone e corrotte, delle basse gerarchie
della burocrazia e si sa che, in alto, la poltroneria e la corruzione dei vertici è ancora maggiore.
Quindi il cattivo esempio viene inevitabilmente e sempre dai capi.
U ventu ‘i tramuntàana ti scippi ‘i pisci ‘nt’ ‘u panaru
Il vento di tramontana ti strappa i pesci da dentro il paniere.
La tramontana ovvero il maestrale non
è altro che il vento proveniente da nord-est, che si caratterizza per la sua forza e la sua freddezza,
che tagliuzzano come tante lamette il volto e le mani. Nel proverbio in esame è esaltata la sua forza,
da “rubare” nientemeno i pesci perfino da dentro il paniere del malcapitato pescatore.
Ventu ‘nterra fatti ‘nterra, ventu ‘i fora fatti fora
Vento di terra fatti a terra, vento di fuori fatti fuori.
È scaturito dall’esperienza marinaresca. Infatti il vento di terra (offshore wind), ossia masse di aria che dalla costa si dirigono verso il largo, permette
alle imbarcazioni di rientrare, essendo il mare calmo sotto costa. Mentre il vento di fuori agita il
mare proprio sotto costa e quindi fa bene l’imbarcazione ad andare o restare al largo.
Varca rutta, attaccala u molu
Barca rotta, ormeggiala al molo.
Con una barca rotta non si può andare da nessuna parte e quindi
deve forzatamente restare attraccata al molo. Si dice anche di persona vecchia e malandata, che non
può più intraprendere alcuna impresa o viaggio.
Varca ch’addimura, veni carrica
Barca (veliero, peschereccio) che ritarda, torna carica.
È un’espressione ottimistica augurale e
scaramantica. Si pronunciava, per rinfrancare, i familiari che aspettavano, con ansia, di vedere
all’orizzonte l’imbarcazione su cui erano imbarcati i propri cari e che stava facendo ritardo. Niente
paura, il ritardo era dovuto soltanto al pesante carico (pescato o merci in abbondanza).
Varca rutta, marinaru a spassu
Barca rotta, marinaio a spasso.
Inevitabilmente, quando la barca è ferma per un guasto serio o
irreparabile, al marinaio imbarcato su quella non resta altro che gironzolare per il porto in attesa di
un altro imbarco. Più incisivo e drammatico quello della Sicilia orientale: “Varca rutta, marinaru
persu” (Barca rotta, marinaio perduto”, infatti quasi sempre il marinaio e la sua barca diventano come un unico e indissolubile corpo, per cui il male di uno si riflette nell’altro.
Varca rutta, rumpila tutta
Barca rotta, rompila tutta.
Così facendo si toglie l’occasione di farsi tentare di navigare con una
barca malandata e insicura, che può mettere a rischio la vita dello stesso marinaio.
Fa il paio con “Jurnata rutta, rumpila tutta” (Giornata rotta, rompila tutta”. Si dice di una giornata
cominciata male e, per non continuare nella negatività, conviene non intraprendere nessun’altra
azione o impresa in quel giorno, meglio aspettare il domani.
Varca senza timuni si perdi
Barca senza timone si perde.
Non c’è bisogno di commento. Un’imbarcazione senza timone,
essendo ingovernabile, è da considerarsi perduta sia in mare aperto che sotto costa. Allude anche ad
una famiglia squinternata.
(14 – continua) Orazio Ferrara
Cultura
Pantelleria ispirazione e creatività: Alberto Matano torna sull’isola con il suo libro “L’amore è più grande…”

Magari presenta il libro a Pantelleria? Ci starebbe tutta
Il posto del cuore e dell’ispirazione del giornalista del momento, Alberto Matano, potrebbe essere la nostra isola.
Così su facebook, scrive: “Un anno fa qui a Pantelleria scrivevo un pezzo di #vitamia. Tornare con il libro tra le mani è a tratti incredibile…
Buona domenica!”
Pantelleria non è solo fonte di ispirazione, ma vita stessa, carica, energia. Molte persone lo capiscono, isolani o forestieri, molti non comprendono nemmeno di cosa si parla, perchè si pongono con un atteggiamento di distacco, con il pensiero che basti il mare, un tuffo e un’insalata per fare vacanza. Ma Pantelleria è ben altro, è profondità, filosofia, lirica.
Matano, adesso ospite del Pantelleria Dream, l’ha capito, con sensibilità e attenzione e ha imbastito qui il suo libro “L’amore è più grande di ogni definizione”, capendo il privilegio, carpendo la melodia del vento, l’umore del vento e della terra, l’arte del sole di scolpire la vita.
In copertina immagini da facebook
Cultura
Rotary Foundation – Grance concerto di Noa, il 2 agosto a Palermo al Teatro Verdura

Una rappresentanza del Rotary Club di Pantelleria sarà presente
E’ attesa con grande fermento la serata del 2 agosto, presso il Teatro Verdura di Palermo, che vede protagonista Noa.
Si tratta di un concerto di solidarietà pro Rotary Foundation, organizzato dal Rotary Distretto 2110.
Il Governatore Sergio Malizia ha voluto fortemente coinvolgere per la causa rotariana, l’artista israeliana, ospite illustre a Sanremo 2025. Il Teatro Verdura con questa iniziativa riecheggerà di tripudi alla musica, all’arte, alla bellezza e alla solidarietà.
La canzone che l’ha resa popolare
Sul palco vedremo una meravigliosa Noa: con il testo Beautifull the way mise la voce a quel successo mondiale della colonna sonora tutta italiana di Nicola Piovani. Parliamo del film La vita è bella (1997), che valse l’Oscar a Roberto Benigni.
Con quello sguardo magnetico, l’incarnato ambrato, la voce che modula come un arpeggio lirico e la profondità dell’interpretazione è capace di far volteggiare l’ascoltatore in un incanto immaginifico.
Noa, pseudonimo di Achinoam Nini, è Tel Aviv il 23 giugno 1969 da una famiglia di ebrei dello Yemen costretti a fuggire dal loro Paese a causa dell’ostilità dopo la proclamazione dello Stato d’Israele. Così a due anni si trasferisce con la famiglia a New York, dove il padre esercita la sua professione di docente universitario.
La straordinaria interprete all’età di 17 anni, a seguito di una profonda crisi d’identità decide di tornare in Israele, dove presta servizio militare obbligatorio per due anni.
In seguito, Noa ricorderà spesso lo smarrimento di quel periodo: «ero sola, in mezzo a ragazze che parlavano un ebraico che non capivo, si dormiva col fucile sotto il letto».
Cultura
Pantelleria, grande successo per “Pantelleria – Colori & linee” del M° Zinetti fino al 18 luglio

Grande successo! La mostra fotografica di Claudio Zinetti resterà visitabile fine il 18 Luglio
“Dalla presentazione del libro “Colori & linee” di Zinetti, al vernissage della mostra fotografica dell’autore, la bellezza si diffondeva lungo Corso Umberto I, accompagnata dalla musica di Silvia D’Aietti. Un intreccio di linguaggi per ascoltare l’isola.
Pantelleria non si concede in fretta. Va osservata in silenzio, a passo lento, lasciando che siano il vento, la luce e le pietre a parlare. Proprio come è accaduto durante la vernissage, quando il caldo scirocco ha fatto da sfondo a un evento diffuso che ha unito fotografia e musica in un unico respiro collettivo.
La serata si è aperta alle 19.00, alla presenza del Sindaco Fabrizio D’ancona, nella piazza davanti il vecchio Castello di pietra lavica; la presentazione del libro “Colori e Linee” di Claudio Zinetti, ex Comandante dell’Aeronautica Militare, è stata accolta con grande interesse da un pubblico variegato di isolani, turisti, curiosi. Ma il momento letterario è stato solo l’inizio. Concluse le ultime domande del dialogo fra autore e pubblico, la gente si è mossa verso Corso Umberto I, attratta dalle note vibranti della musica e dalla voce calda di Silvia D’aietti, giovanissima cantante pantesca.
A pochi passi di distanza, nella Galleria d’arte “Le alcove di Van der Grinten”, stava per aprirsi il vernissage della mostra fotografica dello stesso Zinetti. L’ingresso, dopo pochi gradini, conduce in uno spazio raccolto, fresco, quasi sacro. Le fotografie erano disposte lungo le pareti spoglie: solo architetture, nessun volto, nessuna presenza umana.
Scorci di facciate, giochi di ombre su scale, aperture cieche, finestre che sembrano occhi stanchi.
Un particolare della chiesa di Tracino, un tetto di dammuso che si incrocia con una scala, curve e linee che si intrecciano ai colori dell’isola.
Al posto di volti sono le pietre che parlano: un’assenza che è una presenza fortissima in cui l’architettura ha smesso di essere sfondo per vigne, fotografati migliaia di volte.
“A me l’isola parla attraverso alcuni dettagli di architetture, le scale che salgono nel vuoto, prospettive inusuali di chiese e di dammusi, finestre cieche, muri segnati dal sale e dal tempo, porte chiuse. Cerco sempre qualcosa che mi sorprenda, che mi comunichi un guizzo. Mi capita di percorrere una strada e osservare i muri, le case, e non trovare nulla da fotografare e poi, facendola al contrario rendermi conto che tutto cambia”, ci confessa Zinetti.” (Lucia Boldi)
Dopo la grande affluenza all’inaugurazione della mostra e la presentazione del libro, tenutasi al Castello di Pantelleria, in precedenza con l’autore del libro e fotografo Claudio Zinetti e il sindaco Fabrizio D’Ancona, che, come Zinetti, ha risposto alle domande di giornalisti e visitatori, D’Ancona ha offerto anche uno sguardo sullo sviluppo urbano di Pantelleria attorno al Castello.
Il Castello tornerà ad essere un gioiello, incorniciato da Corso Umberto I e Corso Vittorio Emanuele, un tempo le principali vie dello shopping pantesco. Anche il Corso Umberto sarà oggetto di un restyling nell’ambito del progetto del lungomare. Nel frattempo o al termine del progetto Waterfront, l’area tra l’ex Hotel Miriam e la Scuola Elementare sarà dichiarata zona pedonale.
La mostra “Pantelleria – Colori & linee” di Claudio Zinetti è visitabile tramite appuntamento fino il Venerdi, 18 Luglio 2025 – Giorno della finissage!
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