Sociale
Proteggiamo Pantelleria diventa “Il Pantesco” con nuova missione: raccontare l’isola
PROTEGGIAMO PANTELLERIA DIVENTA IL PANTESCO.
Questo gruppo e la relativa pagina hanno fatto il loro tempo. Tra i diversi atti di pentimento devo annoverare anche la creazione di queste pagine. Non perché non ci sia bisogno di proteggere l’isola, ma perché al di là delle buone intenzioni, “proteggere Pantelleria” è un atto di vanità e di superbia, quando non di opportunismo.
A più di un anno dalla creazione di queste pagine, poi, non ho visto la partecipazione che avrei auspicato. Pochi si sono esposti a dire quello che pensavano, e li posso capire. Quando io l’ho fatto, infatti, sono stato spesso criticato e attaccato, o strumentalizzato politicamente.senta cittadino di questa splendida terra prima che cittadino del mondo e abbia con quest’isola un rapporto privilegiato, esclusivo, personale, intimo.
Lasciamo alla politica il compito di amministrare l’isola – sperando che sia in grado di farlo con quell’umiltà necessaria a fare bene -, ma lasciamo al pantesco il compito di viverla.
Chiunque potrà scrivere qui le proprie opinioni liberamente, con il proprio linguaggio, o dialetto se preferisce, ma non sarà accettato nessun atto di bullismo o di intimidazione personale, pena l’immediata espulsione dal gruppo, senza preavviso
Pensavo di chiudere tutto ma dai commenti di alcuni di voi capisco che questo gruppo può ancora essere uno strumento utile, ma con un diverso nome e una diversa missione. La mia presenza inoltre sarà molto ridimensionata e chi vuole leggermi potrà farlo nella mia pagina personale.
Proteggiamo Pantelleria diventa quindi ILPANTESCO.
Invece di volere proteggere o cambiare Pantelleria, la missione sarà invece quella di raccontarla, viverla, anche migliorarla, ma solo con atti di buona volontà individuale.
ILPANTESCO infatti non è chi appartiene a una élite eletta o autonominata, ma è chiunque sisenta cittadino di questa splendida terra prima che cittadino del mondo e abbia con quest’isola un rapporto privilegiato, esclusivo, personale, intimo.
Lasciamo alla politica il compito di amministrare l’isola – sperando che sia in grado di farlo con quell’umiltà necessaria a fare bene -, ma lasciamo al pantesco il compito di viverla.
Chiunque potrà scrivere qui le proprie opinioni liberamente, con il proprio linguaggio, o dialetto se preferisce, ma non sarà accettato nessun atto di bullismo o di intimidazione personale, pena l’immediata espulsione dal gruppo, senza preavviso
Sociale
Io sono Elisa: due giorni di memoria e responsabilità chiudono il mese contro la violenza di genere
Canicattini Bagni / Avola – Le due giornate dell’iniziativa “Io sono Elisa”, svoltesi il 28 novembre a Canicattini Bagni e il 29 novembre ad Avola, hanno rappresentato un momento di intensa partecipazione collettiva, chiudendo simbolicamente il mese dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne. 
Un percorso che ha lasciato nei territori tre segni concreti: tre targhe commemorative destinate a custodire nel tempo la memoria di Elisa Claps e a trasformarla in un messaggio permanente di non violenza.
L’evento è stato organizzato dalla Galleria EtnoAntropologica, in collaborazione con il Presidio HONOS di Canicattini Bagni, il Comune di Avola, con il sostegno diretto dei Centri antiviolenza Work in Progress (Canicattini Bagni) e Doride (Avola)e le comunità scolastiche canicattinesi che hanno dimostrato una grande partecipazione ed operatività nell’accoglienza e nel risultato conoscitivo del caso Claps.
Una sinergia fortemente radicata nel territorio, che ha unito istituzioni, scuole, forze dell’ordine e realtà sociali in un percorso comune di memoria, responsabilità e cittadinanza attiva. A Canicattini Bagni, due targhe sono state posate presso il Liceo “Leonardo Da Vinci” e l’Istituto Comprensivo “Verga”, luoghi centrali della formazione giovanile. La loro collocazione all’interno delle scuole è un gesto che supera la dimensione commemorativa: è un invito quotidiano alla riflessione, al rispetto e alla consapevolezza civile.
Le dirigenti Rita Spada e Clorinda Coppa hanno sostenuto con convinzione questo percorso, inserendo la memoria di Elisa nel cuore dei progetti educativi.
Fondamentale è stata la partecipazione delle forze dell’ordine – Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri – e di tutte le istituzioni sociali operative nel territorio, che con la loro presenza hanno testimoniato una collaborazione solida e determinata. Una rete che rappresenta la forza della comunità quando sceglie di agire insieme, con responsabilità e fermezza, nel contrasto al femminicidio e nella costruzione di un’autentica cittadinanza attiva. 
Il 29 novembre, ad Avola, la terza targa è stata posata presso il Centro antiviolenza Doride, luogo in cui la memoria trova una collocazione profondamente simbolica.
Qui, la targa dedicata a Elisa diventa luce e testimonianza proprio lì dove la violenza viene affrontata quotidianamente con professionalità e cura.
Un gesto voluto dal Comune di Avola e dalla sua Sindaca Rossana Cannata, che hanno scelto di intrecciare la memoria di Elisa con il lavoro prezioso svolto dal Centro Doride.
Il Centro antiviolenza Work in Progress di Canicattini Bagni ha ugualmente contribuito alla realizzazione dell’iniziativa, rafforzando il messaggio delle due giornate e ampliando la rete territoriale di protezione e sostegno.
La Presidente della Galleria EtnoAntropologica, Laura Liistro, ha ricordato come le targhe non siano semplici simboli, ma punti di riflessione permanente, capaci di mantenere viva la memoria di Elisa nel tempo e di trasformarla in un faro per la costruzione di una cultura della non violenza. La presenza della famiglia Claps, di Mariagrazia Zaccagnino, del giornalista Angelo Barraco e della forza luminosa di mamma Filomena ha dato alle due giornate una profondità emotiva intensa, trasformando il ricordo in un abbraccio collettivo.
Tre targhe. Tre luoghi.
Due giorni di memoria e responsabilità chiudono il mese contro la violenza di genere responsabilità condivisa:
fare in modo che il nome di Elisa continui a illuminare il cammino contro la violenza sulle donne perché la memoria non si posa: cammina.
E finché cammineremo insieme, la luce di Elisa continuerà a guidarci.
Sociale
Pantelleria – Violenza donne, tra Cinema e Circolo San Gaetano “3 panchine del rispetto”
Il 25 novembre 2025, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è stato completato il progetto “Le panchine del rispetto”.
Una collaborazione nata dall’impegno condiviso dell’ASD Scauri, del consigliere Valenza e dell’assessore Culoma, che hanno scelto di unire energie per lasciare alla comunità un segno chiaro di sensibilizzazione.
Davanti al cine-teatro San Gaetano e al Circolo sono state rinnovate tre panchine. Due sono diventate rosse, colore che richiama il contrasto alla violenza sulle donne; la terza è stata dipinta di bianco, a rappresentare la pace e il rifiuto di ogni forma di violenza.
Su ognuna è stata collocata una frase dedicata ai valori del rispetto, della dignità e della parità tra le persone.
Un gesto semplice, condiviso e visibile, che invita a fermarsi e riflettere.
Foto a cura di Clara Garsia
Sociale
Pantelleria sede di incontro tra Caritas diocesana Fonsdzione San Vito e animatori parrocchiali
Nei giorni scorsi si è tenuta una reunion tra Caritas diocesana con la sua direttrice, suor Chiara Seno, il presidente della Fondazione San Vito Onlus,, Vito Puccio, e gli animatori della Caritas parrocchiale di Pantelleria.

Negli accoglienti ambienti della parrocchia della Chiesa Madre Ss Salvatore, l’incontro verteva sulla conoscenza degli stessi animatori e delle esigenze della comunità da parte di Suor Chiara.
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