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Economia

Proposta di legge su iniziativa popolare per riduzione tassazione su assorbenti e prodotti infanzia

Redazione

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PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE

A NORMA DELL’ARTICOLO 71, SECONDO COMMA, DELLA COSTITUZIONE E DEGLI ARTICOLI 48 E 49 DELLA LEGGE 25

MAGGIO 1970, N.352

FRESCURA LUCA, MENIA CORBANESE THOMAS, BELFI SEBASTIANO, ANGARANO DOMENICO DENIS,
BALDON SAMUELE, BONALANZA SERENA, CARRER NOEMI, FAMÀ FEDERICA, OLIVOTTO LUCA,
PELLIZZARI LORENZO, RONCEN EROS, SACCON SIMONETTA.
_____________
“Legge Frescura – Menia Corbanese – Belfi: modifiche alla tabella A allegata al Decreto del
Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, concernenti la riduzione dell’aliquota
dell’imposta sul valore aggiunto relativa ai prodotti per l’igiene femminile e ad alcuni prodotti per
la prima infanzia.”

CARE CONCITTADINE E CARI CONCITTADINI! La presente proposta di legge di iniziativa popolare
intende proporre una soluzione al problema della gravosa tassazione degli assorbenti femminili e di
alcuni prodotti per l’infanzia, proponendo la riduzione dell’aliquota IVA dal 10% al 5%. Tali beni
rappresentano una componente essenziale della spesa quotidiana per molte famiglie e il loro costo
ha un impatto significativo, soprattutto per le fasce di popolazione economicamente più deboli e
vulnerabili.
Attualmente l’IVA su beni essenziali come assorbenti, coppette mestruali, pannolini e altri prodotti
per la prima infanzia è fissata al 10%, mentre quella dei seggiolini, necessari alla sicurezza dei
bambini, è al 22%. Queste aliquote non tengono conto della rilevanza dei suddetti beni per le
famiglie italiane, i quali incidono in misura rilevante sul bilancio familiare.
Con il presente disegno di legge e la contestuale riduzione dell’IVA al 5%, lo Stato affronterebbe una
spesa annuale irrisoria di fronte al risparmio di più di 200 euro per le famiglie italiane. In Italia,
secondo le stime, si spendono 380 milioni di euro all’anno solo per i pannolini.
Questa proposta di legge persegue vari obiettivi:
SOSTENERE LE FAMIGLIE ITALIANE, alleviando l’onere economico derivante dall’acquisto di beni
essenziali;
PROMUOVERE L’EQUITÀ DI GENERE, riconoscendo il diritto delle donne a un accesso
economicamente sostenibile a prodotti fondamentali per la salute e l’igiene personale;
INCENTIVARE LA NATALITÀ, riducendo il peso economico sulle famiglie con bambini in età infantile.
Il costo stimato per l’attuazione di questa misura è pari a 180 milioni di euro annui. Per garantire la
sostenibilità economica dell’iniziativa, si propone di ridurre le dotazioni finanziarie attualmente
destinate ai due rami del Parlamento.
Con la legge costituzionale 19 ottobre 2020, n. 1, il numero dei parlamentari è stato ridotto di oltre
un terzo, passando da 945 a 600 membri attuali. Questa legge costituzionale è stata approvata anche
da un referendum costituzionale, che ha visto un’affluenza del 51,12% e una vittoria del “sì” con il

69,96% dei voti. Nonostante la significativa riduzione del numero di rappresentanti, le dotazioni
annuali per Camera e Senato, pari rispettivamente a 943.160.000,00 euro e 505.360.500,00 euro,
non sono state rimodulate sulla nuova struttura parlamentare. Si propone, pertanto, una riduzione
delle dotazioni di Camera e Senato, per un totale di 180 milioni di euro, al fine di finanziare la
riduzione dell’IVA senza compromettere altre voci del Bilancio dello Stato.
Il taglio dell’IVA sui prodotti per l’igiene femminile e di alcuni prodotti per la prima infanzia non
riguarda solo le donne o le famiglie con figli piccoli, ma è una battaglia di civiltà che può essere vinta
grazie al contributo di ognuno di noi. Per fare questo servono 50.000 firme.

PROPOSTA DI LEGGE
_____
Art.1
(Disposizioni concernenti la riduzione dell’aliquota IVA per prodotti per l’igiene femminile e alcuni
prodotti per la prima infanzia)

1. Alla tabella A, allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) Alla parte II-bis, dopo il numero 1-quater), sono aggiunti i seguenti:
⟨⟨ 1-quinquies) prodotti assorbenti e tamponi per la protezione dell’igiene femminile ;
coppette mestruali;
1-sexies) latte in polvere o liquido per l’alimentazione dei lattanti o dei bambini nella prima
infanzia, condizionato per la vendita al minuto; preparazioni alimentari di farine, semole,
semolini, amidi, fecole o estratti di malto per l’alimentazione dei lattanti o dei bambini,
condizionate per la vendita al minuto; pannolini per bambini; seggiolini per bambini da
installare negli autoveicoli.⟩⟩
b) Alla parte III, il numero 65),114.1) e 114.2) sono abrogati.

Art. 2
(Copertura finanziaria)
1. Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge, valutati in 180 milioni, si provvede
mediante il taglio delle dotazioni annue previste per Camera dei Deputati e Senato della Repubblica.

Ambiente

Ora solare 2025, stanotte si cambia. La storia nella Prima Guerra Mondiale

Redazione

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Le lancette andranno spostate indietro di un’ora, dalle ore 3 di notte andranno posizionate alle ore 2. Si avrà un’ora in più di luce al mattino e si dormirà un’ora in più. Nei sette mesi di ora legale che stanno per chiudersi, secondo Terna, c’è stato un risparmio economico di oltre 90 milioni di euro.

Mentre è caduta nell’oblio da sette anni, come un orologio fermo, la proposta della Commissione europea di abolire l’avvicendamento, era stata presentata nel 2018. Un po’ di storia Se l’invenzione dell’ora legale risale al Settecento e porta la firma di Benjamin Franklin, in Italia l’ora legale è stata istituita nel 1916 nel corso della Prima Guerra Mondiale proprio per un risparmio in termini energetici fino al 1920, tornando in occasione del Secondo conflitto mondiale tra il 1940 e il 1948. Dopo un primo passaggio nel 1965, è nel 1966 che viene introdotta ufficialmente nel nostro Paese per i mesi compresi tra maggio e settembre. Nel 1980 un accordo tra 14 Paesi, Italia compresa, anticipa il cambio che, da allora viene anticipato in concomitanza con la Pasqua.
Il doppio cambio dell’ora durante l’anno, da legale a solare, potrebbe però avere delle ricadute sull’alternanza sonno-veglia e da tempo è causa di dibattito non solo in Italia ma anche nell’Unione europea. Al centro la difficoltà di coniugare risparmio economico e le abitudini sociali e personali di ognuno di noi.

Salvatore Battaglia
Presidente Accademia delle Prefi

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Cronaca

La “guerra” dell’Ora Legale in Europa: Commissione UE vuole abolizione. Domani lancette indietro

Redazione

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Tra risparmio energetico nullo e impatti sulla salute, la Commissione Europea dichiara l’ora legale una “assurdità”, ma la necessaria maggioranza degli Stati membri continua a mancare
di Filomena Fotia da Meteoweb.eu

Il conto alla rovescia per l’abolizione del cambio stagionale dell’ora sembra essersi interrotto a metà strada, bloccato da un muro di veti incrociati nel Consiglio dell’Unione Europea. Nonostante la volontà popolare e la spinta della Commissione, l’alternanza tra ora solare e legale, nata negli anni ’70 per ragioni di risparmio energetico, continua a scandire le nostre vite 2 volte l’anno. La Commissione Europea, forte di un parere schiacciante espresso da 4,6 milioni di cittadini – un record per una consultazione pubblica UE – che si sono dichiarati a favore della fine di questa pratica, ha da tempo avanzato la proposta di abolizione. Il Parlamento Europeo ha fatto la sua parte, votando a favore nel 2019 e stabilendo il 2021 come anno limite per il cambiamento.

“Un ritmo che non conviene più”
Eppure, a diversi anni di distanza, nulla è cambiato. Il commissario UE per i Trasporti e il Turismo Sostenibili, Apostolos Tzitzikostas, ha ribadito a Strasburgo la posizione della Commissione: lo spostamento delle lancette “non ha più alcun fine“. “L’iniziativa nacque in risposta alla crisi energetica, ma oggi non produce più alcun risparmio energetico per nessun settore, ma anzi porta complicazioni inutili“, ha dichiarato il commissario, annunciando un’ulteriore “analisi più approfondita con uno studio dettagliato” per superare l’attuale stallo.

Le motivazioni della Commissione non sono solo economiche: l’attenzione si sposta sempre più sugli impatti sulla salute e sull’umore, in particolare per bambini e anziani, che “patiscono le conseguenze maggiori” di questo “mini-jet lag” semestrale. Recenti studi, infatti, suggeriscono un impatto negativo sui ritmi circadiani, che in alcuni Paesi del Sud Europa vengono mitigati dalla scelta di rimanere con l’ora legale permanente.

Il blocco degli Stati Membri
Nonostante il chiaro segnale dei cittadini, con Tzitzikostas che sottolinea come “i cittadini europei vogliono la fine di questa assurdità“, il processo decisionale si è incagliato. “Gli Stati membri al Consiglio non hanno ancora raggiunto una posizione univoca” ha concluso il commissario.

Il nodo cruciale risiede nel Consiglio, dove per definire una posizione è necessaria una maggioranza qualificata di Stati membri, consenso che al momento non esiste. L’assenza di tale maggioranza stoppa l’iter legislativo, nonostante la Spagna abbia recentemente riaperto la discussione a livello europeo, con il premier Pedro Sanchez, secondo cui il cambio d’ora “francamente non ha senso“.

In sostanza, per adottare la legislazione che porrebbe fine ai cambi stagionali è necessario l’accordo sia del Parlamento Europeo che del Consiglio. Fino a quando gli Stati membri non troveranno un terreno comune, la “battaglia” per un orario stabile è destinata a rimanere sospesa. L’orologio biologico e quello dell’economia europea continueranno a disallinearsi 2 volte l’anno, in attesa di una decisione che l’Europa, per ora, non riesce a prendere.

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Economia

Pantelleria tra 85 comuni con bus gratis per under 20

Direttore

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In provincia di Trapani: Pantelleria, Partanna, Castellammare del Golfo, Castelvetrano, Marsala, Favignana

L’ultima finanziaria regionale ha fissato in 85 i comuni siciliani che beneficeranno dell’intervento, grazie ad un fondo da due milioni di euro per coprire le spese del trasporto pubblico urbano dei giovani di età inferiore ai vent’anni.

L’intervento è riservato ai residenti nei comuni dotati di servizio di trasporto urbano e appartenenti a famiglie con un Isee non superiore a 25.000 euro. 
Saranno gli enti poi ad avviare i bandi comunali e ad assegnare il bonus in base alla cronologia delle domande presentate.

I contributi più consistenti per il bonus trasporti ai giovani sono andati alle tre Città metropolitane di Palermo (110.757 euro), Catania (67.846) e Messina (60.920). In provincia di Trapani, 33.432, così distribuiti: Pantelleria 13.050 euro; Partanna 13.167; Castellammare del Golfo 20.199; Castelvetrano 34.092; Marsala 45.864; Favignana: 6.099.

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