Trasporti
Prezzi dei traghetti alle stelle in Italia: +9.7% rispetto all’estate scorsa

L’estate 2025 si preannuncia particolarmente costosa per chi sceglie di viaggiare via mare. I prezzi dei traghetti sono aumentati sensibilmente rispetto allo scorso anno, incidendo sul budget delle vacanze degli italiani. Questo incremento coinvolge molte delle principali rotte marittime nazionali, con un impatto importante soprattutto per chi viaggia con l’auto al seguito. L’analisi di Assoutenti e altre fonti evidenzia un trend preoccupante, legato alla ripresa del turismo e ad altri fattori economici, che spingono a valutare anche diverse offerte luce e gas per gestire al meglio il budget familiare.
Prezzi in aumento sulle rotte marittime italiane: cosa sta succedendo
I traghetti per le principali destinazioni estive italiane hanno subito un aumento medio delle tariffe del 9,7% rispetto al 2024, secondo i dati raccolti dall’associazione consumatori Assoutenti. La ripresa dei flussi turistici, soprattutto internazionali, ha fatto salire la domanda, spingendo gli operatori a rialzare i prezzi in modo consistente. Diversi osservatori del settore segnalano come il comparto dei traghetti sia tra quelli maggiormente colpiti da questi rincari, riflettendo le dinamiche di mercato e la crescente pressione sulle tariffe.
Le tratte più costose, come Civitavecchia-Olbia e Genova-Porto Torres, hanno raggiunto tariffe per un viaggio di andata e ritorno senza cabina che superano i 1.300 euro. Anche rotte storicamente più accessibili come Livorno-Olbia o Napoli–Palermo registrano cifre elevate, che rappresentano un aumento significativo rispetto agli anni precedenti.
L’associazione Assoutenti sottolinea inoltre come questi aumenti non siano giustificati da fattori classici come il caro energia o l’inflazione, ma siano legati soprattutto a dinamiche di mercato legate all’offerta e alla domanda turistica. Le famiglie italiane che pianificano vacanze via traghetto dovranno quindi mettere in conto un esborso maggiore, soprattutto in alta stagione, valutando eventualmente un cambio fornitore luce e gas per ottimizzare le spese domestiche.
Strategie per risparmiare: come affrontare l’aumento dei costi
Di fronte a questo scenario, è importante conoscere alcune strategie per limitare l’impatto economico degli aumenti dei traghetti. Prima di tutto, è consigliabile prenotare con largo anticipo, poiché le tariffe tendono a salire progressivamente man mano che ci si avvicina alle date di viaggio. Inoltre, confrontare attentamente le offerte disponibili tramite siti specializzati può aiutare a individuare promozioni e sconti.
Un’altra opportunità di risparmio è valutare tratte alternative o date meno richieste, come spostare il viaggio fuori dai picchi di agosto. Alcune compagnie propongono anche soluzioni vantaggiose come:
Offerte last minute
Tariffe speciali per famiglie numerose
Infine, chi viaggia con l’auto deve considerare anche i costi aggiuntivi per il trasporto del veicolo, spesso inclusi nelle tariffe ma suscettibili di variazioni significative. Conoscere bene le condizioni contrattuali e le possibili spese extra è fondamentale per evitare sorprese. Per gestire al meglio le spese di casa durante il periodo estivo, monitorare il proprio consumo energetico è un’altra buona pratica da adottare.
Il contesto economico e turistico dietro il rincaro dei traghetti
L’aumento dei prezzi dei traghetti si inserisce in un contesto più ampio di ripresa del turismo post-pandemia e di pressioni sui costi operativi delle compagnie di navigazione. L’Italia ha registrato un aumento significativo delle presenze turistiche, sia interne sia provenienti dall’estero, che ha portato a un’accelerazione della domanda di servizi di trasporto marittimo.
Di fronte a questa situazione, le aziende hanno adeguato le proprie tariffe per coprire gli investimenti necessari, il che ha inevitabilmente avuto un impatto sulle tariffe finali, aumentando i costi complessivi a causa di fattori quali:
Sicurezza
Manutenzione
Adeguamento a normative ambientali sempre più severe.
Inoltre, il mercato dei traghetti mostra segnali di concentrazione, con pochi operatori che dominano le rotte principali, riducendo la concorrenza e influenzando le politiche tariffarie.
Per i consumatori, questo scenario richiede attenzione e pianificazione per evitare che i costi di viaggio compromettano il budget vacanze, soprattutto in un periodo in cui le spese per altri servizi, come luce e gas, sono anch’esse in aumento e diventa importante sapere come risparmiare in bolletta.
Fonte: papernest.it
Trasporti
Mobilità, Aricò: «Al via una campagna per far conoscere la patente digitale in Sicilia»

Incrementare l’uso della patente digitale in Sicilia. Questo l’obiettivo di una campagna di sensibilizzazione avviata dall’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, Alessandro Aricò. «Vogliamo far conoscere ai cittadini siciliani questo strumento – spiega Aricò – che può semplificare la vita delle persone e contemporaneamente decongestionare gli uffici. È piuttosto alto, infatti, il numero di patenti che vengono smarrite o sono deteriorate, con aggravi per chi è costretto a chiederne il duplicato ma anche per gli uffici delle Motorizzazioni che rischiano di essere ingolfati dalle istanze e di dover dedicare diverse risorse umane a questa incombenza. Chi invece ha scaricato la versione digitale della patente sull’app “IO” può lasciare a casa quella fisica, evitando i rischi di smarrimento e di danneggiamento. L’assessorato condurrà questa campagna con corner esplicativi nelle grandi manifestazioni patrocinate dalla Regione Siciliana».
In Sicilia, soltanto un numero minimo di persone abilitate alla guida ha provveduto a scaricare la patente digitale, a fronte di un elevato numero di richieste di duplicati: ad esempio, l’ufficio della Motorizzazione di Palermo emette in media, tra denunce di smarrimento o di deterioramento, circa 100 duplicati alla settimana, circa cinquemila nel corso dell’intero anno. La patente digitale è valida su tutto il territorio nazionale (ma non ancora all’estero) ed è riconosciuta da forze dell’ordine e uffici pubblici.
Trasporti
Sicilia Occidentale – Annalisa Tardino nuova guida Autorità Portuale. Safina (PD) “Una vergogna”

Safina (PD): “Nomina Tardino una vergogna. La guida dell’Autorità Portuale non può essere affidata a chi non ha competenze”
Trapani, 18 agosto 2024 – “Definisco senza mezzi termini una vergogna la nomina di Annalisa Tardino alla guida dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale. Non si può pensare che un ruolo strategico per lo sviluppo dei nostri territori venga affidato a chi non ha alcuna esperienza in materia di portualità, logistica e infrastrutture. È inaccettabile che si pieghino le istituzioni a logiche di mera appartenenza politica, mortificando anni di lavoro e di progetti avviati con competenza e visione”.
A parlare è il deputato regionale siciliano del Partito Democratico, Dario Safina, che ricorda come già lo scorso mese di giugno avesse formalmente chiesto un’audizione in Commissione Trasporti all’ARS per chiarire i criteri e le motivazioni di una scelta che oggi si rivela ancora più grave.
“Con Pasqualino Monti – prosegue Safina – il porto di Trapani e l’intero sistema della Sicilia Occidentale hanno imboccato un percorso di rilancio ambizioso, basti pensare al progetto del waterfront, simbolo di una visione moderna e strategica. Non possiamo permettere che tale cammino venga compromesso da nomine calate dall’alto, che nulla hanno a che vedere con il merito e la professionalità”.
Safina aggiunge: “Ma dov’è finita la determinazione del presidente della Regione Schifani, che più volte aveva rivendicato la necessità di evitare nomine prive delle caratteristiche di adeguata professionalità? È legittimo chiedersi perché, in questa occasione, abbia scelto di piegarsi a logiche che nulla hanno a che vedere con l’interesse della Sicilia”.
Il deputato del PD annuncia la volontà di chiedere con urgenza la convocazione della IV Commissione ARS, alla quale intende sollecitare anche la presenza dei sindaci dei territori interessati.
“Chiederemo risposte chiare – conclude Safina – su quali siano i progetti e le reali intenzioni della nuova presidente. La Sicilia non può permettersi passi indietro. La guida dell’Autorità Portuale deve essere garanzia di competenza, continuità e trasparenza, non terreno di spartizione politica”.
Ambiente
Ponte sullo Stretto: tra ambizioni ingegneristiche e sfide di sostenibilità

Il Ponte sullo Stretto di Messina torna al centro del dibattito nazionale dopo l’approvazione del progetto definitivo da parte del Cipess. L’opera, destinata a collegare Sicilia e Calabria con una struttura a campata unica, è considerata un’impresa ingegneristica senza precedenti in Europa. Tuttavia, mentre il governo sottolinea i benefici economici e infrastrutturali, enti e associazioni sollevano dubbi sulle criticità ambientali e tecniche ancora aperte. In questo scenario, tra entusiasmo e perplessità, si delineano i prossimi passi di una delle opere pubbliche più discusse d’Italia.
Un progetto unico al mondo e i suoi obiettivi
Il Ponte sullo Stretto è concepito come una struttura a campata unica lunga oltre 3 chilometri, con una larghezza di 60 metri e un’altezza che consentirà il passaggio delle più grandi navi mercantili. Secondo la documentazione ufficiale, potrà ospitare sei corsie stradali e due binari ferroviari ad alta capacità. Si tratta di un progetto che, se realizzato nei tempi previsti, diventerà un simbolo di innovazione tecnologica e di connessione strategica tra Nord e Sud del Paese.
Sul sito ufficiale della società Stretto di Messina si evidenzia inoltre il carattere internazionale dell’iniziativa: ingegneri, università e aziende specializzate, così come realtà legate ai fornitori di energia elettrica, sono coinvolti in un percorso di ricerca e sviluppo che potrebbe rendere l’Italia un punto di riferimento nel settore delle grandi infrastrutture. Una visione che punta non solo al miglioramento dei collegamenti, ma anche al rafforzamento del ruolo geopolitico del Paese nel Mediterraneo.
Le criticità ambientali e tecniche sollevate dagli esperti
Nonostante le ambizioni, il progetto non è esente da critiche. Secondo diversi enti accreditati e associazioni ambientaliste, uno dei principali nodi riguarda l’impatto sull’ecosistema dello Stretto, un’area caratterizzata da biodiversità marina e da condizioni geologiche e sismiche particolarmente delicate. Le analisi hanno messo in evidenza i rischi legati alla fauna ittica e alla navigazione, oltre alle emissioni e al costo del kWh necessario per alimentare un cantiere di tali dimensioni.
Dal punto di vista tecnico, alcune perplessità si concentrano sulla resistenza della struttura alle sollecitazioni estreme, mentre sul piano economico si valuta anche l’incidenza del Prezzo Unico Nazionale (PUN) per la fornitura di energia necessaria ai lavori. Lo Stretto di Messina è noto per forti venti e per la sua attività sismica. Sebbene i progettisti abbiano previsto soluzioni di ultima generazione, come materiali ad alta prestazione e sistemi antisismici avanzati, restano interrogativi sulla reale capacità di un ponte di tali dimensioni di affrontare condizioni naturali eccezionali.
Un’ulteriore questione riguarda i costi di manutenzione e la gestione futura dell’opera, che secondo alcuni esperti dovrebbero essere regolati anche in coerenza con gli indirizzi stabiliti da ARERA. Se da un lato il governo assicura che il ponte sarà sostenibile nel lungo periodo, dall’altro esperti indipendenti sottolineano la necessità di piani finanziari dettagliati e realistici.
Tempistiche, finanziamenti e prospettive future
Con l’approvazione definitiva del Cipess, il progetto è entrato in una fase operativa. Secondo quanto comunicato dal Ministero delle Infrastrutture, i cantieri potrebbero avviarsi entro la fine del 2025, con una durata stimata di circa otto anni per il completamento. Il costo complessivo previsto supera i 13 miliardi di euro, finanziati in parte con risorse statali e in parte attraverso contributi europei e privati.
Sul fronte occupazionale, il governo parla di un impatto significativo:
decine di migliaia di addetti diretti e indiretti saranno coinvolti nella costruzione
una volta completata, l’opera dovrebbe generare benefici a lungo termine per la mobilità e per l’economia del Sud
i settori più interessati saranno turismo, logistica e commercio
Le autorità sottolineano come il ponte rappresenti una sfida e al tempo stesso una grande opportunità per ridurre l’isolamento infrastrutturale della Sicilia.
Tuttavia, le prospettive future dipenderanno dalla capacità di conciliare obiettivi ingegneristici e tutela del territorio, così come dalla possibilità di scegliere il fornitore più conveniente per sostenere in modo efficiente i consumi energetici legati alla gestione dell’opera. La società Stretto di Messina ha dichiarato di voler collaborare con università e centri di ricerca per monitorare costantemente l’impatto del progetto e garantire il rispetto degli standard ambientali. In questo senso, il ponte si configura non solo come un’opera di collegamento, ma come un banco di prova per l’Italia su innovazione, sostenibilità e visione strategica.
Fonte: https://www.papernest.it/
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