Cultura
Presentato “Italian Space Food”, Meloni: “con Axiom pasta italiana debutta nello spazio”. A capo della missione Villadei
Meloni si dice “orgogliosa” del progetto Italian Space Food “che porta la nostra identità nel futuro”: “rafforziamo la nostra posizione nella Space economy”di
Beatrice Raso da Meteoweb.eu
“Per la prima volta le nostre eccellenze alimentari e un prodotto iconico come la pasta arriveranno nello spazio. Nello spazio, i nostri prodotti verranno utilizzati per ricerche legate ai bisogni nutrizionali degli astronauti in condizioni estreme. Siamo molto orgogliosi di questa iniziativa, un esempio concreto di come sia possibile coniugare la nostra tradizione con l’innovazione, l’amore per le nostre radici con la voglia di andare oltre gli orizzonti conosciuti, e di portare quell’identità nel futuro”. Così il Premier Giorgia Meloni in un messaggio letto dall’ambasciatrice d’Italia Mariangela Zappia nella sede diplomatica di Washington, dove il Ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida ha illustrato il progetto “Italian Space Food”. Nell’ambito del progetto, prodotti alimentari italiani saranno utilizzati in orbita e nella quarantena prima del lancio della missione Axiom Space Ax-3 – ribattezzata Voluntas dall’Aeronautica Militare – che il 10 gennaio porterà gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per continuare la ricerca in microgravità.
“Non potevo perdere l’occasione – le parole di Meloni – di contribuire alla presentazione di un progetto molto apprezzato dal Governo italiano e che rappresenta uno dei tanti aspetti del coinvolgimento italiano nella missione Axiom Space Ax-3″. “Si tratta – prosegue – di una missione estremamente importante che consentirà all’Italia di rafforzare la propria posizione nell’economia spaziale e nelle attività in orbita terrestre bassa, consentendo alla nostra comunità scientifica, accademica e industriale di compiere grandi progressi. Si tratta di un progetto che coinvolge la Presidenza del Consiglio, diversi Ministeri, l’Agenzia Spaziale Italiana, il mondo accademico e l’industria spaziale italiana”.
Portabandiera della missione il Col. Walter Villadei
“Portabandiera di questa missione – ha aggiunto il Premier – sarà il colonnello Walter Villadei dell’Aeronautica Militare, al quale rivolgo i miei migliori auguri. Il colonnello Villadei ha anche un altro compito: essere l’Ambasciatore per la candidatura della cucina italiana a patrimonio culturale immateriale dell’umanità. L’Italia sarà, infatti, protagonista in questa missione anche con i suoi prodotti di qualità e il suo cibo, amato e apprezzato in tutto il mondo. Grazie alla collaborazione con due importanti aziende italiane, Barilla e Rana, che ringrazio, il colonnello Villadei e tutti gli astronauti potranno gustare la cucina italiana sia nello spazio che durante il periodo di quarantena prima del lancio”. “Grazie al Ministro Lollobrigida, all’Ambasciatrice Zappia, al colonnello Villadei, a tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto, che ci unisce tutti nel nome dell’Italia e nell’orgoglio di essere ciò che siamo”, conclude Meloni.
Lollobrigida: “pasta italiana in orbita per vincere la sfida Unesco”
“Una missione per continuare a valorizzare la candidatura della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’Unesco“. Così il Ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida ha presentato all’ambasciata di Washington il progetto “Italian Food in Space”. “È una sfida che dobbiamo e possiamo vincere, come hanno fatto altri Paesi prima di noi, dalla Francia al Messico e alla Corea del sud. L’Italia non è seconda a nessuno“, ha detto Lollobrigida, illustrando il logo dell’iniziativa e sottolineando che si tratta di “grande occasione per promuovere il Made in Italy”. “L’Italia può raccontare ciò che ha da offrire attraverso la nostra cucina, dietro la quale ci sono storia, arte, tradizioni, eccellenze in tutti i campi”.
Lollobrigida ha definito il nostro Paese “una super potenza della qualità” e ha elogiato le due società alimentari coinvolte nel progetto, Barilla e Rana, “due aziende familiari ma di grande forza economica”. Qualcuno ha evocato un “derby salutare” ma il Ministro lo ha escluso: “non è un derby, ma un’alleanza di sistema promossa dal governo”.
In copertina, il Col. Walter Villadei ad un convegno a Pantelleria
Cultura
Pantelleria – Il Presepe del Gadir, grande consenso anche per la replica
SI pensa già a future edizioni – F O T O
Un grande consenso nelle “recensioni” del pubblico che ha visitato il secondo pomeriggio de “Il Presepe a Gadir, ieri pomeriggio, 29 dicembre 2025.
Tantissimi sono letteralmente accorsi curiosi di scoprire la bellezza della rappresentazione religiosa in quel contesto così raccolto e accogliente della cala.

Si è trattata di una impresa di non poco valore e impegno, che la PGS Madonna della Pace ha affrontato con eleganza, maestria e capacità aggregativa.

Grazie al patrocinio del Comune di Pantelleria, della Zio Tano Academy, dell’Ente Parco che ha “messo a disposizione” due splendidi esemplari di asini dell’allevamento San Matteo di Erice. Importante il supporto della Polizia Municipale, Vigili del Fuoco e Capitaneria di Porto, di diversi volontari e de Il Coro, e tante altre non meno importanti entità che hanno reso possibile tutto ciò.
Infatti, in più occasioni, l’associazione organizzatrice ha manifestato gratitudine e compiacimento per il lavoro svolto ad iniziare da ciascun singolo attore, tecnico, agli abitanti del borgo che hanno messo a disposizione le proprie dimore e i propri spazi, con slancio e piacere di contribuire.
La PGS Madonna della Pace ha così commentato: “Vorremmo ringraziare tutti i collaboratori e in particolare Eddy Famularo del Dive-x, Maria e Pino D’Amico – u Biondo, Valentina Salern, Luca e Katia D’Amico, Aldo Salerno – Canneddra e Andrea Rizzo. Visto il brutto tempo abbiamo preparato il tutto la mattina del 28 dicembre stesso e quelle poche costruzioni che avevamo fatte il vento di levante ce le ha distrutte. Grazie all’aiuto di tanti volontari abbiamo realizzato il tutto. Noi si cerca sempre la collaborazione e l’inclusione è il nostro obiettivo. La comunità di Gadir pensiamo abbia accolto di buon grado. Pensiamo di farlo diventare tradizione, ma ogni due anni.

Tra i visitatori, Tommaso Zorzi.
Noi ringraziamo sentitamente il fotografo dell’intero servizio, Simone Raffaele, per averci concesso l’uso dei suoi mirabili scatti.

Cultura
Pantelleria, grande successo per “Il Presepe a Gadir”: uno spettacolo nello spettacolo
Oggi si ripete con gli oltre 60 figuranti, meteo permettendo – F O T O

Ieri 28 dicembre, alle suggestive ore del crepuscolo, Gadir si è animato e illuminato di arte, passione e partecipazione, grazie alla regia della PGS Madonna della Pace.
L’antico borghetto marinaro si presenta già come uno spettacolare presepe ogni giorno dell’anno, ma ieri vederlo animato di così tante persone, nelle ore del crepuscolo, con quell’accenno di rigore invernale è stato come vivere sospesi nel tempo. Il tutto allietato dalle melodie di mirabile zampognaro, come tradizione vuole.

Ottima l’organizzazione, i cui fautori si sono armati di forza e pazienza, dovendo fronteggiare anche le bizze del maltempo.
Tutti si sono impegnati anche oltre il dovuto, sapendo che così si fa se si vuole lasciare il segno in una piccola ma grande impresa come Il Presepe a Gadir.
Ogni postazione aveva il suo perchè, non era messa lì come riempitivo e ciascun figurante ha animato con maestria e leggerezza la simpaticamente definita Betlemme marinara.

L’evento è supportato dal Patrocinio del Comune di Pantelleria, della Zio Tano Academy, dell’Ente Parco che ha “messo a disposizione” due splendidi esemplari di asini dell’allevamento San Matteo di Erice. Importante il supporto della Polizia Municipale, Vigili del Fuoco e Capitaneria di Porto, di diversi volontari e de Il Coro, che si è prestato ad una foto insieme ad un impareggiabile Aldo Salerno, improvvisato castagnaro.

E in un andirivieni amicale e festoso, di gente che si conosce da sempre e riunita in un contesto simile, si intravede la capanna della natività, con tanto di bambinello vero e proprio, di nome Francesco.

Tra le postazioni, vi era quella del gioco dei dadi, della lavanderia, del fornaio che offre squisite e biscotti, fino anche del barbiere, del fabbro e del pastore, per menzionarne solo alcuni. Si è pensato a tutto per rendere Gadir un presepe vivente memorabile, con gli oltre 60 attori in scena.
Domani, 29 dicembre, dalle ore 17.00 alle ore 20.00, si replica, meteo permettendo, per permettere a quanta più gente possibile di assistere ad uno spettacolo nello spettacolo, nella graziosa e amena Gadir.
In copertina foto di Simone Raffaele



Cultura
Radici di pietra e di cielo: Lorenzo Reina, l’uomo che ha ascoltato la sua terra
Santo Stefano Quisquina saluta Lorenzo Reina non solo come il creatore del Teatro Andromeda, ma come un artista totale, capace di restituire senso, bellezza e dignità a un territorio e ai suoi simboli più profondi. La sua opera non si limita a un capolavoro architettonico incastonato tra i monti Sicani: è una visione del mondo che intreccia arte, natura e spiritualità.
L’arte di Lorenzo Reina nasce da un rapporto intimo con la terra e con il tempo naturale.
Le sue sculture, le installazioni e le architetture non impongono una presenza, ma sembrano emergere dal paesaggio stesso.
Pietra, luce, silenzio e cielo diventano materia artistica. Ogni gesto è misurato, essenziale, come se l’opera fosse il risultato di un ascolto profondo del luogo.
Il Teatro Andromeda rappresenta la sintesi più alta di questa ricerca: una scultura abitabile, un’opera totale in cui convergono arte visiva, architettura, astronomia e filosofia.
Ma Andromeda è anche il cuore di un’esperienza rituale che Reina ha saputo riportare in vita, restituendo dignità ai riti dei solstizi e ricreando quel filo antico tra l’uomo e la natura.
Con le celebrazioni del solstizio d’estate e del solstizio d’inverno, Lorenzo Reina ha trasformato il teatro in uno spazio sacro laico, dove il passaggio delle stagioni viene celebrato attraverso la luce, la musica e la danza.
Eventi intensi e sospesi nel tempo, capaci di generare un’atmosfera definita da molti come “magica”.
Il momento culminante è l’ingresso del sole nella “Maschera della Parola”, un gesto simbolico in cui la luce diventa messaggio, “parola di luce”, sintesi perfetta della sua poetica.
Questi riti, che attirano visitatori da tutta Italia e dall’estero, non sono semplici spettacoli, ma esperienze collettive di contemplazione e consapevolezza.
Lo dimostrano anche iniziative recenti come il “Solstizio di Pace 2025”, che hanno rafforzato il valore spirituale e universale di Andromeda, rendendolo un luogo di incontro tra culture, sensibilità e pensieri diversi.
Nella cosiddetta “Sicilia fredda”, spesso relegata ai margini, Reina ha costruito un’estetica della resistenza e della lentezza.
Ha dimostrato che la bellezza non ha bisogno di clamore, ma di radicamento.
Il vero tesoro che lascia a Santo Stefano Quisquina è una visione: l’idea che l’arte possa ricucire il rapporto tra uomo e natura, tra passato e futuro, tra materia e luce.
Oggi, tra i Sicani, la sua opera continua a parlare.
Non come monumento immobile, ma come esperienza viva.
Lorenzo Reina ha saputo materializzare la bellezza e trasformarla in rito, in comunità, in memoria condivisa.
Quella luce, diventata parola, continua a illuminare chi sa fermarsi ad ascoltare.
Laura Liistro
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