Ambiente
Parco di Pantelleria a Bruxelles: presentato studio per impianto fotovoltaico all’interno dell’area aeroportuale
l Parco di Pantelleria a Bruxelles per il progetto europeo Clean energy for EU islands: presentato lo studio per un impianto fotovoltaico ibrido all’interno dell’area aeroportuale
Si sono concluse le attività promosse a Bruxelles per il CE4EUI, nell’ambito del progetto europeo Clean energy for EU islands che vede coinvolta l’isola di Pantelleria in collaborazione con il Comune, il Politecnico Torino e SMEDE Pantelleria. Dopo l’apprezzato Forum del Maggio 2024 a Pantelleria, le isole europee si sono riunite per tre giorni a Bruxelles, per prendere parte ai due workshop dedicati al tema della Pianificazione territoriale a supporto della decarbonizzazione delle isole e ai Sistemi elettrici intelligenti per facilitare la decarbonizzazione delle isole: gestione della domanda e flessibilità. 
In programma anche la conferenza di networking dal tema “Rafforzare le reti e i sistemi elettrici delle isole dell’UE verso un approvvigionamento al 100% rinnovabile”. La vicinanza alle istituzioni europee ha permesso di portare le istanze delle isole nel loro percorso di transizione energetica all’attenzione di Commissione Europea e Parlamento.
Pantelleria ha portato la sua esperienza all’interno del workshop sulla pianificazione spaziale con l’intervento di Gaspare Inglese, direttore facente funzioni dell’Ente Parco, che ha presentato uno studio di prefattibilità di un impianto fotovoltaico ibrido all’interno dell’area aeroportuale, redatto con il contributo dell’assistenza tecnica del Segretariato U.E., per un impianto fotovoltaico ibrido. Tale impianto potrebbe contribuire ad una crescente penetrazione delle fonti energetiche rinnovabili, portando l’autosufficienza elettrica dell’isola oltre il 50% ed assicurando ridotti impatti paesaggistici ed ambientali, limitando l’utilizzo di suolo.

Il commissario straordinario dell’Ente Parco Nazionale, Italo Cucci, enfatizza l’importanza per l’isola di partecipare ad incontri multinazionali come quello di Bruxelles che, unendo le esperienze e le competenze, permettono di affrontare e risolvere concretamente ambiziose sfide ambientali come quella della decarbonizzazione delle isole.
“I partecipanti si sono riuniti per un confronto tra le esperienze e le esigenze delle isole di tutta Europa, nonché per animare dialogo tra le istituzioni, gli enti regolatori ed i gestori dei sistemi elettrici, e continuare a contribuire ad affrontare l’ambiziosa sfida della decarbonizzazione delle isole europee, nella quale Pantelleria, grazie anche a significativi investimenti pubblici e privati negli ultimi anni, si sta ritagliando un ruolo da protagonista” – ha dichiarato Riccardo Novo, ingegnere energetico del segretariato di Bruxelles.

Ambiente
Pantelleria, derattizzazione del capoluogo
Il giorno martedì 9 dicembre 2025 verrà effettuato un intervento di derattizzazione nelle ore diurne di tutto il centro urbano di Pantelleria.
Per informazioni CONTATTARE IL NR. CELL. 3891120697.
Ambiente
Conto Termico 3.0, da Natale 2025 il nuovo bonus per l’efficienza energetica degli edifici
Con il debutto del Conto Termico 3.0, atteso per le festività di Natale 2025, il sistema degli incentivi per l’efficienza energetica degli edifici cambia volto. Il nuovo meccanismo, gestito dal Gestore dei Servizi Energetici, promette rimborsi e procedure più snelle rispetto ai bonus fiscali tradizionali, per spingere famiglie, imprese e Pubbliche Amministrazioni a investire in riqualificazione e fonti rinnovabili.
Un nuovo “bonus di Natale” per l’efficienza energetica
Un vero e proprio “bonus di Natale” per la transizione energetica: così è stato definito il Conto Termico 3.0, che entrerà in vigore il 25 dicembre 2025, a novanta giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento rappresenta un’evoluzione del precedente Conto Termico e punta a rendere più stabile il sostegno agli interventi di efficienza energetica rispetto ai bonus legati alle detrazioni in dichiarazione dei redditi.
La dotazione finanziaria complessiva arriva a 900 milioni di euro l’anno, ripartiti tra soggetti privati e Pubbliche Amministrazioni, con un limite di 500 milioni per i primi e 400 milioni per le seconde, comprensivi delle diagnosi energetiche. La misura del beneficio potrà variare, in base alle tipologie di intervento e ai tetti di spesa, tra il 40% e il 65% dei costi ammessi, con la possibilità di coperture fino al 100% per alcune categorie assimilate alle PA, come gli enti del Terzo settore privi di attività economica, in un contesto segnato dall’aumento del costo dell’energia elettrica.
A differenza di molti incentivi fiscali, il contributo sarà erogato direttamente dal GSE, senza passare da complesse compensazioni d’imposta. Per importi fino a 15 mila euro il rimborso potrà favorire concretamente chi vuole risparmiare in bolletta, arrivando in un’unica soluzione, mentre per spese più elevate la somma sarà distribuita in un massimo di cinque rate annuali. Un cambiamento che punta a offrire maggiore certezza sui tempi e a superare le criticità emerse con i precedenti bonus legati alla capienza fiscale dei contribuenti.
Chi può accedere e quali interventi sono coperti
Il perimetro dei soggetti ammessi al Conto Termico 3.0 è molto ampio. Possono accedere al contributo le Pubbliche Amministrazioni centrali e locali, i soggetti privati per interventi su immobili residenziali e non residenziali, le imprese, gli enti del Terzo settore e le realtà coinvolte in configurazioni di autoconsumo collettivo. Per gli ETS senza attività economica il legislatore ha previsto un trattamento assimilato a quello delle PA, con maggiori margini di copertura e la possibilità di prenotare gli incentivi in funzione dei progetti programmati.
Sul fronte degli interventi, il nuovo schema conferma e amplia il campo di applicazione. Sono finanziabili i lavori volti all’incremento dell’efficienza energetica degli edifici e quelli per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, in particolare sugli immobili non residenziali. Rientrano, ad esempio, l’isolamento tramite cappotti termici, la sostituzione di serramenti e infissi obsoleti, l’installazione di sistemi di illuminazione ad alta efficienza e le diagnosi energetiche necessarie a impostare piani di riqualificazione coerenti con i costi energetici attuali.
Per i privati restano centrali gli interventi sugli impianti di climatizzazione. Il Conto Termico 3.0 agevola la sostituzione di caldaie e vecchi generatori con pompe di calore e sistemi ibridi, così come l’installazione di collettori solari termici e scaldacqua a pompa di calore. Per imprese e PA la platea degli interventi si estende anche agli impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo e alle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, in sinergia con le offerte dei principali fornitori di energia elettrica.
Procedure GSE, controlli e tempi di avvio
La gestione operativa del Conto Termico 3.0 resta affidata al Gestore dei Servizi Energetici, che dovrà aggiornare le regole applicative e il portale informatico in coerenza con il nuovo decreto. L’accesso avverrà tramite richiesta presentata dal beneficiario oppure tramite tecnici, progettisti o rivenditori abilitati. A valle dell’istruttoria, il GSE riconoscerà il contributo entro i limiti di spesa previsti, avvalendosi anche di procedure semplificate per gli impianti di minori dimensioni e per alcune tipologie di intervento standardizzate.
Un tassello centrale del nuovo meccanismo è il catalogo dei prodotti prequalificati, che include apparecchiature e sistemi già verificati rispetto ai requisiti tecnici imposti dalla normativa. Per chi sceglie soluzioni inserite in questo elenco l’iter viene velocizzato, con controlli documentali ridotti e un esame più rapido delle pratiche. È previsto inoltre un sistema di monitoraggio dei costi, con la possibilità per il GSE di adeguare periodicamente i massimali di spesa all’andamento dei prezzi rilevati dall’Istat, così da mantenere effettiva la capacità incentivante del provvedimento.
Nonostante la cornice normativa sia stata definita, restano da chiarire entro sessanta giorni dall’entrata in vigore vari aspetti operativi, dalle modalità di invio delle istanze ai criteri di accesso. Questa fase di assestamento potrebbe comportare qualche ritardo iniziale, ma l’esecutivo punta a trasformare il Conto Termico 3.0 in uno strumento stabile di politica energetica, in grado di sostenere nel medio periodo la riduzione delle emissioni e il rafforzamento delle fonti rinnovabili nel patrimonio immobiliare italiano.
Ambiente
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