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Salute

Pantelleria, Safina (PD) “chiusura ginecologia… scelta che condanna partorienti a spostamenti difficili”

Direttore

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Safina (PD) sul riordino della rete ospedaliera a Trapani: “Questo non è un accordo, è l’abbandono del territorio”

 

Trapani, 20 luglio 2025 – “Leggo dalla stampa che si sarebbe trovato un accordo tra le istituzioni locali e l’assessorato regionale alla Sanità sul riordino della rete ospedaliera trapanese. Mi dispiace dirlo con tanta chiarezza, ma questo non è un accordo. È, piuttosto, la certificazione dell’abbandono di un intero territorio. Dopo settimane di incontri, trattative e confronti, ci troviamo davanti a un documento che non risolve i nodi principali, ignora le vere esigenze della provincia di Trapani e lascia irrisolte questioni di importanza cruciale.”

Così il deputato regionale del Partito Democratico Dario Safina interviene con durezza sul piano di riordino sanitario presentato dalla Regione Siciliana, esprimendo forte preoccupazione per le ricadute che le recenti decisioni avranno sull’intero territorio provinciale.

“La chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia a Pantelleria – prosegue Safina – è un atto gravissimo. Mi si dice che le future mamme non saranno lasciate sole, che ci sarà sempre un ginecologo reperibile. Ma come si può pensare che questo basti? Dove sono i percorsi di assistenza per le gravidanze? Chi seguirà le donne nei mesi più delicati della loro vita? Si può davvero credere che un consultorio – peraltro sottodimensionato – possa sostituire un reparto ospedaliero? È una scelta che condanna le partorienti a spostamenti difficili, quando non impossibili, e conferma che per la Regione le isole minori restano una periferia da sacrificare”.

Il parlamentare trapanese denuncia anche l’episodio legato ai posti di terapia sub-intensiva previsti nel nuovo reparto di radioterapia a Trapani: “A Trapani, abbiamo dovuto constatare che perfino i 18 posti di terapia sub-intensiva destinati al nuovo reparto di radioterapia in via di realizzazione – che troveranno attualmente spazio all’ottavo piano dell’ospedale Sant’Antonio Abate – erano stati ‘dimenticati’ per un refuso. Eppure, ci si vuole far passare questa svista per un risultato. No, correggere un errore non è un merito. È il minimo sindacale”.

Ma è sul caso di Castelvetrano che Safina esprime la sua più forte condanna: “Il punto più grave, e su cui non posso tacere, è la totale assenza di risposte sulla cancellazione del reparto di urologia oncologica a Castelvetrano. Parliamo di un presidio che la stessa Regione aveva individuato come riferimento per tutta l’area occidentale della Sicilia. E ora? Silenzio. Questo silenzio è un affronto non solo ai professionisti che vi lavorano, ma ai pazienti che vi si curano ogni giorno. Un’intera comunità che rischia di perdere un punto di eccellenza per miopia e inerzia”.

Safina contesta anche l’impianto generale del piano presentato: “Ci viene detto che si è cercato un equilibrio. Ma io vedo solo tagli, rinunce e scelte che penalizzano le aree più deboli. Ci viene detto che si è fatto un lavoro di ascolto. Ma ascoltare non basta se poi non si agisce. E soprattutto, ci viene detto che tutto questo serve a garantire una sanità più efficiente. Ma l’efficienza non si misura in tabelle, si misura nella qualità delle cure, nell’accessibilità dei servizi, nella fiducia dei cittadini”.

“Questo non è un piano sanitario. È un compromesso al ribasso. È una risposta burocratica a problemi che sono umani, urgenti, quotidiani. Non possiamo accettare che si continui a tagliare senza investire, a chiudere senza rilanciare, a promettere senza costruire. La provincia di Trapani non merita questo trattamento. Non siamo una provincia di serie B”.

Safina conclude con un appello forte alla responsabilità delle istituzioni regionali: “Perché la sanità non è una spesa da contenere: è un diritto da garantire. Sempre. A tutti”.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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Salute

Campagna Fibrosi Cistica – Comune di Trapani si tinge di verde con il Rotary Club

Redazione

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Campagna di sensibilizzazione Fibrosi Cistica

Il Comune di Trapani ha aderito alla campagna nazionale “1 su trenta e non lo sai” su iniziativa del Rotary Club Trapani, presieduto dall’Avv. Salvo D’Angelo. Fino a domenica 26 Ottobre Palazzo Cavarretta, è illuminato di verde.

L’evento si inserisce nella campagna nazionale voluta da Fondazione Fibrosi Cistica ricerca che in Sicilia viene sostenuta dal Distretto 2110 Sicilia e Malta.

“Accendiamo la Sicilia” per accendere una luce su questa patologia e portare alla popolazione generale un messaggio semplice: 1 su trenta di noi…..e non lo sa è portatore sano, asintomatico e inconsapevole di una mutazione genetica sul gene CFTR che può trasmettere ai figli. Una coppia di portatori sani ha una possibilità su quattro di avere un figlio affetto da Fibrosi Cistica, la più frequente delle malattie genetiche gravi. Fare il test genetico prima del concepimento permette alla coppia di conoscere il proprio rischio genetico e affrontare una gravidanza consapevole.

Visita il sito testfibrosicistica.it

Salvo D’Angelo, presidente Rotary Club Trapani: “Abbiamo acceso, con il Comune di Trapani, l’attenzione della comunità su un tema caro al Rotary, la prevenzione. La diffusione di notizie scientifiche, da sempre, ha caratterizzato l’attività del Rotary, ed in particolare di questo club. I professionisti che operano con spirito di servizio, al di sopra di ogni interesse personale, sono i primi interlocutori di ogni forma di assistenza”.

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Salute

Intervento del Soccorso Alpino e Speleologico a San Vito Lo Capo

Matteo Ferrandes

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Intervento congiunto: Servizio Regionale Sicilia del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e Aeronautica Militare presso la falesia di Salinella

Nel pomeriggio di oggi, il Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano (SASS) è stato allertato dalla Centrale Operativa Palermo-Trapani del 118 per un intervento di soccorso presso la falesia di Salinella, a favore di un climber di nazionalità francese, il quale, durante una scalata, è caduto impattando con l’arto inferiore sulla roccia, procurandosi un’importante trauma.
L’allarme è stato lanciato dai presenti sul posto tramite il Numero Unico di Emergenza 112 che ha trasferito la richiesta di soccorso alla Centrale Operativa del 118, la quale ha immediatamente attivato il Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano quale referente esclusivo per il Soccorso in ambiente impervio, montano ed in grotta.

Al fine di ridurre i tempi di intervento il Soccorso Alpino ha richiesto il supporto dell’Aeronautica Militare con la quale esiste un consolidato Accordo di collaborazione a livello nazionale.
Sul posto è intervenuto un elicottero HH-139B dell’82° Centro SAR del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare con due tecnici di elisoccorso del CNSAS, insieme a un aerosoccorritore dell’Aeronautica Militare, i quali, raggiunto il luogo dell’incidente, sono stati calati con il verricello nei pressi dell’infortunato. Dopo le prime valutazioni, il ferito è stato stabilizzato, immobilizzato e recuperato mediante verricello.
L’infortunato pertanto è stato immediatamente condotto presso l’Ospedale S. Antonio Abate di Trapani ed affidato ad un’ambulanza del 118.
#cnsassicilia

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Cronaca

Truffe sanitarie via SMS e numeri 893 a sovrapprezzo

Giada Zona

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Consumerismo invita alla massima prudenza e chiede verifiche su sicurezza e gestione dei dati sanitari

Continuano a moltiplicarsi le segnalazioni di cittadini che ricevono falsi SMS o messaggi WhatsApp apparentemente inviati dal Centro Unico di Prenotazione (CUP) da parte di aziende sanitarie.
Nel testo si invita l’utente a contattare “urgentemente” un numero di telefono per verificare la propria prenotazione o risolvere presunte “anomalie” legate a prestazioni sanitarie. Ma si tratta di un raggiro.

Numeri a pagamento e finti CUP

I messaggi riportano numeri che iniziano con il prefisso 893, talvolta camuffati come recapiti “ufficiali” di uffici amministrativi (es. “Uffici CUUP” o “Servizio CUP Regionale”).
In realtà, i numeri 893 sono numeri a tariffa speciale con sovrapprezzo, utilizzati per addebitare costi elevati al chiamante.
“Chi richiama rischia di vedersi addebitati importi anche molto alti sul credito telefonico o in bolletta. È la classica truffa del richiamo: un messaggio credibile, un nome istituzionale e un numero a pagamento mascherato da servizio pubblico”, spiega Giovanni Riccobono, direttore generale di Consumerismo No Profit e Responsabile dello Sportello +Tutela di Trapani.
Il fenomeno è stato segnalato anche da diversi cittadini trapanesi, che hanno ricevuto messaggi contenenti falsi riferimenti a prenotazioni sanitarie realmente effettuate, inducendo così la vittima a credere alla veridicità della comunicazione.

I consigli di Consumerismo

Consumerismo invita i cittadini a prestare massima attenzione e a non rispondere mai a messaggi che chiedono di chiamare numeri con prefissi 893, 895 o 899, o che contengono link sospetti.

In caso di ricezione di questi SMS:

1. Non cliccare e non richiamare.
2. Bloccare il numero e segnalare l’SMS alla Polizia Postale (www.commissariatodips.it).
3. Contattare direttamente il CUP della propria ASP utilizzando solo i numeri ufficiali reperibili sul sito istituzionale.

Chi gestisce dati deve garantire sicurezza, non vulnerabilità – conclude Riccobono – la priorità, in un mondo in cui i dati rappresentano il nuovo petrolio, deve essere quella di garantire sistemi di sicurezza all’avanguardia da parte di chi li tratta. Ogni soggetto che gestisce informazioni personali e sanitarie deve essere consapevole della propria responsabilità: una falla nella protezione dei dati non è solo un problema tecnico, ma un rischio concreto per i cittadini, che possono diventare vittime di frodi e truffe digitali»

Qual è, quindi, il problema?

Nonostante le tecnologie facciano ormai parte delle nostre vite, talvolta ci troviamo impreparati di fronte alle truffe. A livello collettivo, manca ancora una presa di coscienza di un’alfabetizzazione digitale che, in questo caso, riuscirebbe a proteggerci da questi messaggi e ad aumentare la nostra capacità critica.
Da un lato è quindi necessario un maggiore controllo che eviti queste spiacevoli situazioni e dall’altro, invece, è necessario che i cittadini abbiano la capacità di difendersi.
Bisognerebbe prestare più attenzione a queste tematiche tra i banchi di scuola, per esempio, in modo che le future generazioni non solo utilizzino questi strumenti ma siano anche consapevoli di come sia corretto utilizzarli.
Ed è anche necessario sensibilizzare un’altra fascia di popolazione, quella più adulta, che probabilmente è quella più soggetta a questo tipo di truffe.

Giada Zona

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