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Sociale

Pantelleria, più di 3000 euro raccolti per il pulmino dell’Albero Azzurro: il successo della serata e della socialità

Matteo Ferrandes

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Pantelleria: partecipazione e successo per la serata di beneficenza per L’Albero Azzurro. Raccolti più di 3.000 euro, primo passo per acquistare il pulmino
 
Tantissima gente ha partecipato alla serata di beneficenza di ieri sera al Circolo Agricolo di Scauri, per raccogliere fondi da destinare all’Associazione L’Albero Azzurro per l’acquisto di un pulmino destinato ai ragazzi ‘speciali’ dell’Associazione.

Seppur organizzata in soli 5 giorni, la raccolta fondi con sottoscrizione a premi, culminata nella serata-evento di ieri, ha portato alla raccolta di 3.092,00€, una raccolta considerata parziale per due motivi. Il primo è che continuano ad arrivare donazioni e il secondo è che si è trattato di un primo passo per arrivare alla somma necessaria per l’acquisto del pulmino. 

Un percorso che servirà anche a sensibilizzare la comunità sulla disabilità e a creare appuntamenti e progetti reali di inclusione, perché, proprio come ha sottolineato Giacomo Policardo aprendo la serata sulle emozionanti note di Gianni Belvisi, conoscendosi, stando insieme, si cresce, ci si diverte e soprattutto si impara a fidarsi gli uni degli altri, senza differenze, senza paure.

Lucia Boldi e Francesca Marrucci si sono alternate nella conduzione della serata, spiegando come è nato il progetto, gli scopi e soprattutto sottolineando la grande gara di solidarietà sia nel donare i premi della sottoscrizione (ben 30!) che nel vendere biglietti, acquistarli e fare donazioni. 

Il Presidente, Salvino Marino, ha portato il saluto del Circolo che, insieme al Circolo Trieste hanno anche fatto una donazione per la serata e anche la Misericordia ha voluto consegnare il suo contributo ad Angela Rizzo, Presidente dell’Albero Azzurro che ha raccontato la vita associativa dei ragazzi, le attività e il rapporto intenso di amicizia che hanno sviluppato nonostante le differenze tra loro. Sono arrivati anche i saluti di Italo Cucci, Commissario del Parco Nazionale, impegnato a Trapani, e in sala ha rappresentato l’Amministrazione, che era stata invitata, l’Assessore Bonì.

La serata è poi proseguita con un susseguirsi senza sosta di esibizioni notevoli degli artisti che si sono prestati con entusiasmo e tanta emozione a portare le loro performance per la causa, oltre ai già citati Gianni Belvisi, che ha incantato la platea con le atmosfere della sua musica, e Giacomo Policardo, che poi si è esibito anche come rumorista e in un pezzo freestyle di beat box, Eloisa Bernardo, dalla voce suadente e magica da brividi, Caterina D’Aietti, che oltre che poetessa ieri abbiamo scoperto anche pittrice, Charlotte, al secolo Sabina Esposito, che ha dedicato la sua ‘Vorrei me’ alle ragazze de L’Albero Azzurro che l’hanno intonata a memoria, l’ipnotico e istrionico Gianni Bernardo che, come ci ha abituato, ha catturato e coinvolto la platea con la sua maestria e la trascinante Nuccia Farina, che ha dovuto esibirsi in due bis nonostante fosse già stata fatta l’estrazione dei premi e fosse ormai mezzanotte.

Commossa, Angela Rizzo non nasconde l’emozione: “Un grazie di cuore a tutti quelli che si sono prodigati per la riuscita della serata, ai presenti e non presenti che hanno contribuito con le donazioni. Solidarietà, vicinanza, generosità ed emozioni: un mix di tante belle cose che fanno bene al cuore. Nella serata di ieri sera avete fatto sentire i nostri ragazzi ancora più SPECIALI.”

Tanto entusiasmo, tanta allegria, tanta commozione in una serata in cui il messaggio è stato aiutiamoci e fidiamoci l’un l’altro. In tantissimi hanno lavorato alla riuscita dell’evento, dimostrando di aver recepito il messaggio. L’inizio di un percorso di inclusione e coinvolgimento che comprenderà tanti altri eventi, progetti e attività da portare avanti come comunità, senza ghetti né distinzioni.

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Cronaca

Migranti – ONG Mediterranea a largo di Pantelleria. I migranti sbarcano a Trapani

Redazione

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A largo  di Pantelleria, si trova la nave Mediterranea della ong, Mediterranea Saving Humans, con a bordo dieci persone, soccorse nei giorni precedenti. 

Ma alle 2:35 di stanotte il Ministero dell’Interno ha confermato l’assegnazione del porto di Genova come “luogo sicuro di sbarco” (POS) per le dieci persone soccorse a bordo della nave MEDITERRANEA in una drammatica operazione di salvataggio nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi.

Il tentativo di imporre Genova per lo sbarco avviene senza che il Viminale tenga minimamente conto delle difficili condizioni psico-fisiche dei dieci superstiti, come ampiamente attestato negli ultimi due giorni dal report e dalla certificazione individuali prodotti dallo staff medico di bordo (dottoressa Vanessa Guidi e dottor Gabriele Risica).

Le dieci persone, cittadini kurdi di Iran e Iraq, egiziani e siriani, tra cui tre minori non accompagnati di 14, 15 e 16 anni, già duramente provati dalle condizioni di detenzione e da violenze e torture subite durante la permanenza in Libia, sono pesantemente traumatizzate dalle condizioni in cui è avvenuto il loro soccorso. Infatti, imbarcati con la minaccia delle armi, non appena partiti dalle coste libiche, hanno assistito alla sparizione in mare di quattro compagni che viaggiavano con loro e poi, come noto, sono stati violentemente gettati in mare dai miliziani trafficanti che conducevano l’imbarcazione. Solo la prontezza e la competenza del nostro team di soccorso hanno evitato che anche le loro vite si perdessero in mare.

«È inumano e inaccettabile che il Ministero dell’Interno voglia costringere queste dieci persone – afferma Beppe Caccia, capo missione a bordo della nave – a sostenere ancora tre giorni di navigazione (quanti mancherebbero ancora a MEDITERRANEA per raggiungere il lontano porto di Genova), esponendoli a inutili ulteriori sofferenze».
Lo stesso CIRM (Centro per il radio soccorso medico), struttura istituzionale consultata dall’MRCC di Roma, ha confermato ieri quanto attestato dai nostri medici di bordo: queste dieci persone devono sbarcare al più presto nel più vicino porto per ricevere a terra quelle “necessarie cure mediche e psicologiche” che ovviamente non possono essere fornite in mare.

Per queste ragioni, alle 8:22 di questa mattina il Comandante e il
Capomissione di MEDITERRANEA hanno chiesto al Centro di
coordinamento del soccorso marittimo IT MRCC di Roma la
riassegnazione del più vicino porto sicuro per lo sbarco. «Siamo in attesa
di una risposta da parte delle Autorità – conclude il capomissione Beppe
Caccia – che tenga finalmente conto dello stato di estrema vulnerabilità
delle dieci persone soccorse».
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TUttavia

 Alle ore 16:16 di oggi, trovandosi al largo dell’arcipelago delle Egadi, il comandante e il capomissione della nave MEDITERRANEA hanno comunicato al MRCC di Roma che “visto il peggioramento delle condizioni psico-fisiche delle dieci persone soccorse a bordo, non sussistono le condizioni di sicurezza per proseguire la navigazione per quasi tre giorni di mare verso Genova”, “le persone devono essere sbarcate appena possibile per ricevere le necessarie cure mediche e psicologiche a terra.”

Visto che non è stata offerta alcuna alternativa, la nave si sta dirigendo verso il porto di Trapani, dove l’arrivo è previsto intorno alle ore 20 di stasera.
«Ci assumiamo il comandante e io la piena responsabilità di questa scelta – ha dichiarato Beppe Caccia, capomissione a bordo – la nostra prima e unica preoccupazione sono le condizione delle persone a bordo, già provate e traumatizzate da tutto quello che hanno passato in Libia e in mare. Non possiamo tollerare giochetti politici sulla pelle di dieci ragazzi che stanno male e devono essere curati. Che il governo se la prenda con noi, non con i naufraghi superstiti».

«Disobbediamo – conclude il capomissione di MEDITERRANEA – a un ordine ingiusto e inumano del Ministero dell’Interno. Ma così facendo obbediamo al diritto marittimo, alla Costituzione italiana e alle leggi dell’umanità».

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Sociale

Su catamarano in sedia a rotelle: realizzato il sogno di Andrea Stella e arriva a Trapani

Redazione

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Il catamarano “Lo Spirito di Stella” ormeggiato al porto di Trapani. Adriano Stella su sedia a rotelle realizza un sogno

Il catamarano “Lo Spirito di Stella” è arrivato al porto di Trapani, accolto dal
Comandante della Capitaneria di porto CV Guglielmo Cassone e dal Presidente della
Lega Navale di Trapani Piero Culcasi.
Il catamarano è la realizzazione di un sogno personale del velista Andrea Stella,
costretto su una sedia a rotelle dopo un incidente avvenuto nel corso di una sparatoria
nel 2000 a Miami (Usa).L’unità è unica nel suo genere perché priva di barriere
architettoniche e in grado di accogliere persone con disabilità, nell’ambito del progetto
“WoW” (Wheels on Waves), durante il quale ha seguito parte del giro del mondo della
nave scuola della Marina Militare Amerigo Vespucci (da poco conclusosi a Genova),
contribuendo a portare in tutto il mondo un importante messaggio, che è anche quello
delle Forze Armate: non lasciare indietro nessuno.
Il multiscafo era partito dal Porto Antico di Genova il 18 novembre 2023 con
destinazione Miami (Usa), prima tappa di una lunga navigazione di oltre 40.000 miglia
attraverso gli oceani che ha visto alternarsi skipper della Marina e dell’Aeronautica
Militare, atleti paralimpici e velisti con varie disabilità per un totale di oltre 500 persone.
Nella tappa di New York l’equipaggio di Spirito di Stella ha incontrato il segretario
generale delle Nazioni Unite António Guterres, poi ha proseguito la navigazione verso
l’Australia dove ha incrociato la nave scuola Amerigo Vespucci e quindi è entrata in
Pacifico e poi nell’oceano Indiano, prima di rientrare in Mediterraneo.
Il progetto “WoW”, sostenuto dal Ministero della Difesa, ha puntato a unire persone di
diverse culture, disabili e normodotati, offrendo loro l’opportunità di vivere e
condividere l’esperienza del mare a bordo di una barca a vela particolare. L’obiettivo
è stato quello di promuovere il rispetto dei diritti delle persone con disabilità e
sensibilizzare il pubblico verso un mondo più inclusivo.
Lo Spirito di Stella sosterà alla banchina Marinella del porto di Trapani fino al 25
agosto.

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Sociale

SIAP Catania: “Poco personale al X Reparto Mobile – Così non si affronta ordine pubblico in Sicilia

Redazione

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SIAP CATANIA: “POCO PERSONALE AL X REPARTO MOBILE DI CATANIA – COSÌ SI AFFRONTA L’ORDINE PUBBLICO IN SICILIA”

 
Il SIAP denuncia la situazione critica del X Reparto Mobile di Catania, reparto strategico della Polizia di Stato impiegato in Sicilia e in tutta Italia per garantire l’ordine pubblico, la sicurezza durante eventi e manifestazioni, nonché per gli interventi in emergenza.

 

A fronte di un organico teorico di 226 operatori, oggi i reparti operativi possono contare su appena 90 uomini, pari a 9 squadre contro un fabbisogno minimo di 14, con richieste quotidiane di 120/140 unità. La carenza costringe il personale a turni massacranti: fino a 300 ore di servizio al mese, riposi e congedi sistematicamente saltati, straordinari non retribuiti da anni (gli ultimi risalgono al 2023).

 

Il paradosso, sottolinea il SIAP, è che nel reparto catanese sono stati formati, a spese del contribuente, 62 capi squadra (sovrintendenti e ispettori), sette volte più delle squadre disponibili, ma impiegati come semplici agenti a causa del mancato rafforzamento delle qualifiche di base: “Come se in un ospedale in cui mancano gli infermieri si mettessero i medici a fare il loro lavoro”.

 

Nonostante le richieste dei dirigenti e i ripetuti appelli del SIAP, dal Ministero dell’Interno non arrivano rinforzi né sostituzioni per il personale inabile o in quiescenza, con un organico passato dai 250 uomini del passato agli attuali 90 effettivi operativi. Un atteggiamento inspiegabile, anche alla luce delle recenti richieste – rimaste inascoltate – del sindaco di Catania, che invoca l’invio di militari.

 

“Il X Reparto Mobile è una risorsa indispensabile per la sicurezza in Sicilia, per quella di Catania e per lo svolgimento delle partite di campionato – afferma il SIAP – ma la mancanza di uomini costringe a non impiegare le squadre a presidio cittadino, come avviene in altre città metropolitane, per privilegiare gli sbarchi e la gestione dei migranti”.

 

Il Segretario Generale Provinciale ha inviato una nota di appello al Dipartimento della Pubblica Sicurezza per le violazioni dei diritti dei lavoratori all’Ufficio Relazioni Sindacali e per le violazioni in materia di sicurezza dei lavoratori e degli ambienti all’Ufficio Ispettivo del Ministero, chiedendo interventi immediati. In assenza di risposte rapide, si valuteranno iniziative pubbliche di protesta.

 
Il Segretario Gen.Prov.le Siap

Tommaso Vendemmia

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