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Cultura

Pantelleria ospita due eventi a livello mondiale: affrontare il futuro con fiducia

Marilu Giacalone

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Le tensioni economiche, i conflitti nazionali e i disordini sociali indicano che la fiducia nel futuro è ai minimi storici. Anche in Italia i dati Istat segnalano che la fiducia delle persone è al livello più basso dal 2013. Per questo motivo i 1400 Testimoni di Geova di Trapani, insieme agli oltre 260.000 Testimoni in Italia, organizzano nella prima settimana di aprile un programma speciale con due eventi che si terranno a livello mondiale. Il primo appuntamento sarà nel fine settimana del 1° e 2 aprile.

Si tratta di un discorso di 30 minuti dal tema “Possiamo affrontare il futuro con fiducia!”, che sarà tenuto nelle Sale del Regno della zona, i luoghi di culto dei Testimoni di Geova. La sera di martedì 4 aprile 2023 presso la Sala del Regno dei Testimoni di Geova si celebrerà l’annuale Commemorazione della morte di Gesù Cristo, corrispondente al 14° giorno del mese lunare di nisan del calendario ebraico, lo stesso giorno in cui Gesù morì nell’anno 33. Fu Gesù stesso, infatti, a comandare di commemorare la sua morte, quando disse: “Continuate a far questo in mio ricordo” (Luca 22:19). L’anno scorso hanno partecipato a questo evento circa 20 milioni di persone nel mondo e oltre 426.000 in Italia. “Ricordare con la Commemorazione il valore del sacrificio di Gesù Cristo è il modo migliore per guardare al futuro con speranza, soprattutto in un momento drammatico come questo. Le sfide che dobbiamo affrontare possono sembrare schiaccianti, ha dichiarato Piero Maltese, portavoce dei Testimoni di Geova, “ma la Bibbia ci offre una potente speranza che può aiutarci proprio ora per affrontare il futuro con fiducia”.

La partecipazione al discorso speciale e alla Commemorazione è aperta a tutti, e non si fanno collette. I dettagli su quando e dove si terranno questi eventi a livello locale sono disponibili su JW.ORG, il sito ufficiale dei Testimoni di Geova.

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Spettacolo

Pantelleria, da oggi il brano “Aurora” di Ale D’Aietti. Quando l’isola si fonde nell’arte

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“La Isla” sta giungendo al suo compimento. 
L’EP di Alessandro D’Aietti sta chiudendo il cerchio

Com’è ormai consuetudine, abbiamo incontrato l’autore, per approfondire la sua creatura.

Siamo, chiamiamola così, alla quarta tappa, quarta fermata dell’opera complessiva The Isla, dal titolo “Aurora”. Cosa l’ha ispirata e che tipo di musica ascolteremo?Anche in questo siamo in una tappa evolutiva. Tutto questo è più un’evoluzione. Un’evoluzione che si andrà a tradurre a livello visivo, a fine EP.
L’evoluzione in questa tappa riprende, inizialmente, l’essenza funky/house, i colori della giornata, quei colori che ti evocano il pensiero del mare, gli amici, l’estate. Un’evoluzione che si porta pian piano alla serata, all’energia e a ballare sotto la luna, sotto le stelle, tra gli amici in discoteca. 
Un ambiente più elettronico.
Alla fine l’album è tutta una questione di evoluzione: non sonora, ma evoluzione visiva, a livello di colori d’essenza,  che si andrà a tradurre in questo materiale alla fine della raccolta.”
 
Ma Aurora perché è un inizio? Nella canzone vede colori dell’Aurora? Visto il suo legame con i colori. “Sono attaccato ai colori, ma in questo caso ci siamo lasciati portare avanti dall’ispirazione del momento. Non abbiamo lasciato che le parole in sé ci coinvolgessero e inducessero a essere troppo schematici,  troppo ristretti.
“È stata una questione di gioco di parole. La canzone è nata così perché ci è piaciuto questo ritornello che si andrà a sentire: andava bene a livello emozionale, a livello sonoro, a livello di gioco di parole. “

E quindi è la quarta e penultima fatica siamo vicini alla completezza di questo complesso lavoro? Cosa può preannunciare?La cosa importante di questa tappa, come già ho menzionato, è che sempre ci prestiamo con un tocco evolutivo. Questa evoluzione ci porta al faro di Punta Spadillo, un’altra bella location dell’isola di Pantelleria, per me iconica dell’isola: uno dei punti più importanti a livello visivo.”

È da dove l’aurora si gode in modo assoluto, se vogliamo? “Anche, anche. Ci presentiamo con un altro kimono, un quarto kimono, realizzato da Camilla, mia sorella, con il suo brand.  L’abito a livello di colori evoca il fondale del mare: un altro dei miei elementi che mi ispirano a fare musica giorno a giorno. Sono colori che riportano, come dico, al fondale, ai coralli, in un certo modo anche al riflesso dell’acqua in questo momento della giornata in cui il sole sorge”. 

Quanto tempo ha impiegato per comporre “Aurora”?Allora, questa è stata un po’ diversa dalle altre canzoni. Questo quarto beat, diciamo, l’ho iniziato a produrre l’estate precedente. Un beat che ho iniziato per conto mio. 
A livello elettronico, come beat senza parole,  si prestava molto bene a questa sonorità.  Con Francisco abbiamo deciso di introdurlo nell’EP perché poteva essere proprio questo un aggancio  tra la terza e la quinta tappa, un aggancio che poteva funzionare bene.  “

Quindi comunque la sua  attività delle immersioni e la sua presenza sull’isola hanno determinato anche il suo percorso artistico?  “Certo, una parte essenziale è la fine del percorso artistico.  Come in tutto arte ovviamente c’è sempre qualche ispirazione che porta avanti,  a creare del contenuto, creare sia dei dipinti, della musica, delle poesie.  In questo caso a livello musicale mi ha portato a dargli questo tocco di marino.
E no solo a livello, musicale,  ma anche collaborativo con il kimono. Una delle cose essenziali che oggi progetto nella parte visiva del progetto, con l’abbigliamento. 
EH sì, il mare, la tranquillità del mare, i colori.

Senta, lei è andato via a tre anni  da Pantelleria. Ha vissuto in Cile per un periodo, poi che è successo? E’ partito ed è venuto qua?  A parte la presenza di papà, poi cos’è che ha determinato  questo scatto interiore? “Meglio di Pantelleria, dove vado”? “Certo, bella domanda, questa è bella. 
“Io ai tre anni sono andato a vivere in Cile, una volta all’anno ritornavo a Pantelleria per un mesetto, luglio, agosto.
“E quel mesetto era proprio  il miglior mese dell’anno per me. Tornavo alle mie radici. 

Perché lei le radici le senti qua? Lei ha viaggiato molto per il mondo per la sua età e poteva sentirsi attratto da qualsiasi realtà, e invece l’attrazione è per Pantelleria?Sì, sì.  Non solo perché sono nato qua, ma perché sento che la mia energia,  la mia sensazione si focalizza su questo punto. “
“La cosa che ha l’isola è la sua purezza che mi fa ritornare sempre,  che mi fa stare qua, come negli ultimi anni.  Dopo aver finito la scuola,  ho deciso di stabilirmi qua maggiormente,  per la sua tranquillità. E’ sempre un’isola virgine, con quel suo tocco selvaggio, ancora non contaminato dal mondo. 
“Oggi sento che il mondo va troppo troppo veloce. E’ tanto contaminato dal fare, fare, fare. E’ un punto dove posso ritrovarmi.”

Dopo questa solenne dichiarazione d’amore per la nostra Pantelleria da parte di Ale D’Aietti, vi invitiamo all’ascolto di “Aurora”, la quarta parte della complessa raccolta La Isla.

https://open.spotify.com/intl-it/album/2PPVQ8tGwsrvTbYIGz1tB1?si=C9K-WPuiT3CW2T0xan_Tkg&nd=1&dlsi=cf91131239c7441b#login

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Cultura

Pantelleria, doppia messa per i 40anni di sacerdozio di Mons. Giacomo Mura: 29 giugno a Khamma e Tracino

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Imperdibile appuntamento il 29 giugno  per festeggiare insieme a Mons. Giacomo i  suoi 40anni di sacerdozio

Il 29 giugno prossimo, si terranno presso le Chiese di San Francesco di Khamma alle ore 11 e Madonna della Pace in Tracino alle ore 19,00, due messe per celebrare i  quarant’anni di sacerdozio di Monsignor Giacomo Mura.

Il religioso è nato a Pantelleria il 25 luglio 1952 e ha dimorato nella ridente Tracino, fino alla sua partenza per intraprendere il sacerdozio.

Il suo legame con l’isola è indissolubile e sarà partecipe ai due momenti cattolici, organizzati dalla Chiesa Madre SS. Salvatore di Pantelleria Centro, presso le contrade che maggiormente lo hanno visto crescere.

A 17 anni Mons. Giacomo entrava nell’ordine religioso dei Missionari Servi dei Poveri di Palermo, dove compiva studi umanistici. Gli studi teologici li svolgeva nel seminario regionale e dei preti
operai di Fano.

Per cinque anni, durante il periodo estivo, per due mesi l’anno, per pagarsi gli studi, lavorava in Svizzera vivendo insieme agli emigranti.

Il 16 giugno 1985, quarant’anni fa, veniva ordinato sacerdote da mons. Costanzo Micci vescovo di Fano, dove veniva incardinato.

Nello stesso anno iniziava il ministero sacerdotale come vice parroco della Parrocchia Arcipretale San Martino di Apecchio.

La nomina a monsignore

Il 1° maggio 1997 per proposta di mons. Mario Cecchini vescovo di Fano, veniva nominato
dal Santo Padre Giovanni Paolo II suo cappellano con il titolo di monsignore.
Nel 1998 diventava cavaliere del Santo Sepolcro di Gerusalemme e il 23 ottobre 2002
commendatore.

Dal 16 marzo 2009 assistente spirituale della polizia di stato ( Cappellano della Polizia) di
Pesaro e Urbino. Infine, rimanendo nelle Marche, dal 13 ottobre 2013 parroco delle parrocchie di S. Lucia(Piagge) e dei S.S Giorgio e Pasquale (San Giorgio).

Le messe a Khamma alle ore 11,00 e a Tracino alle ore 19,00 del giorno 29 giugno

Ora a 73 anni torna sulla sua isola per festeggiare il suo lungo percorso religioso, arricchito di esperienza e fonte di ricchezza per chi ha il privilegio di conoscerlo.


Il suo arrivo è molto atteso sull’isola e quando abbiamo sentito Monsignor Giacomo abbiamo capito subito lo spessore dell’uomo e la sua umanità, simpatico e alla mano capace di mettersi subito in sintonia con il prossimo con vivacità e semplicità.

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Cultura

Maturità, gli auguri dell’amministrazione comunale agli esaminandi di Pantelleria

Redazione

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Un augurio sincero agli studenti di Pantelleria

L’Amministrazione Comunale di Pantelleria desidera rivolgere un pensiero speciale a tutte le studentesse e a tutti gli studenti, in particolare quelli del nostro territorio che, in questi giorni, si apprestano ad affrontare gli esami di fine ciclo scolastico. Si tratta di un momento significativo nel percorso formativo e umano di ciascun giovane, una tappa importante che segna la conclusione di un cammino e l’inizio di nuove esperienze e opportunità.

Il Sindaco, l’Amministrazione, il Consiglio Comunale e tutta la comunità pantesca esprimono la più sincera vicinanza e il più sentito incoraggiamento a coloro che sosterranno gli esami di maturità, gli esami universitari o altre prove scolastiche.
A voi, care ragazze e cari ragazzi, va l’augurio di vivere questi giorni con serenità e consapevolezza, nella certezza che l’impegno profuso nello studio sarà riconosciuto e valorizzato.

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