Politica
Pantelleria, Mustacciuoli – Comitato Referendum, ricorso contro dichiarazione illegittimità
Presentato oggi dal Comitato Promotore il ricorso al verdetto di illegittimità del Referendum Consultivo sul Parco di Pantelleria, con lettera al Sindaco, al Presidente del Consiglio comunale del Comune di Pantelleria e per conoscenza al Prefetto di Trapani.
Ecco cosa recita il documento
Pantelleria, 11 Settembre 2024
Alla cortese attenzione del
Sindaco del Comune di Pantelleria, Sig. Fabrizio D’Ancona
Presidente del Consiglio Comunale del Comune di Pantelleria, Sig. Giuseppe Luigi Spata
e p.c. all’attentione del
Prefetto di Trapani, Dott.ssa Daniela Lupo
Oggetto: Richiesta di attivazione della nomina del Difensore Civico previsto ai sensi dell’art. 5.8 del Regolamento Comunale sui Referendum e trasmissione del ricorso contro il verdetto di illegittimità del Comitato dei Garanti
Il sottoscritto Aurelio Mustacciuoli, in qualità di Coordinatore del Comitato Promotore del “Referendum consultivo di iniziativa popolare sul Parco Nazionale di Pantelleria”, con la presente, desidera sottoporre alla Vostra attenzione il ricorso redatto a seguito della valutazione di inammissibilità del referendum espressa dal Comitato dei Garanti in data 26 agosto 2024.
Con riferimento all’art. 5.8 del Regolamento Comunale per la disciplina dei referendum comunali, che prevede espressamente la possibilità di presentare ricorso al Difensore Civico in caso di dichiarazione di illegittimità del quesito referendario da parte del Comitato dei Garanti, si segnala che, allo stato attuale, il Comune di Pantelleria risulterebbe sprovvisto di tale figura.
In considerazione di quanto sopra e al fine di garantire il pieno rispetto delle procedure previste dal Regolamento Comunale, si prega di attivarsi con urgenza per la nomina di un Difensore Civico, affinché il ricorso possa essere debitamente valutato. In alternativa, si richiede che il Consiglio Comunale e l’Amministrazione, tenuto conto delle argomentazioni esposte nel ricorso allegato, si adoperino per garantire il corretto svolgimento del processo democratico referendario, permettendo alla popolazione di esprimersi liberamente su una questione di così grande rilevanza per il futuro economico, sociale e ambientale dell’isola.
Il tema del Piano del Parco Nazionale di Pantelleria rappresenta una discontinuità significativa nella gestione del territorio e coinvolge direttamente la cittadinanza, che deve essere posta nella condizione di partecipare attivamente e consapevolmente alle decisioni che incideranno sullo sviluppo della comunità.
Confidando nel Vostro tempestivo intervento e nella Vostra attenzione alle istanze espresse dal Comitato Promotore e dalla popolazione di Pantelleria, rimango in attesa di un riscontro e sono a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Distinti saluti,
Aurelio Mustacciuoli
Coordinatore del Comitato Promotore del Referendum
Ricorso contro la decisione di inammissibilità del Referendum Comunale Consultivo sull’Ente Parco Nazionale di Pantelleria
Al Difensore Civico,
Il sottoscritto Aurelio Mustacciuoli, in qualità di Coordinatore del Comitato Promotore del “Referendum consultivo di iniziativa popolare sul Parco Nazionale di Pantelleria”, presenta ricorso contro la decisione di inammissibilità del referendum, comunicata dal Comitato dei Garanti del Comune di Pantelleria in data 26 agosto 2024, sulla base delle seguenti considerazioni.
Premessa:
In data 13 maggio 2024, il Comitato Promotore ha presentato regolare richiesta di referendum comunale consultivo, articolato su tre quesiti riguardanti il documento “Verso il Piano del Parco” predisposto dall’Ente Parco Nazionale di Pantelleria e attualmente in discussione con il Comune di Pantelleria. I quesiti referendari mirano a orientare le scelte della Giunta Comunale e del Consiglio, così come previsto dal Regolamento Comunale per la disciplina dei referendum comunali, approvato con Deliberazione C.C. n. 6 del 02/02/2021.
Confutazioni delle argomentazioni del Comitato dei Garanti:
Competenza locale e materia referendaria:
Il Comitato dei Garanti ha ritenuto inammissibili i quesiti referendari, sostenendo che non rientrino nella “materia di esclusiva competenza locale”, come previsto dall’art. 1, comma 2 del Regolamento per la disciplina dei Referendum Comunali e dall’art. 112, comma 2 dello Statuto Comunale. Tale argomentazione è infondata e merita di essere confutata.
In primo luogo, l’art. 112 dello Statuto Comunale stabilisce che il referendum consultivo può essere indetto su “materie di competenza comunale”. Non è specificato che la competenza debba essere “esclusiva”, ma semplicemente che il tema riguardi materie su cui il Comune ha potere di azione. In questo caso, la partecipazione del Comune alle decisioni sul Piano del Parco è un fatto comprovato e rilevante. Il sindaco del Comune di Pantelleria è, infatti, membro della Comunità del Parco, organo previsto dalla Legge n. 394/1991, che ha competenza diretta nell’approvazione preliminare del Piano del Parco. Pertanto, le decisioni del Comune hanno un impatto significativo e diretto sulla definizione del Piano.
Inoltre, la normativa di riferimento (D.Lgs. n. 267/2000 – TUEL) all’art. 8, comma 4, prevede che “le consultazioni e i referendum devono riguardare materie di esclusiva competenza locale”. L’interpretazione dei Garanti, secondo cui il referendum sarebbe inammissibile perché “i quesiti formulati dal Comitato promotore non rientrano nell’attribuzione esclusiva dell’Ente” (del Comune, cioè), è erronea, poiché essa non tiene conto della circostanza secondo cui la competenza di altri enti (il Parco stesso, la Regione, ecc.), oltre a quella del Comune, non esclude che si tratti di materie di competenza “locale”, dovendosi riferire questo aggettivo alla delimitazione territoriale del Parco, pur istituito da una legge della Regione Sicilia.
In altri termini, la decisione di dichiarare il referendum inammissibile perché relativo a materie che “non rientrano nella esclusiva competenza” del Comune è errata, perché ciò che chiedono le norme di legge (si allude all’art. 8, comma 4, del citato D. Lgs. n. 267/2000), del Regolamento comunale e dello stesso Regolamento del referendum è che le materie oggetto della consultazione popolare siano di “competenza locale” – e non esclusivamente del Comune – a prescindere dal numero e dalla qualità degli enti coinvolti.
La competenza del Comune non è esclusa dalla presenza di altri enti (Parco Nazionale e Regione), ma condivisa, come chiaramente previsto dalle norme sul funzionamento dei Parchi Nazionali. Pertanto, il Comune ha una legittima competenza in materia, ed è del tutto lecito che i cittadini orientino, tramite referendum, le scelte dell’amministrazione comunale in tale ambito.
Ne consegue che la consultazione referendaria è perfettamente legittima e risponde ai requisiti previsti dalle norme vigenti in materia oltre che a evidenti considerazioni di buon senso.
2. Ruolo attivo del Comune e coinvolgimento dei cittadini:
Il Comitato dei Garanti ha altresì affermato che i quesiti referendari sono inammissibili perché riguardano materie sottoposte a “vincoli imposti da leggi statali o regionali”, richiamando l’art. 3, comma 3, lett. b) del Regolamento. Tale argomentazione non è corretta.
La proposta di referendum non intende modificare norme vincolanti di legge, ma orientare le scelte che rientrano nella discrezionalità dell’amministrazione comunale, nell’ambito del concorso di competenze di enti aventi tutti ambito “locale”, come detto. Il Piano del Parco, ancora in fase di definizione, è oggetto di trattativa e negoziazione tra l’Ente Parco e l’amministrazione comunale. Questo processo decisionale è stato chiaramente confermato nella commissione del 2 luglio 2024, durante la quale i tecnici comunali hanno illustrato ai Consiglieri le criticità della proposta di zonizzazione e hanno presentato una controproposta che prevede una riduzione della Zona C e un ampliamento della Zona D, in linea con quanto previsto dal primo quesito referendario.
Questo dimostra in maniera inequivocabile che il Comune ha piena voce in capitolo su tali questioni, e che, di conseguenza, i cittadini hanno il diritto di esprimersi per orientare le scelte dell’amministrazione comunale attraverso il referendum, come previsto dall’art. 3 del Regolamento comunale, il quale consente espressamente che il referendum consultivo possa riguardare “temi, iniziative, programmi e progetti di competenza della Giunta comunale o del Consiglio”.
3. Mancato rispetto dell’art. 5.4 del Regolamento:
Il Comitato dei Garanti ha dichiarato l’inammissibilità del referendum senza applicare l’art. 5, comma 4 del Regolamento comunale, che impone, in caso di difetto nella formulazione del quesito, di proporre ai promotori una correzione tecnica. Tale disposizione prevede espressamente che “qualora il Comitato dei Garanti valuti che il quesito difetti del requisito di cui al punto c) (formulazione chiara, univoca e corretta dal punto di vista tecnico-giuridico), convoca i promotori ai quali formula una proposta di correzione del quesito”.
In questo caso, non è stata formulata alcuna proposta di modifica, il che lascia intendere che il difetto non riguardi aspetti di chiarezza o di tecnicità giuridica. Pertanto, appare evidente che l’inammissibilità si basi esclusivamente su una contestazione di merito riguardante la competenza locale, la quale, come dimostrato sopra, è mal interpretata.
Richiesta di utilizzo di una versione semplificata dei quesiti referendari:
Qualora il Difensore Civico ritenesse che i quesiti possano necessitare di una ulteriore semplificazione per ragioni di chiarezza, si propone di adottare le versioni modificate, già previste dal Comitato Promotore e incluse nell’Allegato 3 della richiesta referendaria, come di seguito formulate:
Con riferimento a quanto proposto dall’Ente Parco nel documento “Verso il Piano del Parco”:
Primo quesito:
Ritenete opportuna l’estensione della giurisdizione del Parco al mare e ritenete congrua la zonizzazione proposta dall’Ente nel documento “Verso il Piano del Parco” o piuttosto auspicate che non venga estesa la giurisdizione del Parco al mare e che venga rimodulata la zonizzazione, in particolare riducendo la Zona C a vantaggio della Zona D?
Sì, riteniamo opportuna l’estensione della giurisdizione del Parco al mare e riteniamo congrua la zonizzazione proposta nel documento “Verso il Piano del Parco”.
No, non riteniamo opportuna l’estensione della giurisdizione del Parco al mare e non riteniamo congrua la zonizzazione proposta nel documento “Verso il Piano del Parco” e auspichiamo una riduzione della Zona C a vantaggio della D..
Secondo quesito:
Ritenete congruo l’approccio vincolista e fortemente restrittivo proposto dall’Ente nelle Zone C e D o, piuttosto, auspicate che nelle Zone C e D i vincoli posti in essere non debbano essere più restrittivi di quelli attualmente previsti dagli strumenti di gestione dei diversi enti territoriali competenti, e, possibilmente, siano addirittura meno restrittivi, soprattutto in ambito energetico, per favorire la transizione verso solare, eolico e geotermico?
Sì, riteniamo congruo l’approccio vincolista e fortemente restrittivo proposto dall’Ente nelle Zone C e D
No, non riteniamo congruo l’approccio vincolista e fortemente restrittivo proposto dall’Ente nelle Zone C e D e auspichiamo che in queste zone i vincoli posti in essere non debbano essere più restrittivi di quelli attualmente previsti dagli strumenti di gestione dei diversi enti territoriali competenti, e, possibilmente, siano addirittura meno restrittivi, soprattutto in ambito energetico, per favorire la transizione verso solare, eolico e geotermico
Terzo quesito:
Ritenete congruo che i terreni agricoli che in passato sono stati coltivati possano non esserlo più e venire restituiti alla natura?
Sì, riteniamo possibile che terreni che in passato siano stati coltivati, perdano la caratteristica agricola e vengano restituiti alla natura.
No, riteniamo che qualunque terreno sia stato in passato coltivato debba mantenere per sempre tale caratteristica agricola.
Conclusioni:
Alla luce di quanto esposto, si richiede al Difensore Civico di annullare la decisione di inammissibilità del Comitato dei Garanti e di dichiarare ammissibile il referendum proposto dal Comitato Promotore, consentendone lo svolgimento secondo i termini previsti dal Regolamento comunale e, ove necessario, adottando le versioni semplificate dei quesiti.
Pantelleria, 10 Settembre 2024
In fede,
Aurelio Mustacciuoli
Coordinatore del Comitato Promotore del Referendum
Politica
Ponte Stretto. Ferrante (Mit), da Corte dei Conti ingerenza indebita, progetto va avanti
“La decisione della sezione centrale della Corte dei Conti sulla delibera Cipess riguardante il Ponte sullo Stretto rappresenta un’ingerenza grave ed indebita, che riflette la volontà di prevaricare scelte politiche spettanti solo al Governo e al Parlamento, espressioni della volontà popolare. Non è bastato aver fornito risposte documentali esaustive e puntuali a tutti i rilievi formulati dalla Corte, che evidentemente – mossa da pregiudizio ideologico – vuole poter decidere arbitrariamente quali opere pubbliche vadano realizzate e quali no. Il Ponte sullo Stretto è un’infrastruttura strategica per il Paese, sostenuta fortemente anche dall’Europa e approfondita meticolosamente in tutti i suoi aspetti procedurali, che consentirà di modernizzare il sistema dei trasporti nazionale, rendere più competitivi i nostri territori e fungere da volano per occupazione, crescita e sviluppo del nostro Sud. In questi tre anni troppo spesso singolari pronunce giurisdizionali hanno tentato di bloccare riforme e provvedimenti del Governo. Un’opposizione giudiziaria inammissibile in uno stato di diritto e che mina l’equilibrio tra poteri dello Stato. Ma è un tentativo destinato a fallire. Il progetto sul Ponte va avanti, come anche la riforma costituzionale della giustizia che oggi approveremo in via definitiva”. Lo afferma il deputato di Forza Italia e Sottosegretario al Mit Tullio Ferrante.
A proposito: Ponte sullo Stretto, la Corte dei Conti dice no
Politica
Pantelleria e Lampedusa Isole di Frontiera del Mediterraneo. Un vertice sui trasporti tra CEO trasporti e sindaci
Assessore Tremarco fa il punto sull’assise di oggi – Intervista
Si è tenuta quest’oggi una conferenza che ha avuto il significativo titolo “Frontiere del Mediterraneo. Isole, trasporti, continuità e diritti.”
Voluta, organizzata e moderata dall’Assessore ai Trasporti e Turismo, Federico Tremarco, la convention ha visto molti attori, ciascuno con le proprie competenze, nel settore traporti e turismo, che ben hanno spiegato i limiti e le motivazioni di questi in territori difficili come Pantelleria e Lampedusa.
Dopo una introduzione di Tremarco, la parola è stata passata ai due sindaci coinvolti in prima linea in queste tematiche, Fabrizio D’Ancona per Pantelleria e Filippo Mannino per Lampedusa e Linosa. I primi cittadini delle Isole di Frontiera hanno generosamente e puntualmente spiegato tutte le esigenze, i diritti e le difficoltà delle nostre comunità.
Da qui un susseguire di interventi efficaci e chiarificatori degli altri protagonisti dell’assise:
Sandro Pappalardo, Presidente di ITA Airways, SImone Isabella delegato Assessorato ai Trasporti e della Segreteria Tecnica, Vincenzo Franza CEO Caronte & Tourist, Luigi Vallero general manager Italia per DAT, Matteo Franciglia consigliere presso la presidenza del consiglio dei ministri sul delega del vice premier Matteo Salvini, Fabio Casano tour operator, Massimo Zaccarin direttore generale di Aster e Aeroservizi Lamperusa, Matteo di Giugno, rappresentante ENAC, infine Paolo Amenta presidente di Anci Sicilia. Per Pantelleria anche gli interventi del direttore del Parco Nazionale, Carmine Vitale, e come operatore turistico Fabio Casano di Pantelleria Island.
La parola è stata data a tutti e ciascuno di essi ha saputo comprendere le ragioni, prospettare delle idee o soluzioni, ma anche compiacersi per l’iniziativa, che vorrebbero venga ripetuta periodicamente con tavoli tecnici.
Conclusa la conferenza abbiamo contattato l’Assessore Tremarco, per farci il punto della mattinata.
Assessore, secondo lei, sono stati sviscerati tutti i problemi, le emergenze quest’oggi? “Diciamo che più che altro io volevo risolvere intanto uno dei problemi che è relativo alle lamentela circa il non dare informazione su tematiche importanti, invece così i concittadini hanno sentito dai protagonisti di ciascun ambito come stanno le cose.
“Ho voluto mettere al tavolo tutti questi attori anzitutto per la cittadinanza per dare atto del fatto che noi siamo sul pezzo che anche se il nostro lavoro non è un lavoro più mediatico ma concentrato sugli atti amministrative sulla politica. Comunque questi personaggi non li avremmo portati al tavolo se i rapporti di questa amministrazione non fossero stati diciamo… istituzionali di buon profilo. Questo significa che comunque loro si interfacciano con noi nella maniera adeguata, con un dialogo sereno anche davanti alla cittadinanza.
“Come assessore insieme anche al sindaco D’Ancona devo dire ci tenevamo che i cittadini toccassero con mano quelle che erano le criticità e le difficoltà.”
Quindi lei, il sindaco, avete raggiunto l’obiettivo a monte di tutto cosa c’è? “L’obiettivo principale è stato raggiunto nel senso che da oggi credo che a Pantelleria e Lampedusa si inizierà a parlare come istituti di frontiera con un riconoscimento ufficiale, che andremo a chiedere. Il nostro intento era quello di partire da un tavolo in cui esponiamo una volta e per tutte tutte le criticità con la regione, un delegato del ministero, etc, per capire le strade percorribili.
“Mi pare che ci siamo! Infatti il presidente Pappalardo di ITA ci ha invitati a Roma insieme alla Regione per continuare sul modello di Pantelleria no che è un modello abbastanza riuscito e di questo si trova riscontro nei numeri.
“Veda quando mi sono insediato la prima cosa che ho detto è che il primo obiettivo che mi sono prefissato è quello di portare Pantelleria nel mondo ma a modo mio cioè metterla come eccellenza a bordo della compagnia di bandiera che porta il made in Italy d’eccellenza in tutto il mondo. Questo il primo anno, questa stagione abbiamo lavorato diversamente, più sul digitale però la visione era quella giusta, la strategia ha funzionato Pantelleria ha trovato la sua giusta collocazione.”
Quindi cosa è cambiato? “La visione, la visione di non un’isola di massa ma di eccellenza dove c’è un parco nazionale l’unico della Sicilia al centro del mediterraneo che va preservato e quindi Pantelleria ha bisogno di un turismo consapevole e sostenibile ma sicuramente è un’isola che sa affascinare.”
E rispetto al progetto di Pantelleria zona franca, cosa ci dice? “Questo è stato un cavallo di battaglia dell’amministrazione precedente, ma io credo che ancora non siamo pronti per quel passo.
“Questa conferenza parte con un presupposto se non possiamo riuscire su tutto lavoriamo quantomeno su un piano trasporti poi il resto a cascata ma intanto lavoriamo sui trasporti, trattando questo come solo di frontiera: questo era l’obiettivo quindi aspettiamo ancora per avere la zona franca, ma su trasporti e sulla sanità dobbiamo cominciare a lavorare con la consapevolezza che governo regionale e governo locale riconoscano le Isole di Frontiera.”
Assessore, ma vuole spiegare ai nostri lettori che differenza c’è tra Pantelleria e Ponza o Lipari? Perchè la prima dovrebbe essere isola di frontiera e la seconda no? “Di fatto non è che è una diversificazione che già esiste: Pantelleria e Lampedusa sono due isole tra la Sicilia e l’Africa e sono gli ultimi due punti di contatto tra l’Italia, anzi direi l’Europa, e il continente africano, con una lontananza dalla terraferma veramente enorme. Questa cosaci espone più di altri territori a diciamo criticità che vanno anche trattate con una certa consapevolezza, si considerino per esempio i fenomeni migratori.
“Quindi riconoscimento come isole di frontiera significa che in termini di sicurezza, di difesa e anche di monitoraggio sul territorio quindi la presenza dello stato fa la differenza ecco perché l’inquadramento come isola di frontiera darebbe dei vantaggi quantomeno in termini di attenzione del governo.”
Ma adesso, rispetto ai collegamenti aerei, di cui si è parlato a lungo con i rappresentanti del settore, come siamo rimasti, perchè è la domanda che tutti si fanno? Ci sarà un miglioramento dell’attuale condizione? “Stiamo cercando di ottenere un collegamento bisettimanale diretto Roma Pantelleria diretto eccetera. La richiesta nostra è di due tratte settimanali una il giovedì e una la domenica per fare in modo che i panteschi possano partire tutti i giorni da Pantelleria, cioè tutti i giovedì da Pantelleria e rientro la domenica, quindi chi da Roma deve venire con un giorno di ponte che sarebbe venerdì può arrivare giovedì e ripartire la domenica stessa cosa per i panteschi. Credo che questo sia un punto di svolta perché questo permetta ai nostri studenti anche che vivono tra nord e sud e centro Italia che con un viaggio di un’ora e mezza da Roma sono qua.
“Abbiamo chiesto l’implementazione su un’implementazione aggiuntiva per rinforzare Trapani abbiamo richiesto un interessamento importantissimo sulla rotta su Palermo che collega la dorsale di Tirrenica con un incremento sostanziale fino a quattro voli al giorno per cinque giorni a settimana e in più il collegamento per Catania che rimane invariato, in più collegamento per Roma di cui parlavamo. Quindi abbiamo chiesto in totale un aumento del 17% della capacità attuale.
Assessore, come pantesco e come amministratore si sente soddisfatto di quello che si è detto oggi? “Allora io sono soddisfatto del fatto che ci sto mettendo tutto l’impegno possibile, comunque vada sono consapevole e non mi potrò rimproverare nulla perché perchè io ce l’ho messa tutta.
“Volevo scrivere tre paragrafi in più alla storia di Pantelleria che non sono mai stati scritti. Il primo paragrafo, l’ho già scritto, era quello di portare Pantelleria insieme alle eccellenze italiane a bordo della compagnia che rappresenta l’intero paese e farli conoscere in tutto il mondo e questo paragrafo già l’ho scritto l’anno scorso.
“Ora me ne mancano due, il riconoscimento di Pantelleria e Lampedusa come isole di frontiera. Io dico, che la cosa sia fattibile senza pesare più di tanto sulle casse del paese, se si concentra su due argomenti, sanità e trasporti, riconoscendo le due isole, almeno a livello italiano.
“Il terzo paragrafo nella storia di Pantelleria è quello di riuscire a chiudere il cerchio con gli operatori e dire che a Pantelleria si può creare lo spirito per unire gli imprenditori e farli lavorare insieme.
“Questa cosa è avvenuta a tre quarti, mi manca l’ultimo quarto, chiudere il cerchio con il via della stagione 2026 invece che 2% e 2,5% in più rispetto agli anni precedenti, vorrei chiudere almeno un 5% rispetto all’anno precedente.
“Chiuso questo io penso che sarei soddisfatto di un mandato politico perché, ripeto, io penso che se un politico deve incidere per scrivere un pezzo di storia del territorio dove vive, se non ha lasciato nulla a posteri, non c’era visione.”
Mentre si parla e si progetta di nuovi tavoli tecnici con gli stessi protagonisti o loro rappresentanti, in maniera costante, continuativa, giriamo una notizia ancora come voce da corridoio da verificare: da qui a qualche mese si ripeterà Isole di Frontiera, ma l’argomento sarà quello della salute a Pantelleria e Lampedusa.
Il video integrale della conferenza:
https://pantelleria.consiglicloud.it/meetings/QURHVjJKam5tQWs9
Cultura
Enti locali in Sicilia, al via IX corso Asael: formazione per sindaci, assessori e consiglieri
Enti locali in Sicilia, al via il IX corso Asael
Progetto formativo per sindaci, assessori e consiglieri
Undici incontri on line con docenti ed esperti di amministrazione e contabilità pubblica
Palermo, 18 ottobre 2025 – Undici incontri on line per formare sindaci, assessori e consiglieri di tutta la Sicilia. Partirà lunedì 20 ottobre la nona edizione del corso di formazione politico-istituzionale organizzato dall’Asael, l’Associazione siciliana amministratori enti locali.
Un appuntamento che ogni anno coinvolge centinaia di amministratori dell’Isola che avranno l’opportunità di approfondire le tematiche più attuali che riguardano comuni ed ex province. “Troppo spesso chi viene eletto non ha pienamente contezza del ruolo che andrà a ricoprire – spiega Matteo Cocchiara, presidente dell’Asael -. Da qui l’esigenza di un corso di formazione che fornisca gli strumenti e le conoscenze per poter servire al meglio le istituzioni, nell’interesse dei cittadini. Un obiettivo che l’Asael persegue da tempo e su cui chiede anche interventi normativi”.
Gli incontri si terranno sulla piattaforma Zoom, dalle 15.30 alle 18, e partiranno lunedì 20 ottobre con il primo webinar, fino ai primi di dicembre. Numerosi i relatori che si alterneranno tra docenti universitari, dirigenti in servizio o in pensione, esperti contabili e amministrativi.
Fra i temi in programma i compiti dei distretti socio-sanitari, il ruolo degli amministratori e dei dipendenti degli enti locali, il decreto salva-casa, l’autonomia differenziata, gli strumenti di programmazione. E ancora i bilanci, il dissesto finanziario, la gestione delle risorse umane, i tributi locali, la legislazione urbanistica, il Pnrr.
“Il corso è aperto a tutti gli amministratori – spiega Cocchiara – sia a quelli più esperti che a quelli eletti per la prima volta. Il sistema delle autonomie locali è in continua evoluzione e solo un costante aggiornamento può garantire a sindaci, assessori e consiglieri di padroneggiare la materia. Un’opportunità che l’Asael offre in modo totalmente gratuito a chi decide di impegnarsi nelle istituzioni: un compito che non è una professione ma che richiede professionalità e quindi competenza”.
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