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Ambiente

Pantelleria, il 31 ottobre sarà la notte della “Luna blu”

Giuliana Raffaelli

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Domani 31 ottobre sarà la notte della “Luna blu”.

Ma di cosa si tratta? La Luna cambierà davvero il suo colore? In realtà “Luna blu” è solo un modo di dire per indicare la seconda Luna piena in uno stesso mese (il mese sinodico è infatti di 29,5 giorni).

Il 2 ottobre scorso abbiamo assistito al primo plenilunio e domani (31 ottobre) assisteremo alla seconda luna piena nello stesso mese.

Foto di Leonardo Puleo di luna piena al 2 ottobre 2020

Ma allora perché viene chiamata “blu”? Le origini non sono del tutto chiare e univoche. Sembra che nel 1946 venne usata, per la prima volta, la locuzione “Luna blu”: l’astrofilo James Hugh Pruett, infatti, in un articolo pubblicato nella rivista americana di astronomia amatoriale “Sky and Telescope” scrisse erroneamente “Luna blu” per indicate la seconda luna piena del mese. Il termine, nato quindi per errore, risultò “simpatico” tanto da continuare a essere usato prima in un programma radiofonico del 1980 e, successivamente, nelle schede del popolare gioco da tavolo “Trivial Pursuit”, diventando così di uso comune.

Ma c’è chi afferma che il nome derivi dall’espressione inglese “once in a blu moon” (“una volta ogni luna blu”) a indicare un evento raro (in effetti si verifica ogni due/tre anni). Secondo altri la parola “blue” deriverebbe da un vecchio termine anglosassone “belewe”, ormai desueto, che significava “tradire” perché traditrice era la luna in più in un mese che induceva a credere che la stagione fosse finita (in una stagione ci sono infatti normalmente tre lune piene, ma con la “Luna blu” salgono a quattro). E ancora: c’è chi attribuisce questo nome al significato della parola inglese “blue”, che non sta solo a indicare il colore, ma anche uno stato d’animo “depresso, triste, malinconico”.

Per quanto l’origine sia quindi ambigua, quello che è certo è che la Luna piena esercita da sempre un grande fascino nell’immaginario collettivo, fascino anche un po’ sinistro visto che intorno al plenilunio sono nate tante leggende e superstizioni. E oltretutto questa volta la Luna blu coincide anche con la notte di Halloween…un vero brivido, soprattutto per i più piccoli.

Ma mettiamo da parte le credenze popolari: un fatto certo è che a volte la Luna può davvero assumere una colorazione bluastra. Succede raramente, ma succede, come ad esempio dopo un vasto incendio o una eruzione vulcanica.

Ricordate la catastrofica eruzione del 1883 del vulcano indonesiano Krakatoa? L’eruzione del 1980 del Mount St. Helens? Quella del 1982 del vulcano messicano El Chichon? O ancora, quella del 1991 del Pinatubo? Cosa hanno in comune queste eruzioni? Innanzitutto sono state devastanti, tanto da creare ripercussioni climatiche avvertibili su tutta la Terra. Ma hanno anche immesso nell’atmosfera enormi quantità di ceneri che hanno fatto assumere alla Luna una colorazione bluastra.

Questo effetto è spiegabile scientificamente: le particelle di ceneri sottili hanno larghezza di circa un micron che corrisponde alla lunghezza d’onda della luce rossa. Le particelle di tali dimensioni disperdono, quindi, la luce rossa facendo passare la luce blu. In altre parole, le “nuvole” di ceneri agiscono da filtro blu. Ecco perché la Luna assume questo colore.

Nonostante il cielo di questi ultimi giorni sia stato caratterizzato da nuvolosità diffusa, le previsioni meteorologiche per domani riportano “sereno con lievi velature” consentendo, quindi, una buona osservazione.

Il nostro satellite raggiungerà la fase piena alle 15.49 ora locale, ma per vederla al massimo della sua luminosità dovremmo alzare lo sguardo intorno alle ore 22.

Giuliana Raffaelli

 

In copertina: Luna blu da Pixabay License

 

 

Laureata in Scienze Geologiche, ha acquisito il dottorato in Scienze della Terra all’Università di Urbino “Carlo Bo” con una tesi sui materiali lapidei utilizzati in architettura e sui loro problemi di conservazione. Si è poi specializzata nell’analisi dei materiali policristallini mediante tecniche di diffrazione di raggi X. Nel febbraio 2021 ha conseguito il Master in Giornalismo Scientifico all'Università Sapienza di Roma con lode e premio per la migliore tesi. La vocazione per la comunicazione della Scienza l’ha portata a partecipare a moltissime attività di divulgazione. Fino a quando è approdata sull’isola di Pantelleria. Per amore. Ed è stata una passione travolgente… per il blu del suo mare, per l’energia delle sue rocce, per l’ardore delle sue genti.

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Ambiente

Pantelleria diventa “Isola Asinabile”: ad ottobre 1ª edizione festival per l’asino pantesco

Redazione

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L’Isola di Pantelleria celebra il suo legame storico con l’asino e si prepara a diventare la prima “Isola Asinabile” d’Italia

Dal 5 al 12 ottobre 2025, si terrà la prima edizione del “Festival Asinabile”, un evento che punta a valorizzare il ruolo di questo animale, simbolo di fatica, resilienza e, oggi, di riscoperta sociale e terapeutica.

Organizzato dall’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria in collaborazione con il Comune di Pantelleria, la Regione Siciliana e numerosi partner, il festival è un’iniziativa che va oltre la semplice celebrazione: vuole essere un’occasione per riconnettersi con la natura, promuovere il turismo sostenibile e riscoprire l’importanza dell’asino pantesco.

“Tramite l’asino pantesco riusciremo a riscoprire esperienze di bellezza e grande emotività in modo semplice, circondati dalla meraviglia del paesaggio di Pantelleria – dichiara Italo Cucci, commissario straordinario del Parco – “Prendiamo l’impegno, tramite la celebrazione dell’animale simbolo dell’isola, di far partire da qui un messaggio di positività e bellezza in un periodo storico molto difficile. Sono certo che questo evento lascerà a ciascuno dei partecipanti un grande arricchimento, interiore ecco perché sarà importante esserci”.

Con la direzione organizzativa di Massimo Montanari, fondatore dell’asineria didattica «Asini di Reggio Emilia» ed esperto di educazione ambientale, il festival si articola in tre aree tematiche principali, accessibili a residenti e turisti di ogni età:

  •  Piazza Asinabile (Piazza Cavour): Un hub creativo e didattico con stand, laboratori manuali, giochi antichi e un recinto dove interagire e coccolare gli asinelli. Attività come “Asino Lab” e la “Ludonkey” renderanno l’apprendimento divertente per i più piccoli.
  •  Cammini Asinabili: Passeggiate guidate alla scoperta dei tesori naturalistici di Pantelleria, con percorsi che conducono al recinto di Sibà, dimora degli asini panteschi. Un’occasione per esplorare l’isola con una carota in tasca e celebrare il rapporto con questi affascinanti animali.
  •  Parole d’Asino: Un ciclo di convegni, dibattiti e incontri culturali che daranno voce a esperti, scrittori e viaggiatori. Tra gli ospiti, figure di rilievo come Daniele Bigi dell’Università di Bologna e Giuseppe Pace, responsabile del progetto di recupero dell’asino pantesco. Saranno esplorate le potenzialità della pet therapy, l’asino come compagno di viaggio e le storie di chi ha dedicato la propria vita a questi animali.

L’evento si aprirà domenica 5 ottobre con l’inaugurazione ufficiale in Sala Consiliare, e si articolerà in numerose attività organizzate aperte alla cittadinanza che riguardano momenti di svago, attività didattiche specifiche per le scuole di ogni ordine e grado, e un convegno conclusivo, sabato 11 ottobre, che sancirà ufficialmente il riconoscimento di Pantelleria come “Isola Asinabile”.

Il Festival Asinabile è reso possibile grazie alla collaborazione di numerose associazioni, che contribuiranno a rendere il programma ricco e variegato.  Esoprattutto con l’importante presenza delle aziende agroalimentari e artigianali pantesche che arricchiranno le iniziative di identità territoriale. Il programma completo è visionabile su sito del parco nella sezione dedicata al Festival Pantelleria Asinabile.

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Ambiente

Pantelleria, sospensione distribuzione acqua nel Capoluogo

Direttore

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Il Comune di Pantelleria ha emesso avviso pubblico per informare che  l’erogazione di acqua, oggi, in paese/capoluogo è sospesa, causa guasto nella rete idrica. Non si ha notizia su tempi per il ripristino del servizio idrico.

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Ambiente

Marettimo, Guardia Costiera sequestra 3,5 quintali di prodotti ittici e rete a strascico

Redazione

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La Guardia Costiera sequestra due attrezzi irregolari e circa tre quintali e mezzo
di prodotto ittico ad unità da pesca a strascico

Nei giorni scorsi un’importante operazione di polizia marittima a tutela dell’ambiente
marino e del rispetto delle leggi sulla pesca marittima, sotto il coordinamento del 12°
CCAP della Direzione Marittima di Palermo, è stata portata a termine dalle donne e
dagli uomini della Guardia Costiera nell’ambito del Compartimento Marittimo di
Trapani coinvolgendo il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Marsala e di
quello dell’Ufficio Locale Marittimo di Marettimo.

Grazie al sistema di monitoraggio satellitare V.M.S., la Sala Operativa della
Capitaneria di Porto di Trapani individuava alcune unità da pesca a strascico attive
all’interno della zona GSA 16 (area geografica sud occidentale della Sicilia, istituita per
monitorare lo stress di cattura di alcuni stock ittici) nonostante nel mese di settembre
sia in vigore il fermo pesca regionale, misura essenziale per garantire il ripopolamento
delle specie e l’equilibrio biologico.

Prontamente venivano inviate in zona la M/V (CP) 770 della Capitaneria di porto di
Trapani e il G.C. B 166 dell’Ufficio Locale Marittimo di Marettimo, che intercettavano a
sud-ovest di Marettimo un peschereccio della marineria di Porticello; l’imbarcazione,
oltre a operare in periodo vietato, utilizzava una rete non conforme alla normativa
comunitaria, con maglie inferiori al consentito e, quindi, altamente dannose per
l’ecosistema perché in grado di catturare anche esemplari giovani.

L’utilizzo di reti non conforme è particolarmente dannoso per l’ecosistema e per le
specie ittiche in quanto la non conformità della dimensione delle maglie che
compongono gli attrezzi da pesca ne modifica significativamente la selettività e
permette, dunque, la cattura di esemplari di taglia inferiore a quella consentita anche
in fase di crescita e riproduzione.

L’attrezzatura e quasi mezzo quintale di pescato venivano, così, sequestrati e al
comandante dell’unità venivano contestate due sanzioni amministrative per un totale
di 4.000 euro per aver violato il periodo di interruzione della pesca come disposto dalla
normativa regionale e per avere pescato con un attrezzo da pesca non consentito.
Contemporaneamente, un’altra unità da pesca della stessa marineria, già monitorata
dai sistemi della sala operativa della Capitaneria di porto di Trapani, veniva
ispezionata al porto di Marsala dal personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di
Marsala accertando anche in questo caso un’attività di pesca a strascico nella zona
GSA 16 in periodo vietato.
Sono scattati, quindi, il sequestro della rete e di circa tre quintali di pescato, oltre a una
sanzione amministrativa pari a 2.000 euro.
Tutto il pescato sequestrato, complessivamente circa tre quintali e mezzo, è stato
devoluto in beneficenza.
L’attività’ svolta dagli uomini della Guardia Costiera si inserisce nella quotidiana
vigilanza svolta su tutto il Compartimento marittimo di giurisdizione, che viene
assicurata, in orari diurni e notturni, dal personale a terra ed imbarcato sulle
motovedette in servizio presso tutti gli uffici marittimi dislocati sul litorale e presso le
Isole Egadi al fine di controllare il rispetto delle norme di settore.

Trapani 15.09.2025

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