Cultura
Pantelleria, è tempo di elezioni al Centro Giamporcaro per nuovo direttivo. Intervista a Presidente uscente A.R. Gabriele
A. R. Gabriele “Nel mio bagaglio di esperienza mi porto la consapevolezza di aver fatto il possibile e l’amicizia, la stima il rispetto di alcuni componenti del sodalizio.”
Manca circa un mese per il rinnovo del direttivo del Centro Culturale Vito Giamporcaro di Pantelleria, i cui soci si aduneranno in assemblea il prossimo 18 marzo 2025, per le elezioni dei nuovi componenti.
L’attuale squadra ha dimostrato di essere molto ben assortita e affiatata, raggiungendo risultati importanti per gli scopi prefissi nelle varie attività.
Alla reggenza, una energica e volitiva Anna Rita Gabriele, dotata anche di grande tenacia e e capacità sociale. Al suo fianco due gentiluomini del calibro di Sergio Minoli, segretario, si occupa delle serate di osservazione astronomica e traino per tutti, e Giovanni Bonomo, vice presidente si occupa delle escursioni e degli incontri con Cattani e Cespa. Ottima scelta fu, poichè entrambi ciascuno nel proprio settore sono estremamente preparati, dotati di capacità comunicativa, insomma delle garanzie.
- Sergio Minoli
- Giovanni Bonomo
- Anna Rita Gabriele
Siamo prossimi alla nomina dei futuri responsabili del Centro, per i prossimi tre anni, così abbiamo rivolto ad Anna Rita Gabriele alcune domande per fare un bilancio del proprio mandato e la presidente si è gentilmente prestata.
- Ad un mese dalla scadenza del mandato, tante attività, tanta gente coinvolta, tante responsabilità anche, come chiude, Presidente, questa esperienza? Cosa le lascia dentro? Siamo giunti alla fine del mandato (iniziato il 26/3/22), esperienza bella, bellissima ma tosta, in quanto gli impegni intrapresi non vanno trascurati. Durante questi tre anni ho incontrato tante persone, il loro agire, che stando all’esterno non avrei potuto approfondire. Nel mio bagaglio di esperienza mi porto la consapevolezza di aver fatto il possibile e l’amicizia, la stima il rispetto di alcuni componenti del sodalizio.
- Da presidente che ha il polso diretto dell’associazione, di cosa necessita il centro, principalmente? Siamo un Centro Culturale con pochi soci, ci vorrebbe un maggiore afflusso per divulgare tutto ciò che si trova all’interno delle pagine dei libri che ospitiamo, sentiamo l’esigenza di chi sia propenso ad appassionarsi alla lettura, allo scambio di opinioni, a trascorrere pomeriggi “insieme”.
- Presidente lei è stata una ventata di energia, di idee e concretezza, con il supporto di Giovanni Bonomo e Sergio Minoli. Si sente pronta a candidarti nuovamente? Se si che novità porterebbe? Ho trovato un ottimo lavoro fatto dai Presidenti precedenti, ho semplicemente continuato i percorsi, dando qualche input in più. I nostri progetti cardine sono: Corso micologico annuale in collaborazione con il Gruppo Micologico Pantelleria; Premio Almanza (rivolto agli alunni di terza quarta e quinta elementare) sponsorizzato dal Cav. Gianfranco Rossetto, dall’Ente Parco e dal Comune; Concorso poetico – Memorial Lillo di Bonsulton; Tour Chiesette dell’ isola con Padre Silvano Porta; Mostra fotografica e di artisti nostrani al Castello; Serate di osservazione astronomica; Escursioni primaverili ed autunnali; Conferenze archeologiche (Mursia e Acropoli); Caminetti poetici con artisti panteschi; Favole animate con i ragazzi; ecc. Se i soci esprimo la volontà di rivotare non mi tiro indietro, ma chiunque dei soci può tranquillamente candidarsi. Ovviamente per lavorare bene c’è bisogno di un consiglio direttivo valido e propositivo, noi purtroppo abbiamo perso “Lillo”, faccio un ringraziamento generale a tutto lo staff. Per le novità…. dobbiamo attendere l’assemblea, così tutti i soci saranno presenti.
Per chi vuole conoscere la nostra realtà e venire a farci visita, ecco i contatti:
Giovanni Bonomo 3496634786
Sergio Minoli 3404735104
Anna Rita Gabriele 3393426406
Come nasce il Centro Culturale Vito Gaimporcaro
Il Centro Culturale Vito Giamporcaro è una importante realtà associativa per l’isola e prende il nome da colui che l’ha creata, ovvero un semplice ma sagace contadino pantesco Vito Giamporcaro. Questi nel febbraio del 1990 donò i locali di due appartamenti al Comune di Pantelleria con la clausola che essi fossero impiegati per attività esclusivamente culturali e benefiche.
E’ così che nasce tutto e per tutto intendiamo una aggregazione che tende alla conoscenza e valorizzazione delle tradizioni locali. Infatti nel primo statuto redatto nel 1993 si “prevede tra l’altro lo sviluppo d’iniziative socio-culturali e di tutela del patrimonio storico, culturale, artistico, archeologico, paesaggistico e folclorico dell’Isola di Pantelleria; la sensibilizzazione della comunità con particolare riguardo ai Giovani e degli organi competenti, ai problemi d’interesse socio-economico-culturali; accanto alla promozione di iniziative socio-culturali e di tutela del patrimonio storico, culturale, artistico, archeologico, paesaggistico e folclorico dell’isola di Pantelleria.”
Il primo Presidente: Rosanna Gabriele
Rosanna Gabriele fu la prima presidente da ottobre 1993 a luglio 1994, poi Antonio Biagio Casano divenne Presidente nel luglio 1994 fino al 16 giugno 2022, guidando l’associazione per ben 28 anni.
Furono anni in cui l’associazione mise in campo una grande quantità di iniziative che hanno nel tempo aggiunto nuove attività e presenze nella vita culturale di Pantelleria.
E adesso chi sarà il nuovo presidente?
Cultura
Pantelleria, lavori di adeguamento, messa in sicurezza ed efficientamento energetico della palestra della Scuola Media “Dante Alighieri”
Alla cittadinanza, Il Sindaco comunica che l’Amministrazione comunale di Pantelleria ha portato a compimento l’iter amministrativo e progettuale necessario per il recupero e la piena rifunzionalizzazione della palestra della Scuola Media “Dante Alighieri”, struttura da tempo inagibile e fortemente attesa dalla comunità scolastica dell’isola. Il Sindaco comunica che l’intervento rientra in una più ampia strategia di riqualificazione dell’edilizia scolastica, con l’obiettivo prioritario di garantire sicurezza, accessibilità, sostenibilità energetica e qualità degli spazi destinati alle attività formative e sportive.
Il progetto prevede opere di adeguamento strutturale e funzionale, la messa in sicurezza dell’edificio, il miglioramento delle prestazioni energetiche attraverso l’installazione di impianti moderni e l’utilizzo di fonti rinnovabili, nonché il completo ripristino della fruibilità della palestra per studenti, associazioni sportive e iniziative collettive. Il Sindaco comunica che l’intervento consentirà di restituire alla cittadinanza una struttura fondamentale per la crescita educativa, sociale e sportiva dei giovani di Pantelleria, colmando una carenza che per anni ha inciso negativamente sull’offerta di spazi adeguati alle attività motorie.
L’Amministrazione è consapevole che l’esecuzione dei lavori potrà comportare disagi temporanei; tuttavia, il cronoprogramma è stato definito con l’obiettivo di contenere l’impatto sulle attività scolastiche, con una durata complessiva stimata in circa 14 settimane. L’Amministrazione continuerà a seguire con attenzione tutte le fasi successive, dall’affidamento dei lavori alla loro realizzazione, assicurando trasparenza, rispetto dei tempi e tutela dell’interesse pubblico. Pantelleria guarda avanti, investendo sulle scuole, sulla sicurezza e sul futuro delle nuove generazioni.
Cultura
Il violinista di Solarino Don Paolo Teodoro e le radici di una tradizione di due secoli
La storia nascosta di un paese che ha fatto della musica una firma identitaria
Nel 1827, quando il paese non era ancora Comune, un documento d’archivio rivela la presenza inattesa di un musicista professionista. Da allora Solarino non ha mai smesso di essere una comunità musicale.
Solarino – Nel 1827 il paese non era ancora autonomo e viveva un momento di transizione politica e amministrativa. Eppure, in quell’anno cruciale, emerge un dettaglio sorprendente che permette di leggere la storia locale da una prospettiva nuova. Tra gli atti conservati presso l’Archivio di Stato di Siracusa compare il nome di Don Paolo Teodoro, registrato come violinista.
Un dato che, per l’epoca, spacca in due l’immagine consueta di un borgo rurale fatto solo di agricoltori e artigiani.
Il musicista che rompe gli schemi
Il documento mostra chiaramente che Don Paolo Teodoro non era soltanto un residente rispettato di Solarino. Era un musicista. Un ruolo insolito in un contesto rurale del primo Ottocento, dove la musica raramente compariva nelle registrazioni ufficiali. Teodoro abitava in via Fontana, insieme alla moglie Costantino Eloisa, ma la sua formazione aveva radici ancora più profonde. Da giovane, infatti, era cresciuto in una parte dell’attuale Palazzo Requesens, allora indicato come Piano Palazzo n.2, oggi cuore dell’odierna Piazza del Plebiscito, luogo simbolo della vita sociale solarinese. Una crescita in un ambiente architettonico e culturale privilegiato che spiega – almeno in parte – la precocità di una vocazione musicale riconosciuta persino dagli atti civili borbonici.
Una tradizione musicale che Solarino non ha mai abbandonato
Il caso di Don Paolo Teodoro non è un episodio isolato, ma il primo tassello visibile di una storia più lunga. Perché a differenza di tanti altri centri siciliani, Solarino non ha mai smesso di essere un paese musicale. Bande storiche, maestri locali, scuole di musica, gruppi giovanili, famiglie che tramandano strumenti da generazioni, musicisti nazionali , la musica, qui, non è un accessorio, ma un linguaggio collettivo. E questa continuità testimonia una capacità rara: fare dell’arte una parte della propria identità civile. Non tutte le comunità hanno saputo compiere questa scelta. Molti centri rurali hanno perso nel corso del Novecento le proprie tradizioni culturali, travolti da emigrazione e modernizzazione. Solarino, invece, ha seguito una traiettoria diversa: ha difeso la musica, l’ha fatta propria, l’ha trasformata in patrimonio comune.
Questo è il vero punto di forza del paese. Una maturità culturale che trova le sue prime radici in persone come Don Paolo Teodoro: uomini capaci, già due secoli fa, di portare l’arte dentro la vita quotidiana di una comunità in trasformazione. Oggi, quando strumenti e prove musicali risuonano nelle case, nelle scuole e nelle piazze, è possibile intravedere un filo diretto con quella firma d’archivio del 1827. Solarino continua a distinguersi per il suo fermento artistico. E la storia del violinista Don Paolo Teodoro si rivela allora molto più che una curiosità d’epoca: è l’origine documentata di un percorso identitario che il paese ha scelto di portare avanti con orgoglio. Due secoli dopo, Solarino resta un paese che suona e questa è, senza dubbio, una delle sue vittorie più grandi.
Laura Liistro
Cultura
Elena Pizzuto Antinoro: da Santo Stefano Quisquina alla scena internazionale della ricerca linguistica
Donna siciliana, studiosa di straordinaria competenza e voce autorevole della ricerca italiana, Elena Pizzuto Antinoro è considerata una delle figure più influenti negli studi contemporanei sulla comunicazione e sulle lingue dei segni.
Psicologa, linguista e ricercatrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha contribuito in modo determinante al riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana (LIS) come sistema linguistico pienamente strutturato, superando visioni riduttive che ne avevano a lungo limitato la comprensione. Il suo percorso accademico si è svolto tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove ha approfondito la Lingua dei Segni Americana (ASL) entrando in contatto con metodologie di ricerca all’avanguardia. Questa esperienza internazionale fu decisiva: rientrata in Italia, introdusse nuovi paradigmi analitici che avrebbero innovato radicalmente lo studio della LIS, collocando la ricerca italiana in un dialogo costante con quella mondiale. Caratteristica centrale del suo lavoro fu l’approccio interdisciplinare.
Elena operò a stretto contatto con persone sorde, analizzando i processi cognitivi, le strutture linguistiche e le dinamiche comunicative della lingua visivo-gestuale. Le sue pubblicazioni rappresentano oggi un riferimento fondamentale non solo in Italia, ma anche nel contesto internazionale degli studi sulle lingue dei segni. Tra le iniziative più rilevanti da lei guidate figura VISEL, progetto dedicato allo sviluppo di sistemi di scrittura per la lingua dei segni e alla definizione di strumenti didattici innovativi. Un contributo che ha ampliato le possibilità di ricerca e di accesso alla comunicazione visiva, rafforzando il ruolo dell’Italia nel panorama scientifico globale. Colleghi e collaboratori ricordano Elena Pizzuto Antinoro come una professionista rigorosa, dotata di una forte integrità etica e di una visione capace di anticipare nuove prospettive. Il silenzioso applauso con cui la comunità sorda l’ha salutata ne sottolinea il profondo impatto umano e scientifico.
Oggi, Elena Pizzuto Antinoro è riconosciuta come una figura chiave della linguistica internazionale e un esempio di eccellenza femminile nel mondo accademico. Siciliana, figlia di Santo Stefano Quisquina, ha portato la sua terra d’origine nei principali centri di ricerca del mondo, lasciando un’eredità destinata a influenzare a lungo gli studi sulla comunicazione e sulle lingue dei segni.
Laura Liistro
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