Cultura
Pantelleria e le sue tante dominazioni. Ciascuna l’ha chiamata a modo suo
Rare sono le isole che possono vantare una diversificazione territoriale come Pantelleria. Spazi geografici, sociali, culturali che, pur avendo radici comuni, hanno seguito percorsi a tratti differenti, producendo, nelle intenzioni adattive di popoli migranti e gente autoctona, un interessante e sconfinato ‘Mondo di Idee’, pronto a confrontarsi, sovrapporsi e procedere nella direzione di una insularità comune a tutti: per alcuni interna e radicata, per altri maggiormente esposta alla transizione evolutiva e all’innesto culturale con le generazioni putative di quest’isola ammaliante. Nessuna matematica presentazione per Pantelleria, il cui nome consegue scandagliato da molteplici derivazioni interpretative. Sesioti, Fenici, Romani,Vandali, Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Genovesi, Pirati, Spagnoli, Piemontesi, Austriaci, Borboni, Regnanti d’Italia. Dal 5.000 a.C alla prima metà del 1900 l’Isola, per la sua posizione strategica nel cuore del Mediterraneo, sarebbe stata anzitempo menzionata dalla mitologia letteraria greca con il nome di ‘Ogigia’, “Terra di Fuoco”, a rievocarne la nascita dal fervore di un vulcano; poi tramutata in “Yrnm”, ‘Isola degli Struzzi’, sotto il fasto dei Fenici; ancora “Ghusiras” con i Saraceni e “Ben el Riah”, ‘Figlia del Vento’, con gli Arabi; mentre Greci e Romani l’appellarono rispettivamente “Kosuros” e “Cossyra”, dai poliedrici significati, i più considerevoli dei quali ‘Più Minuta rispetto a Malta’, ‘Isola dei Figli’ e ‘Isola della Vittoria’. Ma vennero i Bizantini a ritoccare la nomea di quest’oasi in mezzo al mare e s’impose “Patalareas”, ‘Patella’; non di meno gli Angioini, con i quali prevalse “Panthalaria”, ‘Tutto Verdeggiante’, e infine i Panteschi e la familiare alterazione di “Pantiddraria”. Una “bbunnanza di gghienti agghiriccà e un birbisciù di culture, allurtimata”, fecero sì che l’Isola, organizzatasi per generosità territoriale in plurime contrade, riconoscesse e adottasse i contributi linguistici dei popoli che si sono succeduti e talora sovrapposti ‘attepigghitilla’; senza però tralasciare la singolare mescolanza con idiomi anche stanziali:da una parte il gergo marinaro dei Panteschi, un tempo dediti alle trasferte marittime dei velieri carichi di capperi, zibibbo, uva passa e fichi secchi; dall’altra lo stile, sempre fresco e novello, di ogni razza candidata alla ‘biddrizza’ seducente dello scoglio selvaggio tanto caro a Calipso. Ma la storia ci tramanda che a risaltare fossero stati gli Arabi che, in ogni scorcio di Pantelleria, distribuirono – ‘avogghia’! – colonie di appellativi conosciuti, a cominciare da quelli più risaputi delle contrade isolane: Sibbà, ‘Contrada del Mattino’; Bukkurà, ‘Contrada della Vigna’; Rakhali, ‘Villaggio di Alì’; Tracinu, ‘Capo’; Kattibuale,
‘Striscia di Alì’; e poi Scirafi, Sciuvèkhi, Kaffefi, Khufirà, Khaddiùggia, Khazzèn e Kharèbi: ‘un gran travagghiu’! Le altre genti, ‘bbonè bbonè’, si sono ‘accufulate’ alla loro potenza, accontentandosi del poco rimasto. ‘Akkomora’ i fatti sono questi. E per tutti i modelli lessicali panteschi, non basterebbe un taccuino ad elencarli.
Franca Zona
Foto di Leonardo Puleo
Cultura
Pantelleria, gli auguri di fine anno del Parco Nazionale: bilancio delle attività e sguardo al futuro
Presso la trattoria Marrone di Scauri si è tenuto l’incontro di fine anno promosso dal Parco Nazionale Isola di Pantelleria, occasione per rivolgere gli auguri per il 2026 alla cittadinanza e alle autorità intervenute, ma anche per fare il punto sui numerosi progetti portati avanti nel corso dell’anno. Nel saluto iniziale il Commissario Straordinario Italo Cucci ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al lavoro del Parco, evidenziando l’importanza della collaborazione tra istituzioni, cittadini e operatori locali.

Ha poi rimarcato la sua soddisfazione nel ricoprire
questo ruolo che dà forza all’Ente e che permette di portare avanti il lavoro anche con il
supporto delle istituzioni nazionali.
Durante la serata è stato tracciato un bilancio delle attività del Parco, sottolineando
l’impegno costante nella tutela del territorio, nella valorizzazione delle tradizioni locali e
nello sviluppo di percorsi inclusivi e sostenibili. Particolare attenzione è stata dedicata al
festival Pantelleria Asinabile, progetto simbolo di inclusione e accessibilità, del quale è
stato proiettato il documentario firmato da Nicola Ferrari, accolto con grande interesse e
forte emozione dal pubblico presente.
Nel corso della serata si è svolta anche la consegna dei diplomi ai partecipanti del corso
introduttivo teorico pratico per la costruzione dei muretti a secco “L’Arte dei muri a secco”,
iniziativa che ha mirato a preservare e tramandare una delle tecniche costruttive più
rappresentative del paesaggio pantesco, riconosciuta come patrimonio culturale e
identitario dell’isola.
Parole di gratitudine sono state espresse anche dal direttore facente funzioni Carmine
Vitale, appena riconfermato in questo ruolo, che ha ringraziato la comunità pantesca per la
fiducia accordata e per il sostegno dimostrato nei confronti dei progetti del Parco,
ribadendo la volontà di continuare a lavorare insieme per la crescita e la valorizzazione
dell’Isola di Pantelleria.
Prima del brindisi e del momento conviviale il Sindaco Fabrizio D’Ancona ha portato un
saluto e condiviso alcune riflessioni, sottolineando l’importanza del legame tra istituzioni e
territorio e il rapporto di collaborazione fattivo tra Comune ed Ente Parco.
Una serata di gioia, con momenti di emozione, in un clima di partecipazione e
condivisione, con il rinnovato impegno del Parco Nazionale a proseguire nel percorso di
tutela, inclusione e sviluppo sostenibile anche nel nuovo anno.
Cultura
Cinema, contributi alle microimprese per sviluppare progetti da girare in Sicilia
Nuove risorse per girare film e serie tv in SiciliaParticolare attenzione per le sceneggiature
L’assessorato regionale al Turismo, sport e spettacolo, insieme a Sicilia film commission, ha pubblicato un avviso per contributi fino a 50mila euro destinati allo sviluppo di progetti cinematografici ambientati nell’Isola, con particolare attenzione alla scrittura delle sceneggiature.
«Con questo provvedimento diamo seguito alla strategia del governo regionale per lo sviluppo in Sicilia dell’industria del cinema, destinando per la prima volta contributi alle piccole e microimprese indipendenti per lo start-up di opere cinematografiche e serie tv ambientate nell’Isola – dichiara l’assessore Elvira Amata – Il focus sulle microimprese indipendenti prende spunto dalle esigenze del settore emerse nel 2024 nel corso degli Stati generali del cinema, evento che abbiamo organizzato in Sicilia, e intende costituire un volano per limitare le difficoltà congiunturali delle imprese marginali nell’avvio di nuovi progetti audiovisivi».
Le agevolazioni sono rivolte alle piccole e microimprese indipendenti di produzione cinematografica, costituite in forma societaria e con sede legale in Italia o nell’Unione Europea.
Il testo integrale dell’avviso pubblico è consultabile a questo link
Cultura
C’è un nuovo parroco a Pantelleria: don Easu Kuzhanthai
Non abbiamo molte notizie e quel poco che sappiamo lo apprendiamo da un post della Chiesa Forania di Pantelleria, ma la cosa certa è che abbiamo un nuovo Parroco Don Easu Kuzhanthai Magimaidoss.
Ha studiato Teologia Morale presso l’Università Alfonsiana di Roma negli anni 2010-2012
Diversi luoghi di ministero:
Mumbai 9 anni
Goa: 3 anni
Kolar Gold Field: 4 anni
Tamil Nadu: 2 anni.
Adesso, con questo Natale inizierà il suo percorso tra la comunità pantesca.
In attesa di conoscerlo personalmente, auguriamo un ben venuto a Don Easu sulla nostra isola e un . Natale in pace e serenità
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