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Cronaca

Pantelleria, dieci anni dal naufragio più grave avvenuto sull’Isola

Maria Chiara Conticello

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Fu un evento che riuscì ad unire tutti gli abitanti dell’Isola che mostrarono, in modi diversi, solidarietà, unità e umanità.

Era l’alba del 13 aprile 2011 quando il mare di Pantelleria divenne luogo di una tragedia che ancora oggi, nonostante siano passati dieci anni, è ancora nella memoria di tutti.

Un vecchio peschereccio di circa dieci metri, con a bordo 250 profughi, finì sugli scogli a poche centinaia di metri dall’ingresso del Porto. Secondo una prima ricostruzione, fatta poco dopo la tragedia, il pilota dell’imbarcazione confuse le luci della caletta con quelle del porto. Un errore che costò la vita a due donne, ritrovate in un punto dove l’acqua arrivava ai fianchi, forse perché calpestate e spintonate dai compagni.

Furono momenti di panico generale, in cui i profughi si lanciarono in mare con l’obiettivo di raggiungere la riva.

Ma le due donne non furono le uniche vittime di quello che, ancora oggi, è considerato il naufragio più grave avvenuto sull’isola. Dopo quattro giorni, infatti, tornò a galla anche il corpo senza vita di un uomo che, durante i primi soccorsi, non era stato ritrovato per via dell’alta marea.

Quello di dieci anni fa fu sicuramente un evento tragico che, però, merita ancora di essere ricordato. Perché persero la vita delle persone innocenti, colpevoli solo di volere una vita migliore. Perché il lavoro dei volontari e delle forze dell’ordine fu straordinario. E, soprattutto, perché, poche volte come allora, la comunità di Pantelleria mostrò tutta la propria solidarietà e la propria vicinanza.

Maria Chiara Conticello

Maria Chiara Conticello è nata a Erice il 25 febbraio 1998. Nel 2020 si è laureata in Scienze dell'Informazione: Comunicazione Pubblica e Tecniche Giornalistiche presso l'Università di Messina. Dal 2020 collabora con il giornale Online Prima Pagina Trapani. Nel 2021 avvia una collaborazione con il Giornale di Pantelleria. Attualmente frequenta il Corso di Laurea Magistrale in Scienze dello Spettacolo.

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Pantelleria, nuova bomba rinvenuta a Monte GIbele. L’ordinanza del sindaco

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Interdizione  dei sentieri

Il Sindaco di Pantelleria, Fabrizio D’Ancona ha emesso in queste ore ordinanza di interdizione di Monte Gibele, per il rinvenimento di ordigno bellico.

Cos’ recita l’atto sindacale:

PREMESSO che è stata rilevata la presenza di un ordigno bellico inesploso e potenzialmente efficiente nel territorio del Comune di Pantelleria, in località Monte Gibèle (coordinate geografiche 36°46’35.4”N – 12°00’52.7”E);
CONSIDERATO che le operazioni di bonifica del residuato bellico rientrano nelle competenze del personale militare specializzato del Genio Guastatori, che interverrà secondo un programma operativo che sarà definito e comunicato a breve;
RITENUTO necessario ed urgente, a tutela dell’incolumità pubblica e privata e della sicurezza di persone, animali e cose, disporre l’immediata interdizione dell’area interessata fino al completamento delle operazioni di bonifica…

ORDINA 1. l’immediata interdizione dell’area ubicata in località Monte Gibele, lungo il tratto del sentiero CAI n. 971 dalle coordinate 36°46’32.4”N – 12°00’37.4”E fino all’intersezione con i sentieri CAI n. 971 e n. 977 (coordinate 36°46’42”N – 12°01’05”E);
È fatto divieto a chiunque non autorizzato di accedere all’area fino al completamento delle operazioni di disinnesco, bonifica e rimozione dell’ordigno bellico.

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