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Salute

Pantelleria – Criticità servizio 118, Jean Rizzo (FI) chiede elisoccorso H24

Redazione

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NOTA UFFICIALE DEL SEGRETARIO COMUNALE DI FORZA ITALIA E DEL GRUPPO CONSILIARE Il segretario comunale di Forza Italia, Jean Rizzo, recentemente eletto, unitamente ai consiglieri comunali del partito, ha rivolto un formale invito al Sindaco affinché si attivi con urgenza presso gli organi competenti per richiedere l’implementazione del servizio di elisoccorso h24, attualmente attivo solo nelle ore diurne (h12).

Contestualmente, ha altresì chiesto di sollecitare la presenza di una seconda ambulanza medicalizzata in aggiunta a quella già operativa sull’isola. Tali richieste nascono da criticità ormai evidenti: l’attuale assetto dei servizi di emergenza sanitaria si dimostra spesso insufficiente a garantire un’adeguata risposta in caso di situazioni gravi o improvvise, con il concreto rischio di ripercussioni negative sulla salute dei cittadini panteschi. In alcune circostanze recenti, la mancanza di mezzi e risorse ha messo seriamente in pericolo la vita dei pazienti, evidenziando l’urgenza di un potenziamento del sistema.

Il gruppo di Forza Italia, nel rispetto delle prerogative istituzionali e nell’interesse esclusivo della comunità, auspica che l’Amministrazione Comunale si faccia carico con determinazione di queste istanze, affinché la tutela della salute pubblica – diritto fondamentale e irrinunciabile – sia effettivamente garantita a

Salute

Potenziamento servizio 118 a Pantelleria nel periodo estivo

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Notizie urgenti in merito al potenziamento del servizio 118 sull’isola di
Pantelleria nel periodo estivo

Al Presidente della Regione siciliana
All’Assessore Regionale per la salute

Premesso che:

  • L’isola di Pantelleria rappresenta un territorio insulare con notevoli criticità logistiche e sanitarie, soprattutto nel periodo estivo, quando la popolazione residente cresce esponenzialmente a causa dell’afflusso turistico;
  • il servizio di emergenza-urgenza 118 sull’isola viene attualmente garantito da un solo mezzo di soccorso (ambulanza di base – ABZ), con un equipaggio composto da un infermiere e due soccorritori;
  • tale organizzazione si rivela strutturalmente inadeguata a fronteggiare emergenze multiple o concomitanti, con gravi rischi per la sicurezza e la tempestività degli interventi sanitari.

Considerato che:
La situazione è stata formalmente segnalata dalla Segreteria Provinciale NurSind di
Trapani ai vertici del SUES 118, della SEUS 118 e alle autorità locali, con la proposta
di attivare un secondo mezzo di soccorso nei mesi di maggiore afflusso turistico;
la proposta non comporterebbe aggravio di spesa, prevedendo la redistribuzione del
personale autista-soccorritore già in organico, e la composizione di due squadre
composte ciascuna da un infermiere e un soccorritore.

Per sapere:

  1. Se siano a conoscenza della situazione in cui versa il servizio di emergenza sanitaria sull’isola di Pantelleria
  2. se intendano adottare con urgenza le misure necessarie per garantire l’attivazione di un secondo mezzo di soccorso sull’isola nel periodo estivo;
  3. se ritengano opportuno valutare una rimodulazione stabile del dispositivo di emergenza territoriale per i territori insulari minori, in relazione alle loro peculiarità geografiche e demografiche.

(L’interrogante chiede lo svolgimento con urgenza)

Palermo, 04.08.2025
On. Ismaele La Vardera

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Salute

Obiettori di coscienza, Safina (PD): “Lo Stato impugna il diritto delle donne. Noi non arretriamo”

Direttore

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Trapani, 5 agosto 2025 – “Lo Stato ha deciso di impugnare una norma di civiltà. Una legge che non limita nessuno, ma garantisce ciò che già dovrebbe essere garantito per legge: il diritto delle donne a scegliere, e a farlo nei tempi e nei modi previsti dalla legge 194. Non un privilegio, ma un diritto. E io dico con forza: non arretreremo di un passo”.

Dario Safina, deputato regionale del Partito Democratico e primo firmatario della legge approvata lo scorso maggio dall’Assemblea Regionale Siciliana, interviene con fermezza dopo la decisione del Consiglio dei Ministri, su proposta dei ministri Schillaci e Roccella, di impugnare il provvedimento regionale che introduce l’obbligo di assunzione di personale medico non obiettore nelle strutture sanitarie pubbliche dell’isola.

“La legge – precisa Safina – non penalizza né discrimina i medici obiettori ma mira semplicemente a garantire un servizio essenziale garantito dai (LEA Livelli essenziali di assistenza). È una risposta doverosa a un’emergenza che da troppo tempo si consuma nel silenzio: in molte strutture della nostra regione, l’obiezione di coscienza ha superato l’80%, rendendo l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza di fatto impraticabile. Questo è inaccettabile in uno Stato di diritto”.

Il parlamentare regionale contesta duramente le motivazioni del Governo: “Siamo davanti a un atto ideologico, non tecnico. È singolare che uno Stato che negli ultimi anni ha impugnato un numero irrisorio di leggi regionali, riconoscendo di fatto l’autonomia differenziata, scelga proprio questa, e proprio ora, per muovere guerra istituzionale. Dov’erano quando in Italia veniva richiamata per l’inadeguata applicazione della 194? Perché nessuno è intervenuto prima per garantire, anche in Sicilia, un servizio sanitario equo e conforme ai dettami costituzionali?”.

Va ricordato, a tal proposito, che la Relazione annuale del Ministero della Salute sull’applicazione della legge 194/1978 (edizione 2024) segnala un dato allarmante: in Sicilia solo il 47,3% degli ospedali dotati di un reparto di ostetricia e/o ginecologia garantisce l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, contro una media nazionale del 61,1%. In ben 13 regioni italiane la copertura supera il 60%, mentre l’Isola resta tra le ultime in termini di accessibilità al servizio.

Altro elemento cruciale: l’obiezione di coscienza tra i ginecologi ha raggiunto in Sicilia l’81%, con picchi che in alcune province superano il 90%. Un dato che si traduce in carichi di lavoro insostenibili per i pochissimi medici non obiettori e, di fatto, nella negazione del diritto all’aborto per centinaia di donne ogni anno.

“Il Consiglio dei Ministri – prosegue Safina – afferma che la normativa sull’interruzione volontaria di gravidanza non impone alle regioni di garantire la presenza di personale non obiettore, ma solo l’obbligo di assicurare l’espletamento degli interventi richiesti. Ma proprio qui sta il nodo: le stesse relazioni del Ministero certificano che questo obbligo non viene rispettato. E non è un’opinione, sono i dati ufficiali a dirlo”.

Il parlamentare Dem annuncia battaglia: “Chiederemo al governo regionale e all’Assemblea di resistere, di difendere la legge così com’è. Siamo pronti ad affrontare il giudizio della Corte Costituzionale, convinti della bontà giuridica e morale della norma. Perché non si può continuare a predicare il rispetto della legge 194 e poi negarne l’applicazione nei territori. Non si può pretendere che le donne del Sud vivano un diritto a metà”.

E conclude il deputato Dem: “La Sicilia ha fatto ciò che lo Stato ha sempre evitato: ha guardato in faccia la realtà, ha riconosciuto un problema strutturale e ha tentato di risolverlo. È un atto di responsabilità politica e istituzionale. Chi lo impugna, oggi, si assume la responsabilità di alimentare l’ingiustizia e di compromettere il diritto alla salute e alla dignità delle donne. A questo punto che si commissari la Regione Siciliana sulla garanzia di attuazione della 194. Noi non torneremo indietro.”

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Salute

Quando la vita umana prevale: FISA, ANAB e SIPEM, insieme per la Sicurezza Acquatica

Redazione

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L’unione tra la Federazione Italiana Salvamento Acquatico (FISA) e l’Associazione Nazionale Assistenti Bagnanti (ANAB), un passo significativo nello studio e ricerca che continua. Questa sinergia a tre voci è un esempio lampante di come, quando l’interesse primario è la salvaguardia della vita umana e NON il mero guadagno o il potere politico, portino a benefici inestimabili per l’intera umanità. In un settore delicato come quello del soccorso in acqua, dopo questi tragici avvenimenti, l’integrazione di competenze diverse non solo ottimizza gli sforzi, ma eleva gli standard di sicurezza a vantaggio di chiunque si trovi in difficoltà, convinzione questa di tutti i presidenti delle tre organizzazioni FISA, ANAB E SIPEM.
Questa alleanza a tutto tondo sottolinea un principio fondamentale: la professionalità è la vera chiave di volta. Non si tratta di un optional, continua il presidente Perrotta, ma di una necessità imprescindibile. Ogni istruttore, ogni ente formativo e ogni bagnino deve possedere tutte le strategie sia di insegnamento che di impiego e deve garantire una preparazione impeccabile.
I grandi incontri politici dove non scaturisce nient’altro che mera politica tra potenti, porta il soccorso a restare un presente lacunoso già passato dove le conseguenze restano solo a chi perde un una vita. Non basta infatti la sola preparazione tecnica, non basta il raggiungimento di tempi con un cronometro per affrontare situazioni di emergenza in acqua; è fondamentale che gli operatori siano dotati sia degli strumenti psicologici per gestire lo stress per restare concentrati sotto pressione e offrire a loro volta supporto emotivo, sia alle vittime che ai colleghi dopo eventi traumatici.
La preparazione di un soccorritore parte da una consapevolezza del proprio mestiere, del rischio e della percezione dei pericoli ad esso connessi.
Per gli utenti, per i genitori, per chiunque si avvicini all’ambiente acquatico, diventa cruciale verificare e pretendere questa professionalità. Chiedere credenziali, informarsi sui percorsi formativi, assicurarsi che gli istruttori siano costantemente aggiornati, e che la loro formazione includa anche aspetti psicologici, non è un’eccessiva pignoleria, ma un atto di responsabilità.
La superficialità o l’improvvisazione in questo campo possono avere conseguenze devastanti come gli ultimi accadimenti, Incidenti che avrebbero potuto essere evitati, dolori profondi e perdite irreparabili sono spesso il risultato di una mancanza di preparazione o di un’attenzione insufficiente agli standard. Per questo, l’unione di FISA, ANAB e SIPEM è un messaggio chiaro: lavorando insieme, con un focus incrollabile sulla qualità e sull’etica, e con una vision che abbraccia ogni aspetto dell’emergenza, si possono prevenire tragedie e garantire un ambiente acquatico più sicuro per tutti. È un invito a ogni cittadino a non accontentarsi, a esigere il massimo da chi è preposto alla sua sicurezza e preparazione e per riconoscere questo valore inestimabile della vera professionalità.
Le leggi devono cambiare a vantaggio della vita umana attraverso lo studio degli incidenti passati per scelte più giuste per il futuro.

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