Cultura
Pantelleria – Chiusura Castello, ci scrive Cesar Requesens discendente del principe dell’isola: suggerimenti

Dalla ricostruzione storica, alle possibili soluzioni per riscattare l’antico e suggestivo maniero
La questione Castello di Pantelleria non va proprio giù a nessuno. La sua chiusura ha letteralmente scombussolato l’isola a partire dagli operatori culturali ai cittadini.
Ci ha scritto Cesar Requesens, pronipote del principe di Pantelleria
Gentile Marina, ho letto in merito al castello e ritengo che alcune informazioni siano degne di nota:
– La divisione tra amministrazioni ha una sua logica che risale all’epoca feudale. Fin dall’inizio (nel 1491, quando mio antenato Luis de Requesens y Cardona acquistò l’isola), il castello divenne proprietà del barone stesso, che doveva occuparsi della manutenzione dell’edificio e della guarnigione di soldati, e da lì esercitava il suo potere di impero misto.
Tuttavia, questa situazione non durò a lungo. A partire dal re successivo (da Ferdinando I d’Aragona si passò in Spagna all’imperatore Carlo V), gli attacchi dei pirati berberi resero necessario stabilire una guarnigione stabile di circa 100 uomini che dipendevano dal re. Questo fu il motivo per cui l’imperatore inviò una prima guarnigione che dipendeva sempre (come il castello) dallo “Stato” (la corona) e così rimase per sempre.
L’isola (il comune) apparteneva e dipendeva dal feudatario (i baroni Requesens poi principi), ma il castello e la sua guarnigione dipendevano dalla corona e poi dallo Stato che le succedette, che doveva occuparsi della manutenzione del castello e della sua guarnigione militare.
È molto importante sottolineare che da quelle prime guarnigioni di soldati nacquero nel tempo gran parte degli attuali lignaggi dell’isola (da qui tanti cognomi di origine spagnola come D’Aietti, Boccanera, Pineda, ecc…).
– Con il tempo, il castello stesso divenne una prigione, ma non smise di svolgere la sua funzione di “ripopolamento”, poiché molti dei detenuti finirono per mescolarsi con la popolazione locale e, una volta scontata la pena, si sposarono e rimasero sull’isola, creando nuove famiglie e casate.
– La disputa tra le amministrazioni ha un significato storico che deriva proprio da quell’epoca feudale (cosa molto siciliana, del resto, dove l’epoca feudale non è stata del tutto superata, con una separazione ancora esistente tra il locale e lo statale). In questo caso specifico sottolineo che queste dispute avvengono tra amministrazioni, che in fondo non sono altro che lo Stato che deve essere sempre al servizio degli amministrati, i cittadini panteschi.
È curioso quindi che con questo conflitto tra amministrazioni che si scaricano a vicenda la responsabilità della ristrutturazione dell’edificio, si evidenzia, ancora una volta, il problema storico dell’isola: l’incuria delle amministrazioni.
C’è qualcosa di importante in mezzo a questo conflitto. Il progetto milionario di ristrutturazione del porto (che è un’altra amministrazione, in questo caso il porto).
Ciò che è chiaro in questo caso è chi ci rimette: la vita culturale dell’isola e i suoi cittadini. Chi non rispetta gli accordi (le amministrazioni, incapaci di mettersi d’accordo) deve trovare la soluzione e restituire l’unico spazio culturale storico veramente importante e simbolico di tutta l’isola.
Un ultimo suggerimento, se può essere utile.
La fondazione Pantelleria è stata recuperata dal passato proprio per potenziare, con capitali privati convogliati attraverso il comune, il capitale necessario a valorizzare l’isola e attrarre un turismo di qualità (che necessita soprattutto di cultura).
Io stesso sto lavorando alla creazione della fondazione Requesens principe di Pantelleria proprio per valorizzare i valori storico-culturali di quelli che erano feudi del ramo siciliano della mia famiglia.
Questa via intermedia, con il sostegno delle istituzioni attraverso sovvenzioni, compresa ovviamente la fondazione Armani, potrebbe essere la via intermedia che sblocca la questione.
Cultura
Pantelleria, 7 ottobre Festa della Madonna del Rosario a Sibà: Santa Messa e divertimento tra musica e degustazioni

L’evento è organizzato dalla Chiesa Forania di Pantelleria e dell’infaticabile associazione Barbacane
Martedì 7 ottobre, in occasione della Festa della Madonna del Rosario, in Sibà, si sta organizzando, come di consueto, il doppio evento che vede una prima parte totalmente religiosa, con processione, messa e rosario.
Poi si inserisce il secondo step dei festeggiamenti, organizzato della patrona sibaiota dall’Associazione Barbacane , con musica a cura del M° Giuseppe Spata e degustazioni di vari piatti, nella tipicità pantesca.
Un altro evento da non perdere.
Cultura
Pantelleria al Festival della Letteratura di Viaggio con Giuseppe Maccotta de I Giardini di Tanit

Una consolidata realtà come i Giardini di Tanit, di Giuseppe Maccotta, ha rappresentato Pantelleria a Roma. Specialità isolana come l’uva passa generosamente distribuita tra il pubblico
Pantelleria ha preso parte al workshop dedicato all’insularità e alla valorizzazione del patrimonio culturale e turistico delle isole minori del Mediterraneo, organizzato nell’ambito del Festival della Letteratura di Viaggio a Roma, presso il Palazzetto Mattei in Villa Celimontana, il 30 settembre 2025.
A rappresentare l’isola, l’intervento de I Giardini di Tanit, che hanno portato a Roma un esempio concreto di tutela del paesaggio e di valorizzazione identitaria.
L’Amministrazione comunale di Pantelleria ringrazia la Prof.ssa Giannina Usai, Segretario generale dell’Ancim, per l’attenzione e la professionalità con cui ha guidato i lavori.
Nel dibattito è emersa la necessità di una visione strategica comune per le isole minori, capace di superare frammentazioni e di rafforzare la cooperazione.
Reti di collaborazione, energie rinnovabili, gestione sostenibile delle risorse e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale sono stati indicati come ambiti prioritari. Accanto a questi aspetti, si è richiamato il valore sociale dello sport, quale strumento di benessere e inclusione.
È stata inoltre ricordata la capacità delle piccole realtà imprenditoriali di crescere e generare valore, esempio che incoraggia anche le comunità insulari a credere nelle proprie risorse.
In chiusura, I Giardini di Tanit, con il suo rappresentante Giuseppe Maccotta, hanno omaggiato i presenti con i sapori autentici di Pantelleria, distribuendo sacchetti di uva passa di zibibbo, simbolo dell’isola e della sua tradizione agricola, mentre da altre realtà insulari sono arrivati profumi e prodotti distintivi. Si sono così mischiati odori e sapori delle isole minori, segno tangibile della loro ricchezza condivisa.
Cultura
Pantelleria, grande partecipazione alla festa di San Michele: tra spiritualità, balli e cibo gustoso

Organizzazione curata dalla Chiesa Forania e dall’Associazione barbacane
Si è svolta ieri, 29 settembre 2025, la Festa di San Michele, presso la chiesa omonima di Bukkuram.
Tantissima la gente che ha preso parte ai festeggiamenti che si sono articolati in momenti di raccoglimento e spiritualità, con la processione e la messa e il santo rosario, le danze travolgenti con la musica del M° Giuseppe Spata, sbocconcellando gustose pietanze.
L’organizzazione della festa è stata gestita, per la parentesi religiosa, dalla Chiesa Forania di Pantelleria, mentre quella conviviale dall’Associazione Barbacane, che ha curato ogni dettaglio con grande energia per intrattenere la tanta gente accorsa per partecipare alla serata.
Pasta con sugo di salsiccia, arricchito da una consa di pangrattato, capperi disidratati, pinoli, salsiccia della Macelleria Maccotta eseguita arrosto, torta della Pasticceria Daniel e vari dolcetti nostrani, offerti da privati: tutto questo per rendere memorabile una occasione come una festa patronale di una tra le contrade più “delicate, garbate”, dal fascino inesauribile per gli scorci e la mitica grotta del freddo.
La risposta a tanto impegno è stata il successo conclamato a questi eventi panteschi.
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