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Pantelleria, catturato Pesce Lepre pericoloso da toccare. Il biologo Andrea Biddittu spiega la specie

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Nei giorni scorsi, nelle acque di Pantelleria, più esattamente all’Arco dell’Elefante, Giacomo Belvisi, ha catturato un esemplare di Pesce Lepre.

Immediatamente, è stato avvisato l’Ente Fauna Marina Mediterranea, che si sta muovendo per prelevare il pescato, che a prima vista sembrerebbe una creatura qualsiasi del mare. Invece, sembrerebbe che essa può essere molto tossica.

Abbiamo chiesto  lumi al biologo Andrea Biddittu, esperto anche di fauna marina, presso il nostro Ente Parco e che così relaziona:

Siganus luridus è una specie lessepsiana, vale a dire entrata nel Mediterraneo grazie all’apertura del Canale di Suez. avvenuta nel 1869 ad opera del francese Ferdinand de Lesseps, dal quale il fenomeno prende il nome.

Normalmente confinate nell’Oceano Indiano e nel Mar Rosso, le specie lessepsiane hanno inizialmente colonizzato il bacino orientale del Mediterraneo. I cambiamenti climatici e soprattutto la loro accelerazione in questi ultimi decenni hanno permesso l’espansione di queste specie anche nelle restanti parti del Mediterraneo. S. luridus è una specie erbivora, tipica dei fondali del piano infralitorale. I dati della letteratura scientifica riportano la profondità massima  di rinvenimento fra 20 e 40 m di profondità e predazione su alghe rosse oppure su alghe brune dei generi Padina, Sargassum, Dictlyotales e Sphacelaria. I giovanili sono planctofagi. Nella fase giovanile sono fortemente gregari, da adulti diventano solitari o in piccoli gruppi, anche insieme ad altre specie di pesci.

La lunghezza massima registrata è 30 cm, comunemente fino a 20 cm. La riproduzione avviene in estate (sembrerebbe anche da aprile) e la maturità sessuale è raggiunta al raggiungimento dei 12-16 cm di taglia. Fra le caratteristiche morfologiche principali è da citare la pinna dorsale, costituita da diversi raggi appuntiti, che vengono utilizzati dall’animale per difendersi. Questi aculei possono essere leggermente tossici, come quelli di altre specie marine del Mediterraneo, e sono dolorosi. Non è mai stato registrato alcun caso di morte.

Pur non avendo un interesse economico rilevante, la pesca a questa specie è praticata in maniera semi-industriale in Egitto, artigianale in molti stati del bacino orientale (Egitto, Turchia, Cipro dove la specie è stata oggetto anche di acquacoltura). La specie si è insediata con successo nelle acque del Mediterraneo e il suo ritrovamento a Pantelleria ne conferma l’espansione nel bacino occidentale del Mediterraneo. La ragione di ciò è da ricercare presumibilmente nell’abilità del sigano di occupare una nicchia ecologica (specie erbivora di basso fondale e media taglia), poco rappresentata nel Mediterraneo e comunque sottoposta ad una forte pressione antropica. Per quanto riguarda l’uso delle carni, sono stati registrati alcuni casi di intossicazione alimentare con sintomi riconducibili alla ciguatera, nella quale è coinvolta la tossina ciguatossina, presente in alcune protofite (organismi unicellulari eucarioti), in particolare il dinoflagellato Gambierdiscus toxicus. La presenza di questa tossina nelle carni dei pesci è in realtà un dato generale ed elevate concentrazioni sono rinvenibili nelle più diverse specie. Tutto ciò dipende dai processi di accumulo della tossina lungo la rete alimentare. I pesci più piccoli contengono quantità trascurabili della tossina, che non può essere metabolizzata, e quindi viene accumulata nel corpo. Quando questi pesci vengono predati dai pesci più grandi, la tossina continua a non essere metabolizzata dal corpo e quindi continua ad accumularsi sempre più nei predatori degli ultimi livelli trofici, fino a far diventare le loro carni completamente tossiche. Il processo di accumulo nella catena alimentare è un fenomeno comune in biologia e noto come magnificazione biologica. Per quanto riguarda la ciguatera, la ragione per la quale si manifesta la tossicità nei mari tropicali è del tutto ignota, una situazione legata alla scarsa o nulla conoscenza della biologia dei protisti, soprattutto marini. Un numero elevato di casi è stato registrato fra i pesci dei Caraibi e del Sud Pacifico, ma ora nuove evidenze indicano che Gambierdiscus toxicus è riuscito ad attecchire nelle vicinanze del Mediterraneo. Già nel 2008 la Spagna e il Portogallo hanno segnalato focolai di intossicazione alimentare da ciguatossina nelle isole Canarie e a Madera. La ciguanotossina non viene distrutta da processi di cottura, salatura o congelamento. Inoltre nemmeno l’odore o l’aspetto dell’alimento permettono di individuarne la presenza. Risulta quindi importante capire l’espansione nel nostro mare del dinoflagellato Gambierdiscus toxicus, responsabile della produzione della ciguatossina, per quanto riguarda la tossicità dei pesci in generale. Per quanto riguarda la presenza di S. luridus nei nostri mari, i fondali dove si insedia questa specie si caratterizzano per il ricoprimento algale completamente “brucato”. Le altre specie erbivore, siano esse pesci o invertebrati, risentono in maniera evidente della nuova presenza nel Mediterraneo in quanto non trovano più di che cibarsi.

Ringraziamo il dottor Biddittu, per essersi messo a disposizione della nostra testata.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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Passaporto, a Pantelleria cambia la modalità di richiesta

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Da oggi il servizio passa all’Ufficio Postale. Il servizio passaporti a Pantelleria non si interrompe: cambia modalità. Finora la richiesta veniva gestita dal Comune in collaborazione con la Questura di Trapani e la Polizia Municipale.

Da oggi la procedura potrà essere svolta direttamente allo sportello dell’Ufficio Postale dell’isola, con la possibilità per i residenti di ricevere il passaporto a domicilio. La nuova modalità rientra nel progetto nazionale “Polis – Casa dei Servizi di Cittadinanza Digitale”, promosso dal Governo e sviluppato da Poste Italiane, che prevede l’estensione di servizi pubblici nei Comuni con meno di 15.000 abitanti entro il 2026. Poste Italiane ha inoltre comunicato che il Comune di Pantelleria è stato selezionato per la realizzazione di un’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici nell’ambito dello stesso progetto.

Dichiarazione del Sindaco Fabrizio D’Ancona «Si tratta di un miglioramento concreto per i cittadini: meno passaggi, meno attese, più autonomia. Pantelleria ha diritto agli stessi servizi di qualsiasi città, e continueremo a lavorare perché questo principio diventi normalità.»

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Servizio Passaporti negli Uffici Postali della Sicilia. Attivo anche a Pantelleria

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I 18 uffici attivi nella provincia di Trapani

Nei comuni sotto i 15mila abitanti i cittadini domiciliati e residenti potranno
richiedere a sportello il rilascio o rinnovo del documento.

Con l’avvio del servizio in altri 375 Comuni al di sotto dei 15mila abitanti, sale
a 3.215 il numero di uffici postali abilitati al rilascio o rinnovo del documento

Roma, 3 novembre 2025 – Parte dal trapanese, il servizio di Poste Italiane di richiesta
passaporti a sportello in Sicilia. Sono 18 i primi uffici postali abilitati dalla questura di
Trapani alla lavorazione delle pratiche di rilascio o rinnovo del documento per
residenti e domiciliati. Tra le sedi disponibili , anche le isole minori Favignana e a
Pantelleria.

Sale così a 3.215 il numero complessivo degli uffici postali in cui si può ottenere il
passaporto: 2.800 uffici postali Polis e 415 uffici postali di grandi città.
Il servizio è partito lo scorso anno in piccoli comuni e nelle grandi città come Roma,
ed è stato esteso qualche mese fa a Milano, Napoli e in provincia di Firenze. I numeri
confermano il successo dell’iniziativa promossa da Poste Italiane: sono più di 120
mila le richieste di rilascio o rinnovo dei passaporti, 86 mila delle quali negli uffici
postali Polis e 33 mila in quelli delle città.

L’ampliamento del servizio a livello nazionale e regionale continuerà
progressivamente fino a coprire tutto il territorio. Oltre a semplificare i passaggi
burocratici, il rilascio e rinnovo del passaporto riduce il divario tra le aree urbane e i
territori meno serviti, portando un contributo rilevante agli abitanti delle località più
isolate d’Italia.

Ottenere il rilascio o il rinnovo del passaporto è un’operazione estremamente
semplice. Basterà consegnare all’ufficio postale un documento di identità valido, il
codice fiscale, due fotografie, pagare in ufficio il bollettino per il passaporto ordinario
della somma di 42,50 euro e una marca da bollo da 73,50 euro. In caso di rinnovo
bisognerà consegnare anche il vecchio passaporto o la copia della denuncia di
smarrimento o furto del vecchio documento. Grazie alla piattaforma tecnologica in
dotazione agli uffici postali abilitati, sarà l’operatore a raccogliere le informazioni e i
dati biometrici del cittadino (impronte digitali e foto) inviando poi la documentazione
all’ufficio di Polizia di riferimento.

Per richiedere il rilascio del passaporto negli uffici postali è necessaria la residenza o
la domiciliazione nel comune. Nello specifico nei 18 comuni dove è partito il serivizio,
sono stati abilitati i seguenti uffici postali: Buseto Palizzolo, Calatafimi Segesta,
Campobello Di Mazara, Castellammare Del Golfo, Custonaci, Favignana, Gibellina,
Misiliscemi, Paceco, Pantelleria, Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Salemi , San
Vito Lo Capo, Santa Ninfa, Valderice e Vita.

Il nuovo passaporto potrà essere consegnato da Poste Italiane direttamente a
domicilio. Quest’ultima è l’opzione preferita dai cittadini dei piccoli centri, che ne
hanno fatto richiesta nel 79% dei casi.

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Pantelleria, approvato progetto esecutivo per nuova palestra di Scauri

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Pantelleria: modifiche alla navigazione e ormeggio nell'area del porto di Scauri

ll Comune di Pantelleria approva il progetto esecutivo per la nuova palestra pubblica a Scauri

La Giunta Comunale di Pantelleria, con deliberazione n. 330 del 1° ottobre 2025, ha approvato il progetto esecutivo per la realizzazione di una palestra pubblica nell’area sportiva di Scauri, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Missione 5 “Inclusione e Coesione” – Investimento 3.1 “Sport e Inclusione Sociale”, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU.

L’intervento, per un importo complessivo di 1,5 milioni di euro, prevede il recupero e la riqualificazione dell’area comunale già destinata ad attività sportive, che ospita un campetto di calcetto, un campo da tennis e locali di servizio. Grazie al progetto verrà realizzata una moderna palestra pubblica, attrezzata e accessibile, a disposizione della cittadinanza e delle associazioni locali.
“Si tratta di un risultato importante per la comunità di Pantelleria – dichiara il Sindaco Fabrizio D’Ancona – perché questo progetto non solo valorizza un’area già dedicata allo sport, ma offre ai cittadini, e in particolare ai giovani, un nuovo spazio per la socialità, il benessere e l’inclusione”.
Il progetto è stato redatto dai tecnici incaricati, Ing. Angelo Parisi e Arch. Alessandro Terrana, sotto la supervisione del Responsabile Unico del Procedimento, Ing. Salvatore Gambino.
Ha ottenuto il parere tecnico e contabile favorevole, confermando la piena coerenza con gli obiettivi del PNRR e con le esigenze del territorio.
La nuova palestra rappresenta un investimento strategico per la crescita sociale e sportiva dell’isola, con particolare attenzione alla promozione dell’inclusione e alla valorizzazione dei giovani.

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