Ambiente
Pantelleria, Borsa di Studio dedicata a Sebastiano De Bartoli: ecco chi sono i vincitori

Giovanissimi di Pantelleria sono stati premiati dal Consorzio Vini Pantelleria Doc.
Abbiamo parlato con Sofia Ferlisi, una delle vincitrici
Sofia Ferlisi, Chiara Raffaele, Dario Di Malta e Lorenzo Astolfi sono i vincitori delle quattro borse di studio istituite dal Consorzio Vini Pantelleria Doc nel ricordo di Sebastiano De Bartoli, “Sebio”, figura rappresentativa del mondo vinicolo. La premiazione è avvenuta ieri 27 agosto 2025, presso la Sala Consigliare del Comune di Pantelleria.
A consegnare l’ambito premio, l’Assessore Massimo Bonì, il giornalista nonchè Commissario Straordinario del Parco, Italo Cucci, nonchè il Presidente del Consorzio, Benedetto Renda.
Avevano tempo entro il 31 luglio 2025 per presentare la domanda di partecipazione solo gli studenti residenti sull’isola e iscritti da almeno nove mesi ad un corso di studi di agraria, viticoltura o enologia presso la scuola superiore o all’università.
Un’idea nata da “Passito della Solidarietà”, un progetto volto a ottimizzare il futuro agricolo, vinicolo ed enologico a Pantelleria che, di fatto, è un’isola che da sempre ascolta la propria terra.
Abbiamo parlato con Sofia Ferlisi, una delle vincitrici.
Da cosa nasce la passione verso questo settore e quanto è importante, in questo, Pantelleria?
“Fin da piccola ho vissuto nel mondo della ristorazione e dell’enogastronomia grazie a mio padre che è da sempre ristoratore.
Quando dovevo scegliere l’indirizzo delle scuole superiori, ho scelto di fare l’istituto alberghiero ad Assisi. Successivamente ho deciso di proseguire gli studi all’università di Palermo, iscrivendomi al corso “Scienze gastronomiche” del dipartimento di agraria; un corso che parla delle scienze, delle politiche e della cultura della gastronomia che mi sta molto a cuore perché riguarda anche Pantelleria.
Sono contenta di essere parte attiva dell’enogastronomia locale perché lavoro come aiuto cuoco e ho deciso di intraprendere questo percorso di studi sia per cultura personale sia perché vorrei portare in alto il nome dell’isola attraverso prodotti locali e ciò che, in generale, offre questa terra.
Cosa rappresenta il premio ieri ricevuto?
“È un premio che riconosce i miei interessi e anche un percorso che mi piacerebbe intraprendere in futuro per valorizzare il nostro territorio. È un premio monetario che mi aiuterà a coltivare le mie passioni e ad affrontare le mie spese da fuorisede, ma per me conta soprattutto a livello personale perché è un riconoscimento dato da persone che ammiro profondamente. Mi ha particolarmente motivata a proseguire questa strada.”
Ambiente
Pantelleria, incendio domato in zona San Marco. “Sfiorata la tragedia”

Possibile origine dolosa. Le dichiarazioni del Comm. Italo Cucci, M.llo forestali Leonardo Grillo e direttore Parco Carmine Vitale
A pochi giorni dal piccolo incendio verificatosi nella parte alta di Cala Levante un nuovo incendio è
divampato la notte scorsa intorno alle 24 in zona San Marco. Anche questa volta è andata bene.
Poteva verificarsi qualcosa di davvero terribile in una nottata in cui spirava un forte vento di scirocco dove sono presente abitazioni. “Si è sfiorata la tragedia” ci riferisce un vigile del fuoco. Anche questa volta la catena di soccorso è stata molto rapida e nel giro di un’ora il fuoco è stato circoscri8o e spento. Grazie alla tempestività della centrale operativa, che appena ricevuta la segnalazione ha immediatamente inviato operatori dei vigili del fuoco e della forestale, poi carabinieri e carabinieri forestali, ma anche grazie alla presenza di terrazzamenti, si è evitato il peggio.
A mezzanotte la prima allerta. Intorno all’una le fiamme sono state spente. Poi le operazioni di controllo e bonifica dell’area. All’una e mezza l’incendio è stato dichiarato definitivamente spento. A paura passata, il commissario straordinario del Parco, Italo Cucci – che ha seguito gli intervento minuto per minuto – ha sottolineato come sia stato possibile, nel frangente, almeno registrare la perfetta coordinazione dei soccorsi in un’occasione di vero pericolo. “L’Operazione An6fuoco è perfettamente riuscita grazie alla professionalità di operatori generosi che ringrazio di cuore”. L’incendio ha interessato terreni incolti. L’origine probabilmente dolosa.
“Tutto sommato è andata bene” ci dice Leonardo Grillo, maresciallo semplice dei Carabinieri
forestali. “La pericolosità è stata potenziale perché se l’intervento fosse tardato si rischiava di andare
nella zona più urbanizzata.
I terreni incolti, e quindi la vegetazione secca, hanno agevolato la
propagazione delle fiamme. Non abbiamo ancora fa:o un rilevo quan6ta6vo della vegetazione
coinvolta, però sostanzialmente sono brucia6 diversi terrazzamen6 di vegetazione incolta, dove il
seccaginoso ha aiutato la propagazione delle fiamme. In quel punto non c’è macchia mediterranea.
Solo terreni incol6. Sono presen6 alcune per6nenze di case, alcune disabitate”.
Le maggiori difficoltà sono state create dal forte vento e dalla presenza di stradine stre8e che hanno
reso il raggiungimento con i mezzi di soccorso decisamente più problematico.
L’appello dell’Ente Parco Nazionale è sempre lo stesso.
“L’esortazione è sempre quella di prendersi cura dei propri terreni” dice Carmine Vitale, direttore facente funzioni dell’Ente Parco. “Di evitare, soprattutto in determinate circostanze e nelle condizioni di forte vento, di essere impruden6 accendendo fuochi. Ricordiamo nuovamente, a questo proposito, che esiste un’ordinanza del Sindaco, per la prevenzione e lotta agli incendi, che vieta di dare fuoco a sterpaglie o altro dal 15 maggio fino al 31 o:obre. Non è possibile mettere a rischio la vita umana, oltre a quella della fauna e della flora locale di questa bellissima isola, per negligenza, superficialità, insensibilità o per incomprensione. Bisogna avere chiare quelle che effettivamente possono essere le ripercussioni di un incendio sulla vita delle persone e sulla natura che è anche assolutamente ammonito con severità”.
L’ordinanza cui fa riferimento il dire8ore del Parco è la N. se8ore 28 del 13-05-2025 e N. generale 82 del 13-05-2025 “Prevenzione e lotta agli incendi” nella quale si legge “in considerazione anche degli even6 incendiari di straordinaria violenza verificatosi nel decorso anno 2023, tale decreto proclama che per la stagione an6ncendio boschivo venga an6cipato l’inizio della data al 15 maggio fino al 31 o8obre di ogni anno, anziché l’intervallo temporale dal 1° giugno al 15
Ambiente
In arrivo l’eclissi lunare totale a Pantelleria

Il 7 settembre sarà visibile l’eclissi lunare totale da Pantelleria. I dettagli: orari ed effetti
Tutti gli occhi al cielo il 7 settembre.
Uno spettacolo a cielo aperto, letteralmente, sarà visibile dalla nostra isola; si tratta dell’ultima eclissi lunare totale del 2025, un evento fortemente suggestivo che si verifica quando la Terra si colloca a metà tra la Luna piena e il Sole, riflettendo così la sua ombra sul satellite.
La Luna si colorerà di rosso perché le particelle dell’atmosfera terrestre riflettono le radiazioni luminose di colore blu e mentre quelle rosse, di lunghezza d’onda più lunga, riescono a raggiungere la nostra vista.
Il 7 settembre la Luna non sarà solo rossa ma anche più grande perché tre giorni dopo ci sarà il perigeo, il punto in cui la Luna è più vicina alla terra, favorendo l’impressione che essa sia più grande del solito. Intorno alle 21 la Luna lascerà l’ombra per raggiungere la penombra verso le 22 con una fine prevista alle 23 o poco prima.
A partire dalle 19:30, con una durata di circa tre ore, prende dunque il via l’eclissi lunare totale visibile dall’Italia, mentre gran parte del continente americano non riuscirà a godersi questo spettacolo.
Dobbiamo attendere marzo 2026 per la prossima eclissi lunare totale.
In copertina, foto di Leonardo Puleo che ringraziamo per averci segnalato il fenomeno.
Giada Zona
Ambiente
Stufe di Khazzén, il luogo dove rilanciare l’agricoltura. Intervista all’Assessore Bonì

Massimo Bonì, Assessore all’Agricoltura, ci ha spiegato il suo progetto: Pantelleria è un’isola di agricoltori. Ma cosa c’entrano con questo le Stufe di Khazzèn?
Da anni e anni si discute sul destino delle Stufe di Khazzén, antiche e affascinanti sorgenti di vapore situate in un piccolo angolo della nostra isola.
Oggi siamo infatti di fronte ad una deturpazione dell’ambiente, visibile agli occhi dei turisti e di coloro che abitano lì vicino, poiché le stufe di Khazzén si collocano in una zona di passaggio tra il centro e Madonna delle Grazie, offrendo anche un panorama mozzafiato che non può, certamente, passare inosservato. Anni fa una nostra segnalazione ha portato alla luce questo scempio ambientale, ma da allora nulla sembra cambiato, finché non abbiamo intervistato Massimo Bonì, assessore all’agricoltura che, con il suo racconto e impegno, ci conduce verso la scoperta di un progetto che dona una nuova luce a questo luogo apparentemente abbandonato.
Ci può raccontare il passato delle stufe di Khazzén? “Ricordo che da ragazzo andavo spesso, c’era il vapore che usciva in una piccola grotta, poi negli anni ‘80 c’è stato il tentativo di costruire una sauna, riprendendo un po’ la visione dei paesi arabi. Sempre negli anni ‘80, nel momento in cui hanno iniziato a fare lavori qualcosa è andato storto e negli anni ‘90, quando diventai assessore riuscì ad occuparmi di questa struttura. Per molti anni dovevamo fare la sauna perché i fondi erano destinati a questo e non potevamo fare altrimenti, mentre adesso ho in mente un nuovo progetto.”
Cosa può anticipare sul suo progetto, Assessore? “Il mio progetto ha l’obiettivo di rilanciare l’agricoltura pantesca e le stufe di Khazzén sembrano ottime candidate. Il GAL è un gruppo d’azione locale che con finanziamenti europei può dare il via alla creazione di strutture per riqualificare l’economia rurale. Due anni fa iniziai a fare l’assessore e cercai una collaborazione con il presidente del GAL che si è dimostrato sensibile e ha coinvolto consulenti che potessero supportare i comuni soci per lo sviluppo rurale. Con il GAL ho pensato di costituire progetti per opere che potessero rilanciare l’agricoltura, un settore in netto calo rispetto a 50 anni fa, in una struttura come le stufe di Khazzén, baricentrica rispetto alle contrade dell’isola e con un doppio parcheggio.”
Dunque, dare maggior valore all’agricoltura a Pantelleria? “Si, perché oggi l’agricoltura non va molto bene. Le stufe di Khazzén potrebbero diventare un frantoio di comunità, dove il contadino può guadagnare molto di più e il prezzo sarà fissato dal mercato. Basti pensare al triste futuro di un giovane che lavora molto nell’agricoltura ma poi si rende conto che non è redditizia e magari preferirà occuparsi di altro. Ecco, io spero che con questi investimenti qualcuno possa trovare remunerativo tornare sull’isola e recuperare il rapporto con l’agricoltura, come già sta accadendo in altre aree in Sicilia.”
A quale tipo di agricoltura si riferisce? “Vorremmo garantire un passaggio all’agricoltura biologica perché se abbiamo l’ambizione di esportare i nostri prodotti in Europa dobbiamo considerare che la Germania è primo partner commerciale e non compra più niente che non sia biologico, dunque dobbiamo considerare le esigenze del mercato. Si parla di soldi dedicati all’agricoltura e dobbiamo trovare le condizioni per cui la gente voglia tornare a praticare l’agricoltura. Se a Lampedusa sono pescatori, noi siamo agricoltori, e siamo separati dal mare che intendiamo in modi completamente diversi.”
Da quanto tempo si sta occupando di questo progetto? “Me ne occupo da due anni, ma adesso ci troviamo in un momento decisivo perché a inizio 2026 potrebbero arrivare i finanziamenti. Spero di portare molto avanti questi progetti e Resilea sarà il nostro partner; una scelta che non è casuale perché è conosciuta e ha già acquisito molta fiducia sull’isola e inoltre è strettamente legata all’economia circolare. Nel frantoio utilizzeremo gli scarti della produzione delle olive per estrarre oli essenziali che possono essere venduti anche alla cosmesi; abbiamo incontrato anche un’ex farmacista che ora utilizza questi scarti per realizzare estratti che poi vengono venduti.”
Che cosa si aspetta, in futuro, da questo progetto? “Ha una doppia valenza: creare nuovi posti di lavoro e mettere i contadini nelle condizioni di lavorare. Abbiamo individuato come partner Resilea, qui presente da 10 anni, abbiamo già fatto una delibera e faremo accordi dove stabiliremo i ruoli; il comune realizza la struttura e Resilea la gestirà. Già è stato presentato a Bruxelles un aggregato relativo a tutte le richieste di finanziamento a Pantelleria e a ottobre saranno presentati gli studi di fattibilità per i singoli progetti.”
Ecco come si presenta oggi il luogo
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