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Cultura

Pantelleria applaude l’inclusione: “Aspettando l’Asinello” conquista tutti

Redazione

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Non un semplice spettacolo, ma un’esperienza di comunità

“Aspettando l’Asinello“, scritto e diretto da Lucia Boldi con la collaborazione di Antonietta Valenza, continua a commuovere e far sorridere il pubblico di Pantelleria, trasformando piazza Cavour in un palcoscenico di vita vera.

Liberamente ispirata a Aspettando Godot di Samuel Beckett, la piccola pièce alterna momenti ironici e poetici, ma a renderla unica è il suo cuore: gli attori dell’associazione L’Albero Azzurro, protagonisti di un teatro autentico, senza maschere né artifici, dove ogni gesto è verità e ogni parola è emozione.
Un teatro che diventa specchio dell’isola, e simbolo di un’inclusione vissuta, non proclamata, con l’impagabile partecipazione del M° Gianni Valenza e la sua musica.

Ogni replica è un piccolo miracolo, un atto di coraggio e improvvisazione.
E l’imprevisto, qui, non è un ostacolo: è parte del copione, come nella vita.

Sul palco, ogni ragazzo ha portato qualcosa di sé:
Roberta Belvisi, precisa e attenta;
Luisa Costa, con i suoi abbracci spontanei; Quintina Policardo, che tra una prova e l’altra porta il suo setter Argo; Tony Princiotto, impaziente di indossare le orecchie dell’asinello; Samuela Ferrandes, che volteggia sul palco interpretando il maestrale; Gianni Di Chiara, che attende sempre il suo turno con serenità; Mariateresa Lopez, stretta nel suo maglioncino fino al momento dell’ingresso; Nino Perniciaro, sulla sua sedia a rotelle elettrica e infine Giacomo Policardo, rumorista straordinario, che con la canzone U sciccareddu riesce a strappare risate e applausi — persino dalle tre asinelle vere, nel recinto accanto alla piazza.

Venerdì 10 Aspettando l’Asinello non andrà in scena, invece sabato alle ore 18 si terrà l’ultima replica, eccezionalmente davanti al sagrato della chiesa, poiché la piazza sarà occupata da barbecue e padellate di spaghetti. Un dettaglio che sembra uscito da Beckett stesso, ma che a Pantelleria diventa realtà, con il sorriso.

“Aspettando l’Asinello” è stato presentato dal CAI di Pantelleria, con il sostegno del Parco Nazionale Isola di Pantelleria e del Comune, e fa parte di un progetto più ampio: la realizzazione di un documentario, curato dal videomaker Nicola Ferrari e la sua Associazione Culturale Obiettivo Mediterraneo che racconterà come sull’isola l’inclusione non sia una promessa, ma una pratica quotidiana.

“Questo spettacolo — spiega Lucia Boldi — è nato dal desiderio di dare voce a chi non sempre ne ha una. I ragazzi dell’Albero Azzurro non recitano: vivono. E a modo loro ci insegnano che la normalità è solo una parola, e che la diversità è un dono.”

Tra una prova e l’altra, Boldi confessa di aver contato trentasei caffè offerti da amici e spettatori.
“Ho forse la gastrite — scherza — ma anche il cuore pieno di gratitudine.”

E Pantelleria applaude, non solo lo spettacolo, ma un’idea di umanità che cammina, sorride e sa aspettare. Anche l’asinello.

Cultura

Pantelleria Asinabile, proseguono le attività del Giamporcaro richiamo per tanti studenti – FOTO

Direttore

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Sabato ore 18 imperdibile narrazione de “La storia dell’asino pantesco” attraverso slide e interviste

Siamo a metà percorso del Festival “Pantelleria Asinabile” che vede molte realtà isolane impegnate in sinergia a Piazza Cavour, per rendere questa settimana ricca di cultura, esperienze e socialità.

Tra i protagonisti, il Centro Culturale Vito Giamporcaro, che svolge una duplice importante azione, in questo contesto:

  • aiutare gli studenti di ogni età, a partire dalla scuola materna sino alle superiori, a conoscere, apprezzare e valorizza l’asino pantesco. Strumenti utilizzati: cruciverba  e questionario collettivi; pensierino sull’asino scritto da ciascun giovane o piccolo ospite.
  • raccogliere fondi per la realizzazione di un sogno di un concittadino ormai scomparso e compianto: Lillo di Bonsulton. Il poeta, appassionato di terra e animali, aveva una predilezione per “u sceccu”, per la sua indole amabile e pacifica, la sua forza fisica e la sua attitudine alla socialità anche con gli uomini. Il progetto del Maestro era di realizzare una statua raffigurante un asino, da istallare a piena disposizione della comunità. Così l’irrefrenabile Centro Giamporcaro, di cui Lillo era socio, sta vendendo due libri uno di poesie in vernacolo pantesco, l’altro sulle piante endemiche pantesche. Il ricavato verrà come fondo per la realizzazione dell’opera. Chi acquista e quindi entra a far parte della statua, sarà menzionato su una targa collettiva per il contributo prezioso offerto.


Domani mattina si prosegue con le scuole.

Poi sabato, dalle ore 18,00 il professor Sergio Minoli farà una rassegna di slide dedicate ai nostri amici asini, creando così “La storia dell’asino” a cura del Centro Giamporcaro, con il suo infaticabile presidente Anna Rita Gabriele
.

Una volta proiettate le diapositive che metteranno l’accento su una presenza asinina nella tradizione, nel sociale, nella religione, e così via, vi sarà un breve ma molto interessante momento di interviste agli anziani dell’isola possessori e conduttori di asini.

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Cultura

Torna, nel borgo madonita di Alimena, la V Sagra del ficodindia e del masticuttè

Redazione

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Oltra alla buccia fritta, il pesto di pala di ficodindia, la musica del gruppo folkloristico Imachara e de I Clarinottoni

Dove la natura prevale sull’opera dell’uomo, la terra diventa generosa, e Alimena, borgo madonita in provincia di Palermo, al confine con Caltanissetta, è ricca del frutto con le spine più famoso del mondo e, da secoli, ne sperimenta usi e ricette. Domenica 12 ottobre, dalle 9:30 alle 22:30, torna alla Villa Comunale immersa tra gli alberi, la Sagra del ficodindia e del masticuttè, una caramella fatta col succo del ficodindia. La manifestazione, organizzata dalla Pro Loco, col patrocinio del Comune di Alimena e la collaborazione delle associazioni e della comunità locale, celebra la pianta simbolo della Sicilia tra gastronomia e arti con degustazioni, musica, cooking show e laboratori FicArt. Ingresso libero, pranzo con ticket di 13 euro. Info www.alimenaonline.eu e 3285362552.

Il programma della Sagra del ficodindia e del masticuttè e il concorso di pittura

Al di fuori della Villa Comunale di Alimena, in occasione della Sagra, dalle 09:30 di domenica 12 ottobre, ci saranno visite guidate al centro storico, condotte dalla Consulta giovanile di Alimena, ed un’esposizione di macchine d’epoca in piazza Regina Margherita. Alle 10:30, avrà inizio “Attacchi d’arte. Alimena tra scorci e fichi d’India”, estemporanea di pittura con i colori e i simboli del ficodindia. Una giuria provvederà alla premiazione dei primi tre classificati. Premi da 150 euro a prodotti eno-gastronomici e di artigianato locale.

Le specialità gastronomiche a base di ficodindia e menu

A partire dalle 11:00 apriranno gli stand gastronomici, artistici e artigianali, dove sarà possibile degustare e acquistare prodotti tipici, ammirare lavorazioni artigianali e assaporare le specialità preparate per l’occasione: marmellata di ficodindia, granita, frittelle al succo di ficodindia, biscotti, cocktail, tisana con fiori di ficodindia, pesto di pala di ficodindia, l’Opunzia, un formaggio semi-stagionato affinato nelle bucce di ficodindia rosso e il masticuttè che, come richiama la sua etimologia (mosto cotto), è il risultato di una preparazione di altri tempi e richiede una lunga cura e il sole caldo della nostra terra.

Dalle 12:00, sarà possibile degustare il menù completo che prevede ficodindia, cipolla rossa, capperi e acciughina, con olio e pepe, bruschetta con pesto di pala di ficodindia; riso con pancetta, mantecato al pecorino e succo di ficodindia, con rucola, melograno e scorza di limone; polpette con trito di maiale e di bucce di ficodindia; bucce fritte con farina di riso; biscotto e liquore al ficodindia; acqua e vino Tenuta dell’Abate. Ticket 13 Euro. Alternative al menu completo: panino con tonno fresco o con tagliata di manzo e maionese di ficodindia; panino con verdure grigliate, pane con salsiccia e bucce di ficodindia, panino con panelle, patatine, rosticceria. Menù senza glutine disponibile. Stoviglie plastic free.

Musica, arte, lettura e cooking show alla V Sagra del ficodindia e del Masticuttè

Ad intrattenere i visitatori della Sagra del ficodindia, una mostra degli artisti locali Rosario Genduso, Pino La Marca e Igino Russo, i piccoli capolavori realizzati dagli alunni delle scuole di Castellana, Polizzi e Alimena, nell’ambito del concorso “Fai il fico”. Spazio ai libri con il Patto per la lettura delle Madonie e la Condotta Slow Food Madonie, che presenterà le ultime novità editoriali. Alle 15:00, il locale gruppo folkloristico Imachara, con fiscaliettu, fisarmonica, chitarra, tamburello, cerchietto e marranzano. Alle 16:00 inizierà il cooking show “Tradizione e innovazione all’insegna del ficodindia” a cura di Simone Scelfo, chef di cucina molecolare e dottore in Tecnologie alimentari.

E alle 17:00, sfilata in costumi tipici siciliani, canti popolari della tradizione siciliana, poesia e tarantella degli abitanti più giovani di Alimena. Alle 18:00, esibizione itinerante de “I Clarinottoni”, street band coinvolgente che abbraccia il repertorio bandistico e lo espande alla world music e ad arrangiamenti di canzoni pop. I vari momenti della giornata saranno animati da CalisMaio e Mary, che alle ore 21:00 proporranno un intrattenimento volto a concludere la serata in un’atmosfera di festa e condivisione”.

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Cultura

Il Giornale di Pantelleria – Al Direttore Marina Cozzo il Premio Honos per professionalità e promozione dell’isola

Franca Zona

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“La Sua narrazione di Pantelleria, fatta di passione autentica, sguardo critico e amore non retorico, restituisce al pubblico una terra viva, aspra e generosa, che attraverso la Sua penna, la Sua direzione e la Sua instancabile attività culturale ha trovato spazio, ascolto e riconoscimento.”

Aver conferito un prestigioso premio nazionale carico di riconoscimenti etici, civili e culturali alla nostra Direttrice de Il Giornale di Pantelleria, Marina Cozzo, ha manifestato una esplicita ed indubbia attestazione di premurosa sensibilità e valorizzazione dell’isola stessa di Pantelleria, quotidianamente raccontata con una ‘costante tensione verso la libertà di espressione e di visione’.

Il Premio Honos, sezione Libertas, la cui cerimonia si è tenuta lo scorso 4 ottobre a Noto presso il Palazzo Nicolaci, capolavoro dell’architettura barocca siciliana, è promosso dalla Galleria EtnoAntropologica con il suo Presidente Laura Liistro, in collaborazione con i Comuni del Circuito Honos.

Il riconoscimento illustre ha voluto confermare il proposito di una modalità di narrazione di Marina Cozzo che va oltre la notizia in sé, esplorando l’informazione con ‘passione autentica, sguardo critico e amore non retorico, restituendo al pubblico una terra viva, aspra e generosa, che attraversa la sua penna, la sua direzione e la sua instancabile attività culturale…’

Le qualità del nostro direttore nel divulgare responsabilmente i fatti che accadono di volta in volta in un territorio ‘spesso marginalizzato’ sono visibili agli occhi della comunità intera; e aver ottenuto un premio così autorevole, non può che corrispondere sano orgoglio ad una professione svolta con leale saggezza e ‘prezioso lavoro di promozione dell’isola’: quella stessa professione che, ai giorni nostri, viene talora praticata con superficialità e trascuratezza dei dettagli che fanno la differenza nell’elaborare e mettere a nudo, con dignitoso rispetto, percorsi di vita personali e collettivi.

La deontologia giornalistica di Marina Cozzo, fatta di verità ed imparzialità, si manifesta in modo attivo e motivante, lasciando spazio, giorno dopo giorno, ad una maturazione della propria professionalità che non isola ed esclude gli aspetti più autentici della dignità umana: sempre distintamente fenomenica e tutelante della rispettabilità delle persone.

Insieme alla Giuria di Noto, che l’ha saputa degnamente riconoscere come destinataria di un Premio di così alto valore, noi collaboratori del Giornale non possiamo che riaffermare e sostenere la dedizione passionevole del nostro Direttore ad una terra che ha dato i natali alla propria famiglia e che ha desiderato esplorare connessioni inusitate seguendo la via de ’L’Isola oltre la quale si può andare’.

Franca Zona

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