Pantelleria è ancora parzialmente offline, essendo solo uno il gestore che funziona. Parliamo di TIM, il cui unico negozio presente sull’isola già dalle prime ore della disconnessione, veniva preso d’assalto per l’acquisto di sim, che consentissero di rimanere connessi con il resto del mondo. Ma il problema non è solo di comunicazione. Si pensi ai bancomat, ai computer delle attività ricettive del turismo, giusto per fare qualche spiccio esempio.

L’isola era ripartita, con fatica, con grandi sforzi ma era carica di energia e positività. Era tutto pronto per la seconda estate da Coronavirus. E mentre si attendeva il via della intera nazione in bianco, Pantelleria rimaneva oscurata.

Ricordiamo che la disconnessione avveniva nella sera del 23 giugno, presumibilmente a causa di una nave di grandi dimensioni ma non rintracciabile con il sistema AIS, che avrebbe tranciato il cavo di fibra ottica, a largo di Bue Marino, a circa 600 metri dalla costa e a 50 di profondità.

Il primo cittadino, Vincenzo Campo, ieri ha scritto a diverse autorità regionali e statali lamentando l’incommensurabile danno che Pantelleria e la sua gente sta subendo da questa situazione.

Di seguito uno stralcio della missiva

Nella lettera si legge anche: “Oggi ricevo con Pec dalla TIM una nota dove si mette in evidenza il problema, l’interessamento a risolverlo, ma nessun tempo indicato per la risoluzione del gravissimo danno.”