Sociale
Palermo – Violenza contro le donne, le vetrine del Centro d’Arte Raffaello opere speciali
Violenza contro le donne, il “Centro d’arte Raffaello” di Palermo espone le opere di Bruno Caruso e Zazzà D’Anna. Un’iniziativa condivisa con le consigliere Sabrina Figuccia e Mari Albanese
Il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne, le vetrine del “Centro d’arte Raffaello” si sono trasformate in opere artistiche speciali.
Nelle due sedi di via Emanuele Notarbartolo 9/E e via Resuttana 414 a Palermo, sono state esposte due opere, rispettivamente di Bruno Caruso e Zazzà D’Anna.
“La ricorrenza – spiega il direttore artistico Sabrina Di Gesaro – è diventata un’occasione in cui l’arte si manifesta come veicolo potente di messaggi di sensibilizzazione”.
“Il ruolo dell’arte nel contrasto alla violenza è fondamentale – aggiunge – perché contribuisce a penetrare nelle coscienze, promuovendo la consapevolezza della lotta contro il fenomeno, grave e stringente”.
“Quest’anno più che mai – aggiunge – abbiamo voluto rinnovare il nostro contributo per dare un segnale forte e deciso: da sempre sensibili ad attualità e tematiche sociali, oggi la piaga della violenza contro le donne ci tocca più che mai da vicino”.
“I drammatici fatti di cronaca che hanno avuto luogo a Palermo – sottolinea –rendono ancor più urgente unirci al coro di indignazione e denuncia contro ogni tipo di atto violento e criminale, fisico e psicologico, perpetrato contro le donne”.
Quest’anno, il “Centro d’arte Raffaello” ha voluto coinvolgere due donne impegnate in ambito politico, istituzionale e sociale: Mari Albanese e Sabrina Figuccia, rispettivamente consigliera dell’Ottava Circoscrizione e consigliera del Comune di Palermo.
Due donne appartenenti a schieramenti politici diversi, a sottolineare l’assoluta trasversalità del messaggio.
L’opera di Zazzà D’Anna, “artista dei muri” da sempre sensibile ai valori universali della pace e dell’amore, è una scritta incisa: “Mia per sempre”, dal titolo emblematico, che si fa portavoce di un grido universale di tutte le donne, contro la violenza e il soffocamento di sogni, desideri e diritti con abusi, violenze e coercizioni fisiche e psicologiche.
Dall’altra parte, l’impegno civile e sociale che ha contraddistinto tutta la vita del Maestro Bruno Caruso – rilevante il suo contributo che portò alla “legge Basaglia” per la progressiva chiusura dei manicomi – ha orientato la scelta del “Centro d’arte Raffaello” su una delle sue opere.
“Giungla”, litografia del 1981, raffigura delle donne ammantate con pellicce maculate: vi sono simboleggiate la fierezza e la capacità di esprimere liberamente la propria femminilità e personalità in ogni forma.
“L’arte, con la sua capacità di comunicare senza parole dirette – afferma Sabrina Di Gesaro – svolge un ruolo cruciale nella sensibilizzazione delle coscienze: attraverso forme visive, pittura, scultura, installazioni e performances, offre una via espressiva privilegiata per affrontare temi sociali complessi, agisce come uno specchio della società trasmettendo emozioni, generando empatia e provocando dibattiti”.
“Essa funge da catalizzatore per il cambiamento – spiega – diventando un ponte tra l’individuo e il problema: attraverso la bellezza, la provocazione e la narrazione visiva, l’arte si afferma come un potente strumento per trasformare l’astratto concetto di consapevolezza in una comprensione tangibile e profonda della realtà circostante”.
Secondo Sabrina Di Gesaro la Sicilia, nonostante sia stata recentemente teatro di episodi drammatici, mostra una straordinaria capacità di opporsi con determinazione alla violenza sulle donne.
“Le donne siciliane, forti e risolute – sostiene – si ergono come pilastri della lotta contro la violenza di genere: stanno trasformando il dolore in azione, sfidando gli stereotipi e promuovendo una cultura di inclusione e rispetto”.
“Da donna e da siciliana – conclude Sabrina Di Gesaro – ho voluto alzare anche io la mia voce per rendere più forte il nostro grido rendendomi disponibile a lavorare insieme verso un futuro più sicuro e inclusivo: un invito a tutte le nostre amiche ad alzare sempre la testa unite, libere, forti anche delle proprie fragilità!”.
“Stiamo attraversando un momento storico complesso – afferma Mari Albanese – in cui i diritti delle donne sono messi a dura prova”.
“Il patriarcato tossico arriva con tutta la sua violenza e uccide – prosegue – e tutto questo non è più sopportabile: è una ferita che non fa in tempo a rimarginarsi”.
“C’è una stratificazione ancestrale del maschilismo – spiega – difficile da sradicare: l’arte e la cultura, oggi, devono avere un ruolo fondamentale di narrazione della bellezza senza risparmiare le storture dell’orrore”.
“Quando l’arte si fa strumento per lanciare un messaggio potente, che supera le barriere dell’indifferenza – osserva Sabrina Figuccia– non si può non raccogliere la sfida”.
“Per questa ragione – conclude – ho partecipato all’iniziativa organizzata dalla galleria, che ha messo la propria esperienza e il proprio patrimonio artistico-culturale al servizio di una nobile causa sociale: sono onorata di avere preso parte a questa battaglia di civiltà”.
Sociale
Pantelleria in corteo per Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne
Domani 25 novembre un corteo di studenti e cittadini
L’Amministrazione Comunale, per il giorno martedì 25 novembre 2025, ha organizzato con la Curia Vescovile di Mazara del Vallo e le scuole di Pantelleria, un corteo pubblico che partendo alle ore 11.00 da Piazza Unesco, si concluderà presso il murales di San Giacomo.
Parteciperanno gli studenti più i cittadini che decideranno di unirsi al corteo
Sociale
Favignana, i Carabinieri festeggiano i 104 anni di zia Rosina
I Carabinieri della Stazione di Favignana hanno festeggiato il 104esimo compleanno di
Rosa Giangrasso (Zia Rosina), la più anziana tra gli abitanti delle Egadi.
L’ultracentenaria Zia Rosina vive da sola e spesso riceve la visita dei Carabinieri che
vanno a trovarla per assicurarsi che stia bene chiedendo sempre se le serve assistenza.
Come ogni anno i Carabinieri della locale Stazione, unico presidio delle Forze di polizia
presente sull’isola, hanno deciso di festeggiare il suo compleanno, portandole una bella
torta e dello spumante unitamente rappresentanti del comune e al parroco dell’isola.
Inutile sottolineare la felicità della Zia Rosina che ha potuto così soffiare le sue 104
candeline con coloro che sono ormai il suo punto di riferimento per qualsiasi esigenza.
Sociale
Canicattini e Avola unite nel ricordo di Elisa Claps: due giornate per rompere il silenzio
– In memoria di Elisa Claps, le comunità di Canicattini e Avola si preparano a vivere due giornate di riflessione e impegno contro la violenza sulle donne.
Il 28 novembre a Canicattini è in programma una giornata di confronto e approfondimento, con dibattiti,, testimonianze, momenti di ascolto e la partecipazione diretta delle istituzioni e del centro antiviolenza “ Work in progress” .
Il giorno successivo, 29 novembre ad Avola, verrà scoperta una targa commemorativa presso il Centro Antiviolenza Doride, un gesto simbolico e di forte valore civico.
All’evento saranno presenti istituzioni e rappresentanti ufficiali legati alla famiglia Claps, tra cui la giornalista Mariagrazia Zaccagnino e Angelo Barraco, a sottolineare l’importanza della memoria e dell’impegno civile.
A spiegare il senso profondo di queste iniziative è Laura Liistro, presidente della Galleria EtnoAntropologica e promotrice dei percorsi di cittadinanza attiva Honos con presidio legalità a Canicattini Bagni:
“Elisa Claps è la voce delle vittime di violenza, e la sua storia ci ricorda quanto sia fondamentale non tacere. La famiglia Claps è un esempio concreto della lotta al silenzio, non a parole, ma con i fatti e ‘a muso duro’, andando controcorrente senza mai perdere speranza e dignità. Queste giornate non sono vetrine o eventi folkloristici: sono percorsi concreti di crescita comunitaria, per aiutare cittadini e cittadine a superare tabù, paura e solitudine, e sostenere le donne che subiscono violenza. Elisa continua a parlare, e vogliamo che la sua voce diventi un impegno collettivo, un richiamo all’azione quotidiana e alla responsabilità di tutti.”
Le due giornate intendono consolidare il legame tra Canicattini e Avola, promuovendo consapevolezza, educazione e sostegno concreto.
La targa al Centro antiviolenza Doride ad Avola sarà più di un simbolo: un invito a trasformare memoria e dolore in azione concreta, a creare reti di ascolto e supporto per tutte le donne, affinché nessuna si senta sola o inascoltata.
Il filo conduttore dei due appuntamenti è chiaro: non tacere di fronte alla violenza, crescere insieme come comunità e stare accanto alle donne, ogni giorno.
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