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Cultura

Palermo, tutto pronto per la Fiera dei Morti in Via Maqueda: Armi Santi

Matteo Ferrandes

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ARMI SANTI, LA VII EDIZIONE DELLA FIERA DEI MORTI IN VIA MAQUEDA
“Armi santi, armi santi (Anime sante, anime sante)
Io sugnu unu e vuatri siti tanti: (Io sono uno e Voi siete tante)
Mentri sugnu ‘ntra stu munnu di guai (Mentre sono in questo mondo di guai)
Cosi di morti mittitiminni assai” (Regali dei morti mettetemene molti).

Questa antica filastrocca popolare siciliana veniva recitata la notte prima del 2 novembre, data che
segna una delle più sentite feste in Sicilia: la Commemorazione dei defunti. Con essa si invitavano
i parenti perduti a lasciare doni e dolci per i bambini ma era anche un modo per farne sentire la
vicinanza ed esorcizzare così la paura della morte. A queste parole si è ispirata l’Associazione
Artigianando che ormai da diverso tempo a organizza “Armi Santi”, la popolare fiera dei morti che
quest’anno, per la prima volta, si svolgerà nella centralissima via Maqueda (da piazza Bellini in
poi), a Palermo.

L’apertura è fissata a partire dalle 10 di giovedì 24 ottobre e resterà fruibile fino
alle 20 di domenica 3 novembre (orari: tutti i giorni dalle 10 alle 20; sabato 26 ottobre e giovedì
31, dalle 10 alle 24; sabato 2 novembre dalle 10 alle 24).

L’ingresso alla fiera è libero.

Giunta alla sua VIIᴬ edizione, Armi Santi sarà interamente dedicata all’artigianato siciliano con
diverse postazioni dedicate a giocatoli, al cucito creativo, ad accessori per donna, borse in cuoio,
lampade realizzate in legno e postazioni dedicate alle profumazioni naturali. Pensato invece per gli
amanti della cartomanzia, sarà presente una postazione dedicata all’antica arte della lettura dei
tarocchi, mentre per gli amanti dei vinili sarà allestita una postazione apposita. Uno spazio
dedicato al food tradizionale siciliano permetterà di pranzare e cenare.

‹‹Armi Santi rappresenta ormai – dichiara Luca Tumminia, Presidente dell’Associazione
Artigianando e organizzatore dell’evento – uno degli eventi più importanti proposti da
Artigianando, uno di quelli che non manchiamo di organizzare ogni anno. Sono trascorse sette
edizioni da quando l’abbiamo idealizzata e concretizzata. Una scommessa che ritengo vinta da
tempo. La fiera dei morti è tornata, come da tradizione, per strada, tra la gente ma soprattutto tra
i bambini, l’anima della festa››.
Anche quest’anno, come nelle precedenti edizioni, Armi Santi mischierà elementi della festa
siciliana ad elementi di altre feste dei morti assumendo così una connotazione più interculturale.
Non mancherà ovviamente un angolo dedicato alla tradizione: verrà infatti allestita anche una
postazione dove sarà possibile trovare la frutta martorana, i Pupaccena, le sculture di zucchero
detti anche Pupi di zucchero amatissimi dai bambini, e le immancabili “ossa di morto”,
caratteristici biscotti siciliani conosciuti anche come mustazzoli.
Diversi saranno i momenti pensati soprattutto per i bambini: grazie alla collaborazione con
l’Associazione Andirivieni, saranno organizzati quattro giorni, a partire

, con spettacoli di artisti di strada, face painting e tanti laboratori per bambini.

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Cultura

Il Vespa Club Pantelleria incontra i bambini nei Circoli per gli auguri di Natale

Direttore

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Vespe in garage per maltempo, ma i soci del Club di Pantelleria non si fermano e incontrano i bambini per gli auguri di Natale. L’affettuosa accoglienza dei Circoli

Vespa in garage stamani per i soci del Vespa club Pantelleria, purtroppo a causa delle condizioni meteo non favorevoli i vespisti insieme al suo Babbo Natale hanno incontrato i bambini dell’isola con l’autovettura, iniziando dal circolo Trieste Stelle a Khamma dove ad aspettarli c’era il Presidente Eduardo Raffaele che ha offerto panettone e caffè per tutti.

Da lì si sono diretti nella contrada di Scauri al circolo Agricolo, dove ad aspettarli vi era il Presidente Salvino Marino ad attenderli non solo con panettoni, bibite per tutti ma anche con dello spumante aperto alla fine dell’incontro per augurare a tutti i presenti un Santo Natale.

Il tour termina nei raffinati locali dello storico Bar Tikirriki con la consegna dei doni agli ultimi bambini arrivati.


Un bel giro partecipativo di una importante associazione che non esita a organizzare eventi aggregativi per la società isolana, portando movimento, colore, allegria. 

Abbiamo chiesto al Presidente Pavia, com’è andata stamani con questo tempo un po’ uggioso? “È andata! Purtroppo le Vespa abbiamo dovuto tenerle ferme, cambiando un pò il programma per via del maltempo. Ma non ci siamo tirati indietro, pochi bambini forse proprio per questo tempo incerto.”

Avete comunque portato a casa un risultato o no? Assolutamente si! soddisfatti anche se aspettavamo più pubblico sinceramente.”

I circoli come hanno risposto? “L’ospitalità dei circoli Trieste Stella ed Agricolo Scauri è unica, altre volte abbiamo collaborato con loro e sempre ci siamo sentiti a casa nostra, il clima è molto armonioso e i Presidenti Eduardo e Salvino oltre ad essere amici di tutti sono persone che si prodigano per la comunità e nel portare avanti una realtà isolana che hanno costruito i nostri nonni.  Speriamo che i nostri giovani sapranno apprezzare e continuare a dare vita ai circoli stessi, Pantelleria è un po’ lenta a carburare ma una volta riscaldato il motore sa dare la giusta grinta.

Vuole darci la data del prossimo appuntamento vespistico? “Certamente “Carnevale in Vespa” il  17 febbraio 2026, tempo permettendo.
“Approfitto per augurare a tutti un Santo Natale ed un felice 2026 a tutta la comunità.”

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Cultura

Pantelleria, oggi tanti festeggiamenti alla Chiesa Matrice con il Vescovo GIurdanella

Direttore

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Questa mattina, del 21 dicembre 2025, il Vescovo della diocesi di Mazara del Vallo, Angelo Giurdanella, in un difficoltoso arrivo sull’isola, ha officiato la Santa Messa presso la Chiesa Matrice Ss Salvatore di Pantelleria.

Tanti gli eventi che lo attendevano e che hanno visto la partecipazione di autorità militari e anche del primo cittadino, Fabrizio D’Ancona, che ha colto l’occasione per i rituali auguri di Buone Feste alla collettività.

Nonostante in maltempo durato per tutta la mattinata, i panteschi più fedeli e solerti non si sono fatti fermare ed hanno assistito ad una serie di eventi, celebrati durante la messa.

Così, questa mattina, sua eminenza si è trovato a officiare la messa della Quarta Domenica dell’Avvento, dedicata sicuramente agli 80 anni di presenza sul territorio pantesco delle Suore delle Poverelle; il conferimento al  Ministero dell’Accolitato a Franco Palumbo e Giuseppe Crimi; infine, ma non per ultimo, l’arrivo del nuovo parroco Don Easu Kuzhanthai.


Una messa molto sentita, in una atmosfera singolare, come quella del Natale.

Ricordiamo che da ieri giorno 20 fino al 23 dicembre, dalle ore 17,30 alle ore 19,00, presso il Sagrado della Chiesa Madre si terrà il presepe vivente, meteo permettendo.

Tutte le immagini sono tratte dalla pagina facebook della Chiesa Madre Ss Salvatore di Pantelleria

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Cultura

Claudia Ferlita, custode della memoria: il palazzo di piazza Castello che racconta Santo Stefano Quisquina

Laura Liistro

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A Santo Stefano Quisquina, in piazza Castello, sorge un palazzo ottocentesco che sembra aver fermato il tempo. Non è solo un edificio: è custode di una memoria profonda, della storia di una famiglia e dell’identità di un’intera comunità.
Oggi continua a vivere grazie a Claudia Ferlita, che ne ha raccolto il testimone con uno sguardo attento e sensibile, trasformando la conservazione in un atto nobile e civile.
Non esiste ancora una documentazione completa sulla sua costruzione, ma sulla chiave di volta del portale d’ingresso è scolpita la data 1872, probabilmente l’anno in cui Salvatore Puleo, imprenditore intraprendente e uomo “del fare”, lo edificò.
Non nobile, ma protagonista dello sviluppo locale, Puleo contribuì alla realizzazione della strada Corleonese-Agrigentina e della villa comunale, opere che ancora oggi segnano il volto della cittadina.
Il palazzo racconta la sua epoca attraverso dettagli unici: il lungo balcone in ferro battuto decorato con vasi di ceramica di Burgio, una rara targa assicurativa antincendio della compagnia Generali e interni straordinariamente conservati. La cucina in muratura con le maioliche bianche e blu e gli arredi originali restituiscono la sensazione di entrare in un tempo sospeso.
Ma il valore del palazzo va oltre l’architettura.
Custodisce lettere, fotografie e oggetti appartenuti a generazioni della famiglia Puleo, fino ad Angela Puleo in Palma e al professor Ugo Palma, che hanno saputo preservarne la storia e l’identità.
Entrare in queste stanze è come percorrere un ponte tra passato e presente: i mobili e gli oggetti sono rimasti esattamente dove erano stati lasciati, raccontando le vite e le abitudini di chi le ha vissute.
L’incontro di Claudia con il palazzo è stato un vero colpo di fulmine.
Varcando la soglia per la prima volta, percepì che la casa non era morta, nonostante anni di vuoto.
«Avevo la sensazione che la padrona di casa potesse apparire da un momento all’altro», racconta.
La vendita fu gestita da Costanza Palma, nipote di Ugo Palma, che aveva ereditato la dimora dalla madre Angela. Lontana da Santo Stefano e priva di legami con il territorio, decise di non trattenere la proprietà.
Tra tutti gli ambienti, la biblioteca emerge come cuore pulsante del palazzo.
L’odore dei libri antichi si mescola a quello dei mobili, restituendo l’immagine di una famiglia colta e curiosa, aperta al mondo.
Riordinare i volumi ha permesso a Claudia di comprendere meglio la storia di chi ha abitato la casa e di sentire il peso e l’onore di custodire un patrimonio culturale così ricco.
Il gesto di Claudia Ferlita va oltre la proprietà privata: è un atto esemplare di responsabilità culturale e civica, un modello per chiunque possa recuperare e valorizzare altri luoghi storici.
Conservarlo significa rispettare chi ci ha preceduto e permettere a chi verrà dopo di conoscere la propria storia.
Se il palazzo potesse parlare, racconterebbe una storia d’amore: l’amore coniugale per cui fu costruito da Salvatore Puleo per la giovane sposa napoletana, ma anche amore per l’arte, la cultura e la conoscenza.
Oggi lo stupore che suscita il palazzo, la sua autenticità intatta e la memoria custodita, sono destinati a essere condivisi, per permettere a tutta la comunità di attraversare il tempo senza perdere il senso profondo della propria storia.
Grazie alla sensibilità e alla generosità di Claudia, piazza Castello non è più solo uno spazio fisico: è memoria viva, esempio di cura, identità e amore per la cultura e la storia di Santo Stefano Quisquina.

Laura Liistro

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