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Cultura

Palermo, i maestri del Novecento protagonisti di una collettiva a cura del “Centro d’arte Raffaello”: “Di genio in genio”

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Ventidue opere uniche e grafiche in mostra dal 18 gennaio all’8 febbraio 2025
 
Un viaggio straordinario nel panorama artistico del Novecento, secolo in cui sono emersi movimenti, linguaggi e visioni rivoluzionari, capaci di definire il patrimonio culturale che oggi appartiene all’umanità.

“Di genio in genio” è la prima collettiva del 2025 a cura del “Centro d’arte Raffaello”: protagonisti, Pietro Annigoni, Fernando Botero, Antonio Bueno, Domenico Cantatore, Bruno Caruso, Michele Cascella, Salvador Dalì, Piero Dorazio, Gianni Dova, Salvatore Fiume, Emilio Greco, Piero Guccione, Renato Guttuso, Giacomo Manzù, Joan Mirò, Mario Schifano, Renzo Vespignani e Andy Warhol.

La mostra riunisce ventidue opere uniche e grafiche dei diciannove artisti, in assoluto tra i più grandi nomi nazionali e internazionali del Novecento, fruibili dal 18 gennaio all’8 febbraio nella sede di via Emanuele Notarbartolo 9/E.

Le opere selezionate offrono una panoramica sulle evoluzioni artistiche del secolo scorso, dall’Espressionismo al Surrealismo, dall’Astrattismo alla Pop Art, fino alle correnti figurative neorealiste italiane.

“Di genio in genio” sottolinea la ricchezza di un’epoca caratterizzata dal dialogo tra linguaggi e movimenti che hanno cambiato l’arte: molto più di un’esposizione di grande valore, è un’esperienza culturale unica che invita il pubblico a riflettere sul confronto tra le diverse espressioni artistiche del Novecento.

“Le opere esposte – spiega il direttore artistico della galleria, Sabrina Di Gesaro – testimoniano non solo il genio individuale degli artisti, ma anche il fermento creativo di un periodo segnato da cambiamenti storici, sociali e tecnologici”.

“Attraverso il talento di maestri italiani quali Renato Guttuso, Piero Guccione e Piero Dorazio – prosegue la dottoressa Sabrina Di Gesaro – la mostra intende celebrare l’universalità dell’arte, capace di superare confini e barriere temporali per parlare al cuore della collettività”.

“Questa mostra rappresenta per me un’occasione speciale, non solo come gallerista – aggiunge – ma anche come custode di un patrimonio di inestimabile valore: l’obiettivo, con questa e con tutte le nostre iniziative, è trasmettere l’eredità raccolta”.

Le opere che il “Centro d’arte Raffaello” custodisce sono frutto di tanti anni di attività e di prestigiose collaborazioni con artisti di rilevanza internazionale.

“È fondamentale che le generazioni più giovani – sottolinea il direttore artistico  –  possano avere accesso a queste opere, per comprendere la grandezza del Novecento e la sua importanza per la nostra cultura”.

“Il mio auspicio – conclude – è che la galleria continui a essere un punto di riferimento per la conservazione e la valorizzazione di un patrimonio artistico che appartiene a tutti, una ricchezza da preservare e condividere”.

“Di genio in genio” è un’occasione imperdibile per immergersi nel secolo scorso, un invito a vivere un passato  di cultura, innovazione e ingegno che ha segnato l’arte in modo indelebile.

L’esposizione, disponibile anche sulla piattaforma web raffaellogalleria.com nella sezione dedicata “Mostra in corso”, sarà fruibile tutti i giorni da lunedì a sabato, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:30.

La galleria rimane chiusa al pubblico il lunedì mattina, la domenica e nei giorni festivi.

L’ingresso è libero.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Cultura

Pantelleria, Ministero di Accolitato a Franco Palumbo e Giuseppe Crimi: 21 dicembre con il Vescovo

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In Chiesa Matrice Ss Salvatore, domenica 21 dicembre sarò una giornata particolare per la comunità strettamente religiosa di Pantelleria. 
Se, infatti, da una parte avremo l’anniversario dell’arrivo sull’isola delle Suore delle Poverelle, dall’atro durante la stessa celebrazione Eucaristica di ringraziamento delle ore 11:00, il nostro Vescovo Angelo Giurdanella conferirà il Ministero dell’Accolitato a Franco Palumbo e Giuseppe Crimi.

Per saperne di più: Suore delle Poverelle, 80 anni di professione a Pantelleria. Messa con il Vescovo Giurdanella

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Cultura

Pantelleria, Sold out per Antonino Maggiore e il suo libro “Le note stonate”

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Presentazione con mini spettacolo per un pubblico di ogni età 

Sold out al Circolo Ogigia, sempre magistralmente capitanato da Florinda Valenzain occasione della presentazione del libro di Antonino Maggiore “Le note stonate”.
Il pomeriggio culturale Centro ha ottenuto un tale successo da superare le previsioni degli organizzatori.

Un pubblico così nutrito, sfidando il vento e il gelo, ha totalmente gremito la sala dello storico circolo di Pantelleria Centro. Persone di ogni età è accorsa a conoscere la nuova opera del musicista pantesco.
Moderata da Franca Zona, esperta e raffinata scrittrice, e da Giovanna Drago, insegnante sensibile e preparata, la presentazione ha alternato momenti di pura e intimistica commozione a quelli di leggerezza e sobrietà, esattamente come lo stesso libro, “Le note stonate” (Casa Editrice Menna – Avellino) fa e induce a fare durante la lettura.

Antonino Maggiore, presentato come uomo e come scrittore da Franca Zona, è  definito “maestro per passione”. “Le note stonate” viene  scritto in quattro giorni, o meglio notti. La stesura è nata come un “viaggio segreto” da condividere con poche persone. E così, inizialmente è stato: l’autore aveva mandato ciò che egli stesso ha definito un opuscolo, a Giovanna Drago la quale immediatamente inizia un’opera di convincimento alla pubblicazione che svolta quando la collega lo invita a riflettere sul ruolo degli insegnanti che devono essere anche degli educatori, in un contesto storico dove spicca la fragilità degli alunni.
Da qui, l’invio alla casa editrice e parte tutta questa nuova avventura da cui si appalesa la personalità di Antonino Maggiore. 
L’entusiastico approccio non solo alla lettura, ma all’ascolto del libro “Le note stonate” era palese ancor più pensando alle ondate di sentimenti e percezioni che da esso scaturiscono.

Per sorpresa del protagonista del pomeriggio letterario, un capannello di suoi alunni, ad un certo punto, lo ha circondato in un coro canoro, o meglio, in abbraccio canoro, affettuoso e leggiadro per la tenera età.
Un sipario, un piccolo ma dolce spettacolo che ha reso ancora più apprezzato l’evento de “Le note stonate”.

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Cultura

Suore delle Poverelle, 80 anni di professione a Pantelleria. Messa con il Vescovo Giurdanella

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80° di Professione Religiosa sull’isola

Per gli 80 anni di professione religiosa sull’isola, sono previsti grandi festeggiamenti.

Sabato 20 dicembre ore 20.00 VEGLIA DI PREGHIERA “MENDICANTI DI LUCE” in Chiesa Madre SS Salvatore;
Domenica 21 dicembre ore 11.00 Chiesa Madre CELEBRAZIONE EUCARISTICA DI RINGRAZIAMENTO presieduta dal nostro Vescovo Angelo Giurdanella a cui seguirà un rinfresco in oratorio.

Suore delle Poverelle a Pantelleria

La presenza delle Suore Poverelle a Pantelleria risale al lontano 1945, quando il primo gruppo di sei suore fu destinato all’ospedale di Khamma. Da allora si sono susseguiti anni di servizio operoso, di dono gratuito verso i malati, gli anziani, i bambini e la comunità tutta. Una presenza silenziosa ma attiva, fatta di dedizione, disponibilità, ascolto, accoglienza, attenzione ai più deboli e ai più bisognosi ma anche di gioia e di affetto, di entusiasmo e di vitalità.

Fondazione della congregazione

La congregazione ha origine nel 1864 a Bergamo, per opera di Don Luigi Maria Palazzolo.

Il sacerdote realizzò un’associazione di volontarie, per curare la gestione di un oratorio destinato alle ragazze povere del rione popolare di San Bernardino. Le donne si occupavano dell’insegnamento del catechismo e di varie attività caritatevoli a vantaggio della gioventù derelitta.

Le suore, dette delle Poverelle, da allora continuano a dedicarsi alle opere a favore della gioventù, aggiungendo tra le loro finalità la visita ai poveri e agli ammalati a domicilio, la cura degli orfani e, più tardi, l’insegnamento. Nel 1875 aprirono la prima filiale a Vicenza e l’anno successivo a Brescia e a Breganze.

Vennero approvate definitivamente dalla Santa Sede il 5 gennaio 1919.

Le religiose dell’istituto ampliarono rapidamente il loro ambito di azione.

Infatti, nel 1919 fondarono una casa a Roma, dove vennero loro affidati i servizi domestici presso il pontificio collegio Urbano di Propaganda Fide. Nel 1922 aprirono a Grumello del Monte un centro per la cura e la riabilitazione dei disabili gravi. Poi, nel 1926 presero ad assistere le detenute del carcere di Bergamo e a partire dal 1931 si dedicarono all’assistenza delle comunità di emigrati italiani in Francia, Belgio e Lussemburgo. Nel 1952, fondando una casa in Congo, si aprirono all’apostolato missionario. In occasione dell’epidemia di ebola verificatasi nel maggio 1995 a Kikwit (Congo), alcuni ammalati furono ospitati presso un ospedale diretto dalle suore. Le religiose continuarono la loro opera di assistenza anche quando si capì che il contagio era quasi inevitabile.

Sei di loro, tutte provenienti dalla Lombardia, contrassero la malattia e morirono. 

Le Suore delle Poverelle si dedicano all’istruzione, alla gestione di orfanotrofi e case famiglia, all’assistenza agli emarginati e agli ammalati.

 

Oltre che in Italia, le suore sono presenti in Brasile, Burkina Faso, Repubblica Democratica del Congo, Costa d’Avorio, Kenya, Malawi, Perù e Svizzera; la sede generalizia è a Bergamo.

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