Cultura
Palermo, dal 3 febbraio la personale di Dario Schelfi al Centro d’arte Raffaello
Il “Centro d’arte Raffaello” si appresta a inaugurare, nella sede di via Emanuele Notarbartolo 9/E a Palermo, la personale di Dario Schelfi.
L’opening di “Crazy Raffaello”, questo il titolo della mostra, è in programma per sabato 3 febbraio dalle 17:30 alle 20:30: un momento di arte e convivialità arricchito dall’esibizione di Marco Evangelista al sax, con il suo variegato repertorio musicale che spazia dalla bossa nova fino alla deep house passando per brani pop, italiani e stranieri.
Il 2024 si apre dunque per la galleria, che vede alla direzione Sabrina Di Gesaro, con un omaggio intenso da parte di uno dei nomi di punta del parterre contemporaneo di artisti: il palermitano Dario Schelfi, le cui opere pittoriche rimarranno fruibili fino al prossimo 24 febbraio, con ingresso libero e gratuito.
È il titolo stesso a parlare: “Crazy Raffaello”, a cura di Massimiliano Reggiani, è l’occasione per celebrare la sinergia instaurata tra Dario Schelfi e la galleria nel corso degli ultimi anni.
Una collaborazione ricca di consensi che, proprio nella sede di via Emanuele Notarbartolo – di recente giunta al traguardo del quinto anno di attività – ha visto uno dei momenti più significativi di incontro tra Dario Schelfi e il pubblico, grazie a una mostra tenutasi nell’ambito della fortunata rassegna “Aperitivo con l’artista” nel febbraio del 2023.
“Siamo felici – commenta la dottoressa Sabrina Di Gesaro – di presentare l’ultima produzione artistica di Dario Schelfi, che ha mosso i primi passi all’interno della galleria in una crescente e continua evoluzione”.
“I gialli, i rossi e i blu delle sue tele – spiega – riecheggiano i colori della Sicilia e affondano le radici nella profondità della terra: l’artista riesce a donare un’immagine fluida e dinamica in cui i colori sembrano danzare”.
Come sottolinea il direttore artistico, lo stesso movimento cromatico e la stessa fluidità si rintracciano nelle opere che costituiscono l’evoluzione della serie “Flowers”.
I colori rimangono sullo sfondo quale elemento di una combinazione scomposta, i cui tasselli trovano equilibri e collocazioni inusuali.
“Il sole diventa blu, il cielo sta in basso e le montagne galleggiano – osserva Sabrina Di Gesaro – delineando un’atmosfera irreale che appare come il frutto di un viaggio fantasioso dell’artista, in cui i colori non sono affatto relegati a un ruolo strumentale: ribelli, padroneggiano la tela rifiutando indomiti l’utilizzo dei pennelli, alla ricerca della libertà, elemento che contraddistingue questa ultima produzione”.
“La libertà – conclude il direttore artistico del “Centro d’arte Raffaello” – è l’esito finale a cui l’artista approda a seguito di un percorso di sperimentazione che include l’utilizzo di materiali inconsueti nella produzione pittorica: una ricerca spasmodica di espressione di sé che rintraccia ora la sua dimensione più folle”.
“Crazy Raffaello” propone trenta opere inedite che raccontano a tutto tondo un artista libero da qualsiasi condizionamento, capace di esprimersi in maniera dinamica e fluida.
“Dario Schelfi – afferma il curatore Massimiliano Reggiani –percepisce la luce naturale nelle situazioni più disparate: dal finestrino di un’auto, dal ritaglio di una finestra lontana, nel riflesso delle vetrine”.
“O ancora – aggiunge – sull’asfalto ancora bagnato, in un’aiuola inosservata, in uno scatto condiviso sul telefonino: la trattiene, va oltre il contenuto, allontana la memoria, la narrazione, il diario e il documentario, cogliendone l’essenza e conservandola attraverso il dipingere”.
La personale sarà visitabile, con ingresso libero e gratuito, tutti i giorni – tranne la domenica, il lunedì mattina e i festivi – dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:30 alle 19:30.
L’esposizione sarà fruibile anche nella piattaforma web raffaellogalleria.com nella sezione dedicata “Mostra in corso”.
Cultura
Natale a Pantelleria con tante imperdibili iniziative e gli accattivanti mercatini
Tutte le iniziative da venerdì 19 a lunedì 29. Si parte con il concerto “Canzoni sotto l’Albero”
Un calendario di iniziative accompagnerà le festività natalizie sull’isola, con momenti dedicati alla musica, ai bambini e alle tradizioni del periodo.
Venerdì 19 dicembre – ore 21.00
Canzoni sotto l’Albero
Il Coro Junior Astarte in concerto al Cineteatro San Gaetano di Scauri.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Dal 20 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026
Villaggio di Natale – Piazza Cavour
Mercatini, animazione per bambini, Babbo Natale con gli elfi e il Presepe Vivente animeranno il centro cittadino. Il programma si concluderà il 6 gennaio 2026 con la tradizionale Passeggiata della Befana a Piazza Cavour
Orari: 10.00–13.00 / 17.00–20.00
Domenica 21 dicembre
Babbo Natale in Vespa
Babbo Natale attraverserà alcune località dell’isola a bordo della Vespa, con consegna di doni e caramelle agli alunni delle scuole dell’infanzia e primaria.
09.30 Khamma – Via San Francesco
10.30 Scauri – San Gaetano
12.00 Pantelleria Centro – Chiesa Madre
Domenica 28 e lunedì 29 dicembre – dalle 17.00 alle 20.30
Presepe Vivente di Gadir
Un presepe ispirato a una riflessione di Papa Francesco, che racconta la Natività come segno di accoglienza e attenzione ai temi del viaggio e delle migrazioni nel Mediterraneo.
Ulteriori aggiornamenti e informazioni saranno pubblicati sui canali ufficiali del Comune.
Cultura
Pantelleria, lavori di adeguamento, messa in sicurezza ed efficientamento energetico della palestra della Scuola Media “Dante Alighieri”
Alla cittadinanza, Il Sindaco comunica che l’Amministrazione comunale di Pantelleria ha portato a compimento l’iter amministrativo e progettuale necessario per il recupero e la piena rifunzionalizzazione della palestra della Scuola Media “Dante Alighieri”, struttura da tempo inagibile e fortemente attesa dalla comunità scolastica dell’isola. Il Sindaco comunica che l’intervento rientra in una più ampia strategia di riqualificazione dell’edilizia scolastica, con l’obiettivo prioritario di garantire sicurezza, accessibilità, sostenibilità energetica e qualità degli spazi destinati alle attività formative e sportive.
Il progetto prevede opere di adeguamento strutturale e funzionale, la messa in sicurezza dell’edificio, il miglioramento delle prestazioni energetiche attraverso l’installazione di impianti moderni e l’utilizzo di fonti rinnovabili, nonché il completo ripristino della fruibilità della palestra per studenti, associazioni sportive e iniziative collettive. Il Sindaco comunica che l’intervento consentirà di restituire alla cittadinanza una struttura fondamentale per la crescita educativa, sociale e sportiva dei giovani di Pantelleria, colmando una carenza che per anni ha inciso negativamente sull’offerta di spazi adeguati alle attività motorie.
L’Amministrazione è consapevole che l’esecuzione dei lavori potrà comportare disagi temporanei; tuttavia, il cronoprogramma è stato definito con l’obiettivo di contenere l’impatto sulle attività scolastiche, con una durata complessiva stimata in circa 14 settimane. L’Amministrazione continuerà a seguire con attenzione tutte le fasi successive, dall’affidamento dei lavori alla loro realizzazione, assicurando trasparenza, rispetto dei tempi e tutela dell’interesse pubblico. Pantelleria guarda avanti, investendo sulle scuole, sulla sicurezza e sul futuro delle nuove generazioni.
Cultura
Il violinista di Solarino Don Paolo Teodoro e le radici di una tradizione di due secoli
La storia nascosta di un paese che ha fatto della musica una firma identitaria
Nel 1827, quando il paese non era ancora Comune, un documento d’archivio rivela la presenza inattesa di un musicista professionista. Da allora Solarino non ha mai smesso di essere una comunità musicale.
Solarino – Nel 1827 il paese non era ancora autonomo e viveva un momento di transizione politica e amministrativa. Eppure, in quell’anno cruciale, emerge un dettaglio sorprendente che permette di leggere la storia locale da una prospettiva nuova. Tra gli atti conservati presso l’Archivio di Stato di Siracusa compare il nome di Don Paolo Teodoro, registrato come violinista.
Un dato che, per l’epoca, spacca in due l’immagine consueta di un borgo rurale fatto solo di agricoltori e artigiani.
Il musicista che rompe gli schemi
Il documento mostra chiaramente che Don Paolo Teodoro non era soltanto un residente rispettato di Solarino. Era un musicista. Un ruolo insolito in un contesto rurale del primo Ottocento, dove la musica raramente compariva nelle registrazioni ufficiali. Teodoro abitava in via Fontana, insieme alla moglie Costantino Eloisa, ma la sua formazione aveva radici ancora più profonde. Da giovane, infatti, era cresciuto in una parte dell’attuale Palazzo Requesens, allora indicato come Piano Palazzo n.2, oggi cuore dell’odierna Piazza del Plebiscito, luogo simbolo della vita sociale solarinese. Una crescita in un ambiente architettonico e culturale privilegiato che spiega – almeno in parte – la precocità di una vocazione musicale riconosciuta persino dagli atti civili borbonici.
Una tradizione musicale che Solarino non ha mai abbandonato
Il caso di Don Paolo Teodoro non è un episodio isolato, ma il primo tassello visibile di una storia più lunga. Perché a differenza di tanti altri centri siciliani, Solarino non ha mai smesso di essere un paese musicale. Bande storiche, maestri locali, scuole di musica, gruppi giovanili, famiglie che tramandano strumenti da generazioni, musicisti nazionali , la musica, qui, non è un accessorio, ma un linguaggio collettivo. E questa continuità testimonia una capacità rara: fare dell’arte una parte della propria identità civile. Non tutte le comunità hanno saputo compiere questa scelta. Molti centri rurali hanno perso nel corso del Novecento le proprie tradizioni culturali, travolti da emigrazione e modernizzazione. Solarino, invece, ha seguito una traiettoria diversa: ha difeso la musica, l’ha fatta propria, l’ha trasformata in patrimonio comune.
Questo è il vero punto di forza del paese. Una maturità culturale che trova le sue prime radici in persone come Don Paolo Teodoro: uomini capaci, già due secoli fa, di portare l’arte dentro la vita quotidiana di una comunità in trasformazione. Oggi, quando strumenti e prove musicali risuonano nelle case, nelle scuole e nelle piazze, è possibile intravedere un filo diretto con quella firma d’archivio del 1827. Solarino continua a distinguersi per il suo fermento artistico. E la storia del violinista Don Paolo Teodoro si rivela allora molto più che una curiosità d’epoca: è l’origine documentata di un percorso identitario che il paese ha scelto di portare avanti con orgoglio. Due secoli dopo, Solarino resta un paese che suona e questa è, senza dubbio, una delle sue vittorie più grandi.
Laura Liistro
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