Cultura
Palermo, al “Centro d’arte Raffaello” la collettiva “New Season-Inediti d’autore” a cura di Gaetana Vigilia. Protagoniste opere di 8 artisti
“New Season – Inediti d’autore” è il titolo della collettiva che, dal 14 marzo all’11 aprile, animerà gli spazi espositivi del “Centro d’arte Raffaello”, nella sede di via Emanuele Notarbartolo 9/E.
Dedicata alle acquisizioni più recenti della galleria, la mostra, patrocinata dall’associazione “Settimana delle Culture” porta all’attenzione di appassionati e collezionisti una selezione di opere inedite che testimoniano la continua evoluzione degli artisti rappresentati: Alberto Criscione, Danilo D’Acquisto, Giuseppe D’Ina, Athos Faccincani, Marco Favata, Roberto Fontana, Navarra e Francesco Toraldo.
Tra sculture e opere uniche e grafiche, la mostra – curata da Gaetana Vigilia – offre uno spaccato del fervore creativo che contraddistingue il “Centro d’arte Raffaello” diretto da Sabrina Di Gesaro, da sempre attento a valorizzare il percorso e la crescita dei propri autori, proponendo al pubblico una collezione dinamica e costantemente aggiornata, congiuntamente alla consolidata esperienza maturata in quarant’anni di attività nello scenario internazionale, con artisti storicizzati.
I visitatori avranno dunque l’opportunità di scoprire e ammirare gli ultimi lavori degli otto artisti protagonisti di “New Season – Inediti d’autore” che, con linguaggi, tecniche e tematiche differenti, danno vita a un dialogo proficuo e stimolante.
Per ciascun artista, è presente una collezione più ampia di opere in permanenza nella galleria.
“La mostra – spiega la dottoressa Sabrina Di Gesaro – si inserisce nel calendario espositivo, in concomitanza dell’arrivo della stagione primaverile, sottolineando come l’arte sia in perenne rinnovamento, capace di sprigionare energia e creatività, di rispondere al presente e di proporre nuove prospettive espressive”.
L’artista di origine ragusana Alberto Criscione presenta la sua opera “Diadumeno”.
“Si tratta – spiega il direttore artistico – di un chiaro riferimento all’arte classica di Policleto e segna l’inizio di una nuova fase per lo scultore”.
Alberto Criscione, infatti, esplora la nuova serie “Metamorfosi” nello stile che gli è proprio: guardando al passato ma mantenendo al contempo un forte legame con la contemporaneità.
Danilo D’Acquisto, vincitore della menzione speciale “Raffaello” nell’ambito dell’edizione 2024 del concorso “Castelbuono Cuore d’Artista”, presenta tre acquerelli su tela, intitolati “Demetra”, “Cloride e Cibele” e “Boreale”.
“I paesaggi – evidenzia Sabrina Di Gesaro – si trasformano in atmosfere suggestive e altamente evocative, grazie a tonalità che si intrecciano in delicate sfumature”.
Giuseppe D’Ina si serve, per dare corpo alle sue sculture, di materiali di recupero, quali pietre e pezzi ferrosi.
“Ma lavora soprattutto la ceramica – precisa Sabrina Di Gesaro – che plasma dando vita a sinuosità anatomiche di grande forza espressiva”.
Nelle opere di Athos Faccincani la natura è protagonista assoluta e si ispira alla luce e ai colori di uno dei luoghi più conosciuti d’Italia: Polignano.
“Le piacevoli e vivaci vibrazioni delle località rappresentate – prosegue il direttore artistico – vengono esaltate tra sogno e incanto nelle sue tele; ma non solo, un campo di lavanda prende vita attraverso lo stile inconfondibile dell’artista”.
Marco Favata, talento palermitano di spicco nel panorama artistico contemporaneo, propone il dittico “Tramonto alla Cala” e “Il cuore di Palermo, mercato di Ballarò”, tra le rappresentazioni più amate dai suoi collezionisti.
“Opere che raccontano luoghi iconici della città natale dell’artista – sottolinea Sabrina Di Gesaro – intrecciando realismo e visione soggettiva: la sua pittura si fa interprete dell’amore per la storia e la cultura di Palermo, restituendo un’immagine intensa e personale del capoluogo siciliano”.
Roberto Fontana, apprezzato artista palermitano, presenta la nuova serie “No Where – Non Luogo”.
“Visioni, paesaggi e stati d’animo prendono vita – afferma Sabrina Di Gesaro – su tavole in cui le pennellate sfumate ed evanescenti evocano una dimensione onirica, uno spazio sospeso senza connotazioni geografiche, con un chiaro rimando all’interiorità dell’artista”.
Navarra, riconosciuto caposcuola dell’iperrealismo contemporaneo, presenta tre opere inedite astratte, intitolate “Frequenze”, “Wind face” e “Passione”.
“Le sue pennellate minuziose e dettagliate – osserva ancora il direttore artistico – catturano i colori e la luce con una tecnica divisionistica capace di restituire una rappresentazione che rasenta la perfezione, regalando allo spettatore un’immagine potente e vibrante in cui la pittura si intreccia con la musica”.
Francesco Toraldo dona un’atmosfera energica e dinamica in cui il mare si fonde con il cielo creando uno sfondo incantevole per la scena marittima.
“Le sue raffigurazioni di vele sospinte dal vento – aggiunge Sabrina Di Gesaro – e di suonatori di jazz, hanno l’essenzialità e l’immediatezza scenica di una pittura che sembra nascere direttamente dal colore”.
L’inaugurazione, in programma venerdì 14 marzo alle 18:00, sarà allietata da un cocktail offerto da Treska Cibo & Convivio.
L’esposizione, fruibile anche online sul sito raffaellogalleria.com nella sezione “Mostra in corso”, sarà visitabile con ingresso libero fino all’11 aprile negli orari consueti della galleria, tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:30.
Il “Centro d’arte Raffaello” è chiuso al pubblico tutti i lunedì mattina e nelle giornate festive.
Cultura
Pantelleria, lavori di adeguamento, messa in sicurezza ed efficientamento energetico della palestra della Scuola Media “Dante Alighieri”
Alla cittadinanza, Il Sindaco comunica che l’Amministrazione comunale di Pantelleria ha portato a compimento l’iter amministrativo e progettuale necessario per il recupero e la piena rifunzionalizzazione della palestra della Scuola Media “Dante Alighieri”, struttura da tempo inagibile e fortemente attesa dalla comunità scolastica dell’isola. Il Sindaco comunica che l’intervento rientra in una più ampia strategia di riqualificazione dell’edilizia scolastica, con l’obiettivo prioritario di garantire sicurezza, accessibilità, sostenibilità energetica e qualità degli spazi destinati alle attività formative e sportive.
Il progetto prevede opere di adeguamento strutturale e funzionale, la messa in sicurezza dell’edificio, il miglioramento delle prestazioni energetiche attraverso l’installazione di impianti moderni e l’utilizzo di fonti rinnovabili, nonché il completo ripristino della fruibilità della palestra per studenti, associazioni sportive e iniziative collettive. Il Sindaco comunica che l’intervento consentirà di restituire alla cittadinanza una struttura fondamentale per la crescita educativa, sociale e sportiva dei giovani di Pantelleria, colmando una carenza che per anni ha inciso negativamente sull’offerta di spazi adeguati alle attività motorie.
L’Amministrazione è consapevole che l’esecuzione dei lavori potrà comportare disagi temporanei; tuttavia, il cronoprogramma è stato definito con l’obiettivo di contenere l’impatto sulle attività scolastiche, con una durata complessiva stimata in circa 14 settimane. L’Amministrazione continuerà a seguire con attenzione tutte le fasi successive, dall’affidamento dei lavori alla loro realizzazione, assicurando trasparenza, rispetto dei tempi e tutela dell’interesse pubblico. Pantelleria guarda avanti, investendo sulle scuole, sulla sicurezza e sul futuro delle nuove generazioni.
Cultura
Il violinista di Solarino Don Paolo Teodoro e le radici di una tradizione di due secoli
La storia nascosta di un paese che ha fatto della musica una firma identitaria
Nel 1827, quando il paese non era ancora Comune, un documento d’archivio rivela la presenza inattesa di un musicista professionista. Da allora Solarino non ha mai smesso di essere una comunità musicale.
Solarino – Nel 1827 il paese non era ancora autonomo e viveva un momento di transizione politica e amministrativa. Eppure, in quell’anno cruciale, emerge un dettaglio sorprendente che permette di leggere la storia locale da una prospettiva nuova. Tra gli atti conservati presso l’Archivio di Stato di Siracusa compare il nome di Don Paolo Teodoro, registrato come violinista.
Un dato che, per l’epoca, spacca in due l’immagine consueta di un borgo rurale fatto solo di agricoltori e artigiani.
Il musicista che rompe gli schemi
Il documento mostra chiaramente che Don Paolo Teodoro non era soltanto un residente rispettato di Solarino. Era un musicista. Un ruolo insolito in un contesto rurale del primo Ottocento, dove la musica raramente compariva nelle registrazioni ufficiali. Teodoro abitava in via Fontana, insieme alla moglie Costantino Eloisa, ma la sua formazione aveva radici ancora più profonde. Da giovane, infatti, era cresciuto in una parte dell’attuale Palazzo Requesens, allora indicato come Piano Palazzo n.2, oggi cuore dell’odierna Piazza del Plebiscito, luogo simbolo della vita sociale solarinese. Una crescita in un ambiente architettonico e culturale privilegiato che spiega – almeno in parte – la precocità di una vocazione musicale riconosciuta persino dagli atti civili borbonici.
Una tradizione musicale che Solarino non ha mai abbandonato
Il caso di Don Paolo Teodoro non è un episodio isolato, ma il primo tassello visibile di una storia più lunga. Perché a differenza di tanti altri centri siciliani, Solarino non ha mai smesso di essere un paese musicale. Bande storiche, maestri locali, scuole di musica, gruppi giovanili, famiglie che tramandano strumenti da generazioni, musicisti nazionali , la musica, qui, non è un accessorio, ma un linguaggio collettivo. E questa continuità testimonia una capacità rara: fare dell’arte una parte della propria identità civile. Non tutte le comunità hanno saputo compiere questa scelta. Molti centri rurali hanno perso nel corso del Novecento le proprie tradizioni culturali, travolti da emigrazione e modernizzazione. Solarino, invece, ha seguito una traiettoria diversa: ha difeso la musica, l’ha fatta propria, l’ha trasformata in patrimonio comune.
Questo è il vero punto di forza del paese. Una maturità culturale che trova le sue prime radici in persone come Don Paolo Teodoro: uomini capaci, già due secoli fa, di portare l’arte dentro la vita quotidiana di una comunità in trasformazione. Oggi, quando strumenti e prove musicali risuonano nelle case, nelle scuole e nelle piazze, è possibile intravedere un filo diretto con quella firma d’archivio del 1827. Solarino continua a distinguersi per il suo fermento artistico. E la storia del violinista Don Paolo Teodoro si rivela allora molto più che una curiosità d’epoca: è l’origine documentata di un percorso identitario che il paese ha scelto di portare avanti con orgoglio. Due secoli dopo, Solarino resta un paese che suona e questa è, senza dubbio, una delle sue vittorie più grandi.
Laura Liistro
Cultura
Elena Pizzuto Antinoro: da Santo Stefano Quisquina alla scena internazionale della ricerca linguistica
Donna siciliana, studiosa di straordinaria competenza e voce autorevole della ricerca italiana, Elena Pizzuto Antinoro è considerata una delle figure più influenti negli studi contemporanei sulla comunicazione e sulle lingue dei segni.
Psicologa, linguista e ricercatrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha contribuito in modo determinante al riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana (LIS) come sistema linguistico pienamente strutturato, superando visioni riduttive che ne avevano a lungo limitato la comprensione. Il suo percorso accademico si è svolto tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove ha approfondito la Lingua dei Segni Americana (ASL) entrando in contatto con metodologie di ricerca all’avanguardia. Questa esperienza internazionale fu decisiva: rientrata in Italia, introdusse nuovi paradigmi analitici che avrebbero innovato radicalmente lo studio della LIS, collocando la ricerca italiana in un dialogo costante con quella mondiale. Caratteristica centrale del suo lavoro fu l’approccio interdisciplinare.
Elena operò a stretto contatto con persone sorde, analizzando i processi cognitivi, le strutture linguistiche e le dinamiche comunicative della lingua visivo-gestuale. Le sue pubblicazioni rappresentano oggi un riferimento fondamentale non solo in Italia, ma anche nel contesto internazionale degli studi sulle lingue dei segni. Tra le iniziative più rilevanti da lei guidate figura VISEL, progetto dedicato allo sviluppo di sistemi di scrittura per la lingua dei segni e alla definizione di strumenti didattici innovativi. Un contributo che ha ampliato le possibilità di ricerca e di accesso alla comunicazione visiva, rafforzando il ruolo dell’Italia nel panorama scientifico globale. Colleghi e collaboratori ricordano Elena Pizzuto Antinoro come una professionista rigorosa, dotata di una forte integrità etica e di una visione capace di anticipare nuove prospettive. Il silenzioso applauso con cui la comunità sorda l’ha salutata ne sottolinea il profondo impatto umano e scientifico.
Oggi, Elena Pizzuto Antinoro è riconosciuta come una figura chiave della linguistica internazionale e un esempio di eccellenza femminile nel mondo accademico. Siciliana, figlia di Santo Stefano Quisquina, ha portato la sua terra d’origine nei principali centri di ricerca del mondo, lasciando un’eredità destinata a influenzare a lungo gli studi sulla comunicazione e sulle lingue dei segni.
Laura Liistro
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