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Cultura

Pachino, dal 12 maggio la 17ª Inverdurata

Matteo Ferrandes

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17a INVERDURATA DI PACHINO, ECCO GLI EVENTI CLOU NEL PROGRAMMA PACHINO –
Dalla magia della realizzazione dei bozzetti coi vegetali su via Cavour, al via nel pomeriggio di venerdì 12 maggio, alla mattina di lunedì 15 maggio dedicata alla visita delle scolaresche, passando per il clou degli spettacoli tra sabato 13 e domenica 14, che crearono la cornice di festa in piazza Vittorio Emanuele per l’attesa diciassettesima edizione dell’Inverdurata di Pachino sul tema “Sicilia bedda tra storia, arte, miti e colori”. Ecco i primi dettagli del ricco programma, a cura dell’Associazione Inverdurata Pachino.

Venerdì alle ore 16, artisti e scuole realizzeranno su via Cavour i sedici bozzetti selezionati dalla giuria del concorso, con l’agricoltura del territorio a tradursi in arte effimera. Inizieranno quindi i lavori che, in molti casi, procedono fino all’alba del sabato. Musica dal vivo, sulla stessa via, accompagnerà le fasi realizzative, in uno scenario di luci e attrazioni assicurate anche dai mercatini dell’artigianato nelle adiacenti via Rossi e via Roma, dalla ore 17 alla mezzanotte. Sabato alle ore 10, l’inaugurazione istituzionale dell’Inverdurata, alla presenza delle autorità civili e religiose, con la benedizione impartita dal parroco e la marcia festosa della banda musicale “Vincenzo Rizza”. Si animerà quindi piazza Vittorio Emanuele, con lo spazio gestito dal Consorzio di Tutela IGP Pomodoro di Pachino, oltre alle aziende vivaistiche e vinicole, e lo spazio laboratorio dell’Istituto superiore Calleri di Pachino indirizzi agrario e alberghiero.

Presenti numerosi stand delle associazioni di volontariato. Nel pomeriggio del sabato, alle ore 17, per la prima volta a Pachino, si terrà la conferenza internazionale delle arti effimere col titolo “L’unicità dell’Inverdurata di Pachino nel Comitato internazionale delle arti effimere”, che vedrà relatori Valentina Mammana, vicepresidente internazionale e referente per l’Italia della Commissione internazionale di entità di arti effimere, e David Apap Agius, sindaco del comune maltese di Gharb. Dalle ore 18, ancora l’Istituto superiore “Paolo Calleri” organizzerà uno stand gastronomico chiamato “Dalla terra alla tavola”. Parallelamente, degustazioni e percorsi sensoriali, insieme a “Le cassette del vino di Pachino” a cura dell’Associazione “Vivi Vinum Pachino” con la presenza delle aziende vitivinicole del territorio. Iniziative, queste enogastronomiche, che verranno replicate la domenica dalle ore 18 alle 23. Tra i primi dettagli del programma, per la prima delle due serate clou, sabato alle ore 21,30 è previsto lo spettacolo artistico intitolato “di Pezza” della Red One Duo – Compagnia ROD. La domenica si aprirà con le risate dei più piccoli, protagonisti alle ore 10 della sfilata dal titolo “I colori della terra”, a cura degli istituti comprensivi cittadini “Pellico”, “Verga” e “Brancati”. Previsti contestualmente giochi e musica a cura del 2° Gruppo scout Pachino. Nel pomeriggio, dalle ore 18 alle 20 in programma due spettacoli circensi che si alterneranno, rispettivamente “Sono sveglia” di Valerie Bla Bla e “Ci vuole calma” di e con Gianmarco Amato. Dalle ore 20,30 alle 23, spettacolo finale di musica folk con gli “Arbaria”, al cui interno si celebrerà l’attesissima premiazione dei bozzetti vincitori della diciassettesima edizione dell’Inverdurata di Pachino. Per informazioni Segreteria Organizzativa 3272068580 segreteria@inverdurata.it www.inverdurata.it https://www.facebook.com/InverdurataPachino/

Cultura

Il Vespa Club Pantelleria incontra i bambini nei Circoli per gli auguri di Natale

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Vespe in garage per maltempo, ma i soci del Club di Pantelleria non si fermano e incontrano i bambini per gli auguri di Natale. L’affettuosa accoglienza dei Circoli

Vespa in garage stamani per i soci del Vespa club Pantelleria, purtroppo a causa delle condizioni meteo non favorevoli i vespisti insieme al suo Babbo Natale hanno incontrato i bambini dell’isola con l’autovettura, iniziando dal circolo Trieste Stelle a Khamma dove ad aspettarli c’era il Presidente Eduardo Raffaele che ha offerto panettone e caffè per tutti.

Da lì si sono diretti nella contrada di Scauri al circolo Agricolo, dove ad aspettarli vi era il Presidente Salvino Marino ad attenderli non solo con panettoni, bibite per tutti ma anche con dello spumante aperto alla fine dell’incontro per augurare a tutti i presenti un Santo Natale.

Il tour termina nei raffinati locali dello storico Bar Tikirriki con la consegna dei doni agli ultimi bambini arrivati.


Un bel giro partecipativo di una importante associazione che non esita a organizzare eventi aggregativi per la società isolana, portando movimento, colore, allegria. 

Abbiamo chiesto al Presidente Pavia, com’è andata stamani con questo tempo un po’ uggioso? “È andata! Purtroppo le Vespa abbiamo dovuto tenerle ferme, cambiando un pò il programma per via del maltempo. Ma non ci siamo tirati indietro, pochi bambini forse proprio per questo tempo incerto.”

Avete comunque portato a casa un risultato o no? Assolutamente si! soddisfatti anche se aspettavamo più pubblico sinceramente.”

I circoli come hanno risposto? “L’ospitalità dei circoli Trieste Stella ed Agricolo Scauri è unica, altre volte abbiamo collaborato con loro e sempre ci siamo sentiti a casa nostra, il clima è molto armonioso e i Presidenti Eduardo e Salvino oltre ad essere amici di tutti sono persone che si prodigano per la comunità e nel portare avanti una realtà isolana che hanno costruito i nostri nonni.  Speriamo che i nostri giovani sapranno apprezzare e continuare a dare vita ai circoli stessi, Pantelleria è un po’ lenta a carburare ma una volta riscaldato il motore sa dare la giusta grinta.

Vuole darci la data del prossimo appuntamento vespistico? “Certamente “Carnevale in Vespa” il  17 febbraio 2026, tempo permettendo.
“Approfitto per augurare a tutti un Santo Natale ed un felice 2026 a tutta la comunità.”

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Cultura

Pantelleria, oggi tanti festeggiamenti alla Chiesa Matrice con il Vescovo GIurdanella

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Questa mattina, del 21 dicembre 2025, il Vescovo della diocesi di Mazara del Vallo, Angelo Giurdanella, in un difficoltoso arrivo sull’isola, ha officiato la Santa Messa presso la Chiesa Matrice Ss Salvatore di Pantelleria.

Tanti gli eventi che lo attendevano e che hanno visto la partecipazione di autorità militari e anche del primo cittadino, Fabrizio D’Ancona, che ha colto l’occasione per i rituali auguri di Buone Feste alla collettività.

Nonostante in maltempo durato per tutta la mattinata, i panteschi più fedeli e solerti non si sono fatti fermare ed hanno assistito ad una serie di eventi, celebrati durante la messa.

Così, questa mattina, sua eminenza si è trovato a officiare la messa della Quarta Domenica dell’Avvento, dedicata sicuramente agli 80 anni di presenza sul territorio pantesco delle Suore delle Poverelle; il conferimento al  Ministero dell’Accolitato a Franco Palumbo e Giuseppe Crimi; infine, ma non per ultimo, l’arrivo del nuovo parroco Don Easu Kuzhanthai.


Una messa molto sentita, in una atmosfera singolare, come quella del Natale.

Ricordiamo che da ieri giorno 20 fino al 23 dicembre, dalle ore 17,30 alle ore 19,00, presso il Sagrado della Chiesa Madre si terrà il presepe vivente, meteo permettendo.

Tutte le immagini sono tratte dalla pagina facebook della Chiesa Madre Ss Salvatore di Pantelleria

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Cultura

Claudia Ferlita, custode della memoria: il palazzo di piazza Castello che racconta Santo Stefano Quisquina

Laura Liistro

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A Santo Stefano Quisquina, in piazza Castello, sorge un palazzo ottocentesco che sembra aver fermato il tempo. Non è solo un edificio: è custode di una memoria profonda, della storia di una famiglia e dell’identità di un’intera comunità.
Oggi continua a vivere grazie a Claudia Ferlita, che ne ha raccolto il testimone con uno sguardo attento e sensibile, trasformando la conservazione in un atto nobile e civile.
Non esiste ancora una documentazione completa sulla sua costruzione, ma sulla chiave di volta del portale d’ingresso è scolpita la data 1872, probabilmente l’anno in cui Salvatore Puleo, imprenditore intraprendente e uomo “del fare”, lo edificò.
Non nobile, ma protagonista dello sviluppo locale, Puleo contribuì alla realizzazione della strada Corleonese-Agrigentina e della villa comunale, opere che ancora oggi segnano il volto della cittadina.
Il palazzo racconta la sua epoca attraverso dettagli unici: il lungo balcone in ferro battuto decorato con vasi di ceramica di Burgio, una rara targa assicurativa antincendio della compagnia Generali e interni straordinariamente conservati. La cucina in muratura con le maioliche bianche e blu e gli arredi originali restituiscono la sensazione di entrare in un tempo sospeso.
Ma il valore del palazzo va oltre l’architettura.
Custodisce lettere, fotografie e oggetti appartenuti a generazioni della famiglia Puleo, fino ad Angela Puleo in Palma e al professor Ugo Palma, che hanno saputo preservarne la storia e l’identità.
Entrare in queste stanze è come percorrere un ponte tra passato e presente: i mobili e gli oggetti sono rimasti esattamente dove erano stati lasciati, raccontando le vite e le abitudini di chi le ha vissute.
L’incontro di Claudia con il palazzo è stato un vero colpo di fulmine.
Varcando la soglia per la prima volta, percepì che la casa non era morta, nonostante anni di vuoto.
«Avevo la sensazione che la padrona di casa potesse apparire da un momento all’altro», racconta.
La vendita fu gestita da Costanza Palma, nipote di Ugo Palma, che aveva ereditato la dimora dalla madre Angela. Lontana da Santo Stefano e priva di legami con il territorio, decise di non trattenere la proprietà.
Tra tutti gli ambienti, la biblioteca emerge come cuore pulsante del palazzo.
L’odore dei libri antichi si mescola a quello dei mobili, restituendo l’immagine di una famiglia colta e curiosa, aperta al mondo.
Riordinare i volumi ha permesso a Claudia di comprendere meglio la storia di chi ha abitato la casa e di sentire il peso e l’onore di custodire un patrimonio culturale così ricco.
Il gesto di Claudia Ferlita va oltre la proprietà privata: è un atto esemplare di responsabilità culturale e civica, un modello per chiunque possa recuperare e valorizzare altri luoghi storici.
Conservarlo significa rispettare chi ci ha preceduto e permettere a chi verrà dopo di conoscere la propria storia.
Se il palazzo potesse parlare, racconterebbe una storia d’amore: l’amore coniugale per cui fu costruito da Salvatore Puleo per la giovane sposa napoletana, ma anche amore per l’arte, la cultura e la conoscenza.
Oggi lo stupore che suscita il palazzo, la sua autenticità intatta e la memoria custodita, sono destinati a essere condivisi, per permettere a tutta la comunità di attraversare il tempo senza perdere il senso profondo della propria storia.
Grazie alla sensibilità e alla generosità di Claudia, piazza Castello non è più solo uno spazio fisico: è memoria viva, esempio di cura, identità e amore per la cultura e la storia di Santo Stefano Quisquina.

Laura Liistro

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