Connect with us

Economia

Olio d’oliva: 5000 nuovi ettari di ulivi in un anno per rilanciare l’EVO Made in Italy

Redazione

Published

-

Ecco i punti cardine del piano di rilancio dell’olio Made in Italy

di Filomena Fotia da Meteoweb.eu

 

“Cinquemila nuovi ettari di uliveti entro il 2026 per rilanciare la produzione di extravergine italiano, falcidiata dal clima e dalla concorrenza sleale, e un registro europeo per prevenire le frodi e difendere l’eccellenza delle produzioni nazionali“. Sono i due punti cardine del piano di rilancio dell’olio Made in Italy, al centro dell’incontro inaugurale del Sol2Expo – Full Olive Experience, promosso da Coldiretti e Unaprol alla Fiera di Verona con la presenza di David Granieri, Presidente Unaprol e vicepresidente nazionale di Coldiretti, Patrizio Giacomo La Pietra, sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Felice Assenza, capo Dipartimento Icqrf, Alex Vantini, presidente Coldiretti Verona, Federico Bricolo, presidente Veronafiere.

“Il crollo della produzione del 32% causato nel 2024 dalla siccità – rileva Coldiretti – ha confermato che i cambiamenti climatici stanno diventando una minaccia sempre più seria per gli uliveti italiani, aggravata peraltro dalla Xylella che ha contribuito a ridurre ulteriormente il potenziale produttivo nazionale. In tale ottica un sostegno importante viene dal Pnrr, con i fondi destinati ai contratti di filiera e l’obiettivo di piantare un milione di nuovi olivi. Un primo passo per incrementare la produzione e ridurre la dipendenza dall’estero in una situazione in cui sono straniere 3 bottiglie su 4 consumate in Italia. Proprio l’arrivo nel nostro Paese di olio dall’estero a basso costo rappresenta un inaccettabile dumping contro i produttori italiani. Il prodotto straniero non rispetta spesso il principio di reciprocità delle regole, tanto a livello di utilizzo nella coltivazione di pesticidi vietati nell’Unione Europea quanto di tutela dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente. Un vero e proprio fiume di prodotto che – denunciano Coldiretti e Unaprol – finisce spesso per essere spacciato per nazionale attraverso frodi e adulterazioni”.

“Da qui la proposta di istituire un Registro Telematico Unico a livello europeo per garantire la tracciabilità degli oli d’oliva vergini – spiega David Granieri, presidente Unaprol e vicepresidente nazionale di Coldiretti – basandosi sul modello italiano del Registro Telematico del Sian. Questo sistema, già applicato con successo in Italia, permetterebbe di garantire ogni fase della produzione tracciabile digitalmente in modo uniforme in tutta l’UE, la garanzia di acquisti consapevoli e di prodotti dall’origine certa, un sistema di tracciabilità efficace per scoraggiare le pratiche illecite e faciliterebbe i controlli. Inoltre, la reputazione dell’olio extravergine europeo sarebbe così rafforzata e tutelata a livello internazionale”.

“Una misura efficace per tutelare un comparto strategico per il Made in Italy agroalimentare, grazie all’impegno delle aziende agricole nazionali per garantire un prodotto dagli standard elevatissimi, con un patrimonio di 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo“, secondo l’analisi Coldiretti. “L’Italia ha la leadership in Europa per il maggior numero di oli extravergini a denominazione in Europa (42 Dop e 8 Igp). Ma il Belpaese è anche il primo consumatore mondiale di olio, con 8,3 litri all’anno a persona, oltre che il secondo produttore ed esportatore dopo la Spagna“.

Ambiente

Pantelleria, rimodulazione delle deleghe conferite agli Assessori Comunali

Direttore

Published

on

L’Amministrazione ha ritenuto necessario avviare un processo di valutazione delle funzioni e dei carichi gestionali al fine di redistribuire in modo più efficiente ed efficace le responsabilità politiche, migliorare la coerenza tra deleghe e obiettivi programmatici, potenziare l’azione amministrativa nei settori di maggiore impatto per la cittadinanza.

Tale percorso è stato condotto in uno spirito di ampia concertazione e condivisione all’interno della compagine assessoriale, con il coinvolgimento diretto degli Assessori interessati, che hanno manifestato piena disponibilità a rimodulare le deleghe, nella consapevolezza dell’importanza di un approccio dinamico e funzionale alla governance dell’Ente.

Rimodulazione

La rimodulazione delle deleghe, sostitutiva di quella precedentemente approvata con Determinazione n. 14/2023: 3.1.

  • Fabrizio D’Ancona – Sindaco: Urbanistica – Lavori pubblici – Protezione civile – Personale;
  •  Adelina Francesca Pineda – Vice Sindaco: Cultura – Beni archeologici, storici e monumentali – Pubblica istruzione – Politiche sociali – Formazione – Servizi demografici ed informatici – Diritto alla salute;
  • Federico Giovanni Salvatore Tremarco: Trasporti – Turismo – Spettacolo – Comunicazione ed innovazione – Rapporti con il Consiglio;
  • Massimo Giuseppe Dante Bonì: Energia – Bilancio – Tributi – Patrimonio – Commercio – Artigianato – Agricoltura – Pesca – SUAP; 
  • Benedetta Culoma: Sport – Politiche giovanili – Politiche per l’integrazione – Associazionismo e volontariato – Pari opportunità; 
  • Adriano Minardi: Ambiente – Gestione dei rifiuti – Rapporti con il Parco – Gestione immigrati – Portualità – Servizi cimiteriali – Polizia Municipale – Politiche del mare. 

Restano fermi i poteri di vigilanza, indirizzo e controllo spettanti al Sindaco, nonché la facoltà di revocare in ogni momento, in tutto o in parte, le deleghe conferite;

Continue Reading

Ambiente

Bonus condizionatori 2025: tutte le novità da sapere per risparmiare sull’acquisto

Redazione

Published

on

Il bonus condizionatori sarà attivo anche per il 2025, rappresentando una concreta opportunità di risparmio per famiglie e imprese. Si tratta di un’agevolazione fiscale pensata per incentivare l’acquisto di impianti ad alta efficienza energetica, con detrazioni che possono arrivare fino al 65%. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio come funziona il bonus, chi può richiederlo e quali interventi rientrano nel perimetro degli incentivi. Una guida completa per orientarsi tra regole, requisiti e tipologie di interventi ammessi.

Come funziona il bonus condizionatori 2025: requisiti e percentuali di detrazione
Il bonus condizionatori 2025 si configura come una detrazione fiscale sull’IRPEF, legata a specifici interventi di riqualificazione energetica o di ristrutturazione edilizia. Le percentuali variano in base alla tipologia di lavoro effettuato: si va dal 50% al 65% a seconda che l’acquisto dell’impianto sia associato a un intervento edilizio oppure a un semplice miglioramento dell’efficienza energetica. Il contributo può essere richiesto anche senza ristrutturazione, purché si sostituisca un vecchio impianto con uno più efficiente.

Nel dettaglio, si può accedere al bonus tramite tre vie:

Bonus ristrutturazione (50%)

Ecobonus (65%)

Bonus mobili ed elettrodomestici (50%)

È fondamentale che l’impianto acquistato sia a pompa di calore e in classe energetica almeno A+. La detrazione viene spalmata su dieci anni e può coprire anche le spese di installazione e smaltimento del vecchio impianto. Un’attenta lettura della bolletta può aiutare a valutare meglio l’incidenza dei consumi e il reale impatto del nuovo impianto.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è la modalità di pagamento: per ottenere il bonus è necessario utilizzare strumenti tracciabili come bonifico parlante, carta di credito o bancomat. Infine, bisogna conservare tutta la documentazione, incluse le fatture e le ricevute di pagamento, per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il bonus è accessibile sia ai proprietari che agli affittuari dell’immobile, a patto che sostengano direttamente le spese.

Chi può beneficiare del bonus: soggetti ammessi e condizioni da rispettare
Il bonus condizionatori 2025 è rivolto a una platea ampia di beneficiari, purché in possesso dei requisiti previsti. Possono accedere all’agevolazione i proprietari di immobili, gli inquilini, i comodatari e anche i familiari conviventi, a patto che sostengano le spese e risultino intestatari dei pagamenti. L’importante è che l’intervento riguardi immobili già esistenti: non sono ammessi nuovi fabbricati.

Nel caso del bonus mobili, ad esempio, è necessario che l’intervento sia legato a una ristrutturazione iniziata non prima del 1° gennaio dell’anno precedente. Per accedere all’ecobonus, invece, è richiesto che l’impianto acquistato migliori l’efficienza energetica complessiva dell’immobile. Sono incluse anche le seconde case e gli immobili a uso promiscuo, ma con alcune limitazioni sulla detrazione massima.

Tra le condizioni più importanti da rispettare vi è la corretta esecuzione dei lavori e l’invio della comunicazione all’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) entro 90 giorni dalla fine degli interventi. Tale comunicazione è obbligatoria per tutte le installazioni che rientrano nell’ecobonus e consente di monitorare i benefici ambientali ottenuti.

Non è invece richiesta per il bonus ristrutturazione.

Il limite massimo di spesa cambia in base al tipo di bonus:

96.000 euro per la ristrutturazione edilizia

30.000 euro per l’ecobonus

5.000 euro per il bonus mobili

Questi tetti devono essere rispettati per ogni unità abitativa e per ciascun contribuente, anche nel caso di più interventi nell’arco dell’anno.

Interventi ammessi e come ottenere il bonus passo dopo passo
Tra gli interventi ammessi al bonus condizionatori 2025 rientrano non solo l’acquisto di nuovi impianti, ma anche la sostituzione di vecchi sistemi con tecnologie più efficienti, come le pompe di calore a basso consumo. È possibile installare sia impianti monosplit che multisplit, a condizione che migliorino la classe energetica dell’immobile. Sono compresi anche gli impianti dotati di tecnologia inverter, che consente un risparmio energetico significativo.

Per ottenere il bonus è necessario seguire una serie di passaggi precisi:

Scegliere un impianto conforme alle specifiche tecniche richieste

Conservare preventivi, fatture e ricevute di pagamento

Effettuare il pagamento con strumenti tracciabili

Trasmettere la documentazione all’ENEA (se richiesto)

Indicare la detrazione nella dichiarazione dei redditi

Ogni bonus prevede tempi e modalità specifiche. Ad esempio, per il bonus mobili è sufficiente che l’acquisto del condizionatore sia successivo alla data di inizio lavori di ristrutturazione e che rientri tra gli arredi funzionali. Per l’ecobonus, invece, la documentazione tecnica assume un ruolo centrale: può essere richiesta la relazione asseverata di un tecnico abilitato che certifichi il miglioramento energetico.

Inoltre, nel 2025 non è più prevista l’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito, almeno per i bonus ordinari. Questo significa che il rimborso sarà erogato esclusivamente sotto forma di detrazione IRPEF nei dieci anni successivi alla spesa sostenuta. Una scelta che favorisce la trasparenza fiscale, ma richiede al contribuente una maggiore disponibilità economica iniziale. In questa fase, valutare anche la possibilità di un cambio fornitore luce e gas può incidere positivamente sui costi complessivi delle utenze domestiche. Rimane dunque essenziale pianificare correttamente l’intervento, valutando con attenzione sia i costi che i tempi.

 

Per approfondire ulteriormente il tema del risparmio energetico, è consigliabile informarsi su strategie e tecnologie applicabili anche oltre il bonus condizionatori.

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/bonus-condizionatori-2025-tutte-le-novita-da-sapere/

Continue Reading

Economia

Siccità, ristori per l’apicoltura in pagamento. Barbagallo: «Aumentato budget iniziale»

Matteo Ferrandes

Published

on

Via libera al pagamento dei ristori agli apicoltori siciliani per recuperare parte dei danni subiti dal calo della produzione nel 2024, a causa della grave situazione di siccità. Gli uffici dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, in seguito all’istruttoria delle domande, hanno ammesso al finanziamento 372 istanze di apicoltori che hanno fornito prova dei requisiti richiesti, tra i quali l’iscrizione all’anagrafe apistica nazionale. In questi giorni verrà erogato il contributo, ripartendo il budget complessivo di 1,5 milioni di euro in base al numero di arnie. Il bando, pubblicato a dicembre 2024, aveva una dotazione iniziale di 784 mila euro, successivamente integrata con ulteriori 716 mila euro in sede di assestamento di bilancio. 

«Il governo Schifani  – sottolinea l’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo – è al fianco degli apicoltori siciliani che hanno subito danni a causa della siccità. Abbiamo incrementato i fondi inizialmente a disposizione, consapevoli di quanto, in questa fase, fosse importante dare un aiuto concreto a imprenditori e lavoratori, una boccata d’ossigeno per l’intero comparto». 

Continue Reading

Seguici su Facebook!

Cronaca

Cultura

Politica

Meteo

In tendenza