Ambiente
Nuovo DDL sulla caccia, le riflessioni di Anselmp Consolo dell’Associazione L’Avamposto di Pantelleria

Care della redazione del “Il Giornale di Pantelleria” e cari lettori, continuo a
scrivervi come annunciato nel precedente articolo, per condividere con voi
alcune riflessioni a proposito del nuovo disegno di legge del Governo sulla
caccia.
Comprendo che non a tutti possa interessare tale argomento, magari pensando
che ci siano problemi ben più gravi e che l’aria che respiriamo non sia la stessa
che respirano tutti gli animali che vivono sulla Terra.
Comprendo anche che nell’arco di una vita non tutti sviluppino le stesse
sensibilità, modi di pensare, di agire.
Ed è un bene che sia così.
Certe volte le vie del destino paiono dispiegare percorsi casuali e privi di
significato.
A volte sono gli eventi traumatici a segnare il resto della nostra esistenza, altre
ancora invece sono i più impercettibili avvenimenti a condizionare
maggiormente le vite di ognuno.
Come se certe tracce poste sul proprio cammino rimanessero nascoste e
insondabili, affinché non si svelino spontaneamente a chiunque sappia prestare
la dovuta attenzione.
Ricordo come fosse ieri, quando da ragazzino lessi il discorso che in un freddo
giorno d’inverno del 1854 fece Capo Seattle Capriolo Zoppo, della tribù
Duwamish al presidente bianco Franklin Pirce, che intendeva “comprare” la sua
terra, divenendo in seguito il “Manifesto dei Diritti della Terra”, simbolo dello
spirito del Popolo degli Indiani D’America.
Eccone qui una piccola parte:
“Mi hanno raccontato di migliaia di bisonti lasciati a imputridire nelle
praterie dagli uomini bianchi che avevano sparato loro da treni in corsa.
Io sono un selvaggio e non capisco.
Per noi gli animali sono nostri fratelli, e noi uccidiamo solo per
sopravvivere.
Se noi venderemo all”uomo bianco questa terra, egli deve fare la stessa
cosa.
Perché gli animali sono nostri fratelli.
Che cos’è l’uomo senza gli animali?
Persino il lombrico mantiene soffice la terra perché l’uomo possa
camminarci.
Se tutti gli animali scomparissero, gli uomini morirebbero a causa della
grande solitudine.
Perché tutto ciò che succede agli animali, succede all’uomo perché noi
tutti partecipiamo dello stesso respiro.”

Ciccio, la Taccola storica dell’avamposto
Queste parole mi si scolpirono dentro come fa il fuoco sul ferro battuto.
Le parole di un guerriero ormai vecchio che non voleva veder distrutta la Terra
che amava, non voleva veder perire il suo Popolo.
Le parole di un uomo tra i più saggi che hanno camminato su questa Terra.
Animali, etimologicamente “Anima in movimento”.
Sono loro il mio primo amore.
Sono loro che mi accompagnano costantemente da quando ricordo d’esser vivo.
Nella precedente lettera, dicevo che avrei dovuto gioire insieme a voi delle
bellissime esperienze a stretto contatto con la natura che ci regala
quotidianamente la meravigliosa Isola di Pantelleria, ricordando come non
possa esserci luce senza ombra e come il male non dorma mai.
Purtroppo infatti mi tocca informarvi appunto, di come il male spesso operi in
silenzio prima di colpire, come uno sgherro in agguato nell’ombra di un vicolo
buio.
Mi riferisco infatti al nuovo devastante disegno di legge sulla caccia,
evidentemente elaborato sotto dettatura dalle lobby delle armi, dalle frange più
estreme del reparto venatorio governativo e del suo elettorato e come parrebbe,
addirittura voluto fortemente dal ministro dell’agricoltura Francesco
Lollobrigida e che oltre ad essere propinato in un momento storico in cui la
biodiversità è messa a dura prova dall’inquinamento e dall’invadenza umana,
presenta chiari elementi di incostituzionalità.
Già, infatti il Governo dopo aver varato in sordina il cosiddetto “decreto
sicurezza”, D.L. n. 48/2025 e facendolo passare seppur con estremo ritardo alla
Camera e che tra l’altro con la sicurezza non ha nulla a che vedere, dato che si
tratta per la maggiore di un coacervo di ingiunzioni e di un apparato che mira
più al controllo dei cittadini che alla loro sicurezza e che per buona parte viola e
offende ancora una volta i diritti e le libertà inviolabili della popolazione, ha
adesso partorito l’ennesimo spudorato attacco alla vita e al benessere della
natura, spacciandolo per cultura delle tradizioni e tutela della biodiversità.
Considerando anche che i cosiddetti “Decreti Legge”, cosi in voga nella politica
della mala fede tipica dei nostri tempi, che dovrebbero essere utilizzati
esclusivamente in casi del tutto straordinari per far fronte a calamità ed
emergenze, di fatto divengono un collaudato strumento per far si che i
provvedimenti autoritari non vengano discussi e approvati dal Parlamento, il
quale dovrebbe essere espressione della volontà popolare.
L’utilizzo consuetudinario di tali strumenti legislativi per regolamentare delle
materie che nulla hanno a che vedere con lo stato di emergenza, tradiscono la
loro volontà coercitiva e antidemocratica, tipica dei regimi totalitari.
Nel caso di questa nuova (de)regolamentazione dell’attività venatoria,
nonostante la forma di attuazione legislativa sia quella del disegno di legge
(D.D.L) il governo Meloni sarebbe intenzionato a favorire la caccia
indiscriminata e la legalizzazione del bracconaggio, una riforma devastante di
violenza inaudita e senza limiti contro tutti gli animali selvatici presenti sul
nostro territorio e in beffa alla stessa sicurezza pubblica.
Ci sarebbe da ridere, se la situazione non fosse tragica.
La verità è invece che questo folle e scriteriato “disegno di legge”, intende
azzerare e cancellare con un sol colpo di mano, ogni legge nazionale e
internazionale in materia di protezione ambientale, vanificando il lavoro degli
ultimi 60 anni e gli enormi sforzi fatti dalle associazioni e da tutti quanti lottano
quotidianamente per proteggere quanto rimasto della natura, trasformando
l’intero territorio italiano e gli ultimi paradisi naturali in un tiro a segno e campo
di sterminio degli animali selvatici.
Tra l’altro cestinando impunemente l’art. 9 dei Principi Fondamentali della
nostra Costituzione che recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della
cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio
storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli
ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato
disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.”
Voglio elencare qui di seguito cosa comporterebbe se malauguratamente
passasse tale obbrobrio al Consiglio dei Ministri e nel caso fatto regolarmente
passare per il Parlamento, visti i precedenti storici, teatro grottesco in cui
recitano indistintamente tutte le fazioni, a rappresentare le giullaresche
maggioranze e opposizioni che si susseguono ridicolmente sul palcoscenico
della politica italiana.
Cosi come riportano le massime associazioni per la protezione ambientale e
animale, venute a conoscenza dei contenuti del testo; ENPA, LAC, LAV. Lipu,
WWF, ecc, dato che il D.D.L non è ancora stato ufficializzato e reso pubblico.
– La caccia, da attività ludica e mero sport, verrebbe ridefinita come pratica che
per legge “tutela la biodiversità”.
Incredibile vero? Ma non è tutto, la fiera degli orrori così prosegue.
– Si estenderebbero enormemente le aree cacciabili, riducendo o azzerando le
regole e i divieti.
– Consentirebbe la caccia nelle aree demaniali, spiagge, zone dunali, zone
umide, foreste, praterie, parchi ecc. con enormi rischi anche per
escursionisti, villeggianti, ciclisti.
– Le regioni sarebbero obbligate a ridurre le aree protette se ritenute
”Eccessive”, secondo un interpretazione della legge ritenuta errata dal
Consiglio di Stato.
– Riaprirebbero gli impianti di cattura dei richiami vivi (Milioni di animali oggi
liberi finiranno all’ergastolo senza processo) e le specie catturabili
passerebbero da 7 a 47.
– Cancellerebbe ogni limite alla costruzione di nuovi appostamenti fissi di
caccia, con enormi impatti sul turismo e sull’inquinamento da piombo.
– Le gare di caccia con cani e fucili sarebbero consentite anche di notte e
addirittura nei periodi di nidificazione, nelle aree private la caccia sarebbe
esercitata senza alcuna regola.
– Verrebbe riconosciuta la licenza di caccia ai cittadini stranieri e non
sarebbe prevista alcuna formazione sulle regole italiane, dato che di fatto
non esisterebbero più.
– Aumenterebbero i periodi di caccia, estesi oltre febbraio e sarà probabile
l’aumento delle specie cacciabili senza alcuna verifica scientifica.
– La caccia sarebbe permessa anche dopo il tramonto e sarebbero consentite le
braccate su terreni innevati seguendo le tracce degli animali.
E dulcis in fundo, saranno addirittura previste sanzioni fino a 900 euro per
chi protesta contro le uccisioni di animali, mentre non si prevederebbe alcuna
modifica all’impianto sanzionatorio penale e amministrativo per reprimere il
bracconaggio e il traffico di animali selvatici.
Arrivati a questo punto mancherebbero solo i mitra e i carri armati per servire al
meglio la programmata carneficina, tuttavia a questa “carenza” pare che gran
parte dei governanti europei, come i cosiddetti “volenterosi” stiano ampiamente
rimediando, visto come stanno spingendo alacremente l’umanità sulla soglia
della terza guerra mondiale.
Già, in questo stato sempre più dispotico il problema non sarebbe chi uccide ma
chi si indigna e non sta al loro sporco gioco, con evidente e sfacciato intento di
chi è già pronto a deresponsabilizzarsi preventivamente rispetto a tutto quello
che potrà succedere, come ad esempio i gravi incidenti che inevitabilmente si
verificherebbero a causa di tale inaudita e barbara riforma.
Un D.L che si prende anche beffa oltre che degli innocenti animali, perfino
della tanto decantata sicurezza pubblica, in maniera del tutto dissennata.
Sappiamo come certi politicanti si riempono la bocca di parole quali;
“Biodiversità”, “Green Deal”, “Protocolli Sanitari”, “Paese Democratico”,
“Sicurezza Pubblica”, mentre firmano leggi intrise di sangue e ipocrisia e
contando il denaro che finisce nelle bramose tasche.
Ma cosa ci si può aspettare in un mondo in cui la bituminosa propaganda al
servizio del potere e delle barbarie, sovverte e distorce la stessa storia vissuta,
rovesciando nel loro contrario i concetti più elementari?
Dove le armi di distruzione di massa diventano armi intelligenti; le guerre
missioni di pace; le perdite di vite umane effetti collaterali; i neo nazisti
dell’esercito ucraino lettori di Kant; la pace giusta sprecare 800 miliardi di
denaro pubblico per il riarmo europeo; il genocidio di migliaia di bambini
inermi a Gaza guerra al terrorismo; la salute pubblica ricatti obblighi sanitari e
green pass; gli esseri umani che si pongono dubbi complottisti; la caccia
indiscriminata e il bracconaggio tutela della biodiversità.
Sembra assurdo che ciò che sia ovvio e sacrosanto sì debba proteggere e
custodire con tutte le forze, vada difeso dalla sconsideratezza e avida
incompetenza delle stesse massime istituzioni, che invece dovrebbero essere
preposte e predisposte alla tutela e al bene collettivo, oltre che a lasciare in pace
quel che della Natura rimane.
E in tutto questo ciò che forse rattrista e sconforta di più è vedere l’inedia e
l’indifferenza sistemica e generalizzata delle masse, che restano inerti come
zombi ormai privi di anima, assuefatti dall’accidia e dalla più degradante e
regressiva influenza dei cosiddetti “professionisti dell’informazione” e delle
“democrazie occidentali”.
E non importa se voti destra, centro, sinistra, il partito o movimento di tal dei
tali, che servono solo a dividere e imperare, le promesse disattese sono tutte
uguali e contrarie, ragion per la quale la degradante e meschina classe politica
attuale va costantemente monitorata e smascherata, insieme ai suoi progetti di
legge scellerati, al fine di risvegliare le coscienze della popolazione.
Di fronte alle barbarie, come intimava il filosofo tedesco T. W. Adorno,
facciamo nostro il suo imperativo di dover “Imporre un Alt all’estremo del
male”.
Se i buoni restano a guardare e lasciano fare, al male gratuito non ci sarà mai
fine.
Faremo tutto quanto è in nostro potere per non permettere tale scempio e per
fare abortire sul nascere questa ennesima proposta di legge indecente e
inammissibile.
Concludo questa lettera con le parole di un altro grande, immenso uomo e
artista, l’intramontabile Bob Marley:
“Non troverai mai giustizia in un mondo in cui i criminali fanno le regole”.
Pantelleria 31 maggio 2025
il Presidente dell’Associazione Culturale L’Avamposto
Anselmo Consolo
Per informazioni e segnalazioni di animali feriti o in difficolta puoi contattare i
seguenti numeri:
Pantelleria 331 7405287 Anselmo Consolo; 339 1627347 Linda Russo;
366 2784148 Fleur Chetwind;
Palermo 351 9753080 Giuseppe Santangelo; 347 3774613 Ignazio Pedone;
Cefalù e Madonie 3341362149 Alessandro Morello
Mail: avampostoumano@gmail.com
Ambiente
Inquinamento acustico in mare – Capitanerie Sicilia Occidentale, scatta ordinanza ordinanza

Con l’Ordinanza n. 258 del 2025, firmata ieri in coordinamento con tutte le altre Capitanerie della Direzione Marittima della Sicilia Occidentale, la Capitaneria di Porto di Trapani ha inteso regolamentare un fenomeno, quello dell’ascolto di musica o emissioni sonore in genere ad altissimo volume dalle unità da diporto ormeggiate entro i 500 mt dalla costa, che ha visto dall’inizio dell’estate un aumento esponenziale del fenomeno e che provoca continue proteste e conseguenti segnalazioni da parte di cittadini e turisti che ambiscono a vacanze più tranquille e rilassate. Già dalle scorse estati, ma, si ribadisce, in maniera ancor più evidente quest’anno, si è riscontrata una crescita a dismisura soprattutto del fenomeno delle feste a bordo di unità da diporto private o a noleggio nei tratti di mare adiacenti alla costa con utilizzo improprio di impianti di diffusione sonora esterna percepibili su vaste aree di mare e costiere del circondario marittimo trapanese. Questi comportamenti, oltre a recare disturbo alla quiete pubblica, risultano, nello specifico, gravemente pregiudizievoli per la sicurezza della navigazione atteso che arrecano disturbo al corretto ascolto del canale 16 – dichiarato a livello internazionale canale di emergenza, cui ciascun navigante non può esimersi al fine di non incorrere in possibili omissioni in caso di richieste di soccorso durante la navigazione – ovvero compromettono l’ascolto di segnali sonori di unità navali tesi ad evitare sinistri marittimi. Si è per questo rilevata la necessità di provvedere alla tutela della salvaguardia della vita umana in mare nell’ambito di 500 metri dalla costa ove insistono attività di balneazione e da diporto in relazione alle situazioni di emergenza cui ciascun bagnante e/o navigante non può esimersi dal vigile ascolto al fine di non incorrere in possibili omissioni in caso di richieste di soccorso in prossimità, in uno con la necessità di provvedere alla tutela della sicurezza della navigazione connessa agli ambienti di vita interni ed esterni dell’unità navale. Spiace rilevare che ancora una volta si è costretti ad intervenire con norme cogenti che prevedono sanzioni amministrative (multe fino a più di 1000 Euro) e nei casi più gravi denunce penali, quando il minimo buon senso, la normale diligenza e una basilare educazione potrebbero far sì che tutti quelli che vanno per mare, per lavoro o per diletto, possano convivere con reciproco rispetto e soprattutto in sicurezza.
Ambiente
Pantelleria, 5 posti di lavoro a tempo indeterminato

Concorso pubblico per titoli, integrato da una prova di idoneità, finalizzato all’assunzione, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e pieno, di n. 5 (cinque) unità con profilo professionale di “Operatore dei Servizi Ecologici e Manutentivi”, inquadrate nell’area degli operatori (ex cat. A – posizione economica ex a1), con riserva di n. 1 posto in favore dei volontari delle forze armate e di n. 1 posto riservato ai volontari del servizio civile universale o del servizio civile nazionale.
Informazioni dettagliate all’interno del documento in allegato
Lo rende noto in Comune di Pantelleria con pubblicazione in Albo Pretorio
Le domande di partecipazione potranno essere presentate al seguente link https://www.inpa.gov.it/bandi-e-avvisi/dettaglio-bando-avviso/?concorso_id=7d1ac2b6b2c144c9aa4f2f659c831f9
Ambiente
Pantelleria, 4 navi di ricerca nel nostro mare: interdetta zona. I dettagli

L’Ufficio Circondariale Marittimo di Pantelleria rende noto che dalla data di emissione della presente ordinanza, cioè ieri 17 luglio 2025 fino al 30/11/2025 le seguenti unità:
- “NG SURVEYOR” di bandiera Italiana, IMO n°9690872, nominativo internazionale “I.B.E.G.”, t.s.l. 1856, lung. mt. 64,80;
- “IEVOLI AMBER” di bandiera italiana, IMO n°9764984 nominativo internazionale “I.B.S.J.”, t.s.l. 3715 lung. mt. 83,07;
- “IEVOLI COBALT” di bandiera italiana, IMO n°976872 nominativo internazionale “I.B.O.K.”, t.s.l. 4495, lung. mt. 83,83;
- “NG WORKER” di bandiera italiana, IMO n°9533244 nominativo internazionale “I.C.I.D.”, t.s.l. 3923, lung. mt. 88,00;
effettueranno un’attività di indagine geofisica con l’ausilio di strumentazione quale Multibeam
Echosounder, Subbottom Profiler, Sound Velocity Profiler e Campionamenti a mezzo benna Van
Veen nell’ambito del progetto “SEAMOUNTS” nello Stretto di Sicilia.
Le citate unità opereranno all’interno di una macro area all’interno della quale ricadono anche
le acque di giurisdizionali del Circondario Marittimo di Pantelleria. Nello stralcio cartografico sotto
riportato, è rappresentata la macro area in questione i cui punti di coordinate geografiche (WGS84)
sopra emarginati sono indicati con i numeri 78,79,80,81,82,83,84,85 come meglio riportato nella
tabella sottostante.
Per tutta la durata della suddetta campagna di ricerca, le navi dovranno essere considerate
“NAVE CON MANOVRABILITA’ LIMITATA” ai sensi della regola 3) lett. II) del Regolamento
Internazionale per Prevenire gli abbordi in mare
Nel suddetto periodo sopra meglio indicato, all’interno delle acque di giurisdizione di questa
Autorità Marittima, tutte le unità in navigazione devono mantenersi ad una distanza non inferiore
ai 500 metri dalle unità “NG SURVEYOR”, “IEVOLI AMBER”, “IEVOLI COBALT”, “NG
WORKER”.
I comandanti/conducenti delle unità in transito in prossimità delle unità interessate dalle indagini
geomorfologiche, dovranno, secondo perizia marinaresca, transitare alla minima velocità consentita
per il governo in sicurezza dell’unità, evitando di creare movimenti ondosi nonché valutando
l’eventuale adozione di misure aggiuntive suggerite dalla buona perizia marinaresca al fine di
prevenire situazioni di potenziale pericolo.
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