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Ambiente

Nucleare in Europa: si Accende il Dibattito tra i Paesi

Redazione

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‘Europa si trova di fronte a una scelta cruciale nel suo percorso verso la sostenibilità: abbracciare o meno l’energia nucleare. Mentre alcuni paesi vedono nel nucleare un pilastro fondamentale per la neutralità carbonica, altri esprimono profonde preoccupazioni per la sicurezza e i rischi associati.

Paesi Pro-Nucleare: Francia in Pole Position

La spinta verso l’energia nucleare in Europa è guidata dalla Francia, che ha formato un’alleanza con dieci altri paesi dell’UE, quali Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Finlandia, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia e Slovenia. Questi stati vedono nel nucleare non solo una soluzione per ridurre le emissioni di CO2, ma anche un modo per garantire la sicurezza energetica in un’epoca di crescenti incertezze geopolitiche. Dettagli importanti delle loro iniziative includono:

  • Innovazione Tecnologica: si punta allo sviluppo di nuovi tipi di reattori nucleari, più efficienti e sicuri, inclusi quelli di quarta generazione e i piccoli reattori modulari.
  • Formazione e Ricerca: investimenti significativi sono previsti per la formazione di esperti nel settore nucleare e per la ricerca su sicurezza, gestione dei rifiuti e nuove tecnologie.
  • Sicurezza e Cooperazione Internazionale: è prevista una collaborazione stretta tra i paesi per garantire le massime norme di sicurezza e per condividere le migliori pratiche nel funzionamento delle centrali.

Paesi Contrari al Nucleare: Le Alternative proposte

Paesi come la Germania e l’Austria esprimono una ferma opposizione all’energia nucleare, evidenziando rischi per la sicurezza e l’ambiente, come la gestione dei rifiuti radioattivi e la sicurezza degli impianti. Questi stati sono fortemente orientati verso l’espansione delle energie rinnovabili, come eolico e solare, e sottolineano l’importanza dell’efficienza energetica e della ricerca in tecnologie emergenti. D’altra parte, la posizione dell’Italia, tradizionalmente contraria al nucleare, sembra essere in una fase di revisione. Il vice premier Matteo Salvini ha manifestato interesse verso il nucleare come mezzo per ridurre i costi energetici e supportare la transizione verso una politica energetica più verde, segnalando un potenziale cambiamento nella politica energetica italiana. 

Ecco alcuni aspetti chiave delle proposte di questi paesi:

Ampliamento delle Rinnovabili: questi paesi si concentrano sull’espansione dell’energia solare e eolica, con l’obiettivo di aumentare significativamente la quota di energia prodotta da queste fonti nel loro mix energetico.
Efficienza Energetica: forte enfasi è posta sul miglioramento dell’efficienza energetica in tutti i settori, dalla produzione industriale al consumo domestico, per ridurre il fabbisogno energetico complessivo.
Ricerca in Tecnologie Emergenti: investimenti in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, come lo stoccaggio di energia e le reti intelligenti, per ottimizzare l’uso delle energie rinnovabili e superare i limiti legati alla loro intermittenza.

Il Ruolo della Finanza nel Disarmo Nucleare

Uno dei principali timori legati all’espansione dell’energia nucleare è la possibilità che alcuni paesi sfruttino tale tecnologia per sviluppare armi nucleari. In risposta a questa preoccupazione, istituzioni finanziarie globali stanno adottando politiche di disinvestimento da aziende coinvolte nella produzione di armi nucleari, una pratica chiamata “Don’t bank on the bomb”. 

Alcuni informazioni significative che hanno spinto a questa decisione sono le seguenti:

Tra il 2020 e il 2022, investimenti per 746.677 milioni di dollari sono stati destinati a società produttrici di armi nucleari.
L’UE sta sviluppando legislazioni per rendere trasparenti gli impatti negativi degli investimenti sul fronte dell’Esg.
La Dichiarazione degli investitori, promossa da Etica Sgr, chiede agli Stati e alle imprese di vietare l’assistenza finanziaria a iniziative proibite dal Trattato sulla proibizione delle armi nucleari.

Tassonomia Europea e Nucleare: quale il Futuro degli Stati Membri?

Il panorama europeo riguardo la produzione di energia nucleare si divide in due filoni di pensiero contrapposti: da un lato, paesi come la Francia sono estremamente favorevoli allo sviluppo di produzione di energia nucleare, tramite la costruzione di nuove centrali e investimenti in ricerca e sviluppo per affinare le competenze di tecnici specializzati sulla gestione dei rifiuti ed elaborare nuove norme di sicurezza per garantire il corretto svolgimento della pratica. 

Dall’altro, paesi come la Germania non ritengono che nel nucleare risieda la soluzione ai costi crescenti dell’energia tradizionale, in quanto la costruzione delle centrali richiede tempi prolungati e i rischi legati alla produzione di energia nucleare sono difficilmente controllabili. A ciò si aggiungono poi i timori relativi all’implicazione di numerose realtà nella produzione di armi nucleari. 

In conclusione, sarà cruciale negli anni a venire ponderare i benefici derivanti dalla transizione all’energia nucleare sui rischi a questa connessi, al fine di delineare un piano condivisibile da, idealmente, la totalità dei paesi dell’UE.  

 

Fonte: https://www.tariffe-energia.it/news/mappa-nucleare-europa/ 

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Pantelleria, al via realizzazione sede Protezione Civile, Scuola educazione ambientale e foresteria

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Intervento di qualificazione dell’immobile comunale in località Buccuram per la realizzazione della sede della Protezione Civile comunale, della Scuola di educazione ambientale e forestale e della foresteria

il Sindaco comunica che la Giunta Municipale ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica relativo all’intervento di qualificazione attraverso la demolizione e ricostruzione dell’immobile di proprietà comunale sito in località Buccuram, destinato alla realizzazione della sede della Protezione Civile comunale, della Scuola di educazione ambientale e forestale e della foresteria.

Il progetto prevede la rifunzionalizzazione dell’immobile comunale mediante un intervento strutturale complessivo, finalizzato all’adeguamento dell’edificio alle esigenze operative della Protezione Civile e alle attività di formazione previste, nel rispetto della normativa vigente. L’intervento è inserito nell’ambito della programmazione dell’Ente ed è coperto da risorse finanziarie già individuate, come risultante dagli atti amministrativi approvati, con l’avvio delle successive fasi procedurali demandato ai competenti uffici comunali.

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Pantelleria, cimice asiatica, avvistamenti e preoccupazione degli agricoltori. Ne parliamo con Giovanni Bonomo

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La cimice asiatica appassionata del cappero pantesco

E’ già da qualche tempo che la cimice asiatica, nome scientifico halys halyomorpha, è sopraggiunta sull’isola, manifestando subito la sua nefasta essenza. Come le diverse specie aliene, o comunque tali per l’isola, essa rappresenta una preoccupazione per l’agricoltura, e visti i recenti workshop realizzati sull’isola, abbiamo voluto approfondire l’argomento.

Un riferimento prezioso da cui attingere nuove notizie è senza dubbio Giovanni Bonomo, agricoltore per professione e per passione, con quel piglio per la conoscenza a largo raggio che lo induce ad approfondimenti e studi continui.

Reduce dall’organizzazione del corso “Agricoltura Bionaturale”, realizzato con il Centro Culturale Giamporcaro, Bonomo ha avuto modo di farsi una idea sulla presenza della cimice asiatica a Pantelleria e possibili soluzioni per allontanarla dalle coltivazioni.

Signor Bonomo, questo insetto ha dei periodi in cui è più aggressiva e di cosa si nutre?I periodi in cui la si vede più spesso sono le stagioni della primavera e dell’estate. Si nutre suggendo le piante, i frutti e le foglie dei capperi.
Prima avevamo la Bagrada Ilaris, che si era allocata a Scauri, Rekhale e zone limitrofe. 
Qui a Pantelleria, invece, l’asiatica è stata vista dal professore Bruno Massa e un testimone l’ha vista in una pianta di cappero nel capoluogo. E non si limita ai capperi, ma aggredisce anche piante da frutta e tutte quelle piante coltivate e non, insomma quelle spontanee. Ed è attraverso proprio la frutta che deve essere arrivata, così come tanti altri insetti.”

Questa cimice non fa la schizzinosa, in buona sostanza. Come allontanarla, allora?Esatto, le piace tutto. Per allontanarla, dobbiamo ricorrere a metodi naturali e il corso che abbiamo tenuto ad ottobre è stato illuminante. Luigi Rotondo ha spiegato che un buon “repellente” è il carbonato di calcio addizionato con un tot di mandarino ed è un composto a largo spettro, coinvolgendo diversi insetti. Un altro esperto suggerisce l’uso del sapone molle, come il Marsiglia, con cui fare trattamenti, per i quali ci vuole molto tempo e fatica. Ma la cosa urgente è cominciare ad organizzarci e forse il Parco e il Comune in sinergia posso vedere se si può trovare il sistema per una “lotta biologica”.

Siamo in pieno inverno, fine dicembre, ma la primavera arriva in un attimo e con essa il risveglio di tutta la primavera e dei suoi componenti, tra cui anche la cimice asiatica.

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Lampedusa, riapre il Centro di Recupero delle Tartarughe

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Sindaco Mannino “𝗨𝗻𝗮 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝘃𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗟𝗮𝗺𝗽𝗲𝗱𝘂𝘀𝗮, 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗺𝗮𝗿𝗲 𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼”

Dopo circa due anni di lavoro, di sinergia e di collaborazione concreta, oggi possiamo finalmente annunciare una notizia che riempie il cuore di orgoglio: 𝗿𝗶𝗮𝗽𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗥𝗲𝗰𝘂𝗽𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗧𝗮𝗿𝘁𝗮𝗿𝘂𝗴𝗵𝗲, che avrà la sua sede nei locali dell’Area Marina Protetta di Lampedusa.
Un centro che in passato non era stato messo nelle condizioni di proseguire il proprio prezioso lavoro e che oggi torna finalmente ad essere operativo, restituendo al nostro territorio un presidio fondamentale di tutela, ricerca e cura.
Questo centro non è solo un luogo di scienza e protezione, dove ogni giorno si lavora per salvaguardare una specie simbolo del Mediterraneo come la Caretta caretta.
È anche un segno concreto dell’identità di Lampedusa: un’isola che difende il suo mare, la sua biodiversità e guarda al futuro con responsabilità.
La riapertura rappresenta inoltre una straordinaria opportunità turistica e culturale, un’attrazione di primo livello capace di raccontare ai visitatori il valore del nostro patrimonio naturale e l’impegno che mettiamo nella sua difesa.
Un ringraziamento sentito all’Associazione Caretta Caretta e a Daniela Freggi, al mio Assessore Pietro De Rubeis che ha seguito tutti i passaggi amministrativi, e a tutti coloro che hanno creduto in questo percorso, lavorando con passione, competenza e visione.
Oggi Lampedusa compie un passo importante. Per il mare. Per le tartarughe. Per la nostra comunità.
Bentornato, Centro di Recupero delle Tartarughe.

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