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Cultura

Noto (SR), dal 18 maggio la mostra “Flora Fauna & Cemento” al Museo Civico

Marilu Giacalone

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FLORA FAUNA & CEMENTO

bellezza e criticità nel nuovo paesaggio siciliano

a cura di Aldo Premoli

Museo Civico di Noto, Galleria d’arte contemporanea E. Pirrone 

Corso Vittorio Emanuele, 149, 96017 Noto SR

Dal 18 maggio al 30 ottobre 2023  

Orari 10.00/13.00 -15.00/18.00 – Ingresso gratuito

https://www.museociviconoto.it

 

 

Con l’avvento dell’Antropocene (l’era geologica in cui l’uomo è divenuto protagonista assoluto) il dominio di homo sapiens sulla natura siavvia al suo compimento.

 

Al centro dell’esposizione stanno la bellezza e le criticità del territorio siciliano. La Sicilia, il suo paesaggio e la sua popolazione, divengono qui paradigma per l’intero pianeta. Perché questa isola è sotto molti aspetti un paradiso, ma è per altri è una terra feritadall’aggressione di attività umane sconsiderate.

 

Questa mostra invita a riflettere sulle responsabilità che tutti abbiamo in quel che sta accadendo.
 

Ma c’è un secondo livello di lettura. L’ambiente che ci circonda un tempo veniva definito paesaggio. Secondo alcuni il paesaggio esisteattraverso le sue forme di rappresentazioni letterarie o proprie delle arti visive. Secondo altri questo paesaggio estetizzato è un feticcioculturale che pretende inutilmente di ibernare l’esistente arrestando il corso degli eventi. La stessa rappresentazione della “figura umana” risente della modificazione dell’ambiente che l’avvolge. “Uomo” e “Natura” si confrontano oggi con una nuova consapevolezza.

 

Di tutto questo parlano i 30 artisti e le oltre 100 opere che si allineano in questa esposizione articolata, ma pensata per esserecompresa da tutti: dai 3 a i 100 anni.

 

Nell’atrio d’ingresso la struttura in ferro riciclato e led di Alice Valenti accoglie i visitatori a ricordare il complesso rapporto che legaturismo e ambiente. Lì accanto nella Saletta San Corrado la video-installazione di Ivan Terranova racconta di luoghi un tempo abitati dal lupo siciliano (Canis lupus cristaldii), il cui ultimo esemplare è stato abbattuto cento anni fa. La crisi ambientale che stiamo vivendo èanche una crisi di relazione con altri esseri viventi che pure esistono e si rivelano solo nella notte.

 

Sulla scalinata che conduce ai piani superiori le sculture di Jano Sicura fioriscono i muri ricchi di memoria di questa costruzione.

 

Nell’ammezzato. La sezione dedicata all’acqua al fuoco e alla pietra. Scatti di incendi (una piaga ben nota sull’ isola) “dipinti” con il cellulare da Salvatore Lanteri durante l’estate 2022. Lì accanto quattro straordinari filmati costruiti da Diego Perez compongono una “poesia” sulle fonti d’acqua rurali nell’isola. Nella stessa sala Salvo Alibrio propone le sue allucinate astrazioni sui muri a secco, gioielli dell’architettura rurale di quest’isola, mentre Gaetano Gambino stupisce con un nucleo di stampe in bianco e nero che raccontano delle ferite inferte al paesaggio siciliano da sconsiderate attività umane.

 

Sala grande al piano nobile. La mostra qui esplode con la migliore pittura contemporanea siciliana qui raccolta in una riflessione corale. Da Palermo arrivano le straordinarie opere di Alessandro Bazan, Andrea Di Marco, Fulvio Di Piazza, Laboratorio Saccardi, IgorScalisi Palminteri, Ignazio Cusimano Schifano. Da Catania i lavori di Giuliano Cardella e i contributi “al femminile” delle eccellentiBarbara Cammarata e Alice Valenti. Presenti anche questa volta i due esponenti di punta della scuola di Gela: Giovanni Iudice ed Emanuele Giuffrida. Da Modica i superlativi lavori di Giovanni Blanco, Giuseppe Colombo e Giovanni Viola. 

Non hanno voluto far mancare il loro contributo i sicilianissimi e ormai iper noti Giuseppe Veneziano, Filippo La Vaccara e Francesco Lauretta con opere giunte rispettivamente da Milano e Firenze. Della produzione della diaspora siciliana fanno parte anche i taglienti paesaggi di Giorgio Distefano e quelli sognanti di Giuseppe Costa. Completa il tutto Angelo Bellobono con la sua opera dove l’artista “attraversa” il paesaggio siciliano e lo fa tanto con l’acquarello che con il video.
 

Nella Galleria E. Pirrone il paesaggio siciliano nella fotografia di Giuseppe Leone. Venticinque straordinari scatti di Giuseppe Leone dialogano nella Galleria che raccoglie i bronzi del maestro Giuseppe Pirrone. Al lavoro di Leone hanno attinto in moltissimi: reporter e paesaggisti, persino chi ha flirtato con la pubblicità confezionando un immaginario siciliano poi esportato in ogni parte del mondo. 

L’omaggio rivoltogli in questa sezione della mostra era quindi doveroso. Giuseppe Leone (Ragusa, 1936) ha pubblicato oltre 50 volumi, e realizzato mostre ovunque nel mondo. Ha in questo modo scolpito per sempre, a partire degli anni ‘50 i paesaggi e i costumi della Sicilia. Dall’inizio degli anni ’70 poi l’incontro con Antonino Uccello lo spinge verso la fotografia antropologica, quella che indagacostumi e le condizioni sociali della Sicilia interna. La sua fotografia avvolge di una intensa pietas i soggetti scelti, soprattutto quando rappresentano il mondo che viene soppiantato dall’incedere della modernità. Da sempre per Leone – in questo modernissimo – il paesaggio non è il fondale inerme delle azioni degli uomini, ma è un elemento vivo che con essi interagisce modificandoli ed essendonemodificato.

 

Nel Belvedere della biblioteca (mai utilizzato in precedenza), una complessa installazione scultorea di Giovanni Galizia chiudel’esposizione accogliendo i visitatori di fronte a un panorama mozzafiato.

 

ELENCO IN ORDINE ALFABETICO DEGLI ARTISTI PARTECIPANTI ALL’ESPOSIZIONE. SALVO ALIBRIO, GIOVANNIBLANCO, ALESSANDRO BAZAN, ANGELO BELLOBONO, BARBARA CAMMARATA, GIULIANO CARDELLA, GIUSEPPECOLOMBO, GIUSEPPE COSTA, ANDREA DI MARCO, FULVIO DI PIAZZA, GIORGIO DISTEFANO, GAETANO GAMBINO,GIOVANNI GALIZIA, EMANUELE GIUFFRIDA, GIOVANNI IUDICE, FRANCESCO LAURETTA, GIUSEPPE LEONE,GIORGIO DI STEFANO, SALVATORE LANTERI, IGOR SCALISI PALMINTERI, FILIPPO LA VACCARA, ALFONSO LETO,DIEGO PEREZ, LABORATORIO SACCARDI, IGNAZIO CUSIMANO SCHIFANO, JANO SICURA, IVAN TERRANOVA, ALICEVALENTI, GIUSEPPE VENEZIANO, GIOVANNI VIOLA.

 

RINGRAZIAMENTI. Per la generosità dimostrata si ringraziano Emma Averna, Giovanni Bonelli, Emanuele Carnemolla, Serena Carnemolla, Gianluca Collica, Maurizio d’Agata, Corrado Ferla, Fabrizio Marino, Giuseppe Lo Magno, Paolo Perrelli, Maria GiuseppaParra e Matteo Sammartano, Renato Tedeschi . Un ringraziamento speciale a al Sindaco e Assessore alla Cultura di Noto Corrado Figura.

 

LA MOSTRA E’ STATA REALIZZATA GRAZIE AI FONDI DELL’ASSOCIAZIONE MEDITERRANEO SICILIAEUROPA
O.D.V. L’Associazione Mediterraneo Sicilia Europa Organizzazione di volontariato, ispira le sue attività a principi di democraticità, spirito comunitario, interazione e integrazione sociale. Si prefigge di contribuire al superamento delle discriminazioni di razza, censo, cultura, religione e orientamento sessuale attraverso progetti per contrastare le povertà estreme, progetti di formazione e studio per minori mostre di arte contemporanea, convegni e pubblicazioni. Punta sulla cultura come strumento di valorizzazione del territorio. Mira a diffondere la pratica artistica e ad aumentare la partecipazione della società civile. www.mediterraneosiciliaeuropa.org

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Cultura

Pantelleria . Accorpamento classi liceo, La Francesca (PD) “Decisione inaccettabile”

Redazione

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“Una decisione incomprensibile e inaccettabile quella dell’Ufficio Scolastico Provinciale che ha deciso l’accorpamento delle classi del Liceo Scientifico e del Liceo delle Scienze Umane in un’unica classe per il prossimo anno scolastico 2025-2026. Nello stesso tempo manifestiamo pieno appoggio e solidarietà alla protesta dei genitori dell’istituto superiore a Pantelleria che hanno denunciato, fra l’altro una palese violazione del diritto allo studio.”

E’ questo quanto dichiara il Segretario del Partito Democratico di Pantelleria, Giuseppe La Francesca a seguito dell’incomprensibile decisione di accorpare le prime classi del Liceo Scientifico e del Liceo delle Scienze Umane in un’unica sezione per l’anno scolastico appena iniziato. Vengono così annullate, continua La Francesca, le legittime aspirazioni di 15 ragazzi che avevano fatto una scelta consapevole sul proprio percorso di studio e per l’ennesima volta non si tiene in considerazione le nostre condizioni di insularità. “Non vorrei che dopo che hanno costretto le nostre mamme a partorire fuori Pantelleria, anche tutti i nostri ragazzi siano costretti a iscriversi alle scuole superiori fuori isola!”

Pur consapevoli, chiude il Segretario del PD Pantelleria, che tale scellerata decisione è stata assunta dall’Ufficio Scolastico Provinciale, è necessario che la politica tutta prenda forte e convita posizione sulla vicenda perché per l’ennesima volta è in gioco il futuro dei nostri ragazzi e della nostra isola.

Per approfondire: Pantelleria, accorpate in una sola classe studenti di licei differenti. E’ protesta

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Ambiente

Pantelleria diventa “Isola Asinabile”: ad ottobre 1ª edizione festival per l’asino pantesco

Redazione

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L’Isola di Pantelleria celebra il suo legame storico con l’asino e si prepara a diventare la prima “Isola Asinabile” d’Italia

Dal 5 al 12 ottobre 2025, si terrà la prima edizione del “Festival Asinabile”, un evento che punta a valorizzare il ruolo di questo animale, simbolo di fatica, resilienza e, oggi, di riscoperta sociale e terapeutica.

Organizzato dall’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria in collaborazione con il Comune di Pantelleria, la Regione Siciliana e numerosi partner, il festival è un’iniziativa che va oltre la semplice celebrazione: vuole essere un’occasione per riconnettersi con la natura, promuovere il turismo sostenibile e riscoprire l’importanza dell’asino pantesco.

“Tramite l’asino pantesco riusciremo a riscoprire esperienze di bellezza e grande emotività in modo semplice, circondati dalla meraviglia del paesaggio di Pantelleria – dichiara Italo Cucci, commissario straordinario del Parco – “Prendiamo l’impegno, tramite la celebrazione dell’animale simbolo dell’isola, di far partire da qui un messaggio di positività e bellezza in un periodo storico molto difficile. Sono certo che questo evento lascerà a ciascuno dei partecipanti un grande arricchimento, interiore ecco perché sarà importante esserci”.

Con la direzione organizzativa di Massimo Montanari, fondatore dell’asineria didattica «Asini di Reggio Emilia» ed esperto di educazione ambientale, il festival si articola in tre aree tematiche principali, accessibili a residenti e turisti di ogni età:

  •  Piazza Asinabile (Piazza Cavour): Un hub creativo e didattico con stand, laboratori manuali, giochi antichi e un recinto dove interagire e coccolare gli asinelli. Attività come “Asino Lab” e la “Ludonkey” renderanno l’apprendimento divertente per i più piccoli.
  •  Cammini Asinabili: Passeggiate guidate alla scoperta dei tesori naturalistici di Pantelleria, con percorsi che conducono al recinto di Sibà, dimora degli asini panteschi. Un’occasione per esplorare l’isola con una carota in tasca e celebrare il rapporto con questi affascinanti animali.
  •  Parole d’Asino: Un ciclo di convegni, dibattiti e incontri culturali che daranno voce a esperti, scrittori e viaggiatori. Tra gli ospiti, figure di rilievo come Daniele Bigi dell’Università di Bologna e Giuseppe Pace, responsabile del progetto di recupero dell’asino pantesco. Saranno esplorate le potenzialità della pet therapy, l’asino come compagno di viaggio e le storie di chi ha dedicato la propria vita a questi animali.

L’evento si aprirà domenica 5 ottobre con l’inaugurazione ufficiale in Sala Consiliare, e si articolerà in numerose attività organizzate aperte alla cittadinanza che riguardano momenti di svago, attività didattiche specifiche per le scuole di ogni ordine e grado, e un convegno conclusivo, sabato 11 ottobre, che sancirà ufficialmente il riconoscimento di Pantelleria come “Isola Asinabile”.

Il Festival Asinabile è reso possibile grazie alla collaborazione di numerose associazioni, che contribuiranno a rendere il programma ricco e variegato.  Esoprattutto con l’importante presenza delle aziende agroalimentari e artigianali pantesche che arricchiranno le iniziative di identità territoriale. Il programma completo è visionabile su sito del parco nella sezione dedicata al Festival Pantelleria Asinabile.

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Cultura

Divieto dei cellulari a scuola, le reazioni degli studenti di Pantelleria

Giada Zona

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Sul non uso dei telefoni in classe: interviste a Filippo Maccotta e Emanuele Pinna

Tra le diverse novità che interessano il mondo scolastico, dal 15 settembre 2025 per la Regione Siciliana, tra i banchi delle scuole di ogni ordine e grado è vietato l’utilizzo cellulare.
Figli e famiglie sono divisi: c’è chi la ritiene una strategia formativa e chi, invece, non è d’accordo.
Abbiamo così voluto conoscere la reazione degli studenti di Pantelleria, su questa novità che tanto clamore ha riscontrato.
Sono stati scelti a campione due giovani di diversi contesti scolastici. Si tratta di studenti modello, molto impegnati e maturi per l’età e l’epoca storica che stanno vivendo.

Filippo Maccotta

Il primo, Filippo Maccotta, 15enne al II anno di liceo scientifico, ci ha innanzitutto spiegato che attualmente nel suo istituto i cellulari verranno conservati negli zaini, per tutto l’arco della giornata scolastica e non potranno essere usati nemmeno durante la ricreazione. Nel caso non dovesse funzionare, i docenti o chi per loro provvederanno a requisire gli smartphone.

“Anche prima durante le lezioni il telefono non si poteva utilizzare e sono d’accordo, ma il divieto di utilizzarli durante la ricreazione mi sembra esagerato. L’anno scorso, nonostante si potesse usare durante la ricreazione, stavamo in gruppo e non solamente al telefono. Reputo che sia un po’ inutile proibirlo durante la ricreazione e credo peggiori la situazione perché ci si sente più incatenati. “

Emanuele Pinna

La seconda testimonianza ci arriva da Emanuele Pinna, in classe terza media

Emanuele, cosa ne pensi di questa nuova normativa? “Sono d’accordo con questa nuova normativa perché permette a tutti noi studenti, soprattutto a quelli meno responsabili, di non usare il telefono a scuola. Siamo tutti più coscienti, sapremo quando è corretto utilizzarli e quando no. Sono favorevole al divieto.”

Giada Zona 

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