Personaggi
Muore Anna Kanakis, attrice e scrittrice messinese dal sorriso irripetibile per Miss Italia
Si era fatta notare a soli 15 anni, sulle passerelle di Miss Italia, vincendo la corona forse proprio grazie al suo stupendo sorriso.
Lo sguardo profondo e intenso, lineamenti delicati ma decisi, come la sua personalità tutta sicilianache l’ha resa attrice e scrittrice.
All’età di soli 61 anni, la bellezza italiana muore a Roma: il 24 novembre nella chiesa di San Salvatore in Lauro.
Il papà greco e la mamma sicula hanno determinato i suoi lineamenti e la sua personalità mediterranei.
Dopo il concorso di miss fu notata da Giuseppe Tornatore che le consigliò la via del cinema. Così negli anni ’80 recitò in oltre 30 tra film e fiction per la tv. Tante le commedie brillanti degli inizi, diretta da Castellano e Pipolo e da Sergio Martino in Attila flagello di Dio (1982), Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio( 1983), Acapulco, prima spiaggia… a sinistra (1983) ma con Luigi Magni nel 1989 esordì al cinema interpretando l’esuberante ruolo di “banditessa” in O Re, con Giancarlo Giannini e Ornella Muti, cui seguì nello stesso anno L’Avaro di Molière, diretto da Tonino Cervi e con Alberto Sordi. Da fine anni ’80 Kanakis è stata protagonista in tv da Michelangelo diretta da Jerry London alla serie Vento di ponente (2002), L’Inchiesta (2006) diretta da Giulio Base e infine La Terza Verità (2007) con la regia di Stefano Reali.
Da qui si passa al 2010, anno in cui la Kanakis debutta come scrittrice con il romanzo ‘Sei così mia quando dormi. L’ultimo scandaloso amore di George Sand’ (Marsilio Editori).
Nel 2011 sforna il secondo romanzo L’amante di Goebbels (Marsilio Editori). L’ultima opera è del 2022: Non giudicarmi (Baldini e Castoldi), ancora un romanzo storico.
Sposata prima con il grande musicista Claudio Simonetti, da cui divorziò pochi anni dopo, il secondo nel 2004 con il veneziano Marco Merati Foscarini, discendente di Marco Foscarini, uno degli ultimi dogi di Venezia.
In copertina immagine da facebook
Personaggi
Nicola Pietrangeli è morto: il primo azzurro a vincere uno slam
E’ morto a 92 anni il grande campione icona del tennis italiano: Nicola Pietrangeli, icona dello sport senza tempo.
Un talento con la racchetta, fu capitano della Davis vinta nel 1976, nonchè primo azzurro a vincere uno Slam, nel 1959 il trionfo al Roland Garros.
Nato a Tunisi l’11 settembre 1933, era figlio di padre italiano e madre di origini russe. La sua famiglia si trasferì a Roma dopo essere stata espulsa dalla Tunisia.
Il piglio volitivo, l’azzurro degli occhi era una presenza televisiva frequente con un passato sportivo straordinario.
Considerato fra i dieci migliori tennisti del mondo fra il 1957 e il 1964: arrivato al n.3 in classifica, ha vinto due volte lo Slam di Parigi (1959 e 1960), tre i successi al torneo di Monte Carlo e due agli Internazionali d’Italia.
Ha conquistato 67 titoli, ma continua a detenere il primato mondiale di tutti i tempi in Coppa Davis per partite giocate (164), incontri vinti in singolare e in doppio. Nel 1960 e nel 1961 ha raggiunto la finale della manifestazione, mentre da capitano ha guidato l’Italia alla prima storica conquista del trofeo nel 1976 in Cile.
In copertina immagine da facebook
Personaggi
E’ morta Ornella Vanoni, un’artista di grande di stile, simpatia e sagacia
“Io voglio vivere finchè do alla vita qualcosa”
Il mondo della musica perde una vera icona… “senza fine”
La voce tra le più imitate e seducenti della musica italiana si è spenta per sempre.
Ornella Vanoni è morta a 91 anni, nella sua casa di Milano, colpita da un arresto cardiocircolatorio. I soccorritori sono arrivati quando ormai era troppo tardi.
Classe ’34, con lei si chiude un sipario dello spettacolo senza tempo e senza repliche. L’artista, che aveva esordito nello spettacolo a teatro con Strehiler, non era solo una cantante, era un simbolo capace di attraversare epoche senza mai diventare fuori moda.
All’attivo si contano quasi settant’anni di carriera e oltre 55 milioni di dischi venduti, che hanno scolpito la sua voce nella memoria mondiale.
La personalità forte, caratterizzata spesso da sferzate pungenti, era dotata di grande intelligenza e capacità da riuscire a cantare sul palco duettando con giovani big della canzone italiana.
Negli ultimi anni era diventata la presenza fissa più attesa da Fabio Fazio, forse più della Littizzetto, che superava in simpatia e spontaneità.
Lo scorso giugno venne insignita della laurea honoris causa. Durante la cerimoni seppe manifestare la sua regale umiltà.
Parlando della morte, la cantante milanese così si è espressa “Io non voglio morire troppo grande. Io voglio vivere finchè alla vita do qualcosa e la vita mi dà. Il giorno in cui non dò più o non mi dà, io non voglio vivere.”
Ieri sera se ne è così come ha vissuto, con stile, senza clamore.
Di lei rimarranno le sue canzoni intramontabili, impresse addosso al suo pubblico come cicatrici dolci.
Personaggi
E’ morto il M° Beppe Vessicchio: il mondo dello spettacolo perde un grande personaggio
A diramare la notizia è l’ospedale San Camillo Forlanini di Roma, dov’era ricoverato in rianimazione per una polmonite interstiziale precipitata rapidamente.
Aveva solo 69 anni e la sua esistenza è stata costellata di grandi soddisfazioni professionali e personali.
Era stimatissimo e amato da chiunque abbia incrociato il suo cammino, co il suo fare elegante e garbato.
Giuseppe Vessicchio era nato a Napoli il 17 marzo 1956, era compositore, direttore d’orchestra, arrangiatore tra i più amati e riconoscibili del panorama italiano, noto per la sua grande sensibilità musicale, presenza straordinaria nei vari festival di Sanremo. Nella sua carriera ha collaborato con i più grandi nomi italiani e internazionali, da Gino Paoli a Roberto Vecchioni, da Zucchero a Ornella Vanoni.
Immagine di copertina dal web
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