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Sociale

Migranti – Trapani, limitazione di libertà specie di donne e bambini. Italia Celere spiega cosa accade anche a Pantelleria

Marilu Giacalone

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Questa Segreteria, per l’ennesima volta, deve assistere all’ingiustificata ed ingiustificabile limitazione
della libertà personale da parte delle Autorità locali di P.S. nei confronti di circa 30 cittadini stranieri, in
maggior parte donne e minori, che in queste ore (09:00 odierne) si trovano indebitamente trattenuti
presso i locali che dovrebbero essere destinati alla mensa del C.P.R. di Trapani in contrada Milo.
I soggetti in questione sono stati sottoposti a foto-segnalamento in data 11 c.m. e quindi per la
normativa riguardante gli “Hot Spot” dovrebbero essere muniti di un cartellino identificativo e lasciati
liberi di uscire dall’Hot Spot, con l’obbligo di rientrarvi per il pernotto, ma siccome quello di Trapani è
un C.P.R. e non un Hot Spot, gli stranieri vengono sottoposti al regolamento C.P.R. nonostante i
medesimi non siano destinatari di alcun provvedimento amministrativo.
In passato i vertici della Questura, a fronte di simili accadimenti precedentemente segnalati da questa
O.S., avevano dichiarato allo scrivente che tali eventi non erano mai accaduti, invitando a portare
esempi concreti con date precise…è bastato attendere, eccoVi serviti!
Questa O.S. invita, per l’ennesima volta, la Questura e la Prefettura di Trapani ad utilizzare il C.P.R. di
contrada Milo per l’uso cui è destinato e non come Hot Spot, procedendo all’immediata collocazione
degli stranieri ivi presenti, permettendo così di sgravare gli operatori di P.S. da incarichi che non
dovrebbero assolvere.

Inoltre, in considerazione del costante aumento degli sbarchi sull’isola (2555 sbarcati nel 2021 – 4280
sbarcati dal 01/01/2022 al 11/10/2022, con punte di 370 presenze presso il Punto Crisi a fronte di una
capienza di 40 posti), sollecita la reale apertura del “Punto Crisi” a Pantelleria, non solo con 
l’inaugurazione “di facciata” con quattro foto per i giornali locali, predisponendo l’invio di personale
dell’Ufficio Immigrazione, della Polizia Scientifica e degli altri Uffici interessati dal fenomeno
migratorio, al fine di permettere una corretta identificazione degli stranieri sul luogo di sbarco,
evitando così il caos dei trasferimenti a Trapani che costringe il personale a turni insostenibili.
La nostra O.S., si dichiara come sempre disponibile al dialogo con le Istituzioni preposte, ma non può
transigere sulla tutela delle condizioni lavorative del personale della P.d.S. e sui diritti di quei soggetti
che si è deciso di accogliere, ma con un’accoglienza che deve essere dignitosa.

Il Segretario Generale Provinciale ITALIA CELERE

Alberto Lieggio

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Sociale

Io sono Elisa: due giorni di memoria e responsabilità chiudono il mese contro la violenza di genere

Redazione

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Canicattini Bagni / Avola – Le due giornate dell’iniziativa “Io sono Elisa”, svoltesi il 28 novembre a Canicattini Bagni e il 29 novembre ad Avola, hanno rappresentato un momento di intensa partecipazione collettiva, chiudendo simbolicamente il mese dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne.

Un percorso che ha lasciato nei territori tre segni concreti: tre targhe commemorative destinate a custodire nel tempo la memoria di Elisa Claps e a trasformarla in un messaggio permanente di non violenza.

L’evento è stato organizzato dalla Galleria EtnoAntropologica, in collaborazione con il Presidio HONOS di Canicattini Bagni, il Comune di Avola, con il sostegno diretto dei Centri antiviolenza Work in Progress (Canicattini Bagni) e Doride (Avola)e le comunità scolastiche canicattinesi che hanno dimostrato una grande partecipazione ed operatività nell’accoglienza e nel risultato conoscitivo del caso Claps.

Una sinergia fortemente radicata nel territorio, che ha unito istituzioni, scuole, forze dell’ordine e realtà sociali in un percorso comune di memoria, responsabilità e cittadinanza attiva. A Canicattini Bagni, due targhe sono state posate presso il Liceo “Leonardo Da Vinci” e l’Istituto Comprensivo “Verga”, luoghi centrali della formazione giovanile. La loro collocazione all’interno delle scuole è un gesto che supera la dimensione commemorativa: è un invito quotidiano alla riflessione, al rispetto e alla consapevolezza civile.

Le dirigenti Rita Spada e Clorinda Coppa hanno sostenuto con convinzione questo percorso, inserendo la memoria di Elisa nel cuore dei progetti educativi. Fondamentale è stata la partecipazione delle forze dell’ordine – Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri – e di tutte le istituzioni sociali operative nel territorio, che con la loro presenza hanno testimoniato una collaborazione solida e determinata. Una rete che rappresenta la forza della comunità quando sceglie di agire insieme, con responsabilità e fermezza, nel contrasto al femminicidio e nella costruzione di un’autentica cittadinanza attiva.

Il 29 novembre, ad Avola, la terza targa è stata posata presso il Centro antiviolenza Doride, luogo in cui la memoria trova una collocazione profondamente simbolica. Qui, la targa dedicata a Elisa diventa luce e testimonianza proprio lì dove la violenza viene affrontata quotidianamente con professionalità e cura. Un gesto voluto dal Comune di Avola e dalla sua Sindaca Rossana Cannata, che hanno scelto di intrecciare la memoria di Elisa con il lavoro prezioso svolto dal Centro Doride. Il Centro antiviolenza Work in Progress di Canicattini Bagni ha ugualmente contribuito alla realizzazione dell’iniziativa, rafforzando il messaggio delle due giornate e ampliando la rete territoriale di protezione e sostegno.

La Presidente della Galleria EtnoAntropologica, Laura Liistro, ha ricordato come le targhe non siano semplici simboli, ma punti di riflessione permanente, capaci di mantenere viva la memoria di Elisa nel tempo e di trasformarla in un faro per la costruzione di una cultura della non violenza. La presenza della famiglia Claps, di Mariagrazia Zaccagnino, del giornalista Angelo Barraco e della forza luminosa di mamma Filomena ha dato alle due giornate una profondità emotiva intensa, trasformando il ricordo in un abbraccio collettivo.

Tre targhe. Tre luoghi. Due giorni di memoria e responsabilità chiudono il mese contro la violenza di genere responsabilità condivisa: fare in modo che il nome di Elisa continui a illuminare il cammino contro la violenza sulle donne perché la memoria non si posa: cammina.
E finché cammineremo insieme, la luce di Elisa continuerà a guidarci.

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Sociale

Pantelleria – Violenza donne, tra Cinema e Circolo San Gaetano “3 panchine del rispetto”

Redazione

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Il 25 novembre 2025, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è stato completato il progetto “Le panchine del rispetto”.

Una collaborazione nata dall’impegno condiviso dell’ASD Scauri, del consigliere Valenza e dell’assessore Culoma, che hanno scelto di unire energie per lasciare alla comunità un segno chiaro di sensibilizzazione.

Davanti al cine-teatro San Gaetano e al Circolo sono state rinnovate tre panchine. Due sono diventate rosse, colore che richiama il contrasto alla violenza sulle donne; la terza è stata dipinta di bianco, a rappresentare la pace e il rifiuto di ogni forma di violenza.

Su ognuna è stata collocata una frase dedicata ai valori del rispetto, della dignità e della parità tra le persone.

Un gesto semplice, condiviso e visibile, che invita a fermarsi e riflettere.

Foto a cura di Clara Garsia
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Sociale

Pantelleria sede di incontro tra Caritas diocesana Fonsdzione San Vito e animatori parrocchiali

Direttore

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Nei giorni scorsi si è tenuta una reunion tra Caritas diocesana con la sua direttrice, suor Chiara Seno, il presidente della Fondazione San Vito Onlus,, Vito Puccio, e gli animatori della Caritas parrocchiale di Pantelleria.

Negli accoglienti ambienti della parrocchia della Chiesa Madre Ss Salvatore, l’incontro verteva sulla conoscenza degli stessi animatori e delle esigenze della comunità da parte di Suor Chiara.

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