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Cronaca

Maxitruffa sui cellulari, Fci: verifiche sulle Sim per accertare eventuali addebiti illegittimi

Redazione

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Controllare le schede Sim per verificare se tra il 2017 ed il giugno 2020 sono stati eventualmente addebitati costi illegittimi legati all’attivazione di servizi a pagamento non richiesti. Questo l’invito che la Federazione Consumatori Italiana, composta da Aeci, Aiace, Assoconfam, Codici e Konsumer, rivolge ai consumatori, nello specifico agli abbonati WindTre, nell’ambito dell’azione avviata per tutelare le vittime della maxitruffa smascherata nelle settimane scorse. Numeri da capogiro quelli portati alla luce dalla Procura di Milano: nella primavera 2020 si sarebbero registrate circa 40mila attivazioni indebite al giorno, con un addebito settimanale di 5 euro agli ignari utenti. Sono 33 gli indagati, mentre il bottino sfiorerebbe i 100 milioni di euro.

“Molte delle attivazioni indebite – spiega Antonella Votta, avvocato di riferimento per il settore Telecomunicazioni di Codici – sarebbero legate alle utenze machine to machine. Parliamo di tecnologie di comunicazione elettronica per connettere dispositivi alla rete, trasferendo in maniera automatica i dati senza l’intervento dell’uomo o comunque con un’azione molto limitata. I campi di utilizzo sono vari e riguardano, ad esempio, i contatori intelligenti, i cosiddetti smart meter, oppure i sistemi di allarme. L’utilizzo della Sim è destinato solo al trasferimento di dati, non c’è la parte voce, e quindi è facile intuire che possa succedere che un consumatore non controlli traffico e costi, perché essendo un sistema che, in sostanza, procede in automatico, dà tutto per scontato. Approfittando di questo aspetto, si verificano casi come quello portato alla luce dalla Procura di Milano. Tra le compagnie telefoniche coinvolte c’è WindTre, che non risulta indagata. L’invito che rivolgiamo ai suoi abbonati è quello di controllare se, tra il 2017 ed il giugno 2020, sono stati addebitati costi illegittimi, così da intervenire per richiedere rimborso e risarcimento danni. Ci teniamo, infine, a sottolineare un aspetto. I servizi a sovrapprezzo, spesso chiamati Vas (value added services) o servizi premium, hanno causato notevoli disagi ai consumatori nel corso degli anni. Fortunatamente l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni è intervenuta nel gennaio 2021 con una delibera che ha permesso di mettere fine al far west dell’attivazione inconsapevole di servizi premium in abbonamento. Si tratta della delibera n. 10/21/CONS con cui l’Autorità ha previsto un blocco sulle Sim, che può essere rimosso solo tramite una previa ed espressa manifestazione di volontà dell’utente ed una procedura atta a rinforzare la prova di acquisizione del consenso ed a renderlo documentabile. Dalla delibera sono esclusi alcuni servizi di vasta diffusione erogati tramite Sms, che permettono all’utente di effettuare donazioni solidali, accedere a servizi bancari, postali, di mobile ticketing e di televoto e i servizi premium one shot. Questo per dire che sono stati fissati dei paletti a tutela dei consumatori, ma è sempre bene verificare abbonamenti e costi, così da poter intervenire nel caso i conti non dovessero tornare”.

La Fci ha avviato un’azione per tutelare gli utenti coinvolti nella maxitruffa smascherata dalla Procura di Milano. È possibile inviare una segnalazione e richiedere assistenza contattando l’associazione Codici al numero 06.55.71.996 oppure all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.

Ambiente

Pantelleria, rifiuti al Faro di San Leonardo. La segnalazione di una lettrice

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Una lettrice ci scrive per segnalare la condizione di degrado in cui versa la scogliera nei pressi del faro di Punta San Leonardo.
La zona, battuta dalle mareggiate, diventa facile deposito di rifiuti e detriti derivanti dal mare che, poco alla volta, ne accumula grandi quantità. 
Dalle immagini inviateci dalla turista, si vede la moltitudine di plastica.

Ecco cosa recita il messaggio della lettrice:

“Buonasera, sono Cristina Petrangeli e volevo segnalare le condizioni di degrado degli scogli adiacenti al faro dell’ospedale. Non è uno spettacolo degno di questa magnifica isola. Se si potesse bonificare l’area sicuramente Pantelleria ringrazierà.”


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Attualità

Pantelleria, al via assunzione Istruttore di Polizia Municipale

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 Aggiornamento su bando di concorso per l’assunzione di un istruttore di Polizia Municipale – Entro 15 dicembre

Il Sindaco comunica che è in corso la procedura di selezione finalizzata all’assunzione di un’unità con profilo di Istruttore di Vigilanza a tempo pieno e indeterminato, come previsto dal bando pubblicato sul portale InPA.

Si ricorda alla cittadinanza che, tra i requisiti di partecipazione, è prevista la residenza continuativa nel Comune di Pantelleria da almeno tre anni alla data di presentazione della domanda.

La scadenza per l’invio delle candidature è fissata al 15 dicembre e la procedura deve essere completata esclusivamente online al seguente link: https://www.inpa.gov.it/bandi-e-avvisi/dettaglio-bando- avviso/?concorso_id=2f57af4a9dbb4d59b122cbaae3200f4c

Il Sindaco comunica che vi è ancora tempo per partecipare e invita gli interessati, in possesso dei requisiti richiesti, a consultare attentamente il bando e a presentare la domanda secondo le indicazioni fornite. Per chiarimenti è possibile rivolgersi agli uffici competenti tramite i contatti riportati all’interno del bando.

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Cronaca

Omicidio/Suicidio a Corleone: un monito per tutto il Paese

Laura Liistro

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Fragilità senza risposta: da Corleone un monito per tutto il Paese

La tragedia avvenuta a Corleone – dove Lucia Pecoraro, 78 anni, avrebbe ucciso la figlia disabile Giuseppina Milone, 47 anni, prima di togliersi la vita – non può essere liquidata come un drammatico fatto di cronaca. È il simbolo di un dolore più ampio e più profondo, che attraversa centinaia di famiglie italiane costrette ogni giorno a convivere con la disabilità, con la tossicodipendenza, con il disagio mentale e con una solitudine che diventa, essa stessa, una forma di malattia sociale.
A ritrovare i corpi sono stati i carabinieri e i sanitari del 118, intervenuti nella casa del centro storico.
Ma il segno più doloroso è rimasto su un foglio, poche righe scritte da Lucia prima del gesto estremo:

“Scusatemi, ma non ce la faccio più. Chiedo perdono a tutti.”

Una frase che non può e non deve essere interpretata come giustificazione, ma come indicatore di un livello di sofferenza che è sfuggito a tutti: istituzioni, comunità, servizi sociali, vicinato.
È la confessione di una donna che, rimasta vedova otto mesi fa, si era ritrovata sola a gestire una disabilità grave, giorno e notte, senza più sostegno emotivo, psicologico, relazionale.

La disperazione delle famiglie: un’emergenza ignorata

Quello di Lucia non è un caso isolato: in tutta Italia sono migliaia le famiglie schiacciate tra malattia mentale, dipendenze, disabilità, povertà materiale e solitudine.
Famiglie che vivono in silenzio tragedie quotidiane, sopraffatte da un peso che nessuno vede finché non diventa irreversibile.
Da Nord a Sud, accanto ai disabili gravi ci sono genitori anziani lasciati soli; accanto ai tossicodipendenti ci sono famiglie esauste che non riescono più a trovare un percorso di cura; accanto a chi soffre di disturbi psichiatrici ci sono caregiver non formati, non seguiti, non ascoltati.
Il dolore, quando non è condiviso da una rete reale, si trasforma in un vicolo cieco.

L’isolamento dei caregiver: un fallimento collettivo

La vicenda di Corleone evidenzia le crepe di un sistema che continua a scaricare sulle famiglie la quasi totalità dell’assistenza.
I caregiver – spesso anziani, spesso economicamente fragili – sono lasciati a gestire situazioni che richiederebbero un supporto professionale e continuo.
Chiedere aiuto significa affrontare burocrazia, attese interminabili, servizi insufficienti o distanti.

È qui che si vede il limite di un Paese che, pur parlando di inclusione, lascia intere famiglie soccombere nell’invisibilità.

Il bisogno urgente di una rete nazionale

Questa tragedia impone una riflessione che non può più essere rimandata.
Servono strumenti concreti, non promesse:
un numero unico nazionale, attivo 24 ore su 24, per offrire ascolto psicologico immediato e orientamento reale;
sportelli territoriali operativi, capaci di intercettare situazioni di rischio prima che degenerino;
programmi di sollievo per le famiglie, perché nessun caregiver può sopravvivere senza pause;
una presenza comunitaria più forte, capace di rompere l’isolamento emotivo che spesso alimenta disperazione e tragedie.
L’Italia deve riconoscere che la solitudine non è un problema individuale, ma un fenomeno sociale trasversale che attraversa disabilità, tossicodipendenza, disagio mentale e contesti familiari fragili.
Le parole di Lucia – “non ce la faccio più” – non sono solo l’addio di una donna distrutta; sono lo specchio di migliaia di altre voci che, oggi, non vengono ascoltate.
Finché continueremo a considerare queste tragedie come episodi isolati, il Paese non farà un passo avanti.
La fragilità non è un destino privato: è un’emergenza collettiva che richiede responsabilità politica, presenza istituzionale e una comunità capace di farsi carico, davvero, dei suoi membri più vulnerabili.
Solo così casi come quello di Corleone potranno tornare a essere l’eccezione, e non il sintomo di un dolore diffuso che scorre invisibile sotto la superficie della vita quotidiana.

Laura Liistro

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