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Cultura

Marsala, Comm. Cerami risponde al Dir. Scol. dell’Ist. Damiani

Redazione

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Ristabilire la verità dopo la conferenza stampa del 19 aprile del Dirigente scolastico dell’ISS “Abele Damiani” di Marsala

Il Commissario straordinario del LCC, dr. Raimondo Cerami , ha appreso con stupore che il Dirigente Scolastico dell’ISS “Abele Damiani” di Marsala ha sentito l’esigenza di convocare e tenere una Conferenza Stampa per comunicare l’esito di una sentenza del Tribunale di Palermo che ha definito solo il primo grado di un giudizio instaurato dall’Istituzione scolastica nei confronti dell’Ente e che sia stato dato spazio e visibilità a un’iniziativa ancora tutta da chiarire.

  • Per prima cosa il dr. Cerami precisa che l’Ente ha già affidato a un legale l’incarico di presentare appello contro la sentenza di primo grado .
  • In secondo luogo , diversamente da quanto è stato affermato dal Dirigente scolastico, il giudice di prima cure non si è espresso negativamente sulla volturazione delle utenze in capo alle Istituzioni scolastiche, ponendo piuttosto l’accento sulla diversa natura delle varie spese di ufficio (tra cui le utenze) a secondo che le stesse siano strumentali al funzionamento dell’istituto ovvero allo svolgimento dell’attività didattica; infatti per le utenze telefoniche il giudice ha stabilito di ascrivere il 70% a carico della scuola e il 30% a carico del LCC di Trapani.
  • E poi il Giudice ha trovato condivisibile, nell’ottica di una leale collaborazione tra enti ed istituzioni, l’impegno assunto reciprocamente dalle parti in causa per l’ individuazione delle singole utenze strumentali al funzionamento dell’istituto, rispetto a quelle strumentali allo svolgimento dell’attività didattica .

Il regolamento del LCC di Trapani va proprio in tale direzione , tanto che è stato previsto che poiché non sempre è facile per ciascuna utenza fare detta distinzione, la concessione di apposita delega alle scuole, come centro unico di spesa (in quanto destinatari di diverse fonti di finanziamento tra Stato, Regione e ex Province etc.) per responsabilizzare il Dirigente scolastico sull’uso razionale dei consumi, tenuto conto che il medesimo dirigente è l’unico responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei relativi risultati. Lascia pertanto interdetti il comportamento e le parole pronunciate dal Dirigente scolastico sul punto , che si è spinto fino ad affermare che la sentenza è un segnale forte che va nella direzione di un sostegno a tutti i dirigenti scolastici delle scuole superiori della provincia di Trapani, perchè tali dichiarazioni servono solo a destabilizzare tutto il mondo della scuola e perchè sono state poco rispettose della verità dei fatti e del ruolo e delle funzioni del LCC di Trapani, dal momento che sono state fornite dal Preside informazioni parziali e non totalmente conformi al contenuto della sentenza . Al contrario , va anche detto, della stragrande maggioranza delle istituzioni scolastiche della provincia , che si sono invece mosse sempre con spirito di collaborazione e responsabilità, avendo i loro Dirigenti dimostrato invece una capacità gestionale nell’uso razionale delle risorse pubbliche.

Si aggiunge che anche la restante parte della conferenza stampa del Dirigente Pocorobba riguardante le chiusure disposte per l’aula magna e per una parte dell’istituto scolastico contiene un’evidente alterazione della verità, perchè innanzitutto è stato taciuto che tali chiusure sono avvenute a seguito di una verifica sismica che il LCC ha condotto in tutti gli edifici scolastici della provincia, accertando che alcune parti dell’istituto “Abele Damiani” non hanno superato gli esami di sicurezza. Nonostante le resistenze del Preside che si è sempre opposto alla chiusura, sostenendo che non c’erano rischi di crollo e mettendo così in pericolo la sicurezza degli studenti, si è proceduto alla chiusura dell’aula magna e delle parti pericolose dell’istituto, mettendo comunque a disposizione del dirigente altri immobili e altri spazi scolastici che hanno consentito lo svolgimento regolare dell’attività didattica.

Contemporaneamente è stata avviata l’attività per la messa in sicurezza dell’aula magna e delle parti dell’istituto per cui era stata disposta la chiusura. E così sono stati trovati dei fondi del PNRR per un importo complessivo di 1.000.000,00 di euro per l’adeguamento sismico e la riqualificazione architettonica della Palestra (chiusa a seguito di alcune infiltrazioni di acqua) , per cui è imminente l’aggiudicazione del servizio per la redazione del progetto esecutivo. Inoltre è stato deciso di inserire nel bilancio di previsione dell’Ente 2023-2025, in corso di approvazione, il finanziamento con fondi propri dell’importo di 2.500.000,00 per il miglioramento sismico e il restauro conservativo del corpo principale dell’istituto che era stato chiuso, e a giorni verrà aggiudicato il servizio per la redazione del progetto esecutivo.

Senza dimenticare che entro la prima decade di maggio saranno consegnati i lavori di manutenzione straordinaria dell’impianto di riscaldamento dell’istituto per un importo complessivo di 400.000,00 di euro. Come si vede, e com’era fra l’altro noto al Dirigente Pocorobba , l’attività dell’Ente è stata incessante per garantire lo svolgimento dell’attività didattica in tutta sicurezza, ma anche per assicurare alle future generazioni degli studenti dell’istituto “Abele Damiani” spazi moderni ed efficienti in un’ottica generale di miglioramento generale dell’edilizia scolastica della provincia.

Trapani, 21.04.2023
Il Commissario straordinario
F.to Dott. Raimondo Cerami

Cultura

Pantelleria – Il Presepe del Gadir, grande consenso anche per la replica

Direttore

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SI pensa già a future edizioni –  F  O  T  O

Un grande consenso nelle “recensioni” del pubblico che ha visitato il secondo pomeriggio de “Il Presepe a Gadir, ieri pomeriggio, 29 dicembre 2025.

Tantissimi sono letteralmente accorsi curiosi di scoprire la bellezza della rappresentazione religiosa in quel contesto così raccolto e accogliente della cala.

Si è trattata di una impresa di non poco valore e impegno, che la PGS Madonna della Pace ha affrontato con eleganza, maestria e capacità aggregativa. 

Grazie al patrocinio del Comune di Pantelleria, della Zio Tano Academy, dell’Ente Parco che ha “messo a disposizione” due splendidi esemplari di asini dell’allevamento San Matteo di Erice. Importante il supporto della Polizia Municipale, Vigili del Fuoco e Capitaneria di Porto, di diversi volontari e de Il Coro, e tante altre non meno importanti entità che hanno reso possibile tutto ciò.

Infatti, in più occasioni, l’associazione organizzatrice ha manifestato gratitudine e compiacimento per il lavoro svolto ad iniziare da ciascun singolo attore, tecnico, agli abitanti del borgo che hanno messo a disposizione le proprie dimore e i propri spazi, con slancio e piacere di contribuire.

La PGS Madonna della Pace ha così commentato: “Vorremmo ringraziare  tutti i collaboratori e in particolare Eddy Famularo del Dive-x, Maria e Pino D’Amico – u Biondo, Valentina Salern, Luca e Katia D’Amico, Aldo Salerno – Canneddra e Andrea Rizzo. Visto il brutto tempo abbiamo preparato il tutto la mattina del 28 dicembre stesso e quelle poche costruzioni che avevamo fatte il vento di levante ce le ha distrutte. Grazie all’aiuto di tanti volontari abbiamo realizzato il tutto. Noi si cerca sempre la collaborazione e l’inclusione è il nostro obiettivo. La comunità di Gadir pensiamo abbia accolto di buon grado. Pensiamo di farlo diventare tradizione, ma ogni due anni.

Tra i visitatori, Tommaso Zorzi.
Noi ringraziamo sentitamente il fotografo dell’intero servizio, Simone Raffaele, per averci concesso l’uso dei suoi mirabili scatti.

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Cultura

Pantelleria, grande successo per “Il Presepe a Gadir”: uno spettacolo nello spettacolo

Direttore

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Oggi si ripete con gli oltre 60 figuranti, meteo permettendo –  F O T O


Ieri 28 dicembre, alle suggestive ore del crepuscolo, Gadir si è animato e illuminato di arte, passione e partecipazione, grazie alla regia della PGS Madonna della Pace.
L’antico borghetto marinaro si presenta già come uno spettacolare presepe ogni giorno dell’anno, ma ieri vederlo animato di così tante persone, nelle ore del crepuscolo, con quell’accenno di rigore invernale è stato come vivere sospesi nel tempo. Il tutto allietato dalle melodie di mirabile zampognaro, come tradizione vuole.


Ottima l’organizzazione, i cui fautori si sono armati di forza e pazienza, dovendo fronteggiare anche le bizze del maltempo.
Tutti si sono impegnati anche oltre il dovuto, sapendo che così si fa se si vuole lasciare il segno in una piccola ma grande impresa come Il Presepe a Gadir.

Ogni postazione aveva il suo perchè, non era messa lì come riempitivo e ciascun figurante ha animato con maestria e leggerezza la simpaticamente definita Betlemme marinara.


L’evento è supportato dal Patrocinio del Comune di Pantelleria, della Zio Tano Academy, dell’Ente Parco che ha “messo a disposizione” due splendidi esemplari di asini dell’allevamento San Matteo di Erice. Importante il supporto della Polizia Municipale, Vigili del Fuoco e Capitaneria di Porto, di diversi volontari e de Il Coro, che si è prestato ad una foto insieme ad un impareggiabile Aldo Salerno, improvvisato castagnaro.

E in un andirivieni amicale e festoso, di gente che si conosce da sempre e riunita in un contesto simile, si intravede la capanna della natività, con tanto di bambinello vero e proprio, di nome Francesco.

Tra le postazioni, vi era quella del gioco dei dadi, della lavanderia, del fornaio che offre squisite e biscotti, fino anche del barbiere, del fabbro e del pastore, per menzionarne solo alcuni. Si è pensato a tutto per rendere Gadir un presepe vivente memorabile, con gli oltre 60 attori in scena.

Domani, 29 dicembre, dalle ore 17.00 alle ore 20.00, si replica, meteo permettendo, per permettere a quanta più gente possibile di assistere ad uno spettacolo nello spettacolo, nella graziosa e amena Gadir.

In copertina foto di Simone Raffaele

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Cultura

Radici di pietra e di cielo: Lorenzo Reina, l’uomo che ha ascoltato la sua terra

Laura Liistro

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Santo Stefano Quisquina saluta Lorenzo Reina non solo come il creatore del Teatro Andromeda, ma come un artista totale, capace di restituire senso, bellezza e dignità a un territorio e ai suoi simboli più profondi. La sua opera non si limita a un capolavoro architettonico incastonato tra i monti Sicani: è una visione del mondo che intreccia arte, natura e spiritualità.
L’arte di Lorenzo Reina nasce da un rapporto intimo con la terra e con il tempo naturale.
Le sue sculture, le installazioni e le architetture non impongono una presenza, ma sembrano emergere dal paesaggio stesso.
Pietra, luce, silenzio e cielo diventano materia artistica. Ogni gesto è misurato, essenziale, come se l’opera fosse il risultato di un ascolto profondo del luogo.
Il Teatro Andromeda rappresenta la sintesi più alta di questa ricerca: una scultura abitabile, un’opera totale in cui convergono arte visiva, architettura, astronomia e filosofia.
Ma Andromeda è anche il cuore di un’esperienza rituale che Reina ha saputo riportare in vita, restituendo dignità ai riti dei solstizi e ricreando quel filo antico tra l’uomo e la natura.
Con le celebrazioni del solstizio d’estate e del solstizio d’inverno, Lorenzo Reina ha trasformato il teatro in uno spazio sacro laico, dove il passaggio delle stagioni viene celebrato attraverso la luce, la musica e la danza.

Eventi intensi e sospesi nel tempo, capaci di generare un’atmosfera definita da molti come “magica”.
Il momento culminante è l’ingresso del sole nella “Maschera della Parola”, un gesto simbolico in cui la luce diventa messaggio, “parola di luce”, sintesi perfetta della sua poetica.
Questi riti, che attirano visitatori da tutta Italia e dall’estero, non sono semplici spettacoli, ma esperienze collettive di contemplazione e consapevolezza.
Lo dimostrano anche iniziative recenti come il “Solstizio di Pace 2025”, che hanno rafforzato il valore spirituale e universale di Andromeda, rendendolo un luogo di incontro tra culture, sensibilità e pensieri diversi.
Nella cosiddetta “Sicilia fredda”, spesso relegata ai margini, Reina ha costruito un’estetica della resistenza e della lentezza.
Ha dimostrato che la bellezza non ha bisogno di clamore, ma di radicamento.
Il vero tesoro che lascia a Santo Stefano Quisquina è una visione: l’idea che l’arte possa ricucire il rapporto tra uomo e natura, tra passato e futuro, tra materia e luce.
Oggi, tra i Sicani, la sua opera continua a parlare.
Non come monumento immobile, ma come esperienza viva.
Lorenzo Reina ha saputo materializzare la bellezza e trasformarla in rito, in comunità, in memoria condivisa.
Quella luce, diventata parola, continua a illuminare chi sa fermarsi ad ascoltare.

Laura Liistro

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