Cronaca
Malasanità, donna di Pantelleria muore. La Corte dei Conti condanna anche l’ASP di Trapani

Una nuova sentenza della Corte dei Conti fa tornare tra le prime pagine della cronaca un caso di malasanità nell’ospedale Bernardo Nagar di Pantelleria.
Nel marzo del 1999 e secondo la cronaca dell’epoca, una donna di 52 anni arriva al Pronto Soccorso accusando fortissimi dolori addominali. I medici in servizio chiedono immediatamente la consulenza del chirurgo che firma il ricovero il 24 marzo. Il giorno 27 la donna viene sottoposta al primo intervento chirurgico all’intestino, ma le sue condizioni non migliorano. Il primo aprile viene operata nuovamente, ma anche stavolta nessun miglioramento. Le condizioni della donna si aggravarono. Il 4 di aprile si decide di trasferirla al Civico di Palermo dove, dopo un nuovo intervento, muore il giorno successivo. I familiari sporgono denuncia.
Nel 2004 il chirurgo Renato Urso fu condannato dal Tribunale di Marsala a 8 anni di reclusione per omicidio colposo e 8 mesi per falsità materiale in atto pubblico. La sentenza si inasprì in appello nel 2006 quando il medico fu accusato anche di falsità ideologica e condannato, insieme al vice direttore sanitario dell’ospedale isolano, a risarcire i danni in favore delle parti civili. Anche l’Asp di Trapani venne coinvolta nella vicenda e, in seguito a due distinti procedimenti portati avanti dai familiari della vittima, condannata nel 2007 al pagamento di 500 mila euro, che divennero 1,2 milioni di euro nel 2007, pagati senza peraltro tenere conto della somma già versata. L’Asp di Trapani, quindi, liquidò due volte i danni.
Con la sentenza 479/2019 la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti condannava il chirurgo Urso a pagare 700 mila euro che si sommavano ai 454 mila già stabiliti da un’altra sentenza emessa dagli stessi giudici contabili nel 2012. L’Asp, invece, aveva già versato un milione e 700 mila euro in conseguenza delle condanne emesse in sede civile dal Tribunale di Marsala e dalla Corte d’appello di Palermo.
La vicenda torna oggi nelle prime pagine della cronaca perché la Corte dei Conti ha riconosciuto che l’Asp di Trapani pagò in eccesso i danni ai familiari della donna deceduta e ne dà responsabilità amministrativa a due ex dirigenti dell’Azienda. Si tratta dell’avvocato Michele de Maria, che ai tempi degli avvenimenti era titolare dell’unità operativa affari legali e contenzioso dell’Azienda, e dell’ex direttore generale Fabrizio de Nicola. Dovranno versare rispettivamente 207.556 e 129.722 euro.
A riportare la notizia è il Giornale di Sicilia di ieri (30 gennaio 2021) nel quale si legge che la Procura contabile aveva, inoltre, quantificato il danno in 518.890 euro ma che i giudici hanno stabilito che il contributo causale del direttore amministrativo non può superare il 25% e quello dell’avvocato capo il 40%. Il resto della cifra dovrà essere divisa tra gli altri soggetti ancora non chiamati in giudizio.
La vicenda giudiziaria, dopo 21 anni, non può quindi dirsi completamente conclusa.
Giuliana Raffaelli
Ambiente
Marettimo, Guardia Costiera sequestra 3,5 quintali di prodotti ittici e rete a strascico

La Guardia Costiera sequestra due attrezzi irregolari e circa tre quintali e mezzo
di prodotto ittico ad unità da pesca a strascico
Nei giorni scorsi un’importante operazione di polizia marittima a tutela dell’ambiente
marino e del rispetto delle leggi sulla pesca marittima, sotto il coordinamento del 12°
CCAP della Direzione Marittima di Palermo, è stata portata a termine dalle donne e
dagli uomini della Guardia Costiera nell’ambito del Compartimento Marittimo di
Trapani coinvolgendo il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Marsala e di
quello dell’Ufficio Locale Marittimo di Marettimo.
Grazie al sistema di monitoraggio satellitare V.M.S., la Sala Operativa della
Capitaneria di Porto di Trapani individuava alcune unità da pesca a strascico attive
all’interno della zona GSA 16 (area geografica sud occidentale della Sicilia, istituita per
monitorare lo stress di cattura di alcuni stock ittici) nonostante nel mese di settembre
sia in vigore il fermo pesca regionale, misura essenziale per garantire il ripopolamento
delle specie e l’equilibrio biologico.
Prontamente venivano inviate in zona la M/V (CP) 770 della Capitaneria di porto di
Trapani e il G.C. B 166 dell’Ufficio Locale Marittimo di Marettimo, che intercettavano a
sud-ovest di Marettimo un peschereccio della marineria di Porticello; l’imbarcazione,
oltre a operare in periodo vietato, utilizzava una rete non conforme alla normativa
comunitaria, con maglie inferiori al consentito e, quindi, altamente dannose per
l’ecosistema perché in grado di catturare anche esemplari giovani.
L’utilizzo di reti non conforme è particolarmente dannoso per l’ecosistema e per le
specie ittiche in quanto la non conformità della dimensione delle maglie che
compongono gli attrezzi da pesca ne modifica significativamente la selettività e
permette, dunque, la cattura di esemplari di taglia inferiore a quella consentita anche
in fase di crescita e riproduzione.
L’attrezzatura e quasi mezzo quintale di pescato venivano, così, sequestrati e al
comandante dell’unità venivano contestate due sanzioni amministrative per un totale
di 4.000 euro per aver violato il periodo di interruzione della pesca come disposto dalla
normativa regionale e per avere pescato con un attrezzo da pesca non consentito.
Contemporaneamente, un’altra unità da pesca della stessa marineria, già monitorata
dai sistemi della sala operativa della Capitaneria di porto di Trapani, veniva
ispezionata al porto di Marsala dal personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di
Marsala accertando anche in questo caso un’attività di pesca a strascico nella zona
GSA 16 in periodo vietato.
Sono scattati, quindi, il sequestro della rete e di circa tre quintali di pescato, oltre a una
sanzione amministrativa pari a 2.000 euro.
Tutto il pescato sequestrato, complessivamente circa tre quintali e mezzo, è stato
devoluto in beneficenza.
L’attività’ svolta dagli uomini della Guardia Costiera si inserisce nella quotidiana
vigilanza svolta su tutto il Compartimento marittimo di giurisdizione, che viene
assicurata, in orari diurni e notturni, dal personale a terra ed imbarcato sulle
motovedette in servizio presso tutti gli uffici marittimi dislocati sul litorale e presso le
Isole Egadi al fine di controllare il rispetto delle norme di settore.
Trapani 15.09.2025
Ambiente
Pantelleria, dal 17 settembre riprendono le visite agli asini panteschi: Ettore ci aspetta

Dopo un dovuto e meritato riposo, da mercoledì 17 sarà possibile visitare il piccolo nucleo di asini panteschi presenti sull’isola. Vi aspettiamo alle ore 16:00 in via Madonna del Rosario( chiesetta di Sibà).
Dopo una passeggiata per un breve sentiero, raggiungeremo la residenza degli asini, dove non solo vi parleremo del progetto di tutela e riproduzione messo in atto dal Dipartimento dello sviluppo rurale e territoriale ( servizio 17 per il territorio di Trapani) ma vi faremo interagire con gli asinelli, soprattutto con il piccolo e socievole Ettore di Sibà, primo esemplare di asino pantesco nato sull’isola di Pantelleria dopo 35 anni di assenza della razza.
Per info e adesioni contattate il num. 3295613829
Ambiente
Pantelleria, segnalata discarica abusiva a Scauri

La segnalazione arriva da un lettore, che, nel documentare a mezzo di video e foto, ci riferisce che si tratta della zona del faro di Scauri.
Il lettore spiega che si tratta di materiale di risulta, scaricato nel tempo, fino ad aver raggiunto le dimensioni di un vero e proprio scempio per l’ambiente.
Di recente è stato svolto un veloce intervento di rimozione di rifiuti indifferenziati abbandonati, ma in questo caso la pulizia del luogo, per la natura e la quantità degli scarti, sarà più complessa.
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