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Look siciliano alla Mostra del cinema di Venezia con l’hair stylist Francesco Cospolici. “È il festival delle influencer
” Per il parrucchiere palermitano, è la seconda volta nel team selezionato da Armani, beauty sponsor della manifestazione, e Kérastase
Sono in cinquanta e girano in bicicletta per il Lido di Venezia, dove si sta svolgendo l’80ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica, pronti a rispondere ad ogni emergenza look che si presenti.

Sono gli hair stylist italiani, i migliori secondo Armani, beauty sponsor della manifestazione, e Kérastase, che li hanno selezionati. E tra gli unici cinque siciliani, c’è anche il palermitano Francesco Cospolici, confermato per la seconda volta nel team, sotto la guida di Stella Caristia, consulente tecnico Kérastase. Gli altri sono due concittadini, Eliano Augello e Pietro Sparacio di Terrasini e due colleghi di Catania e Siracusa.
Il look delle star alla Mostra del Cinema di Venezia
«È il festival delle influencer – è il commento a caldo del parrucchiere Francesco Cospolici, inviato di bellezza al Lido -. Rispetto allo scorso anno, sono tantissimi i volti delle star dei social, accanto a quelli delle stelle del cinema, tra cui si sente la grande assenza degli americani, in sciopero per tutelare il proprio lavoro. La bellezza – aggiunge Cospolici – la fa sempre da padrona. Non solo le donne sono splendide ma anche i luoghi lasciano a bocca aperta. La laguna, il molo e i grandi alberghi dove noi parrucchieri siamo chiamati a raggiungere le protagoniste e i protagonisti dei red carpet al Palazzo del Cinema e delle presentazioni delle pellicole, per essere complici della loro bellezza. Per loro, quest’anno look classici, chignon bassi, capelli tirati indietro col gel e grande eleganza. Al Lido di Venezia, sono più originali ed estrose le influencer, anche se in tante hanno abbandonato le morbide onde per il liscio piastrato».

I volti siciliani, e non, in laguna
Tra gli incontri più emozionanti, ci sono quelli che sanno di casa: «Il Festival è un luogo dove parlare siciliano ti fa anche più piacere – spiega Francesco Cospolici -. Con Valentino Picone, ci siamo ritrovati anche quest’anno, ed è stato un onore salutare il Mimì Augello del Giovane Montalbano, Alessio Vassallo. Tra gli altri incontri veneziani la madrina del Festival, l’indimenticabile Bond Girl, Caterina Murino e la bellezza senza tempo di Afef, nonché il fascino mediterraneo di Elisabetta Gregoraci e Bianca Guaccero e, tra i miei miti televisivi, Enrico Brignano con la splendida moglie. Anche quando si viene qui per lavoro – sottolinea Francesco Cospolici -, non si può fare a meno di ritrovarsi nel ruolo di fan e chiedere almeno un selfie per immortalare il ricordo».

Cultura
Pantelleria – Agricoltura, prospettive e progetti per il rilancio di un settore in via di abbandono
Intervista all’Assessore Massimo Bonì, investimenti su produzione di olio, origano e uva
Sono anni e anni che il settore dell’agricoltura è in lenta ma costante discesa: abbandono delle terre troppo difficili da coltivare, per preferire altri tipi di lavoro, senza considerare la specialità che si va perdendo.
A Pantelleria, diversi enti si stanno muovendo per un ritorno all’apprezzamento della terra, della preziosità di quella pantesca. Anche il Parco di Pantelleria sta organizzando eventi a tal proposito.
Ed ecco che, per fare il punto sull’argomento, abbiamo intervistato l’assessore Massimo Bonì.
Assessore, che prospettive ci sono attualmente per l’agricoltura di Pantelleria? “Pantelleria rientra tra i Comuni che fanno parte del Gal-Elimos (la società per lo sviluppo rurale della Provincia di Trapani), con cui si posso realizzare molte cose importanti. Per uscire da questo loop della saga della salsiccia, ci siamo detti, perché noi non utilizziamo i fondi che il GAL riceve dall’Unione Europea per rivitalizzare l’economia delle aree rurali?
“Si pensi che se a Pantelleria è vero che l’ufficio tecnico è abbastanza attrezzato, l’ufficio agricoltura non ha nemmeno un dipendente a sua disposizione e quindi non ci sono raccolte dati, non si quello che è stato fatto prima di “te”, non si ha idea di cosa c’è in ballo eccetera eccetera.

Quando invece l’agricoltura dovrebbe essere uno dei motori dell’economia? Infatti non lo è più ma il ragionamento è quello di farlo diventare un aspetto importante dell’economia pantesca, non tanto perché si possa tornare ai fasti del passato… Una volta cento anni fa in agricoltura era impiegato più del 90% della popolazione, adesso il 3-4%, quindi questo è un aspetto del quale bisogna tener conto. Per cui noi non potremo mai tornare all’agricoltura dei 300.000-450.000 quintali di uva e di cui ci raccontano gli anziani, ma questo non vuol dire che l’agricoltura non possa tornare ad essere fonte di reddito e quindi darle dignità, cioè fondi. Se dall’agricoltura deriva un guadagno c’è dignità, se dall’agricoltura tu guadagni torni all’agricoltura, se dall’agricoltura non ci fai niente come non ci hai fatto niente per gli ultimi 50-60 anni la gente normalmente la abbandona e immagina di fare soldi in altri settori.
I progetti
Assessore, ma intanto ci sono dei progetti avviati o prossimi per il rilancio? “Si decisamente! Come dicevo non saranno progetti che potranno mirare ai fasti del passato però se noi leggiamo l’economia di Pantelleria come un mix fra turismo, agricoltura, ambiente e, perchè no, gastronomia, ci rendiamo conto che l’agricoltura ha un’importanza fondamentale.
Noi attraverso questo campo siamo in grado di attrarre più turismo, perché ci sono persone che vanno cercando delle specialità enogastronomiche e noi ne possiamo vantare di parecchie perché abbiamo dei dolci particolari che non ci sono da nessuna parte, il mustazzolo e il bacio pantesco, per fare un esempio; oppure ci sono dei piatti come il couscous e nostro è diverso da quello del Nordafrica, siciliano; abbiamo una cultura con il passito che ce l’abbiamo così, altri cercano di imitarlo ma viene, fammi dire erano acquarella.
“Quindi noi possiamo vantare dei primati che altri non hanno!
Origano prodotto dall’Azienda Kazzen
Le racconto questa esperienza: proprio quando dovevo pensare a delle attività economiche di rilancio dell’agricoltura, grazie all’amicizia con Gianfranco Rossetto, sono andato in Francia nell’Occitania, dove producevano erbe condimentali, buone anche per la sanità diciamo, per la cosmesi e anche per la farmaceutica. Per cui mi trovavo in questo impianto con metodi di essiccazione naturali, quindi lenti, a freddo eccetera eccetera e poi sono andato ad odorare le erbe . Tra esse c’era l’origano, tu per sentirne l’odore, dovevi prendere un pugno, mettere sotto il naso, dici: si è origano. Il nostro confezionato sottovuoto, senti l’odore anche a distanza.
Cosa voglio dire? Noi abbiamo una base di partenza talmente importante su cui possiamo costruire un sacco di cose.
I progetti
“Il primo intervento: proprio uno stabilimento delle erbe, perché le erbe condimentali. Se l’origano va Eataly, o negozi di lusso simili 20 grammi costano 6 euro, quindi quanto costa l’origano a chilo, quanto ci costa produrlo e la percentuale di guadagno è elevatissima. Ecco perchè è una coltivazione sulla quale bisogna intervenire.
“Si pensa poi l’estrazione degli oli essenziali dalle foglie di olivo che vengono dalle potature.
“Le aziende avrebbero fondi: abbiamo fatto un bando di co-programmazione su questi lavori, a cui abbiamo invitato tutti a partecipare. Ha aderito solo l’associazione Resilea, con cui abbiamo cominciato a ragionare di questi argomenti già dal primo giorno. Speravamo in qualche altra iscrizione per esempio dalla cooperativa dei capperi ma, purtroppo questa cosa è stata sottovalutata.
“Invece Resilea ci ha dato la soddisfazione di cominciare a lavorare con noi e stiamo lavorando sulla messa a punto dei progetti per questo stabilimento dell’erbe di comunità. Tra l’altro Resilea, per un progetto di economia circolare, ha avuto già un finanziamento di 500 mila euro, quindi noi abbiamo la quasi certezza assoluta che questo impianto dell’erba una volta realizzato funzionerà perché ci sono i soldi per farlo funzionare ai primi anni. Poi ovviamente questo stabilimento sarà in grado anche di guadagnare.”
Ma sull’uva cosa ci dice? “Adesso passiamo all’uva.
Secondo intervento: Noi vogliamo fare anche una cantina di comunità, per cui il contadino, invece di portare l’uva ai grossi acquirenti, ai grossi conferitori, la porta alla cantina di comunità. Ivi, ci saranno gli enologi che ti affineranno il tuo vino e te lo mettono in un silos tuo e poi viene imbottigliato, etichettato, venduto e ti vengono dati i soldi indietro.
“Praticamente un contadino che oggi fa 100 quintali di uva e rivende alle cantine maggiori, Pellegrino e Donnafugata, ricava un reddito che è la decima parte di quello che potrà ricavare un domani attraverso l’apertura di una cantina di comunità, che lo seguirà con l’enologo, poi ci le fasi dette e si prende pure soldi, senza che hai fatto granché di lavoro.”
Ma Donnafugata e Pellegrino non sono contrari a questa cosa? “No, non sono contrari, perché loro sono dei tecnici molto preparati e lungimiranti, che sanno come funziona l’economia agricola: gli sta molto bene questa cosa, perché loro sanno che se continueremo così fra dieci anni non ci sarà neanche niente da coltivare. Invece, con la cantina di comunità l’agricoltore continuerà a portare a lui i 100 quintali, ma andrà a recuperare le terre che ha abbandonato.
“Ma questo cosa produrrà? Produrrà pure la possibilità che l’uva sarà pagata a un prezzo molto più equo, come avviene già in altre realtà, come il nord-est, il Veneto per esempio, dove ci sono grandi vini importanti. Sa quante bottiglie di prosecco vengono fatte in Veneto? Quasi 700 milioni di bottiglie!
“E quindi noi ci avvarremo di queste aziende per commercializzare i nostri prodotti in Cina e negli Stati Uniti.” Poi fra l’altro per esportare negli Stati Uniti ci sono delle certificazioni che devi fare, che non costano tanto, però ogni singolo prodotto deve essere certificato, cioè se tu hai una bottiglia, non puoi certificare con un colpo solo il vino: c’è il passito di Donna Fugata lo devi certificare, c’è il passito Pellegrino lo devi certificare, c’è il vino bianco, ogni cosa ha la sua certificazione, però penso avremo nel tempo la possibilità di aiutare tutti a fare queste certificazioni.
E per l’olivocultura, cosa mi dice? “E veniamo al terzo intervento: abbiamo il progetto la realizzazione di un frantoio di comunità e stiamo anche spingendo per la costituzione di una cooperativa. Quando io parlo di un frantoio di comunità, penso ai contadini che fanno 10-20 quintali di olive, chi fa 50-60-100 quintali ovviamente si deve associare in una cooperativa, perché la cooperativa ti dà una serie di vantaggi non soltanto fiscali, ma anche di riferimento dai finanziamenti dai bandi regionali.
“Per esempio adesso dovrebbe uscire un bando regionale che dovrebbe finanziare la realizzazione di frantoi e catene di imbottigliamento. Lo stiamo aspettando! Ci sono alcuni panteschi insieme ad altre persone che vengono da fuori, che vogliono costituire questa cooperativa, noi cercheremo di dare una mano per ottenere finanziamenti. Infatti noi abbiamo, per dare una mano ai contadini, per non perdere i bandi di finanziamento, abbiamo preso a contratto un agronomo che lavora già in regione che segue tutti i bandi e ci aiuta a fare le domande.
La cooperativa poi può ambire a questi bandi per avere un finanziamento per fare un frantoio con catena di imbottigliamento e quindi raccogliere tutti i produttori grossi di Pantelleria, che fanno 500.000 litri di olio, per poterlo vendere. In più abbiamo avuto, grazie a quel convegno sull’olio che abbiamo fatto a a Punta Spadillo a fine agosto, il il presidente dell‘IGP Sicilia, Mario Terrasi, che ha dato la disponibilità a fare il riconoscimento subito dell’olio.
Alla fine soltanto i non-panteschi hanno fatto la richiesta di fare l’IGP, i non-panteschi usciranno con l’IGP Sicilia sotto zona Pantelleria e i panteschi continueranno a scrivere l’olio italiano, perché hanno paura.
“E per cui noi stiamo cercando anche attraverso questo convegno sull’olio che si rifarà il prossimo anno sicuramente di creare una coscienza, una consapevolezza nelle persone.
“Il frantoio di comunità ha lo stesso principio: mettere in condizione i piccoli produttori di portare le olive, farle selezionare per uscire con un unico olio selezionato, magari una prima scelta piuttosto che una seconda scelta, ma questo poi lo decideranno i tecnici. L’olio sarà venduto nel mercato internazionale, perché vendere in Cina piuttosto che negli Stati Uniti è un attimo, perché in Cina ci sono 100 milioni ricchi che vogliono mangiare italiano, vogliono vestire italiano, gli piace l’Italia, la cultura italiana e quindi lì facciamo il gioco, cioè quando arriva un prodotto di qualità, specie se certificato IGP.
La cultura della molitura
Quarto intervento. Un’altra cosa sulla quale si lavorerà grazie a questo convegno sull’olio il prossimo anno sarà la cultura della molitura. Noi ieri ad un incontro che abbiamo fatto al Kouteck con alcuni contadini di Pantelleria per spiegare come funzioneranno le centraline che stiamo montando: esse ti indicano in anticipo, se c’è previsione di pioggia nelle prossime settimane, di fare questo tipo di trattamento per evitare la cocciniglia piuttosto che la mosca.
“Non solo tu fai il trattamento giusto al momento giusto, ma fai solo i trattamenti che servono ai risparmi tempo e denaro.
Come possiamo sintetizzare in una frase sola questa intervista sui progetti sull’agricoltura? Non si parla solo di progetti ma sono tante cose che insieme operano a ventaglio per spingere l’agricoltura verso il rilancio.”
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Cos’è il Bonus Single 2025 e chi può richiederlo
Il Bonus Single 2025 rappresenta una misura di sostegno economico introdotta dal governo per aiutare chi vive da solo, con l’obiettivo di rendere più sostenibili i costi legati alla casa, all’affitto e alle utenze. A differenza delle versioni precedenti, il nuovo pacchetto di aiuti prevede una maggiore flessibilità nei requisiti e un ampliamento della platea dei beneficiari. Potranno fare richiesta non solo i lavoratori autonomi e dipendenti con un reddito medio-basso, ma anche i disoccupati e gli studenti universitari fuori sede.
Tra i principali vantaggi previsti rientrano:
Contributi fino a 1.500 euro per le spese di affitto annuali.
Detrazioni fiscali per chi sostiene costi di ristrutturazione o efficientamento energetico dell’abitazione.
Sgravi sulle bollette di luce e gas, in linea con le misure già in vigore per altre categorie.
Per chi desidera ottimizzare i propri consumi, è possibile confrontare le offerte luce e le offerte gas più convenienti, scegliendo la tariffa più adatta al proprio profilo energetico.
Uno dei punti di forza della misura è l’attenzione alla parità di genere e alle nuove forme di famiglia: possono infatti accedere al bonus anche genitori single con figli a carico e lavoratori che risiedono in abitazioni di proprietà, purché rispettino i limiti ISEE stabiliti dal governo.
Le richieste dovranno essere presentate attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate, che attiverà una sezione dedicata al bonus entro la fine del primo trimestre 2025. L’obiettivo è favorire l’autonomia economica e ridurre le disuguaglianze sociali.
Bonus affitto e agevolazioni fiscali: le principali misure di sostegno
Tra le novità più rilevanti del Bonus Single 2025, spiccano gli incentivi per l’affitto e le detrazioni fiscali pensate per chi vive da solo in affitto o possiede una casa. Il contributo per l’affitto è riservato ai cittadini con un reddito annuo inferiore a 35.000 euro e varia in base alla città di residenza:
Nei grandi centri urbani come Roma, Milano e Firenze, il beneficio potrà raggiungere fino a 1.500 euro.
Nelle aree minori, la cifra si riduce a 1.000 euro.
Parallelamente, il governo ha confermato la possibilità di accedere a detrazioni fiscali fino al 19% per chi sostiene spese legate all’arredo o all’acquisto di elettrodomestici a basso consumo, in linea con la politica di sostenibilità energetica promossa dall’Unione Europea.
Un’altra misura significativa riguarda la proroga dei bonus per le utenze domestiche, con sconti automatici in bolletta per i nuclei unipersonali che rientrano nei limiti ISEE. Questi aiuti intendono contrastare l’aumento del costo della vita e sostenere chi, vivendo da solo, non può contare su un secondo reddito familiare.
Chi vuole valutare le spese domestiche può informarsi sul costo della luce o verificare le tendenze del mercato energetico per pianificare un bilancio familiare più sostenibile.
Infine, sono previste agevolazioni per i giovani tra i 18 e i 31 anni con credito d’imposta e detrazione extra, favorendo l’indipendenza abitativa e la mobilità lavorativa.
Come fare domanda e quando arrivano i contributi
Per accedere al Bonus Single 2025, sarà necessario presentare la domanda online attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando SPID, CIE o CNS. La piattaforma consentirà di verificare i requisiti, compilare il modulo e allegare la documentazione necessaria, tra cui l’attestazione ISEE aggiornata. Il termine per la presentazione delle domande è fissato al 30 giugno 2025, con possibilità di proroga in caso di fondi residui.
I contributi verranno erogati in un’unica soluzione sul conto corrente del richiedente entro 90 giorni dall’approvazione. Per chi beneficia del bonus affitto, l’importo potrà essere accreditato direttamente al locatore, previa comunicazione ufficiale del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Per evitare ritardi o rifiuti, è importante controllare attentamente che tutti i dati inseriti siano coerenti con le informazioni presenti nella dichiarazione ISEE. In caso di errori, l’utente potrà rettificare la domanda entro 15 giorni dalla notifica.
Chi desidera migliorare la propria efficienza energetica può approfondire temi utili come le energie rinnovabili o scoprire come risparmiare energia elettrica.
Il Bonus Single 2025 rappresenta quindi un passo concreto verso una politica sociale più moderna, inclusiva e digitale, che riconosce il valore e le sfide della vita indipendente in un contesto economico complesso.
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Altro grosso quantitativo di droga: in carcere donna di Trapani
TRAPANI: ALTRO GROSSO SEQUESTRO DI COCAINA. TRATTA IN
ARRESTO UNA DONNA DI 54 ANNI
I Carabinieri della Compagnia di Trapani, nell’ambito di ulteriori servizi straordinari di
controllo del territorio, hanno tratto in arresto, per detenzione illecita di stupefacenti, una
donna del posto classe ’71 sorpresa in possesso di quasi 3 Kg. di cocaina e 150 gr. di
sostanza tipo anfetamine rivenuti in parte in auto e in parte presso il proprio domicilio.
In particolare infatti, i militari dell’Arma giunti nei pressi del quartiere Cappuccinelli
notavano un’autovettura che alla vista della pattuglia provava ad allontanarsi con il
verosimile intento di sottrarsi a un eventuale controllo. Raggiunta l’auto alla guida vi era
una donna il cui palese nervosismo dimostrato induceva la pattuglia ad approfondire il
controllo con perquisizione veicolare.
All’esito dell’attività veniva rivenuto, occultato all’interno di un sacchetto della spesa tra
alcuni alimenti, un panetto di cocaina dal peso di circa 1 Kg.
Pertanto, stante si procedeva anche a perquisizione domiciliare che consentiva il
rinvenimento, all’intero di un mastello per la spazzatura, di ulteriori 1.8 Kg di sostanza del
tipo cocaina e 150 gr. del tipo anfetamine.
La sostanza stupefacente una volta immessa nel mercato illecito avrebbe potuto
consentire introiti pari a circa 500.000 €
Nella stessa giornata i militari dell’arma sottoponevano ad un controllo alla circolazione
stradala un 59enne di origine catanese che a seguito di perquisizione è risultato occultare
all’interno del mezzo la somma contante di 16.500 euro della quale non ha saputo fornire
plausibile spiegazione circa la provenienza. I successivi immediati approfondimenti
consentivano di segnalare l’uomo all’autorità giudiziaria per ipotesi di reato concernenti gli
stupefacenti.
La donna, dopo la compilazione degli atti è stata associata alla casa circondariale
“Pagliarelli” di Palermo e al termine dell’udienza di convalida è stata confermata la
custodia cautelare in carcere.
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