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Ambiente

L’inquinamento atmosferico uccide a norma di legge

Giuliana Raffaelli

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Tra gli inquinanti atmosferici più comuni presenti nell’aria che respiriamo un ruolo molto importante è rivestito dal biossido di azoto (NO2). Tipico inquinante dell’aria sia outdoor (di ambiente esterno) che indoor (di ambiente interno, cioè nelle abitazioni), esso conduce alla morte per malattie respiratorie e cardiovascolari anche se la sua concentrazione rientra nei limiti imposti dall’attuale normativa in difesa della salute pubblica.

È quanto emerge da un recente studio pubblicato dalla rivista British Medical Journal della British medical association (l’associazione dei medici del Regno Unito). Lo studio è stato condotto da un team di 46 ricercatori provenienti da numerose università del mondo (Cina, Svizzera, Australia, Canada, Cile, Repubblica Ceca, Svezia, ecc.) tra cui spiccano anche due nomi italiani, Francesco Sera e Antonio Gasparrini che, dopo tanti anni nel nostro paese, sono volati in Inghilterra e fanno ora parte della School of Hygiene & Tropical Medicine (Lshtm, Scuola di igiene e medicina tropicale) dell’università di Londra.

Ma facciamo un passo indietro. Numerosi sono gli studi che hanno dimostrato la letalità di questo composto atmosferico che tutti respiriamo ogni giorno, sia in casa che all’aperto. Esso ha origine dal traffico veicolare e dall’uso (ancora prevalente) del gas per il riscaldamento e per la cucina. Gli studi dimostrano inoltre che l’esposizione indoor a questo composto può risultare, in assenza di una adeguata ventilazione, anche superiore a quella outdoor.

Una relazione speciale del 2018 della Corte dei conti europea ha lanciato l’allarme sull’inquinamento atmosferico, dichiarando che la nostra salute non è ancora sufficientemente protetta. E pare proprio così visto che gli attuali limiti di legge imposti per alcuni dei maggiori inquinanti atmosferici (tra cui il biossido di azoto) arrecano gravi danni alla salute dei cittadini europei. Ogni anno si stima che circa 400 mila persone muoiano prematuramente a causa della presenza eccessiva di inquinanti atmosferici come il pulviscolo, il biossido di azoto e l’ozono. Da circa 30 anni vige nell’Unione europea una normativa per l’aria pulita che fissa limiti alle concentrazioni di sostanze inquinanti. Ma la gran parte delle città europee presentano ancor oggi una qualità dell’aria spesso troppo scadente e i cittadini europei respirano tuttora aria nociva soprattutto a causa di una normativa debole e di un’attuazione insoddisfacente delle politiche.

Si tratta di un problema globale, che travalica ogni confine, perché un recente studio ha sottolineato come il problema interessi (probabilmente) tutti i paesi del mondo. Torniamo infatti allo studio in questione. Esso ha esaminato i dati provenienti dal monitoraggio di 398 città di 22 Paesi negli ultimi 45 anni (tra il 1973 e il 2018). La ricerca si è posta l’obiettivo di valutare la relazione a breve termine tra biossido di azoto e malattie/mortalità per affezioni cardiovascolari e respiratorie in paesi del mondo che differiscono non solo dal punto di vista ambientale ma anche sotto il profilo del contesto socio-economico (con redditi da basso ad alto), utilizzando un protocollo analitico uniforme. La questione è infatti ancora poco indagata e le ricerche scientifiche precedenti sono state condotte solo in alcuni luoghi, coprendo quindi piccole aree geografiche. Essi utilizzano inoltre differenti approcci di studio e modellizzazioni molto diverse tra loro che conducono inevitabilmente a raccogliere dati eterogenei non confrontabili tra loro.

Il grande sforzo del presente studio è stato proprio quello di analizzare i dati delle 398 città indagate con un approccio analitico uniforme, in modo tale da rendere tutti i dati raccolti confrontabili tra loro per considerazioni a livello globale.

Lo studio ha rilevato che ogni aumento di 10 μg/m3 (microgrammi per metro cubo) delle concentrazioni di NO2 (rispetto al giorno precedente) è significativamente associato a un aumento del rischio di mortalità totale (0,46%), cardiovascolare (0,37%) e respiratoria (0,47%). Complessivamente tra i 62,8 milioni di decessi per tutte le cause, 19,7 milioni sono avvenuti per problemi cardiovascolari e 5,5 milioni per malattie respiratorie.

Ma la questione più sconcertante riguarda il fatto che le curve di concentrazione/risposta sono quasi lineari, cioè senza soglie distinguibili, anche se al di sotto delle attuali linee guida dell’OMS sulla qualità dell’aria.

Lo studio, quindi, suggerisce la necessità di rivedere i valori attualmente raccomandati dagli enti preposti alla vigilanza e di inasprirli a beneficio della salute pubblica. Altrimenti il biossido di azoto continuerà ad uccidere anche se i suoi valori ricadono nei limiti di legge.

Giuliana Raffaelli

Laureata in Scienze Geologiche, ha acquisito il dottorato in Scienze della Terra all’Università di Urbino “Carlo Bo” con una tesi sui materiali lapidei utilizzati in architettura e sui loro problemi di conservazione. Si è poi specializzata nell’analisi dei materiali policristallini mediante tecniche di diffrazione di raggi X. Nel febbraio 2021 ha conseguito il Master in Giornalismo Scientifico all'Università Sapienza di Roma con lode e premio per la migliore tesi. La vocazione per la comunicazione della Scienza l’ha portata a partecipare a moltissime attività di divulgazione. Fino a quando è approdata sull’isola di Pantelleria. Per amore. Ed è stata una passione travolgente… per il blu del suo mare, per l’energia delle sue rocce, per l’ardore delle sue genti.

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Ambiente

Pantelleria, al via derattizzazione e disinfestazione di tutto il territorio

Direttore

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In un avviso pubblico, si legge che il giorno 30 aprile prossimo, su tutto il territorio pantesco, si procederà ad operazioni di derattizzazione e disinfestazione.
A parte questo, nessuna specifica su orari, modalità e precauzioni

Andando a memoria, la sera del 30 aprile dovremmo tenere le finestre chiuse, poniamo all’interno delle abitazioni eventuali ciotole di animali domestici.

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Ambiente

Porto Nuovo di Pantelleria, interdizione Molo Toscano da oggi. Ecco fino a quando

Direttore

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Interdizione per persone e veicoli per operazioni di messa in sicurezza e spostamento della Piattaforma Galleggiante ISWEC arenata all’interno

Il Comandante dell’Ufficio Marittimo di Pantelleria, T.V. Vincenzo De Falco, ha emesso ordinanza di interdizione del Molo Toscano a far data da oggi, per i motivi che di seguito si riportano integralmente:

Il Capo del Circondario Marittimo e Comandante del Porto di Pantelleria:

    • RITENUTO necessario dover disciplinare gli aspetti relativi alla sicurezza in ambito portuale per garantire un ordinato, razionale e sicuro svolgimento delle operazioni di smantellamento della piattaforma ISWEC e successiva bonifica dell’area;
    • RITENUTO necessario dover disciplinare gli aspetti relativi alla sicurezza in ambito portuale per garantire un ordinato, razionale e sicuro svolgimento delle operazioni portuali al fine di prevenire il verificarsi di possibili incidenti che possano pregiudicare la salvaguardia della pubblica incolumità;
    • VISTI gli articoli 68, 81, 1161, 1164 e 1174 del Codice della Navigazione, nonché l’articolo 59 del relativo Regolamento di Esecuzione.
    • RENDE NOTO In data 28/04/2025 avranno inizio le operazioni di messa in sicurezza e spostamento della Piattaforma Galleggiante ISWEC arenata all’interno del Porto di Pantelleria.

    Le operazioni si divideranno in 5 fasi: 1) Delimitazione dell’area di cantiere; 2) Controllo dello scafo; 3) Aspirazione sabbia dalle 2 area zavorra e aspirazione acqua dal locale macchine; 4) Tamponamento falle; 5) Spostamento galleggiante presso cantiere navale (che verrà disciplinato con apposita ordinanza).

    ORDINA
    Articolo 1 (Area interdetta) con decorrenza immediata, e fino al 10/05/2025, per motivi connessi alla sicurezza ed all’incolumità delle persone e dei veicoli, le porzioni di piazzale del Molo Toscano, alla Radice Diga Foranea, come meglio rappresentato in colore rosso nell’allegato stralcio cartografico, che costituisce parte integrante della presente ordinanza, sono interdette al pubblico accesso ed uso pedonale e veicolare. All’interno dell’area operativa interessata, l’accesso ed il transito veicolare e pedonale sono consentiti solo ed esclusivamente ai mezzi e alle persone interessate alla bonifica. La circolazione veicolare e pedonale, quando consentita, dovrà avvenire nel pieno rispetto delle indicazioni impartite dalla presente Ordinanza, dalla relativa segnaletica stradale verticale temporanea all’uopo installata a cura della Ditta, e dalle indicazioni fornite dal personale di questo Comando.

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    Ambiente

    Discariche abusive a cielo aperto, denunciate due persone

    Matteo Ferrandes

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    GESTIONE DI RIFIUTI NON AUTORIZZATA DENUNCIATE 2 PERSONE A

    CALATAFIMI E FAVIGNANA

    I Carabinieri della Stazione di Favignana hanno denunciato un isolano di 60 anni per
    attività di gestione rifiuti non autorizzata. L’uomo sarebbe stato sorpreso, in località
    Torretta, a smaltire, da un autocarro, rifiuti edili all’interno di una cava in disuso.
    I militari, oltre a denunciare il 60enne, hanno anche sequestrato il mezzo.

    Analogo intervento è stato espletato, questa volta dei Carabinieri Forestali del Centro
    Anticrimine Natura di Palermo – Distaccamento di Trapani, a Calatafimi – Segesta, che
    hanno denunciato un 54enne a bordo del proprio autocarro carico di materiale di
    demolizione, risultato privo delle previste autorizzazioni. Oltre alla denuncia dell’uomo è
    scattato anche qui il sequestro del mezzo.

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