Salute
Lampedusa, Samot: primi 4 anni di cure palliative nell’isola
“Nessun posto è come casa. Il valore delle cure palliative”.
Grande partecipazione al convegno organizzato dalla SAMOT a Lampedusa.
Tania Piccione, responsabile regionale SAMOT :
“Non è stato facile ma da 4 anni le cure palliative sono possibili anche qui”.
125 pazienti assistiti con oltre 3mila (3.217) servizi medici uniti a oltre 6mila (6.681) infermieristici, oltre 7mila (7.647) fisioterapici, 824 psicologici e 559 sociali.
La SAMOT fa un primo bilancio dei 4 anni di attività nelle isole di Lampedusa e Linosa. Attraverso l’organizzazione di un convegno, “Nessun posto è come casa. Il valore delle cure palliative”, svoltosi ieri pomeriggio, giovedì 27 aprile, presso l’hotel Sole di Lampedusa, l’intera comunità ha avuto l’occasione di riunirsi e confrontarsi con gli operatori della SAMOT. Un incontro ricco e partecipato durante il quale sono stati preziosi e stimolanti gli apporti di Moreno Crotti Partel, direttore delle attività didattiche del corso di laurea in Infermieristica all’Università di Brescia, e di Christian Delorenzo, esperto di medicina narrativa, uniti a quelli della psicologa e coordinatrice dell’equipe SAMOT di Lampedusa Giusy Digangi e del coordinatore di Caltanissetta Dario De Lisi, ideatore del fumetto Teo, viaggio di un marinaio sul tema del fine vita. Il valore delle cure palliative domiciliari risiede nel preservare la migliore qualità della vita possibile fino alla fine. La casa è appartenenza, è luogo di affetti. Integrando gli aspetti sanitari con quelli psicologici, sociali e spirituali, le cure palliative proteggono il malato (come suggerisce l’etimologia della parola palliativo) rendendo dignitosa la fase finale della vita. Ad aprire i lavori l’assessore alla salute e sanità di Lampedusa/Linosa Aldo Di Piazza.
Era febbraio del 2019 quando l’associazione decise di portare nelle isole di Lampedusa e Linosa i suoi servizi di cure palliative domiciliari grazie al rapporto convenzionale con l’Azienda sanitaria provinciale. Un’oasi nel deserto diventata oggi punto di riferimento per il territorio: un’intera equipe multidisciplinare (Alessandro De Lisi medico, Tania de la Cuesta infermiera, Gabriella Caci oss, Anna Russo e Marcello Mangiò fisioterapisti, Fabiola Fidenco psicologa, Francesca Spinnato assistente sociale) e una sede inaugurata a marzo del 2020 in via Anfossi a Lampedusa. “Non è stato facile – commenta Tania Piccione, responsabile regionale SAMOT e moderatrice del convegno – sia sul piano della logistica che umano. Una fatica ripagata dal valore riconosciuto dalla comunità. Oggi qui tutte le persone che necessitano di cure palliative possono trovare una realtà qualificata che permette loro di essere curate nella propria casa e accudite dai propri familiari. Tutto – racconta – nasce nel 2019 quando una giovane donna 35enne con 3 bambini piccoli, ricoverata in un ospedale palermitano, aveva scelto di rientrare nella sua terra, nella sua casa, per potere essere accompagnata nel percorso di fine vita e ci ha contattati. In quella occasione, purtroppo, la paziente è deceduta prima che riuscissimo ad attivarci. La volontà di far nascere qualcosa tuttavia non si è spenta, è stato l’incentivo per costruire quella che oggi è una realtà concreta a servizio del territorio”.
Le cure palliative rappresentano un modello di cura diverso che rientra in una cultura diversa: “È un prendersi cura del malato e della sua famiglia in maniera complessiva, prendersi carico di tutti quei bisogni che sembrano scontati, banali, finali, prendersi carico dell’ultima parte di una vita che necessita di compassione e competenza. – spiega Moreno Crotti Partel – In Italia ad oggi la copertura delle cure palliative per gli adulti si attesta al 25% e al 10% quelle pediatriche: occorre andare oltre la ritrosia culturale nell’affrontare argomenti legati alla morte. È inevitabile per ognuno di noi ed è giusto che l’ultimo tratto di vita venga affrontato con dignità”.
13 sono le persone assistite attualmente a Lampedusa e Linosa dalla SAMOT. “Siamo riusciti a superare tutte le difficoltà ed a raggiungere il nostro intento, quello di portare qui ciò che sappiamo fare: diffondere e applicare i principi delle cure palliative. – commenta Gaetano Catalano, coordinatore operativo SAMOT – Ringraziamo la comunità per averci accolto e permesso di dare vita a tutto questo e ringraziamo i nostri operatori attivi quotidianamente sul territorio”.
Una presenza che dà senso e seguito ad un percorso umano e professionale dell’associazione: “Lampedusa è ancora oggi purtroppo un territorio orfano di servizio sanitario dedicato a questa tipologia di pazienti. – commenta il medico dell’equipe SAMOT di Lampedusa, Alessandro De Lisi – Il senso della nostra presenza qui lo riceviamo quotidianamente dalle famiglie di questi pazienti che si sentono confortati e supportati da un’equipe salda e solidale riuscendo ad affrontare in maniera diversa la malattia del proprio caro”. Tante le testimonianze raccolte durante l’incontro a conferma di ciò, come quella di Rosa Costanza: “In famiglia ho avuto due persone a me care, mia mamma e mio suocero, colpite da tumore, – racconta – entrambe sono state assistite dagli operatori della SAMOT. Figure indispensabili, ancora di più in un contesto come quello di Lampedusa. È stato fondamentale il loro supporto non solo sanitario ma anche psicologico. Oggi sono qui per ringraziarli e condividere la mia esperienza”.
In questo contesto si inserisce la medicina narrativa, un cambiamento di approccio alla cura del quale ne beneficiano pazienti e personale sanitario. La narrazione si fa strumento per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista, le emozioni, i pensieri, di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura. Il fine diventa la costruzione condivisa di un percorso di cura personalizzato. “Le cure palliative – conclude Christian Delorenzo, esperto di medicina narrativa – permettono di compiere la storia di vita e quindi arrivare a scriverne il finale con dignità e rispetto per la persona”.
Salute
Operazione Fish-Net, controlli della Capitaneria di Porto a Pantelleria, Egadi e altre località trapanesi
Controlli in materia di pesca. Sequestrati oltre 800 kg di prodotto ittico non
tracciato e scaduto E’ in corso l’operazione Fish – Net condotta dai militari della Guardia Costiera di Trapani dedicata ai controlli sulla filiera ittica.
Sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Palermo, sono state condotte numerose ispezioni lungo tutto il territorio del Compartimento Marittimo di Trapani, Marsala, Pantelleria, Marettimo, Favignana, San Vito Lo Capo e Castellammare del Golfo.
L’operazione, finalizzata all’individuazione degli illeciti e violazioni della normativa vigente sulla pesca e commercializzazione, ad oggi ha condotto all’elevazione di n. 10 sanzioni amministrative nei confronti di esercizi commerciali nel territorio trapanese per un importo complessivo di 15000€ ed un quantitativo complessivo di circa 800 kg di prodotto ittico (fresco e congelato) sottratto al commercio in quanto non accompagnato da documentazione riportante le informazioni obbligatorie a tutela del consumatore.
L’etichettatura e la documentazione commerciale dei prodotti della pesca forniscono dettagli cruciali sul percorso del prodotto, dalla cattura o dall’allevamento fino al consumatore, il quale deve essere informato sulla provenienza, la data di cattura e le pratiche di produzione sostenibili, rassicurando i consumatori sulle scelte responsabili delle aziende.
La documentazione assicura la tracciabilità del prodotto, un aspetto importante in caso di necessità di carattere sanitario e permette di identificare rapidamente la fonte di un eventuale problema alimentare, supportando interventi rapidi e riducendo il rischio di diffusione di prodotti nocivi, fornendo, nel contempo, informazioni sulla specie ittica, sulle pratiche di pesca o allevamento, e persino sull’impatto ambientale in materia di sostenibilità.
L’attività di controllo continuerà in tutta la giurisdizione competenza del Compartimento marittimo di Trapani al fine di garantire che i prodotti ittici destinati al consumo finale siano di sicura provenienza in un periodo di sensibile aumento della domanda come quello delle festività natalizie.
Salute
L’ASP di Trapani approva il progetto “Adenzi@ & Accur@”: un futuro di cura e crescita per Pantelleria
A nome di tutta l’Amministrazione Comunale esprimo grande soddisfazione per l’approvazione, da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Trapani, della Deliberazione N. 0001699.10-12- 2025 riguardante il Progetto “Adenzi@ & Accur@. Comunità in crescita a Pantelleria”.
Questo importante risultato è frutto dell’interlocuzione dell’Amministrazione Comunale con i vertici dell’ASP, alla cui attenzione era stata portata la necessità di un sistema integrato e diffuso di interventi sociosanitari ed educativi, per i soggetti in età evolutiva e giovanile che vivono sull’isola.
Poco più di un mese fa, il 5 Novembre, in un incontro svoltosi a Trapani, presso la sede dell’ASP, erano state infatti sollevate e discusse alcune delle criticità della sanità a Pantelleria e tra le altre era emersa la questione cruciale relativa alla mancanza di supporti per i giovani, per tenerli lontani da situazioni a rischio di dipendenze. Già in precedenza avevo avuto modo di discutere la problematica con il Dott. Francesco Lucido, che da anni presta la propria opera anche sulla nostra isola, concordando un progetto di massima, della durata di due anni, che era stato presentato all’ASP. Dopo un lungo periodo in cui del progetto non si era più parlato, proprio durante l’incontro del 5 novembre è stato da me sollecitato l’intervento dell’ASP per garantire una presenza attiva nelle scuole, tra i giovani e le famiglie. Ho trovato ampia disponibilità e sensibilità da parte dell’Azienda Sanitaria che si è mossa rapidamente, pertanto, dopo la ripresa degli esami endoscopici, l’ASP ha prodotto questo nuovo importante risultato approvando la delibera già citata.
Il progetto, promosso dal Dipartimento Salute Mentale dell’ASP, è formulato in aderenza agli obiettivi della Legge della Regione Siciliana 7 ottobre 2024, n. 26 e avrà una durata triennale, svolgendosi nell’ambito del Distretto Sanitario 51-Pantelleria. Il progetto è stato autorizzato per un importo complessivo di € 530.000,00 a valere sul fondo “Economie PSN” costituito con Deliberazione n. 1687 del 10.12.2024. È stato costituito un Gruppo di Lavoro Aziendale, che vede tra i suoi membri il Direttore del Distretto Sanitario 51, Dott. Luca Fazio, e il Responsabile U.O.S.D. Osservatorio Infanzia e Adolescenza, Dott. Francesco Lucido. Riteniamo che approvazione di ‘Adenzi@ & Accur@’ rappresenti una piccola grande vittoria per tutta la nostra comunità.
E’ la dimostrazione che un dialogo costruttivo con l’Azienda Sanitaria può portare a risultati concreti, assicurando ai nostri giovani e alle famiglie l’assistenza sociosanitaria di cui hanno bisogno. A nome di tutta l’Amministrazione Comunale ringrazio l’ASP di Trapani e confido nella risoluzione delle altre problematiche evidenziate, con la certezza che la sinergia instauratasi possa portare ulteriori risultati a beneficio dell’intera comunità.
L’assessore alla Salute
Prof.ssa Adele Pineda
Salute
Nuovo accordo per medicina generale nelle isole minori. Casano segnala anche carenza pediatri
È stato siglato il nuovo accordo integrativo per la medicina generale che presenta al suo interno un articolo proprio sulle isole minori.
“Con il nuovo accordo– spiega il segretario generale provinciale della Fimmg, dott.Angelo Casano– si rende maggiormente attrattivo il lavoro nelle cosiddette aree interne e zone disagiate come le isole, prevedendo indennità aggiuntive per quei medici che sceglieranno di lavorare in questi luoghi”.
Una misura che punta a contrastare la carenza di medici di medicina generale. Pantelleria ne è la prova, dove al momento operano 5 medici di assistenza primaria e appena 3 titolari di continuità assistenziale.
Da anni vengono messi a bando 2/3 posti per la medicina generale e 2 posti per la continuità assistenziale e rimangono vacanti, quindi non assegnati.
A questo si aggiunge anche la mancanza di un pediatra di libera scelta ormai da anni. “Mi auguro che anche nel prossimo contratto di lavoro dei pediatri – continua Casano- si possa giungere a misure analoghe di quanto fatto sulla medicina generale. Con le misure contenute nel nuovo contratto che ne aumentano le indennità puntando su un nuovo assetto organizzativo- conclude il segretario Fimmg- si spera di poter tornare ad essere attrattivi e colmare le criticità”.
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