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Sbarchi

Lampedusa, l’ex base militare Loran diventa centro studi internazionali per la pace

Redazione

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L’isola di Lampedusa, nel cuore del Mediterraneo, si candida a diventare un epicentro di studio e progettualità politica, culturale ed artistica sui temi della pace e dei flussi migratori. Da questa idea nasce un progetto che intende trasformare l’ex base militare Loran, situata nella zona di Capo Ponente, in un Centro studi in grado di coinvolgere istituzioni ed associazioni internazionali, le reti del volontariato, gli istituti di ricerca sulla geopolitica, il mondo dell’arte e della cultura internazionale, e destinato anche ad ospitare grandi eventi.
Il progetto, che il Comune intende affidare all’architetto Stefano Boeri, vede in prima linea l’amministrazione comunale di Lampedusa e Linosa e coinvolge la Regione Siciliana, il ministero della Cultura ed il Ministero della Difesa. “Trasformare un ‘simbolo di guerra’ come un’ex base militare, in un ‘simbolo di pace’, è un’iniziativa di grande valore che esprime coraggio e fiducia in un mondo migliore”, dice il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello, che ha fortemente voluto e promosso il progetto. “L’impegno di Lampedusa e della sua comunità sul fronte dell’accoglienza umanitaria – aggiunge Martello – è riconosciuto ed apprezzato a livello internazionale ma è arrivato il momento per la nostra isola di avere un ruolo propositivo affinché, dal centro del Mediterraneo, si possa costruire un dialogo di pace in grado al tempo stesso di affrontare ed analizzare il fenomeno dei flussi migratori in tutta la sua complessità”.
Nei giorni scorsi l’architetto Stefano Boeri, accompagnato dal suo team (tra cui l’architetto Giorgio Donà ed i consulenti Emanuel Ingrao di Shifton e Silvia Basta di Fondazione Maimeri) ha effettuato una serie di sopralluoghi sull’isola, sia nella ex base Loran che negli altri luoghi interessati dal progetto.
“Quando a Lampedusa parliamo di migrazione – dice l’architetto Stefano Boeri – parliamo di vite in movimento, di storie, dì identità che nei secoli si sono incontrate lasciando su quest’isola, al centro del Mediterraneo, tracce culturali e sociali profonde. L’idea di un museo delle migrazioni non può che partire dalla raccolta dì queste storie, spesso disperate e difficili che bisogna saper intercettare e porre al centro del più grande archivio di vite del mondo contemporaneo. Se è vero che le identità si costruiscono nel rapporto con l’altro, Lampedusa, l’isola delle Storie, può diventare l’epicentro planetario dì una riflessione sui destini dell’umanità”.
Nelle scorse settimane è stata sottoscritta una lettera di intenti tra il Comune di Lampedusa e Linosa e la Regione Siciliana. “È un progetto di grandissima valenza, non solo simbolica ma soprattutto strategica, che il governo regionale ha accolto sin da subito con entusiasmo – dice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci -. L’istituzione di un Centro studi che diventi punto di riferimento internazionale e luogo d’incontro per gli studiosi del fenomeno migratorio offrirà l’opportunità di esaltare la vocazione all’accoglienza di Lampedusa e, per di più, consentirà di trasformare in patrimonio collettivo e condiviso l’esperienza di cui l’arcipelago è culla”.
Oltre al Centro studi internazionale per la Pace, il progetto che si intende affidare al gruppo di Boeri prevede la nascita di diverse altre realtà sull’isola, tra queste: un auditorium; un museo dotato di un archivio digitale che potrà ospitare non solo opere ma anche atti performativi e narrazioni sul tema dei grandi flussi migratori e delle loro interrelazioni con le grandi sfide del cambiamento climatico e della povertà; un sistema di laboratori e luoghi di studio e residenza per studiosi, ricercatori, artisti e testimoni della grande fenomenologia delle migrazioni che saranno ricavati dal riutilizzo dei fortini militari dismessi che perimetrano l’isola.
Comunicato stampa

Sbarchi

Immigrazione, tre milioni per i comuni di frontiera. Ecco quanto a Pantelleria

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Messina: «Non lasciamoli soli»
 
L’assessore regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica Andrea Messina ha firmato il decreto che assegna 3 milioni ai comuni siciliani che si trovano in prima linea nella gestione del fenomeno migratorio. Il contributo straordinario, previsto dall’articolo 6 della legge regionale 1 del 9 gennaio 2025,  punta a rafforzare la capacità operativa dei territori coinvolti, migliorare i servizi essenziali e favorire un sistema di accoglienza più equo e sostenibile.

Lo stanziamento complessivo è stato assegnato per il 50% in parti uguali tra tutti i comuni beneficiari e per il restante 50% in proporzione al numero di arrivi registrati come primo approdo nel corso del 2024; un criterio che mira a garantire equità, bilanciando l’esigenza di un sostegno minimo per tutti con il riconoscimento del maggiore impatto sostenuto da alcuni territori. 

«Con questo provvedimento – dice l’assessore Messina – il governo Schifani intende ribadire un principio fondamentale: i comuni siciliani non devono essere lasciati soli. Le isole, i porti e le città che ogni giorno accolgono donne, uomini e bambini in fuga da guerre, fame e persecuzioni rappresentano la prima risposta umana e istituzionale dell’Europa. Le isole minori della Sicilia e i comuni di frontiera, spesso affrontano in solitudine oneri enormi, sia in termini economici che organizzativi. Il contributo di tre milioni di euro che oggi assegniamo è un segnale concreto di attenzione, vicinanza e responsabilità da parte della Regione». 

Nel dettaglio, i contributi assegnati sono così ripartiti: 

Agrigento: Lampedusa e Linosa – primo presidio del Mediterraneo – ricevono 1.427.136,40 euro; Porto Empedocle 132.446,00 euro; Siculiana 125.200,50 euro. 

Catania: centro metropolitano con funzione logistica e assistenziale, 141.553,10 euro. 

Ragusa: Modica 125.000,00 euro; Pozzallo 194.162,00 euro; Ragusa, punto di raccordo per i flussi interni, 125.000,00 euro. 

Siracusa: Augusta 146.278,40 euro; Portopalo di Capo Passero, estrema punta meridionale dell’isola, 128.007,00 euro.

Trapani: Favignana 131.443,70 euro; Pantelleria 188.176,60 euro; Trapani 135.596,30 euro.

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Lampedusa – Mediterranea, fornita assistenza a Guardia Costiera italiana durante soccorso

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Lampedusa, ieri pomeriggio alle 15.30, il nostro equipaggio in missione di monitoraggio e soccorso nel Mediterraneo centrale con l’imbarcazione civile SAFIRA, ha captato un messaggio di “MayDay” trasmesso via radio dall’aereo Frontex EAGLE 1, che lanciava l’allarme per una barca in vetroresina alla deriva tra zona SAR tunisina e maltese. 

Il nostro rescue team è intervenuto immediatamente, portandosi sul target per fornire immediata assistenza. L’imbarcazione in distress con a bordo circa 50 persone è stata raggiunta contestualmente anche dalla motovedetta CP 319 della Guardia Costiera italiana, che ha provveduto all’imbarco dei naufraghi. Nel mentre il nostro team è rimasto in stand by a disposizione e dopo l’avvenuto soccorso dei naufraghi ha provveduto, come previsto dai protocolli, a siglare l’imbarcazione vuota alla deriva con il numero dell’evento SAR e con la data corrente. 

Mediterranea, nel ringraziare la Guardia Costiera per il provvidenziale intervento, esprime soddisfazione per quanto accaduto: la cooperazione in mare tra società civile e istituzioni, finalizzata a salvare vite umane, è sempre una vittoria della parte migliore di mondo che abbiamo.

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Cronaca

Lampedusa, ricerche di superstiti del naufragio dove hanno perso la vita 6 migranti

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Sono in corso le operazioni di ricerca coordinate dalla Guardia Costiera di Palermo al largo di Lampedusa, avviate a seguito della segnalazione, nella giornata di ieri, di un gommone con migranti a bordo in precario stato di galleggiabilità.

 

Le motovedette, intervenute ieri, hanno recuperato e successivamente sbarcato nel porto di Lampedusa 10 superstiti e 6 corpi privi di vita.

 

Oggi, a causa delle condizioni meteomarine particolarmente avverse, le operazioni di ricerca degli eventuali dispersi proseguono con il supporto di diversi mezzi aerei, tra cui l’aereo MANTA della Guardia Costiera e velivoli di Frontex, di forze armate e polizia, che si alterneranno nelle attività di sorvolo dell’area.

 

Sono stati inoltre allertati i Centri di coordinamento del soccorso marittimo di Malta e della Tunisia per le ricerche nelle rispettive aree SAR di competenza.

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