Ambiente
L’altra faccia dell’Etna: la cenere vulcanica tra risorsa e rischio – Parte Prima

Nell’ultimo mese l’Etna si è esibito in 14 eruzioni parossistiche, fotografate e diffuse in tutto il mondo, tra euforia e stupore. Non possiamo dimenticare che la Nasa, il 3 marzo 2021, ha scelto la foto dell’Etna di un giovane palermitano come Astronomy picture of the day (foto astronomica del giorno). E nemmeno che qualche giorno prima, il 18 febbraio 2021, il satellite della missione Sentinel-2 di Copernico ha omaggiato la Sicilia con uno scatto eccezionale del vulcano ripreso dallo spazio, pubblicato nel sito ufficiale dell’Esa (Agenzia spaziale europea). Per non parlare poi delle innumerevoli e spettacolari foto che hanno conquistato il web, scattate da cittadini e appassionati travolti dal fascino, a volte inquietante, di questo maestoso vulcano.
Ma quello di cui vogliamo parlarvi oggi è l’altro aspetto della vicenda, l’altra faccia dell’Etna che, tra scosse di terremoto ed emissione di ceneri, sta mettendo a dura prova la vita (e i nervi) dei suoi cittadini.
I paesi adagiati alle sue pendici hanno iniziato a tingersi di colori cupi: il grigio scuro e il nero della cenere vulcanica ha sostituito la ricca tavolozza dei caldi colori siciliani, trasformando il paesaggio in una buia foto in bianco e nero quasi d’altri tempi. Strade, tetti, terrazzi, addirittura alcune spiagge, sono stati ricoperti da uno spesso strato di cenere. Il vulcano (con le sue alte e imponenti fontane di lava e colonne eruttive) ne produce una quantità elevatissima ad ogni suo respiro ed essa si posa inesorabilmente su ogni elemento naturale e artificiale. E proprio queste ceneri hanno iniziato a creare seri problemi ai cittadini a causa del forte impatto sul territorio.
Vediamo quindi più da vicino come vengono prodotte, da cosa sono composte e quali gli effetti della ricaduta e dell’accumulo sul territorio in termini di ambiente e salute.
Cosa sono esattamente le ceneri vulcaniche e come si formano? Per ceneri vulcaniche si intendono le particelle solide emesse durante l’attività vulcanica esplosiva. Ma vengono classificate tali solo i prodotti che hanno diametro inferiore a 2 mm. Esse si formano quando il magma, risalendo il condotto vulcanico verso la superficie terrestre, si frammenta in pezzi di dimensioni varie (processo che prende il nome di frammentazione) a causa della liberazione dei gas in esso contenuti (processo di essoluzione).
Le ceneri dell’Etna vengono generate durante i due tipi di attività esplosiva che caratterizzano il vulcano: le eruzioni di breve durata (quelle parossistiche dell’ultimo mese), la cui fenomenologia eruttiva dura 2-3 giorni, e le eruzioni di lunga durata, quelle la cui attività continua per settimane o addirittura mesi.
Gli episodi parossistici sono quindi i principali responsabili della formazione della grande quantità di cenere che si sta osservando nelle ultime settimane. Essi si verificano nei quattro crateri sommitali (Cratere di nord-est, Voragine, Bocca Nuova e Cratere di sud-est) durante le esplosioni stromboliane che, sempre più frequenti e intense, evolvono al parossismo di esplosioni violente e alte fontane di lava.
La cenere e i prodotti più grossolani, a seconda dell’intensità dell’esplosione, sono trasportati verso l’alto dai gas caldi e risalgono l’atmosfera formando la colonna eruttiva sopra il cratere. Tale nube, spostata lateralmente dai venti, lascerà cadere a terra i prodotti di dimensioni via via più piccole man mano che ci si allontana dal cratere. Le ceneri, che rappresentano quindi le particelle più piccole e leggere, possono rimanere nell’atmosfera per giorni o addirittura anni ed essere trasportate a migliaia di chilometri dalla bocca eruttiva. Ricordiamo infatti che la settimana del 22-28 febbraio 2021 (nella quale si si sono verificati tre episodi parossistici di straordinaria entità) il particolato vulcanico dell’Etna (con dimensioni fino a 10 micron) è stato osservato nei vetrini aerobiologici di monitoraggio dell’aria eseguiti dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) non solo in Sicilia, Calabria e Basilicata ma anche in numerose altre regioni del centro (Umbria, Abruzzo, Marche, Sardegna) e del nord Italia (Veneto, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna).
Di cosa sono fatte le ceneri dell’Etna? In linea generale, le ceneri di origine vulcanica sono composte da micro-cristalli di minerali ricchi in elementi chimici. Quelli maggiormente presenti sono sodio, potassio e calcio, quelli presenti in minori quantità sono ferro, litio, silice e alluminio. Ci sono poi moltissini elementi in traccia, tra cui si annoverano minime anche oro e platino.
Alcuni studi geochimici fatti negli ultimi anni, che hanno preso in considerazione le emissioni gassose dei maggiori vulcani attivi della Terra, hanno sottolineato come l’Etna produca e immetta nell’atmosfera una quantità incredibile di metalli, molto maggiore rispetto a quella prodotta dagli altri vulcani attivi dell’intero globo terrestre. L’Etna, infatti, emette circa il 16% dei metalli pesanti vulcanici globali (tra cui spiccano nichel, cadmio e piombo) e il 19% dei metalli alcalini (inclusi sodio, potassio e litio). Circa il 5% di questi elementi viene, inoltre, prodotto durante i periodi di quiescenza (cioè quando sembra non essere in attività) attraverso il pennacchio di gas costantemente emesso dai crateri sommitali.
Gran parte degli elementi immessi nell’atmosfera viene trasportata dalle ceneri vulcaniche in forma solida (nei micro-cristalli che si formano sulla superficie dei granuli) o viene distribuita nell’ambiente come aerosol (un tipo di colloide in cui un liquido o un solido sono dispersi in un gas).
(Nella seconda parte che pubblicheremo domani saranno approfonditi gli effetti positivi delle ceneri vulcaniche sull’ambiente e i potenziali rischi per la salute dell’uomo).
(Credit immagine: Ansa)
(Informazioni scientifiche tratte da vari studi e scritti dell’INGV di Catania, osservatorio etneo, in particolare dei ricercatori Daniele Andronico e Salvatore Giammanco )
Giuliana Raffaelli
Ambiente
Pantelleria 2030: al via i workshop partecipativi verso una pianificazione condivisa

Aperta la candidatura spontanea al workshop del 18 ottobre
Il Parco Nazionale Isola di Pantelleria prosegue il percorso verso la definizione della
Strategia di Sviluppo Sostenibile – Pantelleria 2030, che mira a costruire insieme alla
comunità una visione condivisa per il futuro dell’isola, in coerenza con i principi
dell’Agenda 2030.
Due i momenti importanti da segnare in calendario:
– Venerdì 17 Ottobre, alle ore 17.00 l’evento pubblico “Pantelleria 2030: Workshop
Ispirazionale” che vuole offrire un momento di confronto aperto con altre realtà
nazionali;
– Sabato 18 Ottobre saranno avviati i tavoli di lavoro – workshop partecipato EASW –
che vedranno coinvolte le realtà che rappresentano l’isola, in modo da permettere
gruppi di lavoro eterogenei e che vedrà nella parte finale della giornata di lavoro,
una restituzione pubblica.
I due eventi si terranno presso il Museo Geonaturalistico di Punta Spadillo.
Il workshop di co-progettazione, basato sulla metodologia EASW – European Awareness
Scenario Workshop, è il cuore del processo partecipativo: durante l’intera giornata,
cittadini, istituzioni, operatori economici, sociali e culturali saranno guidati a:
– immaginare scenari desiderabili per l’isola, condividendo valori e priorità comuni;
– tradurre idee in proposte concrete, da trasformare in azioni realizzabili sul territorio.
Per garantire gruppi di lavoro rappresentativi e inclusivi, la partecipazione al workshop del
18 ottobre sarà possibile oltre che attraverso invito formale ricevuto dall’Ente Parco, anche
previa candidatura spontanea. Le candidature devono rappresentare una realtà
formalizzata (associazione, consorzio, ecc.) a Pantelleria e possono scegliere in quali
tematiche in particolare intendono collaborare attivamente, per completare i gruppi di
lavoro che si formeranno per sabato 18 Ottobre.
Le organizzazioni interessate possono presentare la propria candidatura compilando entro
il 10 il Google Form dedicato che è disponibile al seguente link:
https://docs.google.com/forms/d/1-ynkKQURkLXpoqqLY-
1fWl8RTgn5rRBce979NpK_eH8/viewform?edit_requested=true
Un percorso per il futuro di Pantelleria.
Il workshop di co-progettazione del 18 ottobre rappresenta un passaggio fondamentale del
percorso “Pantelleria 2030”: un’occasione unica per contribuire con idee, visioni ed
esperienze personali alla definizione delle linee strategiche che guideranno l’isola nei
prossimi anni. La cittadinanza è quindi invitata a partecipare al momento di chiusura, di
sabato 18 Ottobre, durante il quale saranno sintetizzati gli elementi conclusivi più
importanti.
Tutte le informazioni aggiornate saranno disponibili sulla pagina web dedicata del Parco:
https://www.parconazionalepantelleria.it/pagina.php?id=192
Ambiente
Pantelleria, altro distacco di elettricità il 7 ottobre: Mueggen, Sibà e altre contrade coinvolte

Per il giorno 7 ottobre2025, la Società SMEDE ha programmato un altro distacco di energia elettrica nelle contrade riportate nell’avviso pubblico che segue
Ambiente
Pantelleria, Al via il Piano di selecontrollo del coniglio selvatico

A tutela della biodiversità e a protezione della viticoltura
Si è svolta, presso il Circolo Cesare Battisti di Grazia, la riunione per la presentazione del
Piano di controllo 2025-2026 del coniglio selvatico all’interno del Parco Nazionale Isola di
Pantelleria.
In rappresentanza dell’Ente Parco hanno partecipato Carmine Vitale, Direttore f.f., e
Davide Emma, Agrotecnico. Presenti poi l’Esperto Faunistico Piero Fici e i Capi Squadra
Gianluca Rizzo, Gabriele Francesco, Bernardo Giovanni, Augusto Liceti, oltre a una buona
rappresentanza dei Selettori.
Il Dott. Fici ha voluto ricordare che l’Ente Parco dal 2020 ha messo in atto strategie
indispensabili a tutela della biodiversità e a protezione della viticoltura. Avvalendosi della
collaborazione dei tecnici Luccarini e Fici, ha finanziato studi che hanno permesso di
predisporre di Piani di Controllo degli anni 2020 e 2023 approvati dall’ISPRA, che hanno
mitigato sensibilmente i danni all’agricoltura.
Di seguito il Dott. Fici ha esposto i contenuti del Disciplinare per il controllo numerico,
descrivendone finalità, durata delle operazioni di abbattimento, distribuzione del numero
dei capi da prelevare per ogni macroaerea, zone su cui il Piano ha posto il divieto di
prelievo (Lago di Venere e Cratere del Gibele, così come indicato da Andrea Biddittu,
funzionario tecnico Biologo del Parco) e giornate settimanali. Ha, inoltre, ricordato ai
selettori che potranno partecipare al Piano di controllo solamente coloro che sono in
regola con porto d’armi, tasse e assicurazione che prevede copertura anche per le attività
di selecontrollo.
Successivamente è intervenuto il Dott. Carmine Vitale il quale, oltre a esprimere
soddisfazione per il lavoro finora svolto, ha voluto richiamare l’attenzione sulla sicurezza
durante le operazioni di controllo, visto i numerosi turisti che in questo periodo svolgono
attività di trekking, di e prestare la massima attenzione nelle aree che interferiscono con la
rete sentieristica, l’edificato rurale e i terreni coltivati. Ha ricordato che quest’anno sono
stati elargiti ristori per un totale di circa 12 mila euro per i danni causati dal coniglio
selvatico, danni arrecati alle piantagioni di vite grazie alle ispezioni dell’agrotecnico Emma.
Ha ringraziato infine tutti per il lavoro svolto con grande competenza e accuratezza senza
dimenticare il signore Giovanni Bernardo del Circolo Cesare Battisti per avere ospitato
l’evento e per la sua immancabile accoglienza.
“Tutto quanto può aiutare a conservare la biodiversità dell’isola è una benedizione” ha
detto Italo Cucci, commissario straordinario dell’Ente Parco. “Anche il coniglio selvatico e il
cacciatore ne sono paradossalmente protagonisti”.
-
Ambiente5 anni ago
AMP, a Pantelleria Insieme Live: zonizzazioni e Guardia Costa ausiliario. Gadir e il brillamento de Il Caldo
-
Personaggi4 anni ago
Stasera 4 Ristoranti a Pantelleria, con Alessandro Borghese. Ecco chi sono
-
Ambiente4 anni ago
Pantelleria, il PD segnala colorazione anomala e artificiale nella spiaggia del Lago di Venere
-
Pantelleria4 anni ago
Pantelleria a lutto per Giovanni Maddalena, il galantuomo del Conitro
-
Personaggi4 anni ago
Pantelleria, è U Runcune il vincitore di 4 Ristoranti di Alessandro Borghese
-
Cronaca4 anni ago
Ultima Ora – Pantelleria. Identificata la donna morta per annegamento, il secondo suicidio in un mese
-
Capitaneria di Porto4 anni ago
Pantelleria, allarmanti condizioni meteo-marine nelle prossime 48/72 ore: onde 6 da metri
-
Pantelleria4 anni ago
Pantelleria, divieto di balneazione a Punta San Leonardo