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Trasporti

La Regione nomina Castiglione alla guida dell’Azienda Siciliana Trasporti. Il consenso di Ugl Catania

Redazione

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Nomina Cda Azienda siciliana trasporti, le congratulazioni della Ugl di Catania al neo presidente Castiglione. “Esperienza e passione linfa vitale per il potenziamento dei servizi alla collettività”
Sulla nomina del nuovo Consiglio di amministrazione dell’Azienda Siciliana Trasporti, che vede alla guida il catanese Santo Castiglione, interviene con una nota il segretario della Ugl di Catania Giovanni Musumeci.
“Nel complimentarci con la Regione Siciliana per la scelta, vogliamo formulare le migliori congratulazioni e gli auguri di buon lavoro al presidente Castiglione che, negli anni, abbiamo apprezzato come assessore del Comune di Catania, presidente dell’Autorità portuale e nei vari ruoli istituzionali che ha ricoperto nel nostro ambito locale.
“Siamo certi che l’esperienza acquisita nel tempo, unita alla passione che ha contraddistinto sempre l’operato dell’amministratore, saranno ulteriore linfa vitale per l’Ast chiamata a potenziare i servizi per la collettività e continuare il percorso avviato dal presidente uscente Gaetano Tafuri che ringraziamo. In quest’ottica, non c’è dubbio che la Ugl etnea sosterrà l’azione del Cda subentrante nel pieno interesse dei lavoratori e dei cittadini che meritano di fruire di un servizio di trasporto pubblico locale efficiente.”

Trasporti

Dal battesimo dei voli a quello del pianoforte. Flash mob di MeMa, all’aeroporto di Trapani Birgi

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Al via una collaborazione con la trapanese Mediterranean Music Association per un calendario di eventi. Ombra annuncia novità sui voli


Anche l’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi ha un suo pianoforte all’interno del terminal. Lo strumento, uno Yamaha verticale, posizionato in area sterile, tra i gate 2 e 3, oltre ai varchi di sicurezza, è stato donato da MeMa, Mediterranean Music Association di Trapani. Per il suo “battesimo”, i passeggeri in partenza per Malta e Fiumicino sono stati sorpresi dal flash mob del pianista e direttore d’orchestra, il maestro Andrea Certa e delle cantanti liriche Maria Alessia Salaris, soprano e Lara Rotili, mezzosoprano. In programma brani di Gabriel Fauré, Georges Bizet, Giacomo Puccini, George Gershwin, Jacques Offenbach. Presenti il presidente di Airgest, Salvatore Ombra, e il sovrintendente e direttore artistico di MeMa, Giovanni De Santis.

Il commento di Airgest, Salvatore Ombra

“La musica unisce i popoli, eleva gli animi e fa parte di quelle attenzioni che vogliamo offrire ai nostri passeggeri. Siamo felici di entrare nel grande club degli scali che ospitano un pianoforte, e ringraziamo l’associazione MeMa per averlo reso possibile – ha commentato il presidente di Airgest, Salvatore Ombra. Questo annuncio ameno è solo l’inizio degli incontri che ci aspettano in autunno per comunicare gli importanti sviluppi sulla pianificazione infrastrutturale dell’aeroporto e dell’incremento di traffico sull’aeroporto di Trapani”.

Il commento del sovrintendente di Mema, Giovanni De Santis

“MeMA, Mediterranean Association avvia con entusiasmo la collaborazione con Airgest, con l’obiettivo di contribuire a promuovere l’offerta turistico-culturale del nostro territorio – commenta il sovrintendente di Mema, Giovanni De Santis -. L’aeroporto è la principale “porta d’accesso” alla provincia di Trapani e, per MeMA, presentare le proprie attività attraverso il piccolo “desk musicale” realizzato all’interno dell’aerostazione vuol essere una sorta di anticipazione dell’atmosfera che il territorio sa offrire ai propri ospiti. Oltre agli spettacoli in cartellone nell’ambito delle rassegne MeMA Summertime e MeMA Wintertime, abbiamo in animo di realizzare altre attività finalizzate a rendere più gradevole la sosta dei turisti in aeroporto prima della partenza”.

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Trasporti

Pantelleria – Disagi aerei, Tremarco “ogni atto politico deve misurarsi con le conseguenze che produce”

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Tra disagio e speranza: la sfida della nostra responsabilità

Non vi è pantesco che, in questi mesi, non abbia toccato con mano la durezza delle difficoltà che gravano sui nostri collegamenti. Gli aerei, spesso inadeguati a rispondere alla domanda reale di mobilità, diventano simbolo di una promessa mancata; le navi vetuste, raccontano di un abbandono strutturale che non nasce oggi ma che oggi diventa insopportabile; le infrastrutture, infine, sembrano la rappresentazione plastica di un’isola che attende, da troppo tempo, un segno di attenzione vera da parte dello Stato e della Regione. Di fronte a tali criticità, la comunità pantesca non resta muta.
Molti mi scrivono, molti mi fermano per strada, molti invocano un gesto forte, un atto di rottura, una dimostrazione di forza che scuota il torpore e smuova le coscienze. Io comprendo questa impazienza, la sento mia, perché anch’io vivo l’ingiustizia di questi gravi disagi. Ma se condivido l’anelito al cambiamento, non posso, con altrettanta onestà, nascondere la consapevolezza che ogni atto politico deve misurarsi con le conseguenze che produce.

Si immagini, ad esempio, che in un impeto di protesta si determinasse l’interruzione dei collegamenti marittimi: ciò che oggi ci pare strumento di rivendicazione si trasformerebbe, domani, in ferita insanabile per famiglie, imprese, lavoratori, studenti. Ecco perché parlo di equilibrio. Ma non di quell’equilibrio che coincide con la rassegnazione o con la rinuncia, bensì di un equilibrio che si radica nella responsabilità: la responsabilità di chi non ignora la rabbia, ma la traduce in azione consapevole; la responsabilità di chi non teme il conflitto, ma lo indirizza su un terreno di confronto istituzionale; la responsabilità, in definitiva, di chi sa che governare significa ascoltare, interpretare, decidere. In questa prospettiva, il dialogo con le istituzioni centrali e regionali non è segno di debolezza, ma di forza: perché solo portando motivazioni solide, argomenti incontrovertibili e richieste precise si può pretendere di ottenere risposte dignitose e all’altezza della comunità Pantesca. E la dignità dei panteschi non è negoziabile. Come assessore ai Trasporti e al Turismo, il mio impegno è totale, senza risparmiarmi.
Non mi lascerò distrarre da polemiche sterili né da attacchi che giungono da chi, negli anni in cui avrebbe potuto operare, ha preferito la comodità delle parole alla fatica dei risultati. Io non mi misuro sul piano del consenso effimero, ma sul metro della coscienza, che è l’unico tribunale a cui un amministratore deve rendere conto. E in questa coscienza è incisa una certezza che non vacilla: che tutto ciò che faccio, lo faccio avendo ben presente un principio che non è slogan ma visione, non è artificio retorico ma sentimento profondo.

Quel principio che dice, senza possibilità di equivoco: “Prima i Panteschi.”

Assessore ai Trasporti Federico Tremarco

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Trasporti

Pantelleria, Assessore Tremarco commenta il servizio Mediaset sui trasporti

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“𝐏𝐚𝐧𝐭𝐞𝐥𝐥𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞 𝐥𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢. 𝐂𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚”

Il servizio sui trasporti andato in onda nei giorni scorsi non è la prova di un isolamento, come qualcuno vuol far credere.
È, piuttosto, un racconto che illumina una realtà che da troppi anni viene trascurata.
Una realtà che conosciamo bene e che abbiamo denunciato più volte.
Non mancano i segni di attenzione: negli ultimi mesi ci
sono stati interventi del #MIT che hanno permesso di tamponare alcune emergenze.
Ma la verità è che oggi non bastano più le soluzioni episodiche o di un solo ministero.
A Pantelleria serve un’azione strutturale condivisa con le #istituzioni centrali, tutte, una strategia di lungo periodo, che restituisca stabilità e certezza ai collegamenti restituendo al nostro territorio le stesse opportunità che si hanno nel resto del paese.
Di fronte a questo scenario l’opposizione, come qualche altro “scappato di casa”, continua a confondere l’amministrare con la politica.
Denuncia, accusa, ma non costruisce.
Non fa #politica perché probabilmente non sa nemmeno cosa sia.
È la prova di una mancanza di visione: taluni si comportano da amministratori che registrano i problemi, non da politici che immaginano le soluzioni.
La differenza è sottile ma sostanziale: amministrare è dovere quotidiano, ma fare politica significa dare un orizzonte e un senso collettivo alle scelte.

Ed è curioso osservare come, mentre qui si parla di trasporti e del diritto dei #Panteschi a sentirsi parte d’Italia, alcuni partiti a livello nazionale e regionale trovino il tempo e le energie per occuparsi di ricorsi contro nomine che non gradiscono.
Il punto non è negare l’importanza dei controlli di legittimità, ma constatare come la politica di certi ambienti si concentri sulle questioni minori e dimentichi le proprie responsabilità sulle nomine peggiori già compiute e mai discusse.

È un atteggiamento che rivela una distrazione grave: ci si divide sulle cariche, ma si dimentica la sostanza dei problemi che toccano la vita delle persone.
Pantelleria non ha bisogno di lamenti, né di ricorsi strumentali. Ha bisogno di responsabilità e di politica vera: quella che sa distinguere le priorità, che non si rifugia nello scontro ma si assume il compito di costruire. Perché la politica, quando è autentica, non si misura nella gestione delle polemiche ma nella capacità di indicare la strada, anche quando è difficile e non immediata.

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